Ultimo incontro del ciclo “Ti dico di me. Luoghi d’autore”, a cura di Marco Alberto Desogus, in cui 17 artisti sardi, impegnati nel mondo della letteratura, della musica, del cinema e del teatro, raccontano il profondo legame che li tiene legati alle loro radici, agli spazi dell’infanzia, ai luoghi della prima formazione individuale e intellettuale, al mondo dell’esperienza che segna in modo forte il senso di appartenenza e d'identità.

La serata di venerdì 14 aprile sarà dedicata a Flavio SorigaGerardo FerraraEnrico PauPaolo Fresu. Ai racconti di questi autori si aggiungeranno dei brevi video-omaggi a Giulio Angioni e Giorgio Todde.


L'ingresso è libero e gratuito. Sarà necessario esibire il greenpass rafforzato e indossare la mascherina FFP2 come previsto dalle norme sanitarie.

Terzo appuntamento con la rassegna LO SGUARDO E LA MEMORIA, che propone al pubblico della Cineteca 7 film recentissimi - di autori in maggioranza sardi - realizzati a partire da immagini di rchivio eterogenei (cinema di famiglia e cinema ritrovato), rielaborate in nuovi progetti audiovisivi. 

mercoledì 13 aprile alle ore 19 sarà proiettato il film di Andrea Mura "Transumanze - Dalla Sardegna alla Valdorcia" (Italia, 2021, 52'). 

TRANSUMANZE

Il film racconta la grande migrazione dei pastori sardi in Toscana degli anni ‘60. Una storia italiana poco raccontata di lavoro, conflitti sociali ed emancipazione nel passaggio dalla mezzadria all’industrializzazione. Transumanze è un racconto corale che è scoperta del paesaggio, delle campagne, di un’attività ancora profondamente radicata nelle pratiche della pastorizia tramandate di generazione in generazione, ma anche racconto di uomini, di transumanze e di comunità che si ricostituiscono nonostante il mare. Il documentario è finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna, sostenuto dalla Sardegna Film Commission e dalla Cineteca Sarda, con il contributo di Circolo Peppino Mereu Siena.

Credits

Regia / Direction Andrea Mura Soggetto / Idea Nicola Contini, Andrea Mura Fotografia / Photography Chiara Andrich Montaggio / Editing Ambrogio Nieddu Suono / Sound Cladinè Curreli, Andrea Mura Musiche / Musics Massimo Congiu, Federico Neeva, Tenore Murales di Orgosolo Mix Audio Roberto Cois Sound design Roberto Cois, Cladinè Curreli Color correction Emanuele Malloci Progetto grafico / graphics Valerio Aprigliano Traduzioni / Translations Katrin Thekla Hupke Consulenza scientifica / scientific consultant Tommaso Sbriccoli Produzione esecutiva / Executive production Nicola Contini per Mommotty Produzione / Production Andrea Mura, Ginko Film Finanziato da / Funded by Regione Autonoma della Sardegna Con il contributo di / With the support of Società Umanitaria - Cineteca Sarda Fondazione Sardegna Film Commission Circolo Peppino Mereu Siena

[ginkofilm.it]

L'ingresso è libero e gratuito. Sarà necessario esibire il greenpass rafforzato e indossare la mascherina FFP2 come previsto dalle norme sanitarie.

È finalmente online il bando della nuova edizione del Premio Centottanta.

Invia il tuo film della durata massima di 180 secondi (titoli esclusi) entro il 30 giugno 2022: la partecipazione è gratuita e aperta a filmmakers esordienti della Sardegna, senza alcun limite d'età. Sono ammesse tutte le opere senza distinzione di genere, tema, formato e tecnica. Vuoi saperne di più? Fai un salto sul sito ufficiale, dove troverai a disposizione anche tutti i documenti per partecipare alla sesta edizione del Premio: www.premiocentottanta.com

Nell’anniversario della vittoria dello scudetto del Cagliari nel campionato 1969-70, presso la sala della Società Umanitaria – Cineteca Sarda verrà proiettato il film “ROSSOBLÙ. UNA SQUADRA UN’ISOLA” di Bepi Vigna, prodotto dal Centro Internazionale del Fumetto e RAITRE SARDEGNA, in collaborazione con la Cineteca Sarda.

Il film riunisce le due puntate del programma omonimo andato in onda su Rai Tre Sardegna nell’estate del 2021. L’attore Elio Arthemalle guida  gli spettatori in una passeggiata nei  luoghi di Cagliari che si legano alla storia della squadra di calcio. I cento anni della compagine rossoblù vengono rievocati con l’ausilio di immagini d’epoca e interviste a calciatori, giornalisti, e tifosi. Dai tempi pioneristici della prima partita disputata nello stallaggio Meloni, agli anni in cui si giocava nel campo di via Pola; dalla storica promozione in serie A, all’ascesa di Gigi Riva; dalla straordinaria vittoria dello scudetto nel 1970, alle suggestioni della Coppa dei Campioni e della Coppa UEFA, fino ad arrivare ai giorni nostri. Un secolo di ricordi emozionanti che hanno accompagnato la storia di una città e di un’isola.

L’accesso sarà consentito con Green Pass rafforzato e mascherina FFP2.

BEPI VIGNA

Laureato in giurisprudenza con una tesi sulla pubblicità commerciale, ha esercitato per oltre un lustro la professione di avvocato. Appassionato di cinema e fumetti, nel 1982 ha fondato a Cagliari il gruppo Bande Dessinée, del quale facevano parte anche Antonio Serra e Michele Medda. I tre hanno iniziato a scrivere insieme sceneggiature per Sergio Bonelli Editore e, nel 1989, hanno proposto una nuova serie: Nathan Never, pubblicata mensilmente a partire dal giugno del 1991. Qualche anno dopo hanno dato vita anche a Legs Weaver, una serie uscita in edicola fino al novembre 2005. Attualmente Nathan Never è uno dei fumetti più popolari in Italia, ed è pubblicato anche in molti paesi stranieri.
Nel 1990 L'Unione sarda ha pubblicato il libro Luoghi ed esseri fantastici della Sardegna, scritto a quattro mani con Giampiera Caprolu.
Nel 1993 Vigna ha fondato a Cagliari una Scuola di Fumetto, la prima in Sardegna, che opera nell'ambito del Centro Internazionale del Fumetto, da lui diretto. Oltre alle storie a fumetti ha pubblicato numerosi saggi sui comics, sul cinema e sulle tradizioni popolari, racconti e romanzi (L'estate dei dischi volanti, nel 1997, La pietra antica, nel 1999, Niccolai in Mondovisione, nel 2006, Si è fatto tardi, nel 2008). Sin da ragazzo sviluppa la passione per il giornalismo, collaborando come critico per numerose testate periodiche ed emittenti televisive sarde e in pubblicità. Inarrestabile nel lavoro e nella sperimentazione, nel 2006 è direttore della rivista Backgroiùund (rivista sarda del fumetto e dell'illustrazione) e della rivista di cinema Teorema. È stato un pioniere dell'editoria a fumetti nel web, ha realizzato co-fondando la casa editrice per fumetti online Hybris Comics. In campo cinematografico ha diretto diversi cortometraggi e documentari, alcuni premiati in vari festival. È sposato con l'avvocato Olivia Olla, alla quale è ispirato il personaggio dell'avvocato Olivia Olling, che appare nelle avventure di Nathan Never.

Quinta tappa del tour italiano del cineasta turco Veysi Altai, a Cagliari presso la sala della Cineteca Sarda sabato 9 aprile alle ore 19.

Nel corso dell’incontro con il regista sarà proiettato il suo film “NUJIN – LA VITA NUOVA”.

L’accesso sarà consentito con Green Pass rafforzato e mascherina FFP2.

Altai è considerato uno dei principali testimoni e attivisti della causa curda: ha lavorato per molti anni come fiduciario per Amnesty International e per l’Associazione per i Diritti Umani (İHD) ed è stato reporter della guerra in Rojava (Kurdistan occidentale) durante le battaglie contro l'ISIS a Serêkaniyê / Ras al-Ayn (2013) e Kobanê (2014). È proprio a lui che si devono le prime immagini arrivate in Occidente di quei drammatici scontri.

Per la sua attività di documentazione cinematografica Veysi Altai è perseguitato in Turchia: è stato già condannato a 2 anni e mezzo di prigione per “propaganda terroristica” proprio per il film “NUJIN”, che racconta la storia di tre donne soldato protagoniste della liberazione di Kobane dalle milizie islamiche dell’ISIS. Il divieto di andare all’estero per Altay è stato revocato solo un mese fa, ma il processo prosegue e intanto un’altra causa, intentata per il film “BÎR (Well)”, è ancora in corso. A Altay è stata inoltre inflitta una pena detentiva di 18 mesi e una multa di 1.000 euro per essere il direttore di un giornale curdo; anche in questo caso il processo è ancora in itinere. 

Veysi Altay è stato invitato in Italia dal Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli che, in sintonia con la Rete del Caffè Sospeso, ha organizzato il suo tour che toccherà, oltre al capoluogo campano, Salerno, Cagliari, Forlì, Faenza e Trieste e forse, il 15 aprile, Bologna. Altay, del resto, è già un “amico” del Festival e più volte protagonista e testimone con i suoi lavori, ha vinto il prestigioso Human Rights Doc nel 2018.  

“La presenza di Veysi tra di noi – spiega il coordinatore del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, Maurizio Del Bufalo - è il sintomo di una grande e attiva solidarietà italiana al fianco dei Curdi e delle loro lotte che proseguono da molti anni, spesso dimenticate nel frastuono delle guerre che insanguinano l’Oriente. Conosciamo molto bene l’orgoglio e la fierezza di questo popolo che continua a chiedere la libertà per il proprio leader Abdullah Ocalan che vive in carcere da 23 anni e continua a scrivere, ad inviare messaggi di fiducia e pace al suo popolo che, sparso in varie regioni del mondo, mantiene una forte identità e persegue un progetto di autonomia e di pace”. Poi ribadisce la volontà della rete italiana di farsi scorta mediatica per il cineasta: “Veysi Altay è un artista perseguitato che, come molti altri testimoni, rischia di scomparire nelle carceri turche o addirittura di essere eliminato nel silenzio, come è già accaduto a molti oppositori del regime di Erdogan. Pertanto è nostro desiderio creare, attraverso questo tour italiano, dei legami di amicizia e di umana solidarietà che possano tenerlo al riparo, al suo rientro in patria, da possibili azioni di repressione silente”.

Il tour italiano di Veysi Altay è reso possibile dall’impegno di 
UNIVERSITA' DI SALERNO, SODALIS, CIRCOLO ARCI MAREA SALERNO - LABORATORIO PRODUZIONE AUDIOVISIVE DELL' UNIVERSITA' L'ORIENTALE  DI NAPOLI - RETE KURDISTAN MERIDIONE - FEDERAZIONE ITALIANA CIRCOLI DEL CINEMA, BUON COMPLEANNO FABER CAGLIARI - RETE FORLIVESE PER I CURDI, FORLÌ CITTÀ APERTA, ASS. OVERALL - FAENZAMULTICULTURALE, CENTRO PACE, MEET THE DOCS! FILM FEST - ASSOCIAZIONE LINEA D’OMBRA DI TRIESTE, ICS, HANGAR TEATRI


TOUR DI ALTAY IN ITALIA:

• LUNEDI 4/4/22  ORE 10.30 FISCIANO (SA)
UNIVERSITÀ DI SALERNO (CAMPUS DI FISCIANO)
AULA 6 DIP. SCIENZE GIURIDICHE – EDIFICIO B 
Proiezione “THE WELL - IL POZZO”

• MARTEDI 5/4/22 ORE 18.00 SALERNO
SODALIS - CENTRO SOCIALE VOLONTARIATO (VIA FILIPPO PATELLA 2/6)
Proiezione “NUJIN – LA VITA NUOVA”

• MERCOLEDI 6/4/22 ORE 16.30 NAPOLI 
UNIVERSITA’ L’ORIENTALE (VIA  NUOVA MARINA 59, PALAZZO MEDITERRANEO)
Proiezione “NUJIN – LA VITA NUOVA”

• VENERDI 8/4/22 ORE 19.30. NAPOLI
EX ASILO FILANGIERI (VICO GIUSEPPE MAFFEI, 4)
Proiezione “THE WELL - IL POZZO”

• SABATO 9/4/22 ORE 19.00 CAGLIARI
CINETECA SARDA, VIALE TRIESTE, 118
Proiezione “NUJIN – LA VITA NUOVA”

• DOMENICA  10/4/22 ORE 19.00 CAGLIARI
CENTRO ASCE (SS387 KM8)  (SELARGIUS)
Proiezione “THE WELL - IL POZZO”

• LUNEDI 11/4/22  ORE 20.45 FORLI
SALA SAN LUIGI (VIA LUIGI NANNI, 14)
Proiezione “THE WELL -  IL POZZO”

• MARTEDI 12/4/22 ORE  20.45 FAENZA
CINEMA EUROPA (V. SANT'ANTONINO 4)
Proiezione “NUJIN – LA VITA NUOVA”

• MERCOLEDI 13/4/22 ORE 19.30 TRIESTE
HANGAR TEATRI (VIA PECENCO, 10)
Proiezione “NUJIN – LA VITA NUOVA”

Secondo appuntamento con la rassegna LO SGUARDO E LA MEMORIA, in cui si propongono 7 film recentissimi, di autori in maggioranza sardi, che recuperano immagini di archivio eterogenei (cinema di famiglia e cinema ritrovato) e le rielaborano in nuovi progetti audiovisivi.

Mercoledì 6 aprile alle ore 19 sarà proiettato il film di Gaetano Crivaro, Margherita Pisano e Felice D’Agostino “Rondò final” (Italia, 2021, 51’).

Ingresso gratuito con Green Pass e mascherina FFP2.

SINOSSI
Cent’anni di immagini cercate e ritrovate, frammenti di pellicola, nastri di famiglia, pixel; segni e simboli di un rito che si ripete fuori dal tempo e che porta con sé le maschere di dominazioni passate e presenti, di un’isola; la Sardegna.
Cosa sfugge? Cosa resta?
È domanda e risposta che fonda il montaggio: un incontro di sguardi in differita che rinnova e rifonda un tempo e uno spazio altro, sospeso tra sogno e ricordo.

NOTE
Rondò final è un film di ossessiva ricerca che potremmo definire “di montaggio”. Un film frutto di un lungo processo collettivo, fatto di successive ri-appropriazioni. Una riflessione poetica sullo sguardo, sulle immagini, attraverso un rito nel quale si inscrivono non di rado gerarchie e rapporti di forza per mezzo di messinscene estetiche. Un viaggio ipnotico che interroga la produzione stessa dell’immagine e lo spazio che essa occupa nel vivente, che assume la forma del rito che torna, ripetendo e rifondando ogni volta il tempo. Un rondò, allora, che lontano dall’affermare la circolarità della storia, si dipana a spirale, liberandosi ad ogni giro in molteplici derive, nell’esplosione degli sguardi che dalle immagini vanno e vengono.

