Giovedì 26 settembre in Cineteca Sarda parleremo di migrazioni e di accoglienza, di dilemmi etici, di umanità e di indifferenza.
Lo faremo attraverso un film e in compagnia del mediatore culturale Mamadou Mbengue.
ore 19.30
• incontro con Mamadou Mbengue
ore 20.00
• proiezione e discussione del film "Styx" di Wolfgang Fischer (Germania/Austri, 2018)
L'ingresso è libero e gratuito.

STYX
Regia: Wolfgang Fischer
Attori: Susanne Wolff - Rike, Gedion Oduor Wekesa - Kingsley
Sceneggiatura: Wolfgang Fischer, Ika Künzel
Fotografia: Benedict Neuenfels
Musiche: Dirk von Lowtzow
Montaggio: Monika Willi
Costumi: Nicole Fischnaller
Suono: Andre Zimmermann, Tobias Fleig - (mixer)
Durata: 94'
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: (1:1.85), DCP
Produzione: MARCOS KANTIS, MARTIN LEHWALD, MICHAL POKORNY PER SCHIWAGO FILM, IN COPRODUZIONE CON ALEXANDER DUMREICHER-IVANCEANU, BADY MINCK PER AMOUR FOU VIENNA
Distribuzione: CINECLUB DISTRUZIONE INTERNAZIONALE
Data uscita: 15 Novembre 2018
CRITICA
"Styx, owero Stige, il nome del fiume infernale per i greci, che separa i morti dai vivi, è ora un mare dove confluiscono amanti della vela, portacontainer e pescherecci che conducono e stipano non più pesci, ma persone. E Styx ora è anche un film dell'austriaco Wolfgang Fischer, (...) che ha già vinto il premio della Giuria Ecumenica al Festival di Berlino e il secondo premio Lux assegnato dal Parlamento Europeo. Due premi che per la loro essenza sono attribuiti a quelle opere che manifestano, per contenuti e valore, uno sguardo necessario al mondo nel quale viviamo. E di necessario Styx ha l'essenza della storia. (...) Il grande tema del film, che il regista insieme alla sceneggiatrice Ilca Kunzel, aveva incominciato a scrivere nove anni fa, ha una profonda connessione con il presente. Nella linearità registica (anche se il film è stato girato in mare aperto) Styx ha il merito di portare in primo piano quelle domande che sorgono quando i naufragi degli immigrati, in fuga dalla loro terra, riempiono le cronache europee. Quando le loro vite sono spezzate dall'incuria dell'uomo e quando le loro barche sono bloccate nel porto da ordini governativi. «Chi sono gli altri, chi siamo noi e cosa vogliamo essere? Ho il dovere di salvare l'uomo? Cosa è e cosa non è l'omissione di soccorso?». Quelle domande che il cinema ha iniziato a farsi da alcuni anni nel momento in cui la realtà ha superato la finzione. E se l'immigrazione clandestina, protetta anche a costo dell'illegalità (si pensi a film come 'L'ospite inatteso', 'Welcome' o 'Miracolo a Le Havre') è stata fucina di storie rubate dal presente, oggi i naufragi e le vite spezzate continuano a richiamare l'attenzione degli artisti. Ci sono film, come 'Termferma' di Emanuela Crialese e 'Fuocoammare' di Gianfranco Rosi, e reportage 'Lontano dagli occhi' di Domenico Iannacone e Luca Cambi, che si ostinano a raccontare la realtà, insegnando che ognuno di noi è chiamato alla responsabilità della vita dell'altro, e a superare quell'abitudine alla morte, come ha ricordato papa Francesco, che conduce solo alla globalizzazione dell'indifferenza." (Emanuela Genovese, 'Avvenire', 15 novembre 2018)
[fonte: cinematografo.it]