Elles tournent: proiezione del film "Il villaggio del peccato" della regista sovietica Olga Preobrazhenskaya

La rassegna "Elles tournent. Donne con la macchina da presa" prosegue con un appuntamento dedicato a una regista sovietica, Olga Preobrazhenskaya.

3 dicembre @Teatro Adriano, via Sassari, 16 - Cagliari

OL’GA PREOBRAZENSKAJA
• ore 19 incontro con Tamara Shvediuk (storica del cinema, curatrice, archivista e restauratrice)
• a seguire proiezione dei film “Il villaggio del peccato” (1927, 82’)

Ingresso libero e gratuito.

Olga Preobrazhenskaya (1881-1971) iniziò una carriera di successo come attrice teatrale nel 1905 e arrivò al cinema nel 1913. Ha co-diretto diversi film con Vladimir Gardin e ha insegnato dal 1918 al 1925 alla State Film School. Essendo una regista con una carriera pre-rivoluzionaria era sospettata e a metà degli anni '20 diresse tre film per bambini – Anya è notevole quanto Kashtanka – prima del travolgente successo di Baby ryazanskie (Donne di Ryazan, noto anche con il titolo Il villaggio del peccato, 1927) e dello straordinario Svetly Gorod (Bright Town, 1928, di cui si conosce l'esistenza di un solo rullo).

Il villaggio del peccato T. int.: The Women of Ryazan. Scen.: Ol’ga Višnevskaja, Boris Altschuler. F.: Konstantin Kuznecov. Scgf.: Dmitrij Kulupaev. Int.: Kuz’ma Jastrebickij (Vasilij Šironin), Ol’ga Nabrekova (Matveevna, sua moglie), Raisa Pužnaja (Anna), Emma Cesarskaja (Vasilisa), Georgij Bobynin (Ivan, figlio di Vasilij), Elena Maksimova (Luker’ja), Ivan Savel’ev (Nikolaj, fabbro), E. Safonova (zia Alena), Inna Fedorova, Gulja Koroleva Prod.: Sovkino. Pri. pro.: 13 dicembre 1927. 35mm. L.: 1866 m. D.: 82’ a 20 f/s. Bn.

Il villaggio del peccato, un immenso successo negli anni '20 e '30, con tre esordienti d'eccezione (Cesarskaja, Maksimova e Pužnaja), è un violento melodramma sulla vita travagliata di una donna nella campagna russa. Con una trama lineare e recitato nel tradizionale realismo associato al Malyj teatr, il film conquistò il pubblico sovietico – soprattutto le donne – amato sia nelle aree rurali che urbane, in patria e all'estero. Il pubblico straniero è stato attratto dagli aspetti etnografici del film, che descrive accuratamente i costumi tradizionali di Ryazan, i rituali comuni e la vita quotidiana in campagna. Tuttavia il film ha incontrato non pochi problemi lungo il percorso. Già durante la fase di sviluppo della sceneggiatura sono state richieste delle modifiche: il personaggio della donna “moderna”, Vassilissa, doveva essere elevato, a scapito della rappresentazione della donna “della vecchia scuola”, Anna. Inoltre, il linguaggio filmico è stato semplificato, evitando variazioni di messa a fuoco, dissolvenze e doppie esposizioni: i produttori ritenevano che il pubblico rurale, target principale del film, non avrebbe compreso l'utilizzo di queste tecniche. Una volta girato, il film fu sottoposto anche alla revisione del comitato artistico di Sovkino, che ritenne il finale controrivoluzionario: il destino della donna era tragico, non era stato fatto abbastanza per evidenziare l’effettivo coinvolgimento dello Stato socialista nelle questioni femminili e non c’è stata alcuna rappresentazione del miglioramento della vita rurale, motivo principale della commissione del film. Tuttavia Il villaggio del peccato non fu accantonato, soprattutto a causa del suo costo enorme. Si è invece deciso di riorientare ideologicamente i direttori e di chiedere al Comitato Centrale di autorizzarne la distribuzione. Di conseguenza, il film uscì nelle sale e batté tutti i record. Nel 1929 fu aggiunto del suono; per la distribuzione nelle zone rurali il film continuò a uscire nella sua forma muta fino al 1937, quando fu improvvisamente bandito del tutto nelle campagne.

[ilcinemaritrovato.it]



Ol'ga Preobraženskaja nel film Le chiavi della felicità.