OFFICIAL SELECTION
52 Visions du réel – Concorso internazionale medi e cortometraggi – World Premiere
62 Festival dei Popoli – Concorso internazionale – Anteprima Italiana
46 Laceno d’oro – Concorso Doc – Avellino
Unarchive festival – Roma

[lambulante.org]

Terzo appuntamento con il ciclo di incontri audiovisivi, “Ti dico di me. Luoghi d’autore”, a cura di Marco Alberto Desogus, in cui 17 artisti sardi, impegnati nel mondo della letteratura, della musica, del cinema e del teatro, raccontano il profondo legame che li tiene legati alle loro radici, agli spazi dell’infanzia, ai luoghi della prima formazione individuale e intellettuale, al mondo dell’esperienza che segna in modo forte il senso di appartenenza e di identità.

La serata di venerdì 1° aprile sarà dedicata a Gianfranco Cabiddu, Luciano Marrocu, Marcello Murru, Peter Marcias. Ai racconti di questi autori si aggiungeranno dei brevi video-omaggi a Giulio Angioni e Giorgio Todde.

L'ingresso è libero e gratuito. Sarà necessario esibire il greenpass rafforzato e indossare la mascherina FFP2 come previsto dalle norme sanitarie.


Programma della rassegna:

• Venerdi 4 Marzo 2022 ore 19.00

Todde e Angioni
Milena Agus
Salvatore Mereu
Lia Careddu
Rossella Faa
Antonello Ottonello (con breve intervento della critica d’arte Alessandra Menesini)

• Venerdì 18 Marzo 2022 ore 19.00

Todde e Angioni
Marcello Fois
Bernadette Manca Di Nissa
Alessandro De Roma
Fabio Marceddu
Paolo Zucca

• Venerdì 1 Aprile 2022 ore 19.00

Todde e Angioni
Gianfranco Cabiddu
Luciano Marrocu
Marcello Murru
Peter Marcias

• Giovedì 15 Aprile 2022 ore 19.00

Todde e Angioni
Flavio Soriga
Gerardo Ferrara
Enrico Pau
Paolo Fresu

Prende il via mercoledì 30 marzo 2022 in Cineteca (viale Trieste 126) una rassegna intitolata LO SGUARDO E LA MEMORIA in cui si propongono 7 film recentissimi, di autori in maggioranza sardi, che recuperano immagini di archivio eterogenei (cinema di famiglia e cinema ritrovato) e le rielaborano in nuovi progetti audiovisivi.

Si comincia con IL MIRACOLO DEI REI di Alessandra Usai. Tutti gli incontri consistono nella proiezione dei film e nell’incontro con i registi che racconteranno i loro percorsi artistici in relazione ai nodi tematici dello sguardo e della memoria con cui si misurano nei loro progetti autoriali. Sono coinvolti Alessandra Usai che rinnova il momento storico dell’immagine in un docufilm sulla colonia penale di Castiadas; Gaetano Crivaro, Margherita Pisano e Felice D’Agostino che indagano sul grado di permanenza e persistenza dell’immagine di Sant’Efisio ritualizzato ogni anno a Cagliari; lo sguardo di Andrea Mura punta sulla memoria dei pastori sardi emigrati in Toscana mentre Stefania Muresu e Fabian Volti (4canieperstrada) tramano sulla forza politica e riattualizzata dell’immagine d’archivio. Se nel film del siciliano Leandro Picarella (che utilizza cinema di famiglia della Cineteca sarda), l’immagine d’archivio incontra il mondo magico del sud e muta natura dentro il cinema di finzione, nel film di inchiesta di Antonio Sanna l’immagine si dà come testimonianza storica, si appella al suo contenuto di denuncia. L’appuntamento con i film di Vittoria Soddu e Helena Falabino, prodotti all’interno del progetto Re-Framing, dà conto di un grande lavoro di ripensamento tecnico e artistico che il found footage innesca come primo momento di una rielaborazione del film ritrovato. L’ultimo appuntamento è invece incentrato sul progetto di destrutturazione del filmato di archivio da parte di Daniele Atzeni, volto a riconfigurare semanticamente l’immagine di archivio reinventando il suo referente originario.

Mercoledì 30 marzo 2022 – ore 19.00

IL MIRACOLO DEI REI di Alessandra Usai, 2021

Regia: Alessandra Usai - Soggetto e Sceneggiatura: Alessandra Usai - Montaggio: Teresa Giulia Sala - Fotografia: Francesco Piras - Produttore: Nicola Mennuni, Alessandra Usai

Sinossi: Dopo l’unione d’Italia, la sovrintendenza delle carceri italiane di Roma si trovò ad affrontare il problema connesso ad un utilizzo dei carcerati che fosse socialmente utile ed economicamente sostenibile, optando per la riqualifica dei territori abbandonati. A seguito di questa decisione, prese forma il miracoloso intervento dei rei che furono condannati ai lavori forzati nella colonia penale agricola più estesa d’Italia, a Castiadas (costa sud-est della Sardegna), per bonificare un territorio di 6300 ettari disabitato da 350 anni, malsano, paludoso e malarico. L’ 11 agosto 1875 l’Ispettore Generale delle carceri d'Italia, Cavaliere Eugenio Cicognani, con una manciata di uomini e una dozzina di carcerati sbarcava sulla spiaggia di Cala Sinzias a Castiadas. Da quel giorno e per 80 anni i condannati hanno lavorato duramente per redimere i loro peccati riuscendo a bonificare l’intera area e trasformandola in uno dei luoghi più affascinanti della Sardegna, mentre la malaria li decimava inesorabilmente.

Una storia ancora sconosciuta che deve insegnarci ad apprezzare il sacrificio dei tanti uomini, come carcerati, guardie ed impiegati, che hanno lavorato e offerto la propria vita per consegnarci queste terre preziose così come le conosciamo oggi; un paradiso terrestre ricco di valori, bellezze, tradizioni e cultura.

La storia viene raccontata intercalando i paesaggi e le bellezze come sono oggi con le ricostruzioni storiche sviluppate dalla descrizione di tutti i documenti e reperti disponibili di quel periodo; dissolvenze che ci riportano indietro nel tempo, animazioni che fanno rivivere immagini del passato, una storia triste e di forte impatto raccontata in modo umano e poetico.


Alessandra Usai (Cagliari, 1981) ricercatrice, regista e produttrice. Nel 1999 lascia la Sardegna per trasferirsi a Milano, dove si laurea in Lettere e Filosofia con indirizzo specialistico in Storia del Cinema. Dopo il laboratorio di critica cinematografica tenuto dal critico Morando Morandini, nel 2007, insieme ai suoi compagni di corso presenta durante il festival di Milano Filmmaker il documentario “La piazza” vincitore del premio Fnac. Nelle sue più importanti produzioni indipendenti ha privilegiato contenuti di giustizia sociale e di uso sostenibile delle risorse; tra queste, assumono particolare rilievo il documentario “Vrindavan, Food for Life” interamente girato nella città santa indiana di Vrindavan e il documentario "Food-consumer". Dal 2011 al 2018 ha vissuto e lavorato a Dublino, dove nel 2013 ha diretto il cortometraggio storico “Lady Mary of Birr” per la sceneggiatura di Maken Mentxaka. Nel 2015 ha diretto il documentario scientifico “Ladies of Science”, coprodotto insieme alla irlandese Snugboro film, che riceve premi nei festival di Los Angeles, di Saint Tropez e di Milano. Nel 2018 torna a vivere a Cagliari dove apre la casa di produzione Nical Films. Tra il 2018 e il 2019 lavora alla produzione del docufilm  “Il Miracolo dei Rei”, come regista e produttrice in associazione con Istituto Luce Cinecittà. Ultimamente la regista si sta dedicando allo sviluppo del suo primo lungometraggio di finzione “Janasa”, ispirato all’omonimo libro scritto da Claudia Zedda.



IL PROGRAMMA COMPLETO

• Mercoledì 30 marzo 2022 – ore 19.00

IL MIRACOLO DEI REI di Alessandra Usai, 2021

• Mercoledì 6 aprile 2022 – ore 19.00

RONDÒ FINAL di Felice D’Agostino, Gaetano Crivaro e Margherita Pisano, 2021

• Mercoledì 13 aprile 2022 – ore 19.00

TRANSUMANZE - DALLA SARDEGNA ALLA VALDORCIA di Andrea Mura, 2021

• Mercoledì 20 aprile 2022 – ore 19.00

PRINCESA di Stefania Muresu, 2021
UMBRAS di Fabian Volti, 2021

• Mercoledì 27 aprile 2022 – ore 19.00

DIVINAZIONI di Leandro Picarella, 2020

• Mercoledì 4 maggio 2022 – ore 19.00

DOPO IL FUTURO di Antonio Sanna, 2022

Interviene Marco Zurru

• Mercoledì 11 maggio 2022 – ore 19.00

SULLE ARIE, SULLE ACQUE, SUI LUOGHI di Vittoria Soddu, 2021
ARBATAX!! di Helena Falabino, 2021

• Mercoledì 18 maggio 2022 – ore 19.00

I MORTI DI ALOS di Daniele Atzeni, 2011
INFERRU di Daniele Atzeni, 2019



LA RELAZIONE SGUARDO / MEMORIA

Il cinema sovrappone un’idea di realtà che si misura con la percezione del reale che ciascuno di noi ha: una percezione in cui si intrecciano lo sguardo e la memoria. Il senso di verità ha sempre a che fare con processi conoscitivi e lo sguardo, in questo gioco di relazione con la memoria, ha sempre questo desiderio di cogliere il vero nella realtà verso cui dirige la propria attenzione. Lo sguardo è comunque sempre ancorato al mondo soggettivo. La memoria, per quel tanto di realtà che l’immagine d’archivio può avere in sé sedimentata, è anch’essa una memoria soggettiva. Per esempio nel cinema di famiglia tutte le immagini sono girate in soggettiva: conta ed è sempre presente lo sguardo dell’operatore perché è lui il narratore, colui che sceglie l’inquadratura e il suo oggetto: egli è componente concreto della scena anche se non si vede, o, per dirla in altri termini, non può essere mai considerato astratto e assente. La sua intenzione rifugge dalla forma dogmatica dell’oggettività e sembra dirci: quando filmo voi guardate quello che sto vedendo io in questo preciso momento e quello che vedete sta accadendo nel momento preciso in cui io lo riprendo, ma non è tutto quello che vedo e sento. È un istante dilatato in cui lo spazio ha una sua temporalità e il tempo ha una sua spazialità. Ma il gradiente di finzione in questi può avvicinarsi facilmente al minimo indispensabile (o anche dispensabile, o anche pensabile). Il cinema che riusa quegli sguardi e quella memoria sono altro e alienano la verità di quella immagine, ma comunque ci ripropone uno sguardo e una memoria che si sovrappone a quelle sedimentate nelle immagini. Le sovrapposizioni possono essere anche molto diverse: può tentare e ottenere diversi gradi di trasparenza, cancellature, intrecci più o meno obliqui e/o parziali, financo deformazioni e illusioni ottiche. Comunque sia lo sguardo del regista rielabora, rimette in circolo il “già visto” e questo non significa necessariamente che il principale sacrificio lo subisca il senso di verità. La volontà estetica che tenta “il vero”, proprio perché “lo tenta” non lo afferra. Perché il senso di verità in questi film si fa altro e diventa discorso, narrazione, ed è in quel momento di cinema che il nostro sguardo di spettatore incrocia altri sguardi e altre memorie.

Penultimo appuntamento con la rassegna dedicata a Pier Paolo Pasolini.

• martedì 29 marzo alle ore 19 presso la sede del Circolo Gramsci, in via Baudi di Vesme n. 67 a Cagliari, sarà proiettato il film "Uccellacci e uccellini" (Italia, 1966, 85’).

Padre e figlio, in giro per il mondo, incontrano un corvo parlante (con la voce di Francesco Leonetti) che gli fa la morale, secondo la filosofia razionale di un intellettuale marxista. Quando si stancano delle sue chiacchiere, lo mangiano. Film-saggio di stimolante originalità, il 4° film lungo di P.P.P., operetta poetica nella lingua della prosa, propone in brevi favole e in poetici aneddoti una riflessione sui problemi degli anni '60: crisi del marxismo, destino del proletariato, ruolo dell'intellettuale, approssimarsi del Terzo Mondo. Con la sua divagazione evangelico-francescana, è anche un apologo umoristico che in alcuni momenti ha l'umiltà e la densità del capolavoro. Due Nastri d'argento a Pasolini (soggetto) e Totò (attore). Premiato a Cannes. [Morandini]

Ingresso gratuito con greenpass rafforzato e mascherina FFP2 come da disposizioni contro il Covid-19.

La rassegna dedicata a Pier Paolo Pasolini prosegue presso il Polo Bibliotecario in Falzarego35 a Cagliari, con la proiezione di uno dei film più controversi e discussi della filmografia di Pier Paolo Pasolini, "Porcile" (99', 1969) interpretato, tra gli altri, anche da Ugo Tognazzi, Marco Ferreri, Alberto Lionello e Ninetto Davoli.

«La società, ogni società, divora sia i figli obbedienti che i figli né disobbedienti né obbedienti»

Porcile è una sorta di terrificante favola allegorica, costruita su due storie parallele: una ambientata in un'epoca arcaica, l'altra ai giorni nostri. Nella prima seguiamo le peripezie di un giovane, che vive isolato alle falde di un vulcano, nutrendosi di insetti, rettili e bacche. Incontrato un soldato, lo uccide e ne divora il cadavere. Il cannibalismo diventa allora per lui una specie di folle ideologia… Della seconda storia è protagonista un altro giovane, che vive nella Germania occidentale, nella sontuosa villa del padre, facoltoso industriale. Un giorno egli rivela alla fidanzata, che vorrebbe indurlo a far l'amore, il suo atroce segreto, la sua particolare inclinazione sessuale per un branco di porci…

La proiezione è organizzata insieme al Circolo ARCinema Arc Cagliari - membro della FICC Federazione Italiana dei Circoli del Cinema | FICC-Sardegna

Ingresso gratuito con greenpass rafforzato e mascherina FFP2 come da disposizioni contro il Covid-19.


Secondo appuntamento con il ciclo di incontri audiovisivi, “Ti dico di me. Luoghi d’autore”, a cura di Marco Alberto Desogus, in cui 17 artisti sardi, impegnati nel mondo della letteratura, della musica, del cinema e del teatro, raccontano il profondo legame che li tiene legati alle loro radici, agli spazi dell’infanzia, ai luoghi della prima formazione individuale e intellettuale, al mondo dell’esperienza che segna in modo forte il senso di appartenenza e di identità.

La serata di venerdì 18 marzo alle ore 19 sarà dedicata a Marcello Fois, Bernadette Manca Di Nissa, Alessandro De Roma, Fabio Marceddu, Paolo Zucca. Ai racconti di questi autori si aggiungeranno dei brevi video-omaggi a Giulio Angioni e Giorgio Todde.

L'ingresso è libero e gratuito. Sarà necessario esibire il greenpass rafforzato e indossare la mascherina FFP2 come previsto dalle norme sanitarie.


