Re-framing home movies #3 / Residenze in archivio

Dal 20 al 25 gennaio in Cineteca Sarda si terrà la prima settimana di residenza collettiva (riservata a coloro che sono stati selezionati a metà novembre, come previsto dal bando) del progetto Re-framing home movies #3, dedicata alla formazione e destinata a produrre una riflessione critica sulle questioni cruciali poste dal riutilizzo di materiale filmico d’archivio e dal riuso di film di famiglia in particolare.

Attraverso una serie di masterclass con artisti, filmmaker e studiosi di fama internazionale, verranno evidenziati i diversi livelli su cui è necessario riflettere – culturale, archivistico, storico, etico ed estetico – al fine di includere queste immagini in una nuova opera.

Si alterneranno momenti più direttamente didattici a momenti di confronto con la quotidianità e le pratiche d’archivio, cercando di portare i partecipanti a problematizzare alcune questioni essenziali attraverso un’articolazione in tre direttrici.

Tra i docenti, accanto ai responsabili del progetto e degli archivi promotori, alcuni dei maggiori esperti italiani ed europei di analisi, trattamento e riuso di film di famiglia:

Susan Aasman (Storica e teorica dei media / Università di Groningen /Paesi Bassi)
Paolo Caneppele (Archivista / Austrian Film Museum / Austria)
Efrén Cuevas (Storico e teorico del cinema / Università della Navarra /Spagna)
Albert Elings (Filmmaker e montatore / Paesi Bassi)
Péter Forgács (Artista e filmmaker / Ungheria)
Federico Rossin (Storico del cinema, curatore e programmatore indipendente / Francia)
Salvi Vivancos (Artista e archivista/ Red del cine domestico / Spagna).

Re-framing home movies #3 / Residenze in archivio è un percorso di formazione e produzione volto alla creazione di sei nuove opere creative interamente realizzate a partire da materiali filmici amatoriali.

Il progetto, promosso da Cineteca Sarda / Società Umanitaria (Cagliari), Archivio Cinescatti / Lab 80 film (Bergamo), e Archivio Superottimisti (Torino), curato da Karianne Fiorini e Gianmarco Torri, è realizzato con il sostegno di MiBACT e di SIAE, nell’ambito del programma “Per chi crea”, e prevede un lavoro di rielaborazione artistica di film di famiglia messi a disposizione dalle tre strutture.

Un giacimento di film di origine privata, girati in pellicola nei formati 9,5 Pathé Baby, 16mm, 8mm, Super8 tra gli anni ’20 e gli anni ’90 del secolo scorso da cineamatori e cineamatrici che hanno impugnato la cinepresa e documentato il loro quotidiano nel corso del Novecento.

Una preziosa eredità di memoria collettiva per guardare alla società italiana da un’ottica microsociale e ad altezza d’uomo che, per la sua specificità, necessita di un lavoro propedeutico di analisi e approfondimento che ne faccia emergere le peculiarità storiche, tecniche e culturali e ne sveli compiutamente le potenzialità espressive.

I partecipanti - selezionati a metà novembre 2019 - avranno la possibilità, attraverso masterclass, momenti di workshop e un periodo di ricerche individuali in archivio, di riflettere sulle caratteristiche specifiche di queste immagini private e sulle diverse modalità di rielaborazione per produrre nuove opere artistiche che ne forniscano una lettura personale e originale.