Migrazioni e Archivio

Tre sguardi d’autore per indagare, attraverso l’arte e gli archivi, il senso dello spostamento e della migrazione, la perdita e la riscrittura delle identità, i legami tra memoria storica e vissuto contemporaneo.  È questo il filo conduttore della rassegna “Migrazioni e Archivio”, promossa da Società Umanitaria e NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, con la curatela di Marco Scotini e Andrea Tinterri, che si terrà tra aprile e giugno nell’Auditorium della Società Umanitaria.

Adrian Paci, Marco Scotini e Paola Di Bello saranno al centro di tre incontri che esploreranno il potenziale dell’arte come spazio di indagine sociale e strumento di costruzione collettiva della memoria. Attraverso il loro lavoro, questi protagonisti della scena artistica contemporanea interrogano temi cruciali come le dinamiche migratorie, il ruolo degli archivi nella prassi artistica e curatoriale e il potere della fotografia come strumento di mediazione culturale. Il ciclo di talk offrirà un’occasione di riflessione sul modo in cui l’arte può intervenire nei processi di riscrittura storica e nella rielaborazione delle identità sociali.

Gli incontri si inseriscono nella collaborazione tra Società Umanitaria e NABA Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, che per il terzo anno consecutivo si rinnova con una mostra. Quest’anno l’esposizione, intitolata Cartografia della memoria. Viaggio nell’Archivio della Società Umanitaria, è l’esito del lavoro degli studenti del corso di Public Art, sotto la guida degli artisti e docenti Stefano Boccalini e Stefano Serretta, con la curatela affidata agli studenti del Biennio in Arti Visive e Studi Curatoriali, con la guida della docente NABA Lilia di Bella.

La mostra nasce da un percorso di ricerca sull’Archivio Storico dell’Umanitaria, soffermandosi su quattro iniziative significative: il Teatro del Popolo, scuola di educazione artistica per le masse popolari; la Casa degli Emigranti, che forniva assistenza ai migranti italiani; la Scuola del Libro, centro innovativo per la formazione nelle arti grafiche; e il rapporto con Maria Montessori, che portò all’apertura delle prime Case dei Bambini a Milano.

Le esperienze analizzate dagli studenti si intrecciano con il concetto di viaggio, inteso non come fuga, ma come percorso di conoscenza e trasformazione collettiva. La mostra, che avrà luogo a luglio negli spazi della Società Umanitaria, inviterà il pubblico a riflettere sul legame tra narrazione e identità, coinvolgendolo attivamente nella rilettura del passato per generare nuove consapevolezze.

Seguendo il pensiero di Chris Marker, le opere esposte non si limiteranno a recuperare il passato, ma lo reinterpretano in relazione alle esigenze del presente. Il confronto tra materiali d’archivio e interventi artistici stimolerà una riflessione sulla memoria come processo in continua evoluzione.

Migrazioni e Archivio – Il ciclo di talk
A cura di Marco Scotini e Andrea Tinterri

Gli incontri, ad ingresso libero, si svolgono nell’Auditorium della Società Umanitaria – Via San Barnaba, 48 alle 18:30.
Gli incontri sono moderati dal critico d’arte Andrea Tinterri.


 2 aprile | 18.30 | Spostamenti e aperture 
Il 2 aprile vedrà protagonista Adrian Paci, docente NABA, artista internazionale la cui ricerca esplora la condizione umana in relazione all’esperienza dell’emigrazione.  Il talk dal titolo “Spostamenti e aperture” ripercorrerà il lavoro dell’artista concentrandosi sulle dinamiche migratorie oggi sempre più al centro del dibattito pubblico.

 14 maggio | 18.30 | Diaspora e soggettività 
Il 14 maggio Marco Scotini, curatore di fama internazionale e Visual Arts Department Head di NABA, indagherà l’archivio come spazio di memoria e partecipazione sociale e politica attiva. Il talk “Diaspora e soggettività”, esplorerà il tema dell’archivio nell’arte contemporanea fino ad approdare all’importante progetto Disobedience Archive esposta durante l’ultima Biennale di Venezia.

 4 giugno| 18.30 | Lontano da dove 
Il 4 giugno, infine, Paola Di Bello, artista, fotografa e videomaker, direttrice del Dipartimento di Nuove Tecnologie all’Accademia di Belle Arti di Brera, partendo dal lavoro Video Rom, in cui costruisce un “ponte” – attraverso uno scambio fotografico – tra alcuni Rom che vivono a Milano e i loro parenti rimasti a casa in Romania, si interrogherà sulla capacità delle arti visive, in modo particolare fotografia e video, di essere strumenti di mediazione culturale.

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