Programma della rassegna:

• Venerdi 4 Marzo 2022 ore 19.00

Todde e Angioni
Milena Agus
Salvatore Mereu
Lia Careddu
Rossella Faa
Antonello Ottonello (con breve intervento della critica d’arte Alessandra Menesini)

• Venerdì 18 Marzo 2022 ore 19.00

Todde e Angioni
Marcello Fois
Bernadette Manca Di Nissa
Alessandro De Roma
Fabio Marceddu
Paolo Zucca

• Venerdì 1 Aprile 2022 ore 19.00

Todde e Angioni
Gianfranco Cabiddu
Luciano Marrocu
Marcello Murru
Peter Marcias

• Giovedì 15 Aprile 2022 ore 19.00

Todde e Angioni
Flavio Soriga
Gerardo Ferrara
Enrico Pau
Paolo Fresu

Terzo appuntamento della rassegna PPP100 ~ Il cinema corsaro di Pasolini!


Ecco il programma:

• h. 19: proiezione del documentario di montaggio "Pasolini, il corpo e la voce" di Paolo Marcellini, Maria Pia Ammirati e Arnaldo Colasanti (62’, 2015): la narrazione di un autoritratto inedito realizzato, in occasione del quarantennale dell'omicidio di Pasolini, con i materiali delle Teche Rai;

• h. 20.15: lettura di una selezione di testi tratti dalle opere più celebri di Pasolini, a cura dell'autore e attore teatrale Fausto Siddi;

• h. 21: proiezione del cortometraggio "La fidanzata di Pasolini" di Sergio Scavio (26’, 2020), alla presenza dell’autore: la storia di un uomo che, aggredito da un gruppo di mascalzoni, riesce a fuggire. Colpito da quel che gli è successo, decide di chiudersi nel silenzio più assoluto: una scelta integrale e rigorosa che viene messa in discussione dall’incontro con una donna…

Ingresso gratuito a partire dalle ore 18.30, con greenpass rafforzato e mascherina FFP2 come da disposizioni contro il Covid-19.

Tutte le informazioni e gli aggiornamenti sui nostri social e sul sito www.lacinetecasarda.it

Data la grande partecipazione di pubblico alla proiezione del film “Donbass” del 3 marzo - che solo in parte è stato possibile accogliere in sala - la Cineteca Sarda organizza una replica del film di Sergei Loznitsa giovedì 10 marzo alle ore 18.30.

È un film che racconta una frattura e una frammentazione continua in quell’area di tensioni mai sopite dopo il crollo dell’URSS, con un racconto organizzato in 13 quadri/episodi. Dice il regista: «Tutti gli episodi sono basati su eventi reali; li ho solo cambiati un po’. Ho trovato la maggior parte degli episodi su YouTube. Un episodio, su un giornalista tedesco e il suo compagno ucraino, un "fixer" e fotografo, l’ho girato con lo stesso "fixer" ucraino. Prima ha condiviso la sua esperienza con me, e ho scritto una scena basata sulla sua storia. Poi, durante la fase di casting, mi sono reso conto che avrebbe dovuto "recitare" sé stesso nel film». Lo sguardo del regista è grottesco e drammatico al tempo stesso, impietoso ed amaramente ironico, guarda alle radici del conflitto attuale (prima di avviare le truppe verso Kiev il presidente Putin ha riconosciuto il 21 febbraio 2022 le due repubbliche popolari separatiste di Lugansk e di Doneck come Stati indipendenti). Karl Kraus diceva che «l’aforisma non coincide mai con la verità: o è una mezza verità o una verità e mezzo». Per il film di Loznitsa si può dire altrettanto, aggiungendo che il grottesco crea una sorta di verità/realtà aumentata e il surplus si scarica in una visione universale dell’inferno della guerra, che deforma antropologicamente gli esseri umani, colpisce tutti e non risparmia nessuno.

DONBASS

Francia, Germania, Olanda, Romania, Ucraina, 2018
Scritto e diretto da Sergei Loznitsa
Fotografia: Oleg Mutu
Montaggio: Danielius Kokanauskis
Scenografie: Kirill Shuvalov
Costumi: Dorota Roqueplo
Sound Design: Vladimir Golovnitskiy
Cast principale: Valeriu Andriuta (Comandante), Zanna Lubgane (biondo colorato), Boris Kamorzin (Mikhalych), Svetlana Kolesova (Giurza), Sergei Kolesov (Bekha), Thorsten Merten (giornalista tedesco)
Produzione: Arthouse Traffic, Graniet Film BV, JBA Production, MA.JA.DE. Fiction, Wild at Art
Durata: 117’

Il regista
Sergei Loznitsa è nato nel 1964 in Bielorussia ma è cresciuto a Kiev, in Ucraina. Nel 1987 si laurea in matematica applicata all'Ecole polytechnique di Kiev. Ha poi lavorato come ricercatore presso l'Istituto di Cibernetica di Kiev, specializzato in intelligenza artificiale. Nel 1991 è entrato a far parte della VGIK, scuola cinematografica di Mosca e nel 1997 ha conseguito il diploma in regia. Nel 2001 si è trasferito con la famiglia in Germania dove vive attualmente. Ha diretto 18 documentari, vincendo premi in tutto il mondo, e 3 lungometraggi, tutti selezionati in concorso al Festival di Cannes: My Joy nel 2010 (con il quale ottiene a Cannes il Premio FIPRESCI), In the fog (Anime nella nebbia) nel 2012, A gentle creature nel 2017. Donbass è il suo quarto lungometraggio ed è stato il film di apertura di Un Certain Regard al Festival di Cannes 2018. Tra i suoi documentari segnaliamo Maidan (proiettato fuori concorso al Festival di Cannes 2014), Ponts de Sarajevo (collaborativo), Northern Light e Austerlitz (presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2016).
Presso la sala della Cineteca Sarda di Cagliari mercoledì 9 marzo alle ore 18 sarà proiettato il documentario “Fogu” di Ottavio Mura e Massimiliano Marraffa.

Oltre 20.000 ettari percorsi dal fuoco, in un susseguirsi di ore di indicibile dramma raccontato dai protagonisti nello scenario del grande incendio di luglio 2021 tra Montiferru e Planargia: boschi, uliveti, aziende agricole, allevamenti, tutta la flora e la fauna è coinvolta e devastata dall’evento, un’umanità lacerata dall’incredulità, dall’impotenza, dal dolore.

Il documentario FOGU di Ottavio Mura e Massimiliano Marraffa – prodotto da Helix Pictures in collaborazione con il fotografo del Montiferru – è il racconto di una inequivocabile storia d’amore, colto dai volti e dalle voci di chi è stato direttamente attraversato e stravolto nel quotidiano dal tragico incendio, e nei giorni immediatamente successivi all’evento drammatico. È un racconto in cui scorre la difficile e incredula constatazione della fine di un ciclo di vita che non può e non deve riguardare unicamente le popolazioni direttamente coinvolte nell’incendio, ma deve e può coinvolgere molti, quanti più possibili, soprattutto nel mantenimento di una memoria dei fatti e con il fine di una co-costruzione di una luce di speranza, una lezione grande, immensa, comunque unica, anche in termini di compartecipazione.

Attraverso la proiezione del documentario e il successivo dibattito - aperto alla partecipazione del pubblico - si ripercorreranno quelle tragiche ore che hanno segnato il destino di un territorio per i prossimi decenni: un appuntamento per ascoltare i racconti degli abitanti, degli allevatori, dei veterinari accorsi immediatamente a soccorrere le aziende, per comprendere e approfondire grazie alla presenza in sala degli esperti.
Interverranno al dibattito il prof. Sergio Vacca – Segretario ISSLA, Istituto Sardo di Scienze, Lettere e Arti, l’Associazione Montiferru, rappresentanti della Rete Montiferru e Planargia, della Rete Nazionale Basta Incendi e Marco Efisio Pisanu.

L'ingresso è libero e gratuito. Sarà necessario esibire il greenpass rafforzato e indossare la mascherina FFP2 come previsto dalle norme sanitarie.

All’interno delle attività che la Cineteca Sarda porta avanti con le scuole, la mattina di mercoledì 9 marzo sarà dedicata a due classi del Conservatorio di Cagliari.

Dopo una visita ai laboratori e all’archivio della Cineteca, gli studenti e le studentesse saranno coinvolti in attività di approfondimento sulla storia del cinema e sull’evoluzione delle tecniche di ripresa e di proiezione delle immagini in movimento, grazie anche a una mostra di strumenti cinematografici allestita per l’occasione. Seguirà la proiezione di un cortometraggio che sarà discusso e analizzato sia dal punto di vista delle tecniche cinematografiche utilizzate sia da quello del contenuto.

All’interno della rassegna dedicata a Pier Paolo Pasolini, martedì 8 marzo alle ore 19 sarà proiettato il film “Mamma Roma” (Italia, 1962).

Trama: Mamma Roma, una prostituta non più giovane, in seguito al matrimonio del suo protettore Carmine, con una contadina, decide di abbandonare il mestiere. Desiderosa di cominciare una nuova vita insieme a suo figlio Ettore, cresciuto in campagna, compra una casa alla periferia di Roma e si aggiudica un banco al mercato rionale. Per Ettore, però, lei non è altro che un'estranea e a nulla valgono i suoi sforzi per garantirgli un lavoro e un avvenire sicuro. Mentre Carmine la spinge di nuovo sul marciapiede, minacciandola di raccontare la verità a Ettore, questi, che è venuto a sapere da tempo del passato di sua madre, lascia il lavoro per dedicarsi a piccoli furti con conseguenze che si riveleranno fatali per tutta la famiglia.

Regia: Pier Paolo Pasolini
Attori: Anna Magnani - Mamma Roma, Ettore Garofalo - Ettore, figlio di Mamma Roma, Franco Citti - Carmine, Silvana Corsini - Bruna, Luisa Loiano - Biancofiore, Paolo Volponi - Il prete, Luciano Gonini - Zacaria, Piero Morgia - Piero, Vittorio La Paglia - Signor Pellisier, Franco Ceccarelli - Carletto, Marcello Sorrentino - Tonino, Sandro Meschino - Pasquale, Franco Tovo - Augusto, Pasquale Ferrarese - Lino, Leandro Santarelli - Begalo, il "Roscio", Emanuele Di Bari - Gennarino 'o trovatore, Antonio Spoletini - Un pompieretto, Nino Bonci - Un pittoretto, Roberto Venzi - Un aviaretto, Nino Venzi - Un cliente, Maria Pia Bernardini - La sposa, Santino Citti - Il padre della sposa, Lamberto Maggiorani - Un malato, Elena Cameron - Una prostituta, Loreto Ranalli - Un peripatetico, Mario Ferraguti - Un peripatetico, Renato Capogna - Uno dei tre papponi, Fulvio Orgitano - Uno dei tre papponi, Renato Troiani - Uno dei tre papponi, Mario Cipriani - Un coatto, Paolo Provenzale - Un coatto, Umberto Conti - Un malato, Sergio Profili - Un malato, Gigione Urbinati - Un malato, Enzo Fioravanti - Infermiere, Renato Montalbano - Infermiere, Luisa Orioli
Soggetto: Pier Paolo Pasolini
Sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini, Sergio Citti - (coll. ai dialoghi)
Fotografia: Tonino Delli Colli, Franco Delli Colli - (operatore)
Musiche: Carlo Rustichelli - (coordinamento) - Brani di Antonio Vivaldi. La canzone "Violino tzigano" di Cherubini e Bixio è cantata da Joselito.
Montaggio: Nino Baragli
Scenografia: Flavio Mogherini
Arredamento: Massimo Tavazzi
Aiuto regia: Carlo Di Carlo
Durata: 105'
Colore: B/N
Produzione: ALFREDO BINI PER ARCO FILM
Distribuzione: CINERIZ - DOMOVIDEO, NUOVA ERI, MONDADORI VIDEO
Vietato 14


L'ingresso è libero e gratuito. Sarà necessario esibire il greenpass rafforzato e indossare la mascherina FFP2 come previsto dalle norme sanitarie.

L'8 marzo alle ore 16.30 in Cineteca si svolgerà il seminario “Le donne nel cinema tra fascismo e dopoguerra”:

• Carla Mereu-Keating (Dipartimento di cinema e televisione dell’Università di Bristol) 
“Le lavoratrici del cinema durante il fascismo”.
Le condizioni professionali delle lavoratrici dell'industria cinematografica italiana durante il fascismo attraverso l'esplorazione di due aree tra loro collegate: la specializzazione del settore e l'organizzazione spaziale degli stabilimenti cinematografici.

• Gianmarco Mancosu (Dipartimento di Storia Contemporanea dell’Università di Cagliari)
“Ci prenderemo cura di lei. La donna sarda nei cinegiornali del dopoguerra”.
L'immagine della donna sarda e, per traslato, la "femminizzazione" dell'immagine della Sardegna nel suo insieme, diffusa nelle popolari serie di cinegiornali italiani del dopoguerra (Incom, Astra Cinematografica, Istituto Nuova Luce), attraverso una prospettiva critica postcoloniale.

L'ingresso è libero e gratuito.Sarà necessario esibire il greenpass rafforzato e indossare la mascherina FFP2 come previsto dalle norme sanitarie.

𝐏𝐏𝐏𝟏𝟎𝟎 
Il cinema corsaro di Pasolini 

In occasione del centesimo anniversario della nascita di 𝐏𝐢𝐞𝐫 𝐏𝐚𝐨𝐥𝐨 𝐏𝐚𝐬𝐨𝐥𝐢𝐧𝐢, la Società Umanitaria - Cineteca Sarda organizza, insieme alla F.I.C.C. - Federazione Italiana dei Circoli del Cinema e all'Associazione Antonio Gramsci di Cagliari, e con la collaborazione del Circolo ARCinema e del Polo Bibliotecario Falzarego 35, un ciclo di appuntamenti dedicati a uno dei più grandi artisti e intellettuali del secolo scorso.

L'anteprima si svolgerà sabato 5 marzo nella sala della Cineteca Sarda con una doppia proiezione:

• alle 17 uno dei capolavori del regista, 𝐌𝐞𝐝𝐞𝐚 (1969, 110'), interpretato dalla divina Maria Callas

• alle 19, in compagnia dell'autore Sergio Naitza, 𝐋'𝐢𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐌𝐞𝐝𝐞𝐚 (2017, 86'), documentario che ricostruisce il primo incontro tra Pasolini e Callas proprio sul set della trasposizione dell'opera euripidea, attraverso ricordi e aneddoti di loro amici e collaboratori.

I prossimi appuntamenti saranno presto pubblicati sui nostri social e sul sito internet www.lacinetecasarda.it

Ingresso gratuito con greenpass rafforzato e mascherina FFP2 come da disposizioni contro il Covid-19.
La Società Umanitaria – Cineteca Sarda di Cagliari presenta "Ti dico di me. Luoghi d’autore" di Marco Alberto Desogus, con la collaborazione di Cri Cri Bocchetta, Marcella Saddi ed Enrico Madau, musiche Alberto Pibiri.

