Ritorna a Cagliari il V-art, Festival Internazionale Immagine d’Autore diretto dal regista Giovanni Coda.
Dal 17 al 19 novembre si svolgerà nella sala della Cineteca Sarda della Società Umanitaria la 26° edizione di uno dei più importanti e storici festival del cinema, della videoarte, animazione, ricerca elettronica ed elettroacustica e della documentaristica sperimentale in Sardegna.
“Ventiseiesima edizione in presenza con un programma ricco e variegato che vuole rendere omaggio alla comunità LGBT attraverso un percorso che è iniziato in streaming con la mia monografica ufficiale per il “pride month” e che prosegue in linea con quella che è la mission del festival, ovvero uno sguardo sul cinema indipendente e sul neo-cinema sociale“, commenta Giovanni Coda.
“Ventiseiesima edizione in presenza con un programma ricco e variegato che vuole rendere omaggio alla comunità LGBT attraverso un percorso che è iniziato in streaming con la mia monografica ufficiale per il “pride month” e che prosegue in linea con quella che è la mission del festival, ovvero uno sguardo sul cinema indipendente e sul neo-cinema sociale“, commenta Giovanni Coda.

È la prima volta nell’Italia degli anni Settanta che la stampa dedica uno spazio esclusivo al mondo omosessuale, attraverso le duecento lettere alla settimana di uomini che cercano attraverso questa rubrica consiglio e conforto. Emerge un Paese che costringe a nascondere il proprio orientamento sessuale nel contesto affettivo e lavorativo.
A seguire proiezione del film “Il fico del regime“, regia di Giovanni Minerba e Ottavio Mai. Un documentario dedicato a Giò Stajano, scomparsa nel 2011 all’età di 79 anni. Nata Gioacchino Stajano Starace, nel 1959 pubblica il racconto autobiografico apertamente gay “Roma capovolta”, subito sequestrato per oltraggio al pudore. Fellini gli chiede di interpretare se stesso in un cammeo della Dolce Vita. Negli anni Ottanta cambia sesso assumendo il nome di Maria Gioacchina e nel ’92 pubblica “La mia vita scandalosa” prima del tentativo di diventare suora laica a Vische.
Il 18 novembre il film “Gli anni amari“, regia di Andrea Adriatico (2019) dedicato alla vita e ai luoghi di Mario Mieli, personalità di grande rilievo nell’Italia degli anni Settanta, tra i fondatori del movimento omosessuale nostrano. Nato nel 1952 a Milano e morto tragicamente suicida nel 1983, prima dei trentun anni, fu intellettuale, scrittore, provocatore, ma soprattutto pensatore e innovatore dimenticato. La pellicola ne segue i passi a partire dall’adolescenza al liceo classico Giuseppe Parini di Milano e dai rapporti familiari. La gioventù e la vita notturna sfrenata, quando ancora omosessualità era sinonimo di disturbo mentale. Mario è protagonista assoluto, attorno al quale gravitano nomi e volti di amici e compagni che, con lui, hanno contribuito a cambiare la storia.

Ingresso gratuito. L'accesso alla sala è consentito solo con mascherina e green pass.
Il V-art è organizzato da Labor con il supporto della Regione Autonoma della Sardegna, Fondazione di Sardegna e Fondazione Sardegna Film Commission – Media Partner You TG Net.