Il film in programma per l’ultimo giovedì di gennaio è “La promesse de l'aube (La promessa dell’alba)” di Eric Barbier (Francia, 2017, 131’), adattamento cinematografico del romanzo autobiografico di Romain Gary del 1960.
Ingresso libero e gratuito.

LA PROMESSA DELL'ALBA
Trama: Dalla difficile infanzia in Polonia passando per l'adolescenza a Nizza, per poi arrivare alla carriera da aviatore in Africa durante la seconda guerra mondiale... Romain Gary ha vissuto una vita straordinaria. Ma questo impulso a vivere mille vite, a diventare un grande uomo e un celebre scrittore è merito di Nina, sua madre. Sarà proprio il folle amore di questa madre possessiva ed eccentrica che lo porterà a diventare uno dei più grandi romanzieri del ventesimo secolo, e a condurre una vita piena di rocamboleschi colpi di scena, passioni e misteri. Ma quell'amore materno senza freni sarà anche un fardello per tutta la sua vita.
Critica: "'La promessa dell'alba', titolo del romanzo scritto da Romain Gary nel '60, è alla madre che gli prepara e controlla tutti i sogni: dovrà essere scrittore, eroe, ambasciatore e donnaiolo. Lo scrittore, suicida nel 1980, ha mantenuto la parola e il film ne mostra l'odissea (...). Il film di Éric Barbier circumnaviga tutti i generi stile vintage, scoppiettante nella prima parte, sparando a salve nella seconda, ma assecondando l'attenzione. Storia di un complesso che Dassin filmò con Mercouri e Dayan (1970) mentre qui è la Gainsbourg che impazza invadendo il campo del bravo Pierre Niney." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 14 marzo 2019)
"(...) Eric Barbier realizza un biopic-epic da venti milioni di euro, portandoci a spasso dalla nevosa Polonia alla solatìa Nizza, dal Messico all'Africa: dove Romain pilota un bombardiere e, negli intervalli, scrive libri per assecondare le insistenze dell'eccentrica mamma. Ricostruzioni d'epoca e scene di battaglia sono gestite senza risparmio, anche ricorrendo a effetti speciali di alta qualità. Però la parte succosa è il rapporto tra madre e figlio; dove, pur trattandosi di un film su Gary, è mamma Charlotte Gainsbourg - tragica e divertente, fiera e patetica - a rubare la scena al rampollo." (Roberto Nepoti, 'La Repubblcia', 14 marzo 2019)
[fonte: cinematografo.it]