Prende il via in Cineteca Sarda (viale Trieste 126, Cagliari) un ciclo di “incontri audiovisivi” in cui 17 artisti sardi, impegnati nel mondo della letteratura, della musica, del cinema e del teatro, raccontano il profondo legame che li tiene legati alle loro radici, agli spazi dell’infanzia, ai luoghi della prima formazione individuale e intellettuale, al mondo dell’esperienza che segna in modo forte il senso di appartenenza e di identità. Autore del progetto e dei filmati è Marco Alberto Desogus, che dopo aver pubblicato sei libri fotografici con una particolare attenzione al mondo dell’arte sarda negli ultimi vent’anni, in questo suo primo lavoro in video riprende e raccoglie le voci degli artisti che con inediti racconti parlano dei luoghi della Sardegna a cui sono particolarmente legati. Gli autori sono Milena Agus, Salvatore Mereu, Lia Careddu, Rossella Faa, Marcello Fois, Bernadette Manca Di Nissa, Alessandro De Roma, Fabio Marceddu, Paolo Zucca, Gianfranco Cabiddu, Luciano Marrocu, Marcello Murru, Peter Marcias, Flavio Soriga, Gerardo Ferrara, Enrico Pau e Paolo Fresu. Ai racconti di questi autori si aggiungono anche dei brevi video-omaggi a Giulio Angioni, Giorgio Todde e Antonello Ottonello.
Gli incontri si svolgeranno tra marzo e aprile, a cadenza quindicinale, tutti alle ore 19.00. L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti e regolato dalle vigenti norme anticovid (green pass rafforzato e mascherina in sala per tutto lo svolgimento degli appuntamenti).

Programma

• Venerdi 4 Marzo 2022 ore 19.00

Todde e Angioni
Milena Agus
Salvatore Mereu
Lia Careddu
Rossella Faa
Antonello Ottonello (con breve intervento della critica d’arte Alessandra Menesini)

• Venerdì 18 Marzo 2022 ore 19.00

Todde e Angioni
Marcello Fois
Bernadette Manca Di Nissa
Alessandro De Roma
Fabio Marceddu
Paolo Zucca

• Venerdì 1 Aprile 2022 ore 19.00

Todde e Angioni
Gianfranco Cabiddu
Luciano Marrocu
Marcello Murru
Peter Marcias

• Giovedì 15 Aprile 2022 ore 19.00

Todde e Angioni
Flavio Soriga
Gerardo Ferrara
Enrico Pau
Paolo Fresu
Nell’ambito del vasto dibattito apertosi in questi giorni dominati dal conflitto in Ucraina, con la criminale invasione perpetrata dall’esercito russo al comando di Vladimir Putin, la Cineteca Sarda propone giovedì 3 marzo, alle ore 18.30 (viale Trieste 126) un film di approfondimento realizzato nel 2018 dal regista ucraino Sergei Loznitsa, "Donbass".

È un film che racconta una frattura e una frammentazione continua in quell’area di tensioni mai sopite dopo il crollo dell’URSS, con un racconto organizzato in 13 quadri/episodi. Dice il regista: «Tutti gli episodi sono basati su eventi reali; li ho solo cambiati un po’. Ho trovato la maggior parte degli episodi su YouTube. Un episodio, su un giornalista tedesco e il suo compagno ucraino, un "fixer" e fotografo, l’ho girato con lo stesso "fixer" ucraino. Prima ha condiviso la sua esperienza con me, e ho scritto una scena basata sulla sua storia. Poi, durante la fase di casting, mi sono reso conto che avrebbe dovuto "recitare" sé stesso nel film». Lo sguardo del regista è grottesco e drammatico al tempo stesso, impietoso ed amaramente ironico, guarda alle radici del conflitto attuale (prima di avviare le truppe verso Kiev il presidente Putin ha riconosciuto il 21 febbraio 2022 le due repubbliche popolari separatiste di Lugansk e di Doneck come Stati indipendenti). Karl Kraus diceva che «l’aforisma non coincide mai con la verità: o è una mezza verità o una verità e mezzo». Per il film di Loznitsa si può dire altrettanto, aggiungendo che il grottesco crea una sorta di verità/realtà aumentata e il surplus si scarica in una visione universale dell’inferno della guerra, che deforma antropologicamente gli esseri umani, colpisce tutti e non risparmia nessuno.


DONBASS
Francia, Germania, Olanda, Romania, Ucraina, 2018


Scritto e diretto da Sergei Loznitsa
Fotografia: Oleg Mutu
Montaggio: Danielius Kokanauskis
Scenografie: Kirill Shuvalov
Costumi: Dorota Roqueplo
Sound Design: Vladimir Golovnitskiy
Cast principale: Valeriu Andriuta (Comandante), Zanna Lubgane (biondo colorato), Boris Kamorzin (Mikhalych), Svetlana Kolesova (Giurza), Sergei Kolesov (Bekha), Thorsten Merten (giornalista tedesco)
Produzione: Arthouse Traffic, Graniet Film BV, JBA Production, MA.JA.DE. Fiction, Wild at Art
Durata: 117’

Il regista
Sergei Loznitsa è nato nel 1964 in Bielorussia ma è cresciuto a Kiev, in Ucraina. Nel 1987 si laurea in matematica applicata all'Ecole polytechnique di Kiev. Ha poi lavorato come ricercatore presso l'Istituto di Cibernetica di Kiev, specializzato in intelligenza artificiale. Nel 1991 è entrato a far parte della VGIK, scuola cinematografica di Mosca e nel 1997 ha conseguito il diploma in regia. Nel 2001 si è trasferito con la famiglia in Germania dove vive attualmente. Ha diretto 18 documentari, vincendo premi in tutto il mondo, e 3 lungometraggi, tutti selezionati in concorso al Festival di Cannes: My Joy nel 2010 (con il quale ottiene a Cannes il Premio FIPRESCI), In the fog (Anime nella nebbia) nel 2012, A gentle creature nel 2017. Donbass è il suo quarto lungometraggio ed è stato il film di apertura di Un Certain Regard al Festival di Cannes 2018. Tra i suoi documentari segnaliamo Maidan (proiettato fuori concorso al Festival di Cannes 2014), Ponts de Sarajevo (collaborativo), Northern Light e Austerlitz (presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2016).

Terzo e ultimo appuntamento della rassegna cinematografica dedicata a Monica Vitti!

• giovedì 24 febbraio alle ore 19 proiezione del film a episodi "Noi donne siamo fatte così", di Dino Risi (Italia, 1971).

Trama: "Et dominus venit": Suor Katherine si esibisce in uno spettacolo di musica beat suscitando lo sgomento di un cardinale presente in sala.
"Una giornata lavorativa": Una suonatrice di piatti, che deve eseguire in un concerto solo tre battute, è convinta di aver lungamente lavorato.
"Romantica": Zoe, un'estetista romagnola delusa in amore, espone le sue pene ad un professore di liceo e finisce con il concederglisi.
"Mamma": Annunziata, madre di ventidue figli, ne partorisce un altro mentre viene intervistata a proposito del controllo delle nascite.
"Schiava d'amore": Teresa, una claudicante violinista, non riesce a staccarsi dal rozzo suonatore ambulante al quale ha legato la sua vita.
"Il mondo cammina": Alberta e Fernando, coniugi siciliani di idee evolute, dopo aver confessato pubblicamente le reciproche evasioni amorose finiscono con l'uccidersi a vicenda.
"Vietnam": Eliana, corrispondente di guerra ferita durante un bombardamento, insulta un importante uomo politico venuto a visitarla in ospedale.
"La motocicletta": Erika, motociclista acrobata, si presta, per centomila lire, a soddisfare gli strani desideri di un anziano ammiratore.
"Cuore di padrone": Palmira, una combattiva sindacalista, si lascia turlupinare dal padrone, il quale si rivela più sensibile alla morte del proprio cane che alla sorte delle sue dipendenti.
"Agata": In aereo, durante una tempesta, la sofisticata hostess Agata, dopo aver tranquillizzato i passeggeri stranieri invoca in dialetto barese la propria santa protettrice.
"Chiamate Roma 21-21": Fulvia si rivolge ad una rubrica radiofonica per denunciare un'inesistente violenza subìta ad opera di tre bruti, con la speranza di incitare costoro a violentarla veramente.
"L'allumeuse": Alcuni clienti di un ristorante si sentono eccitati dagli sguardi sognanti che sembra rivolgere loro Laura: in realtà ella è cieca.

L'ingresso è libero e gratuito. Sarà necessario esibire il greenpass rafforzato e indossare la mascherina FFP2 come previsto dalle norme sanitarie.

Secondo appuntamento della rassegna cinematografica dedicata alla grande Monica Vitti, recentemente scomparsa.

giovedì 17 febbraio presso la sala della Cineteca Sarda sarà proiettato il film “La ragazza con la pistola” di Mario Monicelli (1968, 112’).

Trama: Assunta, una giovane siciliana, viene rapita da Vincenzo Maccaluso per errore, ed essa, che è segretamente innamorata di lui, si lascia sedurre volentieri. Ma il giorno dopo egli parte per Londra per evitare le conseguenze del suo gesto. Assunta, costretta a difendere il suo onore da sola in mancanza di persone di sesso maschile nella sua famiglia, prende il treno per l'Inghilterra armata di una pistola. Essa trova l'indirizzo di Vincenzo ma questi riesce a sfuggire: un po' lavorando e un po' aiutata da occasionali compagni, essa segue i movimenti di Vincenzo che, a sua volta, cerca di far perdere le sue tracce. Un giorno essa riconosce il suo seduttore nelle vesti di un portabarelle di un ospedale e lo segue: ma qui, svenuta alla vista di una operazione, viene aiutata da un dottore. Questi prende a cuore il caso di Assunta e, a poco a poco, riesce a mutare la mentalità della ragazza, che si mette a studiare e a lavorare assumendo così quasi le vesti di una vera inglese. Colpito da questo cambiamento, ora è Vincenzo che vuole sposarla. Essa finge di accettare ma, dopo una notte con lui, lo abbandona per tornare dal dottore inglese.

[fonte: cinematografo.it]


L'ingresso è libero e gratuito. Sarà necessario esibire il greenpass rafforzato e indossare la mascherina FFP2 come previsto dalle norme sanitarie.

Il 21 gennaio 2022 alle ore 19.30 presso la sala della Cineteca Sarda le associazioni Antonio Gramsci Cagliari, Entulas Intercultura e Los Quinchos Italia organizzano una serata di presentazione e proiezione del film "Flotando" di Valentina Bifulco, che sarà presente in sala.

L'ingresso è gratuito (ma sarà possibile offrire un contributo libero che andrà interamente all’associazione Los Quinchos), con green pass rafforzato e mascherina FFP2.

FLOTANDO
di Valentina Bifulco

Documentario (Italia/Nicaragua, 2020)
Produzione Terra de Punt, in collaborazione con Associazione Entula Intercultura, Los Quinchos, Con il sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission

SINOSSI
Flotando è un documentario, realizzato in Nicaragua tra il 2017 e il 2019, che cerca di esplorare il fenomeno dei bambini di strada, e le opportunità che questi hanno per ricostruirsi una vita.

Nel 2017 Valentina Bifulco è andata in Nicaragua per lavorare come volontaria in alcuni progetti che si occupano del recupero di bambini di strada. Da allora ogni anno torna per passare il suo tempo con i bambini e le bambine del Mercado Oriental.

Flotando è il risultato di tre anni di osservazione e ricerca sulle loro vite in strada e nel progetto Los Quinchos, che da 30 anni cerca di dare a questi ragazzi un futuro diverso dalla vita in strada.
“Cerchi di colpirlo ma un Bboy fiero quando è serio è troppo svelto, sul marmo vola e non lo puoi fermare, non lo puoi vedere” KAOS ONE – I FIERI BBOYZ – NEFFA E I MESSAGERI DELLA DOPA

“BBOY FIERO - LA PASSIONE E' LA MIA FORZA” è un documentario biografico su Luciano Galici, in arte “BBOY LUCIO”, breaker da più di vent’anni, membro dello storico gruppo sardo di breakdance ORMUS FORCE.

Attraverso la sua testimonianza, questo documentario, diretto dal regista Roberto Pili, racconta la battaglia che Bboy Lucio ha combattuto contro "il male oscuro", il carcinoma papillare, diagnosticato all'età di trentadue anni. Grazie alla sua passione, il breaking, è riuscito a trovare la forza per affrontare e sconfiggere la malattia. Un Bboy Fiero che ha affrontato la sua battle, non nel pavimento, ma sul letto di ospedale, e ha vinto. La lavorazione, completamente autoprodotta senza alcun finanziamento pubblico, ha richiesto oltre un anno di lavorazione. Le riprese sono iniziate ad agosto del 2020 in pieno periodo di Coronavirus e terminate a settembre del 2021.

All’interno del documentario troviamo diverse testimonianze dei più rappresentativi Bboy della Sardegna: Bboy Gypsy, Bboy Yaio, Bboy BoogieGun ecc oltre alla testimonianza diretta dei famigliari di Bboy Lucio.


Il documentario è stato premiato con la “Menzione d'Onore” al “Total Impegno 2021”
Selezionato al : “First-Time Filmmaker Sessions By Lift-Off Global Network”
Selezionato al : “Vesuvius International Film Fest”
Selezionato al: “HIIFF - Heart International Italian Film Festival”
Finalista al: “Rome Independent Prisma Awards”
Miglior documentario al: “Cooper Awards”
Il logo è stato realizzato da Claudio “Bboy Yaio” Cogoni.

Il documentario ha ospitato due brani musicali di notevole rilevanza artistica:
Adriana | Aspettando Il Sole - Neffa (Vocal Loop Cover)
Prhome Feat. Dope One “Anime Fragili”

- BBOY LUCIO: “Mi auguro che questo documentario possa dare, soprattutto in questo periodo, un segnale di speranza, un aiuto, un messaggio forte a tutte le persone che combattono contro questo male e lanciare il messaggio che si può vincere grazie anche ad una passione forte che ti tiene legato alla terra e che ti dà la possibilità di andare avanti e farti sentire vivo”.

- BREAKING (break dance): danza di strada individuale svolta all’interno di un cerchio di persone e composta principalmente da una serie di movimenti a stretto contatto con il pavimento, che sono il footwork, il powermove e il freeze. - BBOY o BGIRL (oppure Fly girl) sono i termini che vengono adoperati per indicare genericamente un individuo che appartiene al movimento hip hop. B-Boy è il diminutivo di Breaker boy, e in origine veniva utilizzato per indicare i ballerini delle prime Black Party, quando la break dance costituiva l’espressione artistica di punta sulla cui base si è costituita la subcultura hip hop.

La prima proiezione pubblica di "BBOY FIERO - LA PASSIONE E' LA MIA FORZA” avverrà il 17 Dicembre presso la Cineteca Sarda in Viale Trieste 126, a Cagliari, alle ore 20, aperta gratuitamente al pubblico.

Per chi volesse ospitare una proiezione può scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

BABEL ACADEMY: INCONTRI DI TECNICA E CULTURA CINEMATOGRAFICA

Il Babel Film Festival 2021 prevede 5 incontri formativi coordinati da Daniele Maggioni, in collaborazione con Ordet Associazione Culturale.

