Gruppo di lettura: dal libro al film.

Primo appuntamento con le proiezioni di film tratti da opere letterarie, organizzate dal gruppo di lettura “Un libro insieme”.

Mercoledì 20 novembre alle ore 16 sarà proiettato il film “I cannibali” di Liliana Cavani, liberamente ispirato all’Antigone di Sofocle.

Ingresso libero e gratuito.









IL FILM
Il tocco provocatorio di Liliana Cavani racconta "L'Antigone" attraverso la macchina da presa. In pieno clima di contestazione la tragedia di Sofocle prende vita nelle strade di Milano del 1969. La regista riscopre l'antica Grecia e la capacità dei suoi autori di raccontare storie universali e attuali.
Il film inizia con una sequenza tanto agghiacciante quanto violenta: quattro bambini vengono fucilati senza alcun motivo davanti allo sguardo impressionato di Tiresia. Il giovane straniero si avvia verso le strade della città osservando i corpi privi di vita di ragazze e ragazzi, repressi durante le sommosse e lasciati marcire per terra, per ordine dello Stato. "Morte a chi seppellisce i corpi dei ribelli", si legge ad ogni angolo. Tiresia è affranto. In un bar incontra Antigone, ragazza dell'alta borghesia, pronta ad infrangere la legge pur di seppellire il corpo del fratello. Perfino la famiglia è contraria alla sua idea. Ma Tiresia è pronto ad aiutarla. Emone, fidanzato di Antigone e figlio del primo Ministro non è d'accordo con la decisione della ragazza. Poi, anche lui si converte alla causa, e accusa per primo il padre, tanto attaccato alle "sue" leggi da non rischiare di sovvertire l'ordine prestabilito. Milian, interprete di Emone, è perfetto nella parte di colui che, ormai conscio dell'empietà del governo, vuole regredire allo stato di animale.
La Cavani usa l'opera di Sofocle per narrare una comunità che ha completamente smarrito il suo spirito religioso, autentico e naturale. Le regole della civiltà sono imposte da leggi che non hanno più rispetto per l'uomo e per il suo animo. Alcune sequenze chiave lasciano lo spettatore folgorato: un prete benedice i cadaveri, preceduto da un'autobotte che spruzza acqua; uomini nudi si inginocchiano e camminano gattoni solo per volere di un bambino vestito da ufficiale; Tiresia che, arrestato, viene esibito come un animale davanti alle telecamere televisive. In maniera metaforica evidenziano tutte la differenza fra lo stato di Natura, che Antigone e Tiresia cercano di ripristinare, e quello Civile, vuoto e privo di senso: " I cannibali sono giovani o tutti coloro che, a qualsiasi età, aspirano a riconquistare la propria vera natura di uomini, il senso religioso della vita, rifiutando certi condizionamenti della cosiddetta società civile. Ricercano purezza primitiva, una sincerità dimenticata, ma la società li rifiuta perché disturbano l'ordine tutto esteriore delle sue leggi, spesso disumane", afferma la Cavani a proposito del film. È la Storia dentro la storia. È l'umanità nel volto di due giovani che corrono nudi, indifesi, inseguiti dai poliziotti del Potere. Il disagio e la rabbia nei confronti di chi governa è un messaggio di cambiamento. La transizione storica è in atto, ora (1969) come allora (IV sec. A.C.). Stessi sentimenti, stessi risultati. La regista usa sapientemente un registro diverso a seconda del contenuto. Le soluzioni visive alternate e accattivanti descrivono in maniera efficace la tensione del presente all'interno di una tragedia classica. Grazie alle musiche di Ennio Morricone, lo spettatore è in grado di immergersi del tutto in quell'atmosfera di speranza ed illusione che ha caratterizzato gli anni '60. Il tema musicale insiste sui personaggi, diventando un carattere distintivo della loro presenza davanti all'obiettivo.
Il finale è cruento, eppure lascia intravedere un contagio di altruismo che darà coraggio ad altri giovani. L'indifferenza è il primo passo da superare per combattere chi, da sempre, tenta di disumanizzare la comunità.

[fonte: mymovies.it]