Martedì 07/12/2021 - h. 9:30-12:30
Masterclass sul cinema
IL CASTING CINEMATOGRAFICO E TELEVISIVO
a cura di Jorgelina Depetris, acting coach e casting director


Mercoledì 08/12/2021 - h. 9:30-12:30
Masterclass sul cinema
VISIONI ESPANSE DEL FILM “IL BUCO”
a cura di Michelangelo Frammartino, regista


Giovedì 09/12/2021 - h. 9:30-12:30
Masterclass sul cinema
LA CATENA DEI DIRITTI CINEMATOGRAFICI
a cura di Anna Brundu, esperta di diritti cinematografici


Venerdì 10/12/2021 - h. 14:30-18:00
Masterclass sul cinema
LE SCELTE VISIVE E DI FOTOGRAFIA NEL PROGETTO DI UN FILM
a cura di Luca Bigazzi, direttore della fotografia
(COMPLETO-SOLD OUT)


Sabato 11/12/2021 - h. 9:30-12:30
Masterclass sul cinema
IL PERCORSO DELLA SCRITTURA CINEMATOGRAFICA
a cura di Lara Fremder, sceneggiatrice

Per prenotazioni e info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.



Dal 6 all'11 dicembre 2021 a Cagliari 

BABEL FILM FESTIVAL è il concorso cinematografico che dà voce alle minoranze, alle loro storie, alla loro cultura,  nella loro lingua. Il concorso è destinato a opere in cui testi e dialoghi sono in una lingua  minoritaria, dialetto, slang o linguaggio dei segni. Babel Film Festival è la festa del cinema delle  minoranze linguistiche a Cagliari. 

64 film: 16 lungometraggi, 49 documentari, 23 cortometraggi fiction 
2 film fuori concorso, 
seminari, incontri con gli autori, musica ed eventi speciali. 

PROGRAMMA

Venerdì 3 dicembre 2021

• h. 10  Evento speciale - Anteprima cinema dei sardi
Facoltà di Studi Umanistici, Loc. Sa Duchessa, Via is Mirrionis, 1 - aula 16 piano terra
proiezione del film L’ATLANTE DELLA MEMORIA di Dorino Minigutti (Italia, 2020, doc., o.l.: ita./furlan/sardu; subt.: ita., 75’) 
intervengono: Maurizio VirdisGiulio PaulisDorino Minigutti 
coordina Duilio Caocci 

• h. 20.20 | SU PRÈMIU KENTZEBOGHES
Cinema Greenwich, via Sassari 67, Cagliari

Presentazione dei film realizzati dai vincitori della 4ª edizione del Premio Kentzeboghes 
intervengono: Paolo Carboni e Tore Cubeddu 
12 APRILE di Antonello Deidda (Italia, 2021, o.l.: sardu; subt.: ita., 21’) 
SANTAMARIA di Andrea Deidda (Italia, 2021, o.l.: sardu; subt.: ita., 11’) 
S’ACÀPIU DE SU SÒRICHE DE ARBORE di Fabrizio Vella (Italia, 2005-2021, o.l.: sardu; subt.: ita, 30’) 

Lunedì 6 dicembre 2021
THotel, via dei Giudicati, lato Conference

• h. 18 Proiezioni 
SUBANDILA (LIZARD) di Josu Martinez (Paesi Baschi, 2021, o.l.: euskera/deutsch/français, subt.: ita., 12’) TALKING DREAMS di Bruno Rocchi (Italia, 2021, o.l.: badaranke/français, subt.: ita., 37’, doc. EGGSHELL di Ryan William Harris (Irlanda, 2020, o.l.: eng./irish, subt.: ita., 14’) 
HARD, CRACKED THE WIND di Mark Jenkin (UK, 2019, o.l.: eng./cornish, subt.: ita., 17’)

• h. 20 Inaugurazione Babel Film Festival
conduce Elio Turno Arthemalle 
intervengono: 
Maria Dolores Picciau, assessore comunale alla cultura 
Andrea Biancareddu, assessore regionale alla cultura 
Nevina Satta, Fondazione Sardegna Film Commission 
Antonello Zanda, Società Umanitaria - Cineteca Sarda di Cagliari, Tore Cubeddu, Terra de Punt, Paolo  Carboni, Associazione Babel 
• h. 21 | Proiezioni
UMBRAS di Fabian Volti (Italia, 2021, o.l.: sardu, subt.: ita., 16’, doc) 
POZZIS, SAMARCANDA di Stefano Giacomuzzi (Italia, 2021, o.l.: furlan, subt.: ita., 84’, doc) 

Martedì 7 dicembre 2021
THotel, via dei Giudicati, lato Conference

• h. 15 Proiezioni
QUASTANA, CAMPAIGN(S) PORTRAIT di Julie Perreard (Francia, 2020, o.l.: français/corse, subt.: ita., 73’, doc) LA CASA DEI TRENTA RUMORI di Diego Monfredini (Italia, 2012, o.l.: ita./trapanisi; subt.: ita., 7’) UNA NUOVA VOCE di Peter Marcias (Italia, 2021, o.l.: sardu, subt.: ita. 13’, doc) BOSCH I MORATA, SEMPRE ELS QUATRE di Rafa Alborch | Miquel Notari (Spagna, 2019, o.l.: catalan, subt.:  eng., 70’, doc) 
• h. 18 Proiezioni
DAR-DAR di Paul Urkijo Alijo (Paesi Baschi, Spagna, 2020, o.l.: euskera, subt.: ita., 10’) AN ALC’HWEZ AOUR di Mikael Baudu (Francia, 2020, o.l.: breton, subt.: eng., 52’, doc) OTRA MANO di Agu Netto (Paraguay, 2020, o.l.: español/lingua dei segni, subt.: ita., 20’, doc) 
• h. 21 Proiezioni
MIRA SA DÌ di Andrea Cannas (Italia, 2021, o.l.: sardu, subt.: ita., 30’) 
NDOTO YA SAMIRA – IL SOGNO DI SAMIRA di Nino Tropiano (Irlanda, 2020, o.l.: swahili, subt.: ita., 88’, doc

Mercoledì 8 dicembre 
THotel, via dei Giudicati, lato Conference

• h. 15 | Proiezioni
LA DESAPARICIÓN di Jonathan Millet (Francia, 2020, o.l.: español/taushiro, subt.: eng., 57’, doc) MARINA, MARINA! di Sergio Scavio (Italia, 2020, o.l.: ita./eng./rum./sardu, subt.: ita., 18’) DREAM di Davide Vigore (Italia, 2021, o.l.: siciliano; subt.: ita., 15’)
HEMEN. GAUR. BERRIZ di Aitor Gametxo (Spagna, 2020, o.l.: euskera; subt.: ita., 9’, doc) ISOLE di Mario Brenta (Italia, 2021, o.l.: ita./mic macq/quetchua/eng., subt.: eng., 78’, doc)
• h. 18 | Proiezioni
LYARI – D'OÙ LES MARGENT ÉMERGENT di Luc Bellon (Francia, 2020, o.l.: balochi, urdu, subt.: eng., 64’, doc) INTOLERANCE di Giuliano Giacomelli | Lorenzo Giovenga (Italia, 2020, o.l.: LIS - lingua dei segni italiana, subt.: ita., 14’) HASANKEYF di Elif Yiğit (Turchia, 2021, o.l.: heskif/kurdish, subt.: ita., 53’, doc)
Chena | Pausa cena
 h. 21| Proiezioni
MALE FADÀU di Matteo Incollu (Italia, 2020, o.l.: sardu, subt.: ita., 25’), LÚA VERMELLA di Lois Patiño (Spagna, 2020, o.l.: gallego, subt.: ita., 86’)

Giovedì 9 dicembre 
THotel, via dei Giudicati, lato Conference

 h. 15 | Proiezioni
THE MASTERPIECE (HET MEESTERWERK) di Albert Jensma (Olanda, 2020, o.l.: frysk, subt.: eng., 29’, doc), SILENT HEAT di Luciënne Venner (Paesi Bassi, 2020, o.l.: limburgish/sardu, subt.: ita, 19’), ARTIKO di Josu Venero | Jesus Mari Lazkano (Paesi Baschi, 2019, o.l.: euskera, subt.: ita., 17’, doc), LE MOSCHE di Edgardo Pistone (Italia, 2020, o.l.: ita./napulitano, subt.: ita., 15’), IL PROFUMO DEL MIRTO di Christian Canderan (Italia, 2021, o.l.: sardu/ita., subt.: eng., 90’, doc)
• h. 18 | Proiezioni
FANGO ROSSO di Alberto Diana (Italia, 2019, o.l.: sardu, subt: ita., 54’, doc), MÖR VÖS: ÜHISPALVUS di Liivo Niglas (Estonia, 2019, o.l.: udmurt, subt.: eng., 66’, doc)
• h. 21| Proiezioni
MOWES di Bryher Flanders (UK, 2021, o.l.: cornish, subt.: eng., 12’), IL MIO CORPO VI SEPPELLIRÀ di Giovanni La Pàrola (Italia, 2019, o.l.: sicilianu, subt.: ita., 105’)

Venerdì 10 dicembre 
THotel, via dei Giudicati, lato Conference

 h. 15 | Proiezioni
DO YOU THINK GOD LOVES IMMIGRANT KIDS, MOM? di Rena Lusin Bitmez (Turchia, 2019, o.l.: hayeren, subt.: eng., 90’, doc)
PRIMA CHE ARRIVI L’ESTATE di Francesco Di Martino (Italia, 2020, o.l.: lakota/ita./eng.; subt.: eng., 78’, doc)

• h. 16 | Evento speciale | Convegno
LA RATIFICA DELLA CARTA EUROPEA DELLE LINGUE REGIONALI E MINORITARIE:  LA LUNGA STRADA VERSO I DIRITTI 
Saluto istituzionale 
Gianni Marilotti, Presidente della commissione per la Biblioteca e Archivio Storico del Senato 
Introduzione 
Tore Cubeddu, direttore artistico del Babel Film Festival 
Interventi: 
Davyth Hicks, direttore generale ELEN 
Gianclaudio Bressa, senatore, relatore per la Ratifica della Carta europea Albert Lanièce, senatore 
Tatjana Rojc, senatrice 
Elena Testor, senatrice 
modera: Marco Stolfo, Università degli studi di Udine

• h. 18 | Proiezioni
ABSÈNCIES di Cinema en cursy, studenti tra i 16 e i 17 anni dell'Institut Moisés Broggi (Barcelona) con Fanny FiguerasEstella ClopésMeritxell Colell (Spagna, 2021, o.l.: catalan, subt.: ita./eng., 20’), BOCA DE CULEBRA di Adriana Otero Puerto (Messico, 2020, o.l.: lingua dei segni maya dello Yucatan, subt.: eng., 15’), AMUKA - L'ÉVEIL di Antonio Spanò (Belgio, 2021, o.l.: français/swahili/kongo/yombé/ tutsi masisi, subt.: ita./eng., 70’, doc)

CONCERTO BABEL
THotel, via dei Giudicati, lato Conference

• h. 21.30
Presentazione a cura di Paolo Zedda, presidente Assòtziu C.A.M.P.O.S. e Tore Cubeddu
FRANCISCU ZUCCA, launeddas
CARLU BOEDDU, organittu diàtonicu

a seguire 
GAVINO MURGIA e TENORE GÒINE

sabato 11 dicembre 
THotel, via dei Giudicati, lato Conference

 h. 18.00
PREMIAZIONI
Presentazione a cura di Elio Turno Arthemalle
Saluti delle Autorità
Intervengono:
Nevina Satta, Fondazione Sardegna Film Commission
Giuria Ufficiale:
Alberto Negrin, regista e presidente di giuria
Nadia Trevisan, produttore
Simonetta Columbu, attrice
Miriam Mauti, giornalista
Lara Fremder, sceneggiatrice
Samuel Julien, produttore
Mirjam Vellinga, operatrice ELEN 
Marco Asunis, FICC 
Milena Fiore, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico 
Leo Rielli, Rassegna Evò ce Esù Visioni - Leo Virgili, SUNS Udine - Fredo Valla 
Pio Bruno, Cineclub Fedic - Angelo Tantaro, Diari di Cineclub 
I rappresentanti delle giurie One Wor(l)d, Diritto di parola e Unica 

Saluti conclusivi:
Antonello ZandaTore CubedduPaolo Carboni, direzione artistica del Festival

POSTFESTIVAL 
Lunedì 13 dicembre
Cineteca Sarda, viale Trieste 126


• h.18 | Proiezioni 
BOGRE di Fredo Valla (Italia, 2020, o.l.: lenga d’òc/ita./fr./bulg./bosn., subt: ita., 195’) 



BABEL ACADEMY: INCONTRI DI TECNICA E CULTURA CINEMATOGRAFICA

Il Babel Film Festival 2021 prevede 5 incontri formativi coordinati da Daniele Maggioni, in collaborazione con Ordet Associazione Culturale.

Martedì 07/12/2021 - h. 9:30-12:30
THotel, via dei Giudicati, lato Conference
Masterclass sul cinema
IL CASTING CINEMATOGRAFICO E TELEVISIVO
a cura di Jorgelina Depetris, acting coach e casting director


Mercoledì 08/12/2021 - h. 9:30-12:30
THotel, via dei Giudicati, lato Conference
Masterclass sul cinema
VISIONI ESPANSE DEL FILM “IL BUCO”
a cura di Michelangelo Frammartino, regista


Giovedì 09/12/2021 - h. 9:30-12:30
THotel, via dei Giudicati, lato Conference
Masterclass sul cinema
LA CATENA DEI DIRITTI CINEMATOGRAFICI
a cura di Anna Brundu, esperta di diritti cinematografici


Venerdì 10/12/2021 - h. 14:30-18:00
Cineteca Sarda, viale Trieste 126
Masterclass sul cinema
LE SCELTE VISIVE E DI FOTOGRAFIA NEL PROGETTO DI UN FILM
a cura di Luca Bigazzi, direttore della fotografia


Sabato 11/12/2021 - h. 9:30-12:30
THotel, via dei Giudicati, lato Conference
Masterclass sul cinema
IL PERCORSO DELLA SCRITTURA CINEMATOGRAFICA
a cura di Lara Fremder, sceneggiatrice

Per prenotazioni e info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.




Il 25 novembre, in occasione della Giornata contro la violenza alle donne, la CGIL FP Cagliari e il CSC Cagliari della Società Umanitaria organizzano un incontro dal titolo “Donne, tra immagini e realtà”.

Alle ore 16 in Cineteca sarà proiettato il docu-film “Il terribile inganno” di Maria Arena (Italia, 2021, 106’), racconto in prima persona della regista, che attraverso l’incontro con le odierne pratiche femministe del movimento "Non Una Di Meno" di Milano, fa un bilancio sull’esser donna oggi a partire da sé. Incuriosita dallo "sciopero globale delle donne", proclamato l’8 marzo 2017 da Non Una Di Meno, Maria partecipa alla manifestazione milanese e segue il movimento fino all'8 marzo 2020. Introduce il film Antonello Zanda, direttore del CSC Cagliari della Società Umanitaria.


Intervengono:
Marta Onnis, componente del nodo di Cagliari Non una di meno
“La Rete Femminista intersezionale in Sardegna”

Luisa Cutzu e Federica Piana, Università di Sassari
“La rappresentazione del consenso nei film: uno sguardo sul Rape and Revenge”

Carla Muscu, Avvocata e consulente 
“La violenza e la discriminazione di genere”

Lara Verbigrazia, politiche di genere FP CGIL nazionale e vicepresidente EPSU
“Il lavoro femminile, tanta strada ancora da percorrere”

Conclusioni: 
Roberta Gessa, Segretaria Generale FP CGIL Sardegna 

Modera:
Alessandra Fantinel, coordinamento FP CGIL comparto regione 

Ingresso gratuito con Green Pass.

La rassegna CINEMA TEDESCO OGGI a cura dell'ACIT Cagliari prosegue martedì 30 novembre in Cineteca con la proiezione del film Werk ohne Autor (Opera senza autore) di Florian Henckel von Donnersmarck (Germania, 2018, 188’), liberamente ispirato alla vita di Gerhard Richter, artista tedesco nato a Dresda nel 1932, formatosi nella Germania sovietica e passato a Ovest per amore della pittura astratta. 

Trama: Dresda, 1938. Kurt Barnert ha pochi anni e una passione segreta per la zia Elizabeth, una fanciulla sensibile con cui frequenta i musei, fa lunghe passeggiate
e suona il piano. Prodigiosa ma fragile nella Germania nazista non c'è più spazio per le persone come lei. Ricoverata in un ospedale psichiatrico fa appello al cuore del Professor Carl Seeband perché non la sterilizzi ma il suo destino sarà più crudele e preludio di uno sterminio abominevole. Sopravvissuto al bombardamento di Dresda e cresciuto nel blocco dell'Est, Kurt ha un talento per il disegno e apprende gli studi classici imposti dal realismo socialista. Ma l'incontro con Ellie, figlia del ginecologo nazista che ha condannato sua zia, e il passaggio all'Ovest, cambieranno il suo destino artistico e riemergeranno il rimosso.

Quella maniera umanista di trattare le pagine nere della storia tedesca e di assumere la dimensione di una favola universale sul totalitarismo. La presenza di Sebastian Koch, drammaturgo sorvegliato in Le vite degli altri e nazista clemente nel Black Book di Verhoeven, ha l'effetto di rinforzare questa idea di cinema à l'ancienne, diretto con audacia e finezza hitchcockiane.

Dopo aver affrontato le ombre della Repubblica democratica tedesca (Le vite degli altri), l'autore attraversa le stagioni di un uomo attraverso le stagioni del suo Paese (nazismo, Guerra fredda, anni Sessanta). Ancora una volta si tratta di un film politico, di quelli che rivisitano la storia della propria nazione senza tabù e testimoniando lo stato adulto della sua società. Alla maniera della sua ispirazione, il film pratica simultaneamente due registri, realismo e astrazione, muovendo da Est a Ovest e affermando il posto della pittura nell'arte contemporanea. [mymovies.it]

Il film sarà proiettato in versione originale con sottotitoli in italiano.
L’ingresso è gratuito ed è richiesto il Green Pass.

Per informazioni contattare 07042965 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Un nuovo appuntamento con la rassegna CINEMA TEDESCO OGGI, a cura dell'ACIT Cagliari.

• Mercoledì 24 novembre, ore 20.30, alla Cineteca Sarda di Cagliari, sarà proiettato il film Sophie Scholl – Die letzten Tage (Sophie Schoill – Gli ultimi giorni) di Marc Rothemund

Scheda del film:
Sophie Scholl – Die letzten Tage (La Rosa Bianca – Sophie Scholl), Germania, 2005, colore, 117’

Regia: Marc Rothemund, Scenegguatura: Fred Breinersdorfer, Fotografia: Martin Lander, Montaggio: Hans Funck, Musica: Reinhold Heil, Johnny Klimek, Interpreti: Julia Jentsch, Fabian Hinrichs, Alexander Held, Johanna Gastdorf, Florian Stetter, Johannes Suhm, Produzione: Goldkind.

Il film, pluripremiato, ricostruisce gli ultimi giorni di Sophie Scholl, che, insieme al fratello Hans, è stata un membro della Rosa Bianca, gruppo di resistenza al nazionalsocialismo. Sophie è una studentessa universitaria e vive col fratello maggiore, Hans in un appartamento a Monaco di Baviera durante la Seconda Guerra Mondiale. La disfatta di Stalingrado ha dato un brusco scossone al consenso nazista, diversi studenti e docenti si organizzano nel movimento della Rosa Bianca. Sophie e Hans vengono arrestati per aver diffuso dei volantini che criticano il regime. Interrogata dalla Gestapo, la giovane confessa con coraggio la sua appartenenza alla resistenza, ma non rivela i nomi degli altri membri dell’organizzazione clandestina. Un altro ragazzo della Rosa Bianca viene però trovato e anche lui interrogato. Poco dopo la firma della confessione, la giovane è condotta nel tribunale, presieduto da Roland Freisler, il “giudice-boia” di Hitler, che era stato commissario sovietico prima del nazismo e che ora deve riabilitarsi. Il processo si rivela una farsa. Condannati a morte, i tre vengono giustiziati con la ghigliottina lo stesso giorno, dopo un ultimo saluto ai genitori, sconvolti ma fieri dell’operato dei figli.

La storia della Rosa Bianca e dei fratelli Scholl non è nuova al cinema tedesco, il regista Marc Rothemund è stato preceduto negli anni Ottanta da due connazionali, gli autori Percy Adlon e Michael Verhoeven. Questa volta però l’opera ha un diverso respiro e una diversa storia, che prende avvio ed è favorita dal ritrovamento di documenti inediti conservati per decenni negli archivi della Germania Est e resi pubblici soltanto nel 1990. A partire dai verbali originali degli interrogatori e dalle numerose testimonianze, come quella della compagna di cella Else Gebel, Rothemund costruisce un film dove il 90% delle parole e delle azioni sono autentiche, riservandosi soltanto in due occasioni di sviluppare una sua verità. Nelle opere precedenti Sophie finiva per perdersi e confondersi nel gruppo, nel coro studentesco. Qui, al contrario, ogni movimento della macchina da presa, ogni piano è per lei, per la sua figura esile e tragica, portatrice sana, come Antigone, di amore fraterno e di coraggio civile. A incarnare il sacrificio di Sophie è il talento di Julia Jentsch, sola davanti alla macchina da presa che lascia sullo sfondo bandiere e divise. Dentro resta soltanto il volto di una ragazzina che raggiunge la maturità nel tempo fugace di una canzone di Billie Holiday.

Ingresso gratuito, obbligo di Green Pass.

La rassegna è realizzata col contributo della Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato PI, BBCC, Informazione, Spettacolo e Sport, e del Comune di Cagliari, Settore Cultura e Spettacolo. Per informazioni contattare 3487292509 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Ritorna a Cagliari il V-art, Festival Internazionale Immagine d’Autore diretto dal regista Giovanni Coda
Dal 17 al 19 novembre si svolgerà nella sala della Cineteca Sarda della Società Umanitaria la 26° edizione di uno dei più importanti e storici festival del cinema, della videoarte, animazione, ricerca elettronica ed elettroacustica e della documentaristica sperimentale in Sardegna.

Ventiseiesima edizione in presenza con un programma ricco e variegato che vuole rendere omaggio alla comunità LGBT attraverso un percorso che è iniziato in streaming con la mia monografica ufficiale per il “pride month” e che prosegue in linea con quella che è la mission del festival, ovvero uno sguardo sul cinema indipendente e sul neo-cinema sociale“, commenta Giovanni Coda.

Primo appuntamento il 17 novembre con la presentazione del volume “Il salotto di Giò Stajano” di Willy Vaira.  Dal 1972 al 1975 Giò Stajano, all’anagrafe Gioacchino Stajano Starace, conte Briganti di Panico, primo gay pubblicamente dichiarato in Italia e protagonista della Dolce vita romana, giornalista colto e irriverente, tiene su “Men”, settimanale per “soli uomini”, la rubrica “Il salotto di Oscar W. spolverato da Giò Stajano”.

È la prima volta nell’Italia degli anni Settanta che la stampa dedica uno spazio esclusivo al mondo omosessuale, attraverso le duecento lettere alla settimana di uomini che cercano attraverso questa rubrica consiglio e conforto. Emerge un Paese che costringe a nascondere il proprio orientamento sessuale nel contesto affettivo e lavorativo. 

A seguire proiezione del film “Il fico del regime“, regia di Giovanni Minerba e Ottavio Mai. Un documentario dedicato a Giò Stajano, scomparsa nel 2011 all’età di 79 anni. Nata Gioacchino Stajano Starace, nel 1959 pubblica il racconto autobiografico apertamente gay “Roma capovolta”, subito sequestrato per oltraggio al pudore. Fellini gli chiede di interpretare se stesso in un cammeo della Dolce Vita. Negli anni Ottanta cambia sesso assumendo il nome di Maria Gioacchina e nel ’92 pubblica “La mia vita scandalosa” prima del tentativo di diventare suora laica a Vische.

Il 18 novembre il film “Gli anni amari“, regia di Andrea Adriatico (2019) dedicato alla vita e ai luoghi di Mario Mieli, personalità di grande rilievo nell’Italia degli anni Settanta, tra i fondatori del movimento omosessuale nostrano. Nato nel 1952 a Milano e morto tragicamente suicida nel 1983, prima dei trentun anni, fu intellettuale, scrittore, provocatore, ma soprattutto pensatore e innovatore dimenticato. La pellicola ne segue i passi a partire dall’adolescenza al liceo classico Giuseppe Parini di Milano e dai rapporti familiari. La gioventù e la vita notturna sfrenata, quando ancora omosessualità era sinonimo di disturbo mentale. Mario è protagonista assoluto, attorno al quale gravitano nomi e volti di amici e compagni che, con lui, hanno contribuito a cambiare la storia.

Ultimo appuntamento il 19 novembre con la proiezione del film “Stonewall”, regia di Roland Emmerich (2015). La pellicola narra le vicende dei moti di Stonewall, del 1969, una serie di violenti scontri fra gruppi di omosessuali e la polizia di New York. La trama vede un adolescente gay (Jeremy Irvine), il quale cacciato dai suoi genitori, lascia la piccola città dell’Indiana per il Greenwich Village di New York, dove la crescente discriminazione contro la comunità Lgbtqi porta a rivolte il 28 giugno 1969, data simbolica da cui prende vita il Gay Pride.

 
Ingresso gratuito. L'accesso alla sala è consentito solo con mascherina e green pass.

Il V-art è organizzato da Labor con il supporto della Regione Autonoma della Sardegna, Fondazione di Sardegna e Fondazione Sardegna Film Commission – Media Partner You TG Net.

Rassegna CINEMA TEDESCO OGGI 2021
a cura dell’ACIT (Associazione Culturale Italo-Tedesca) Cagliari
9-16-24-30 novembre 2021, ore 20:30 - sala della Cineteca Sarda, viale Trieste 126

In occasione dei 150 anni dalla proclamazione della nazione tedesca nel 1871 – dunque dalla nascita della Germania come unità politica – l’ACIT Cagliari dedica la 21a edizione della rassegna CINEMA TEDESCO OGGI al racconto cinematografico degli avvenimenti storici e dell’evoluzione politica, economica, sociale e culturale della Germania. Attraverso una serie di film, alcuni dei quali ispirati da importanti opere letterarie, e con interventi di esperti e artisti si cercherà anche di indagare sulle ripercussioni socio-economiche, storico-politiche e artistico-culturali di questi 150 anni sui partner europei e in particolare sull’Italia e la Sardegna.

Martedì 16 novembre alle 20.30, proiezione del film “Buddenbrooks” di Heinrich Breloer (Germania, 2008). Adattamento del romanzo con il quale Thomas Mann ha ricevuto il Nobel per la letteratura 1929, si racconta il declino dei Buddenbrooks, una famiglia borghese della Germania del nord realmente conosciuta da Mann e di cui il grande scrittore raccontò le vicende di quattro generazioni.

Il film sarà proiettato in versione originale con sottotitoli in italiano. Ingresso gratuito. Per accedere alla sala sarà necessario esibire il Green Pass e indossare la mascherina. Per informazioni contattare 07042965 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Il Cineclub FEDIC Cagliari presenta “AVEC LE TEMPS...” Tre autori, tre cortometraggi, tre stili differenti per tre diverse storie incentrate su personaggi anziani, tra il dramma e la commedia. La città di Sassari e la campagna circostante, il suono della parlata tattaresa ma anche di quella bittese, i ricordi perduti e le speranze di un futuro ancora possibile.

PROGRAMMA:

• L'uomo della città (2019, 9’) di Stefano Candinu

Achentannos (2018, 18’ 55’’) di Antonio Maciocco

La notte di Cesare (2019, 20’) di Sergio Scavio


Apertura della sala alle 20, inizio proiezioni alle 20.30

Ingresso per soci e a inviti.

Per accedere alla sala sarà necessario esibire il Green Pass e indossare la mascherina.

Cineclub FEDIC Cagliari
presso Cineteca Sarda - Società Umanitaria
viale Trieste 126 - Cagliari

𝗖𝗜𝗡𝗘𝗠𝗔 𝗱𝗶 𝗦𝗘𝗖𝗢𝗡𝗗𝗔 𝗠𝗔𝗡𝗢 #𝟯- Rassegna di suoni e immagini già viste, a cura del''associazione L'ambulante.

La rassegna 𝗖𝗜𝗡𝗘𝗠𝗔 𝗱𝗶 𝗦𝗘𝗖𝗢𝗡𝗗𝗔 𝗠𝗔𝗡𝗢 è un percorso di visioni che esplorano un tipo di cinema di ricerca e sperimentazione basato sul riuso di immagini “d’archivio”.
Quando ci si riferisce a questo tipo di cinema è quasi meccanico pensare alla pellicola. Ma se il filmato ri-usato per produrre una nuova opera fosse frutto di un’operazione digitale? Se fossero PIXEL e non pellicole?
In questa terza edizione di 𝗖𝗜𝗡𝗘𝗠𝗔 𝗱𝗶 𝗦𝗘𝗖𝗢𝗡𝗗𝗔 𝗠𝗔𝗡𝗢, attraverso una serie di incontri e proiezioni, ed un workshop sul cinema in 16mm, esploreremo mondi e laboratori, fucine d’arte e artigiani del cinema che prendono lo scarto e lo trasformano in materia viva.

𝗠𝗲𝗿𝗰𝗼𝗹𝗲𝗱ì 𝟮𝟬 𝗢𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲 𝗼𝗿𝗲 𝟮𝟬

proiezione di:

- Arbatax di Helena Falabino nell'ambito di Refaming Home Movies
- Blue Screen di Riccardo Bolo e Alessandro Arfuso nell'ambito di Premio Zavattini
-Immersioni di Ferruccio Goia nell'ambito di Alfabeto Sardo
-Ma-Ma di Daniele Atzeni nell'ambito di Le storie che saremo

Saranno presenti in sala Helena Falabino e Antonello Zanda per Arbatax e Re-framing, Alessandro Arfuso per Blue screen, Daniele Maggioni per Alfabeto Sardo, Daniele Atzeni e Nicola Contini per Ma-Ma e Le storie che saremo

𝗚𝗶𝗼𝘃𝗲𝗱ì 𝟮𝟭 𝗼𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲 𝗼𝗿𝗲𝟭𝟵:𝟬𝟬

- Proiezioni dal MUTA FESTIVAL : Mutaciones ((Audio))visuales : Enterrar la cara / Los Cazadores / Cinco Seis Veinte ; 14 variaciones de lo Intimo - work in progress AA.VV.
- presentazione del volume La Memoria Muta - la apropriaciòn audiovisual en textos e imagenes, a cura di Elisa Arca

Sarà presente Efraín Bedoya Schwartz direttore artistico del Muta Festival

Il quarto e quinto appuntamento della rassegna si terranno presso la Brigada Musica Libri e Socialità.

Info e prenotazioni: su Eventbrite o tramite mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Ingresso gratuito con green pass e mascherina.

Ultimo appuntamento con il cinema all’aperto al Parco di Monte Claro!
La rassegna "Monocromo - Pagine di cinema in bianco e nero" si chiude con il film di Kenneth Branagh “Nel bel mezzo di un gelido inverno” (GB, 1995, 99').

Regia: Kenneth Branagh
Attori: Celia Irmie - Fadge, Hetta Charnley - Molly Harper, Julia Sawalha - Nina Raymond, John Sessions - Terry Du Bois, Gerard Horan - Carnforth Greville, Mark Hadfield - Vernon Spatch, Richard Briers - Henry Wakefield, Joan Collins 
Soggetto: Kenneth Branagh
Sceneggiatura: Kenneth Branagh
Fotografia: Roger Lanser
Musiche: Jimmy Yill
Montaggio: Neil Farrell
Durata: 102'
Produzione: DAVID BARRON - MIDWINTER FILMS

TRAMA: 
Joe Harper, attore e regista, è disoccupato: decide, con l'aiuto della sua agente Margaretta D'Arcy, di allestire ad Hope nel natio borgo l'opera teatrale "Amleto". Raccoglie quindi uno sparuto gruppo di sei attori che devono ricoprire i 24 ruoli della tragedia, tutti disoccupati come lui: l'altezzoso Henry Wakefield e l'ambizioso ed ironico Vernon Spatch, per i ruoli senili; quindi l'aitante Tom Newman per le parti di Laerte e Fortebraccio; poi il grassoccio e cordiale Carnforth Greville per le parti di Rosenkranz, Guildestern, Orazio e Bernardo; Terry Du Bois, un gay sposato e separato con un figlio, per il ruolo della Regina, per mancanza di attrici anziane, e l'esuberante ed entusiasta Nina Raymond, al suo debutto, per quello di Ofelia. La compagnia si accampa nella chiesa del paese: Molly, la sorella di Joe, curerà le luci e la scenografia sarà di Fadge che, temendo uno scarso concorso di pubblico, decide di creare figure di spettatori in cartone per riempire i posti vuoti. Dopo qualche divergenza iniziale, soprattutto tra Henry e Terry, l'inesperienza di alcuni e la scarsa concentrazione degli altri provocano più di un motivo di panico in Joe. Poi la compagnia si affiata e quando servono soldi, per pagare l'affitto della chiesa, Fadge vende addirittura il suo furgone e gli altri fanno una colletta. Alla vigilia della prima però Margaretta arriva con un contratto di tre anni per un serial di fantascienza per Joe che, nonostante Nina lo supplichi di non abbandonare il teatro, si convince ad accettare. La sera dello spettacolo però, con la produttrice del film americana in sala, Joe, che ha rifiutato il contratto per restare con la "sua" compagnia, recita con gli altri, sollevando la sorella Molly da una problematica sostituzione. Il successo è grande: la produttrice ingaggia Tom al posto di Joe, che invece troverà l'amore di Nina.

CRITICA:
Un film piacevole, divertente e intelligente, premiato con una Osella d'oro (per la regia e l'interpretazione) e nel quale si ritrovano - ma trattate con maggiore arguzia, con più sottile humour, con accresciuta maturità - le atmosfere de Gli amici di Peter, e che ricorda anche, per ritmo, brillantezza e serietà di intenti il woodyalleniano Pallottole su Broadway. (Maurizio Schiaretti, da: Rivista del Cinematografo)
Nel bel mezzo di un gelido inverno è un film tutto sommato molto prevedibile, ma simpatico perchè trasuda di tutto quello sgangheratissimo affetto che i teatranti sfigati hanno per il loro ingrato lavoro. Branagh, che ha 35 anni ed è un attore di successo da 13, non appartiene a questa nobile schiatta, ma è pur sempre un animale da palcoscenico e padroneggia questa storia con grande trasporto, rubando bene quel che c'è da rubare (tutta la sequenza dei provini, splendida, è presa di peso dai Commitments di Alan Parker) e affidandosi, per il resto, a un cast impagabile. A parte la citata Joan Collins, che dopo anni di Dinasty e di porno-soft si rivela all'improvviso capace di recitare (ammetterete che è una notizia), gli attori sono tutti sconosciuti in Italia, ma sono uno più bravo dell'altro, a conferma di una scuola britannica che non ha eguali nel mondo. Il "capo" è Michael Maloney, Joe/Amleto, una bella faccia alla Ralph Fiennes che prima o poi incontreremo davvero dalle parti di Hollywood: ma anche gli altri sono da Oscar, e ci pare giusto citarli tutti un applauso collettivo. (L'Unità, Alberto Crespi, 8/10/95)

L'ingresso è gratuito e libero sino a esaurimento dei posti a sedere, secondo le norme di distanziamento anti-Covid19. Si raccomanda di portare con sé la mascherina, che dovrà essere indossata per entrare/uscire dallo spazio delle proiezioni e ogniqualvolta ci si sposterà al suo interno.

La rassegna estiva al Parco di Monte Claro, "Monocromo - Pagine di cinema in bianco e nero", prosegue con il film “Vita da cani” di Steno e Monicelli (Italia, 1950, 108').

Regia: Mario Monicelli, Steno
Attori: Aldo Fabrizi - Cav. Nino Martoni, Tamara Lees - Franca, Gina Lollobrigida - Margherita, Delia Scala - Vera, Bruno Corelli - Dedè Moreno, primo ballerino, Furlanetto - Boselli, Gianni Barella - L'impresario, Nyta Dover - Lucy D'Astrid, Enzo Maggio - Gigetto, Michele Malaspina - Commendatore Cantelli, Marcello Mastrojanni (Marcello Mastroianni) 
Soggetto: Mario Monicelli, Steno
Sceneggiatura: Sergio Amidei, Aldo Fabrizi, Ruggero Maccari, Mario Monicelli, Steno , Fulvio Palmieri
Fotografia: Mario Bava
Musiche: Nino Rota - Canzoni di: Aldo Fabrizi, Nino Rota, Mario Ruccione, Nino Ravasini.
Montaggio: Mario Bonotti
Durata: 90'
Colore: B/N
 

TRAMA: 
Franca, una bella ragazza che lavora in una fabbrica, stanca di fare la vita dell'operaia, abbandona il fidanzato, giovane meccanico, per recarsi a Roma dove spera di trovare un amante ricco. Qui conosce Vera, ballerina in una compagnia di guitti del varietà che la presenta al direttore, cav. Martoni. Entrata a far parte della compagnia, Franca ne segue le sorti finché in un piccolo paese vicino a Milano i poveri guitti si trovano all'estremo della miseria. Franca trova due eleganti signori che le offrono un passaggio in macchina e ne approfitta insieme a Vera. A un certo punto la macchina s'arresta e Franca s'allontana con uno dei due damerini ma Vera, che è una ragazza seria, respinge le insistenze dell'altro e se ne va riunendosi al resto della compagnia. A Milano, il cav. Martoni, rimasto senza soubrette, riesce a sostituirla con una timida ragazzina, Margherita, che ottiene un successo insperato. Vera sposerà un bravo giovane, che l'ama. Franca riesce a farsi sposare da un orribile e ricchissimo industriale ma quando riconosce nel direttore del marito il suo ex fidanzato, disperata, si uccide. A Margherita viene offerta una scrittura in una compagnia di prim'ordine ma lei non vorrebbe lasciare Martoni che, invece, con un generoso stratagemma l'obbliga ad accettare.

CRITICA:
"Steno e Monicelli (...) avvertendo senza dubbio il carattere ormai oleografico dell'argomento, hanno avuto la buona idea (...) di puntare sulla descrizione di un ambiente meno noto: quello dei paesini visitati, appunto, soltanto dalle compagnie di terzo e quart'ordine. (...) Tutta la prima parte del film è non soltanto divertente ma anche veritiera. Nella seconda parte, invece, il film passa (...) all'intreccio e subito decade nella ricetta e nel luogo comune (...)". (Giuseppe Marotta, "L'Europeo", 15/11/1950).

L'ingresso è gratuito e libero sino a esaurimento dei posti a sedere, secondo le norme di distanziamento anti-Covid19. Si raccomanda di portare con sé la mascherina, che dovrà essere indossata per entrare/uscire dallo spazio delle proiezioni e ogniqualvolta ci si sposterà al suo interno.
Sesto appuntamento con la rassegna “Monocromo - Pagine di cinema in bianco e nero”!

Giovedì 22 luglio alle ore 21 circa sarà proiettato il film "The Artist” di Michel Hazanavicius (Francia, 2011, 100').

Regia: Michel Hazanavicius
Attori: Jean Dujardin - George Valentin, Bérénice Bejo - Peppy Miller, John Goodman - Al Zimmer, James Cromwell - Clifton, Penelope Ann Miller - Doris, Missi Pyle - Constance, Beth Grant - Cameriera, Stuart Pankin - Otto, regista, Bitsie Tulloch - Norma, Calvin Dean - Signor Sauveur
Sceneggiatura: Michel Hazanavicius
Fotografia: Guillaume Schiffman
Musiche: Ludovic Bource
Montaggio: Anne-Sophie Bion, Michel Hazanavicius
Scenografia: Laurence Bennett
Costumi: Mark Bridges
Durata: 100'
Colore: B/N
Produzione: LA PETITE REINE, STUDIO 37, LA CLASSE AMÉRICAINE, JD PROD, FRANCE3 CINÉMA, JOUROR PRODUCTION, UFILMS


TRAMA:
Hollywood, 1927. George Valentin è una star del cinema muto che si trova ad affrontare il proprio declino artistico a causa dell'avvento del sonoro. Al contrario, Peppy Miller, una giovane comparsa, sta per diventare una diva. La fama, l'orgoglio e i soldi metteranno a dura prova la loro storia d'amore.

CRITICA:
"Un film in bianco e nero e completamente muto: la scommessa non poteva essere più rischiosa eppure Michel Hazanavicius l'ha vinta a mani basse, raccogliendo finora l'applauso più caloroso e entusiasta della stampa. (...) La storia di 'The Artist' è di quelle che rassicurano il pubblico (ascesa e caduta di un divo del muto ma con riscatto e lieto fine incluso), a ricordarci che il cinema che regala sogni e non incubi ha ancora i suoi fan, pure tra i paladini della 'politique des auteurs'. (...) Girato come un vero film muto, con il formato quadrato e le didascalie per spiegare i dialoghi, fotografato in un raffinato bianco e nero d'epoca, il film gioca con l'immaginario di Hollywood dove tutti i produttori sono grassi e fumano sigari giganteschi e racconta il momento cruciale del passaggio dal muto al sonoro: il vecchio divo (Jean Dujardin) non vi si adegua mentre la giovane comparsa sì (Bérénice Bejo), condannando all'oblio il primo e al successo la seconda. Ma il piacere del film non è tanto nel seguire la storia quanto nel modo in cui il regista gioca con gli ostacoli che gli derivano dal girare un film senza parole e che trovano nel sogno del protagonista (ogni cosa fa rumore ma lui non riesce a emettere un suono) il suo momento più esilarante e indovinato." (Paolo Mereghetti, 'Il Corriere della Sera', 16 maggio 2011)

[fonte: cinematografo.it]



L'ingresso è gratuito e libero sino a esaurimento dei posti a sedere, secondo le norme di distanziamento anti-Covid19. Si raccomanda di portare con sé la mascherina, che dovrà essere indossata per entrare/uscire dallo spazio delle proiezioni e ogniqualvolta ci si sposterà al suo interno.

Quinto appuntamento con la rassegna “Monocromo - Pagine di cinema in bianco e nero”!

William Holden, Gloria Swanson, Erich von Stroheim, Buster Keaton sono gli interpreti del film in programma per martedì 20: “VIALE DEL TRAMONTO” (USA, 1950, 110’) del grande Billy Wilder.

Regia: Billy Wilder
Attori: William Holden - Joe Gillis, Gloria Swanson - Norma Desmond, Erich von Stroheim - Max Von Mayerling, Nancy Olson - Betty Schaefer, Fred Clark - Sheldrake, Lloyd Gough - Morino, Jack Webb - Artie Green, Jay Livingston - Se stesso, Anna Q. Nilsson - Se stesso, Ruth Clifford - Segretaria di Sheldrake, Buster Keaton - Se stesso, H.B. Warner - Se stesso, Sidney Skolsky - Se stesso, Cecil B. DeMille - Se stesso, Ray Evans - Se stesso, Hedda Hopper - Se stesso
Soggetto: Charles Brackett, Billy Wilder, D.M. Marshman Jr.
Sceneggiatura: Charles Brackett, Billy Wilder, D.M. Marshman Jr.
Montaggio: Arthur P. Schmidt
Scenografia: John Meehan (II), Hans Dreier
Durata: 110'
Colore: B/N
Produzione: PARAMOUNT PICTURES

Trama: Joe Gills, sceneggiatore e soggettista cinematografico, si trova in difficili condizioni economiche. Per sfuggire ai creditori lancia a gran velocità l'automobile e, dopo una lunga corsa, giunge ad una vecchia villa, apparentemente abbandonata. Nella villa abita invece una vecchia diva del cinema muto, Norma Desmond. L'attrice è rimasta fedele, in cuor suo, alla sua antica arte e ignora deliberatamente tutto quello che s'è fatto di nuovo nel campo cinematografico. Ella propone a Joe di trasferirsi nella villa per lavorare con lei ad un grande soggetto cinematografico che lei si propone d'interpretare. Joe finisce con l'accettare l'offerta ma quando s'accorge che la vecchia attrice è innamorata di lui, cerca la salvezza nella fuga. Il tentato suicidio della donna l'obbliga a ritornare e ad accettare la situazione. Il copione viene ultimato e sottoposto al celebre regista Cecil B. De Mille; ma intanto succede che Joe viene invitato da una ragazza, sua conoscente, a lavorare ad un altro soggetto. Ricomincia per Joe una vita in partita doppia: di giorno si dedica a Norma Desmond, di notte scappa dalla villa. Quando se ne accorge, la vecchia diva chiede una spiegazione: Joe decide d'abbandonarla per sempre, ma lei l'uccide.

Critica: "Si tratta di un lavoro, artisticamente e tecnicamente, assai pregevole." ('Segnalazioni Cinematografiche', vol. 29, 1951)

"Affascinante, crudele dramma sulla putrefazione del cinema, premiato con un doppio Oscar. Billy Wilder scava senza pietà nel dolore e nell'illusione, variando di continuo i toni, ora grotteschi, ora patetici. Semplicemente superbi Gloria Swanson e Eric von Stroheim che rifanno se stessi con encomiabile autoironia; William Holden è il monumento al cinismo". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 26 luglio 2000)

[fonte: cinematografo.it

]

La rassegna estiva "Monocromo ~ Pagine di cinema in bianco e nero" al Parco di Monte Claro prosegue con “L’uomo che non c’era” di Ethan e Joel Coen (USA/Francia, 2001, 116’).

I fratelli Cohen firmano un noir dall’umorismo sottile, magistralmente interpretato da Bill Bob Thornton e Frances McDormand. Nell'estate del 1949 in una piccola città della California del Nord, Ed Crane, un barbiere assai scontento della propria vita, spera di poterla cambiare quando, scoperto il tradimento della moglie, decide di ricattare l'amante. Nonostante la sua mancanza di scrupoli, però, le cose andranno in maniera diversa perchè l'amante di sua moglie viene trovato ucciso.

CRITICA:
"I luoghi degradati, la vita misera e il senso di fatalismo che caratterizzavano il vecchio noir americano sono colti benissimo: la fotografia di Rober Deakins (ispirata ai ritratti di Richard Avedon), soprattutto nel ritrarre volti che si direbbero davvero ripresi dal passato, è perfetta. Invece il film, pur molto godibile, non lo è. Intanto perché ha troppo l'aspetto di un ricalco, di una copia d'epoca: come andava di moda ai tempi di Peter Bogdanovich, ma più difficile da accettare per lo spettatore odierno. Poi per il senso di indecisione che sembra avere preso i Cohen nell'ultima parte, spingendoli a diluirla in tre o quattro finali diversi". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 14 maggio 2001)

"Maestri del riuso di materiali cinematografici e letterari fuori tempo, dai romanzi di Nathanael West a canzoni, fumetti e film hollywoodiani, i Coen hanno fatto con 'L'uomo che non c'era' uno dei loro film più mimetici e insieme più straordinariamente autonomi. Calco dei noir più arditi, 'L'uomo che non c'era' appartiene però al filone del saggio più che a quello del divertimento. L'intrigo giallo è perfetto, i suoi risvolti e le sue deviazioni sorprendenti, il bianco e nero magistrali, gli attori formidabili; e tuttavia non ci si diverte come ci si aspetterebbe, tanta è la serietà con cui i Coen affrontano la loro materia, cioè l'intimo e il nascosto". (Goffredo Fofi, 'Panorama', 20 dicembre 2001)

"E' un grande film interpretato con bravura da Billy Bob Thornton, Frances Mc Dormand e James Gandolfini. Bellissimo copione, fotografato in maniera magistrale, ambientazioni a Santa Clara, villaggio del Nord Californiano. Critica alle stelle negli Usa e in Francia. Un'opera d'autore, ma anche molto coinvolgente e da inserire nella storia del cinema". (Giovanna Grassi, 'Il Corriere della Sera', 7 dicembre 2001)

L'ingresso è gratuito e libero sino ad esaurimento dei posti a sedere, secondo le norme di distanziamento anti-Covid19. Si raccomanda di portare con sé la mascherina, che dovrà essere indossata per entrare/uscire dallo spazio delle proiezioni e ogniqualvolta ci si sposterà al suo interno.

Terzo appuntamento con la rassegna “Pagine di cinema in bianco e nero”!

Martedì 13 andrà in scena il grande Orson Welles con il capolavoro “L’infernale Quinlan (Touch of Evil)” (USA, 1958).

Regia: Orson Welles
Attori: Orson Welles - Hank Quinlan, Charlton Heston - Ramon Miguel "Mike" Vargas, Janet Leigh - Susan Vargas, Joseph Calleia - Sergente Pete Menzies, Akim Tamiroff - Zio Joe Grande, Joanna Moore - Marcia Linnekar, Ray Collins - Aiuto Procuratore, Marlene Dietrich - Tanya, Valentin de Vargas - Pancho, Victor Millan - Manelo Sanchez, Joseph Cotten - Detective, Mort Mills - Al Schwartz, Lalo Rios - Risto, Zsa Zsa Gabor - Compropr. Locale, Dennis Weaver - Guardiano Motel
Soggetto: Whit Masterson
Sceneggiatura: Orson Welles
Fotografia: Russell Metty
Musiche: Henry Mancini
Montaggio: Virgil Vogel, Aaron Stell, Walter Murch
Scenografia: Alexander Golitzen, Robert Clatworthy
Costumi: Bill Thomas
Durata: 93'
Colore: B/N
Tratto da: libero adattamento dal romanzo "Badge of Evil" di Whit Masterson
Produzione: ALBERT ZUGSMITH PER LA UNIVERSAL INTERNATIONAL PICTURES

Trama: Una carica di dinamite uccide due persone in prossimità di un posto di frontiera proprio mentre sta passando di là un poliziotto messicano. Questi si interessa al caso e scopre così che il capitano Hank Quinlan, incaricato ufficialmente dell'inchiesta, produce prove false a carico di un sospettato. Proseguendo nelle sue ricerche, il poliziotto scopre che Quinlan è abituato da anni ad incastrare gli accusati con quel sistema, fabbricando prove false. Resosi conto di quanto sta accadendo, prova a smascherare il suo superiore ma ottiene solo di scatenare la sua violenta reazione.

[fonte: cinematografo.it]


L'ingresso è gratuito e libero sino ad esaurimento dei posti a sedere, secondo le norme di distanziamento anti-Covid19. Si raccomanda di portare con sé la mascherina, che dovrà essere indossata per entrare/uscire dallo spazio delle proiezioni e ogniqualvolta ci si sposterà al suo interno.

Secondo appuntamento con la rassegna cinematografica all'aperto nel Parco di Monte Claro “Pagine di cinema in bianco e nero”!

La rassegna, giunta all’XI edizione, ha il patrocinio della Città Metropolitana di Cagliari ed è realizzata dal C.S.C. Cagliari della Società Umanitaria – Cineteca Sarda in collaborazione con la Biblioteca Metropolitana “Emilio Lussu”. I film proposti al pubblico tra il 6 e il 29 luglio saranno otto, metà relativi al cinema classico e metà appartenenti al cinema contemporaneo, legati tra loro da elementi di trama e tutti rigorosamente in bianco e nero!

Dopo il primo appuntamento di martedì 6 luglio con Frankenstein di James Whale, giovedì 8 luglio sarà proiettato il film Frankenweenie di Tim Burton (USA, 2012, 84’).

L'ingresso è gratuito e libero sino a esaurimento dei posti a sedere, secondo le norme di distanziamento anti-Covid19. Si raccomanda di portare con sé la mascherina, che dovrà essere indossata per entrare/uscire dallo spazio delle proiezioni e ogniqualvolta ci si sposterà al suo interno.


FRANKENWEENIE

Regia: Tim Burton
Soggetto: Tim Burton, Leonard Ripps
Sceneggiatura: Tim Burton, John August
Fotografia: Peter Sorg
Musiche: Danny Elfman
Montaggio: Chris Lebenzon, Mark Solomon
Durata: 87'

Trama: Quando il suo adorato cagnolino Sparky viene investito da una macchina e muore, il giovane Victor decide di riportarlo in vita attraverso un complicato macchinario. Tuttavia, il "redivivo" Sparky attrae l'interesse dei compagni di scuola di Victor, determinati a vincere una gara di Scienze, oltre che a seminare il terrore tra i suoi vicini di casa. Victor cercherà però di convincere tutti che, nonostante il suo aspetto, Sparky è ancora il buon amico fedele che è sempre stato.

Critica: "Nato da un suo corto del 1984, il nuovo Tim Burton in stop motion è il concentrato del suo stile gotico noir ma meno felice di 'Sposa cadavere' e 'Nightmare Before Christmas'. (...)Bianco e nero ma in 3D, un tenero ossimoro che recupera i sentimenti del diverso con tecnica invidiabile e monocorde." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 17 gennaio 2013)

[fonte: cinematografo.it]

Prende il via l'XI edizione della rassegna cinematografica all'aperto nel Parco di Monte Claro “Pagine di cinema in bianco e nero”!

Con il patrocinio della Città Metropolitana di Cagliari e la collaborazione della Biblioteca Metropolitana "Emilio Lussu", il C.S.C. Cagliari della Società Umanitaria - Cineteca Sarda propone al pubblico otto titoli, metà relativi al cinema classico e metà appartenenti al cinema contemporaneo, legati tra loro da elementi di trama e tutti rigorosamente in bianco e nero!

Programma:

• martedì 6 luglio 2021, ore 21 circa
• giovedì 8 luglio 2021, ore 21 circa
Frankenweenie di Tim Burton (USA, 2012, 84’)

• martedì 13 luglio 2021, ore 21 circa
L'infernale Quinlan di Orson Welles (USA, 1958, 95’)
• giovedì 15 luglio 2021, ore 21 circa
L'uomo che non c'era di Ethan e Joel Coen (USA/Francia, 2001, 116’)

• martedì 20 luglio 2021, ore 21 circa
Viale del tramonto di Billy Wilder (USA, 1950, 110')
• giovedì 22 luglio 2021, ore 21 circa
The Artist di Michel Hazanavicius (Francia, 2011, 100')

• martedì 27 luglio 2021, ore 21 circa
Vita da cani di Mario Monicelli e Steno (Italia, 1950, 108')
• giovedì 29 luglio 2021, ore 21 circa
Nel bel mezzo di un gelido inverno di Kenneth Branagh (GB, 1995, 99')




La rassegna è gratuita, ma i posti sono limitati a causa delle disposizioni per l'emergenza sanitaria.

? L'accesso alle proiezioni sarà stabilito in ordine di arrivo.

? Si potrà occupare un posto a sedere solo per sé; eventuali altre persone del medesimo gruppo che dovessero arrivare in un secondo momento potranno accedere solo se ci saranno ancora posti disponibili.

? Sarà obbligatorio indossare la mascherina per l'accesso allo spazio delle proiezioni e ogni qualvolta ci si sposterà al suo interno.

? Sarà messo a disposizione del pubblico il disinfettante per le mani.

“Viaggio in Sardegna – Porta d’ingresso” di Lars Madsen (Svezia, 1967)
18 marzo 2021 | ore 20.30 | sulla piattaforma Matex (in Sardegna sul canale 272 del digitale terrestre)

Questo giovedì si chiude la rassegna SARDEGNA NELLO SCHERMO a cura della Cineteca Sarda della Società Umanitaria, con la replica di “Porta d’ingresso” di Lars Madsen.

Il film è il primo appuntamento di una serie televisiva girata da una “troupe” della tv svedese, intitolata “Viaggio in Sardegna”. Scrive Gianni Olla: «Dopo una breve descrizione generale della Sardegna, il filmato prende le mosse da Cagliari, definita la “porta d’ingresso dell’isola”. Le immagini mostrano squarci della città: dall’Anfiteatro romano alle stradine di Castello, dalla casa di Tigellio alle Saline del Poetto; dai nuovi quartieri della periferia alle baracche di Giorgino, di fronte al mare, e alla laguna di S. Gilla. Il sobrio commento si limita a descrivere le immagini, quasi che gli autori – come viaggiatori incantati – siano totalmente digiuni di storia e cultura locale e si facciano guidare proprio dalla macchina da presa. Non c’è quindi una tesi o un testo precedente al filmato, ma una vera e propria documentazione sul campo che, a tratti, può apparire estemporanea, ma che rivela un modello culturale basato semplicemente sull’esplorazione di un territorio. Il viaggio della “troupe” prosegue poi verso alcuni paesi dell’hinterland cagliaritano e si ferma a Villa d’Orri, nel comune di Sarroch, per mostrare la residenza dei Manca di Villaermosa, una grande tenuta agricola il cui centro è una dimora nobiliare edificata tra Sette e Ottocento. Vi soggiornarono spesso i reali d’Italia e alcune stanze – visualizzate dal regista – conservano ancora i cimeli di casa Savoia. La prima puntata del viaggio si conclude a Burcei, un borgo pastorale a 30 chilometri da Cagliari, alle pendici delle prime montagne che contornano il golfo di Cagliari».

Giovedì 11 marzo alle ore 20.30, per la rassegna "Sardegna nello schermo" su MATEX (sul Canale 272 del Digitale Terrestre) la Cineteca Sarda ripropone due documentari di Antonio Cara:

• “Industria agricola”(1972)
• “La coltivazione del mare” (1972)

Antonio Cara  ha realizzato per la Regione sarda numerosi documentari. La sua attività di regista iniziò nel 1958 per varie produzioni nazionali e Istituzioni pubbliche. Tra il 1971 e il 1972 girò 11 documentari didattici, riguardanti vari aspetti e problemi della Sardegna.

• Industria agricola (1972) punta la sua attenzione sulla connessione tra industria e agricoltura, prendendo come esempio di integrazioni riuscite le esperienze dei carciofeti del Campidano, la produzione di pesche a San Sperate e l’industria legata alla lavorazione dei pomodori (Casar).

• La coltivazione del mare (1972) guarda ai metodi di pesca tradizionali in Sardegna, e mentre scorrono le immagini delle peschiere di Cabras e di Santa Gilla - scrive Gianni Olla - il commento ci «spiega che il rapporto dei sardi con il mare è sempre stato difficile, a causa delle continue invasioni straniere. Per storia e tradizione, dunque, in Sardegna la pesca in mare aperto non ha mai fatto parte dell’economia della Sardegna». Marceddì, Cabras e Is Fassonis, la produzione di bottarga e soprattutto le scene finali della mattanza dei tonni a San Pietro costruiscono la trama del documentario, per concludere che la Regione sarda in quegli anni era impegnata a promuovere anche nel settore della pesca regole e ritmi intensivi da vera industria produttiva, che consentisse lo sfruttamento delle ricchissime risorse presenti nei mari isolani.

A grande richiesta tornano su MATEX TV (in Sardegna anche sul canale 272 del digitale terrestre) quattro delle venti puntate della rassegna 𝐒𝐀𝐑𝐃𝐄𝐆𝐍𝐀 𝐍𝐄𝐋𝐋𝐎 𝐒𝐂𝐇𝐄𝐑𝐌𝐎, curata dalla Cineteca Sarda!

GIOVEDÌ 4 MARZO 2021 alle ore 20.30 saranno riproposti 3 cortometraggi di Ugo Fasano:

• “Sardegna: la terra” (1953)
• “Sardegna: il lavoro” (1954)
• “La Sardegna: l’uomo” (1955)


Ugo Fasano, regista napoletano, ha prodotto una quantità considerevole di cortometraggi dedicati alla Sardegna, negli anni in cui l’isola stava conoscendo grandi trasformazioni su diversi piani: economico, sociale e culturale. Lo testimoniano gli stessi titoli icastici dei film: “Sardegna: la terra” (1953), “Sardegna: il lavoro” (1954), “La Sardegna: l’uomo” (1955). In una successione che vede la terra come substrato su cui costruire attraverso il lavoro la nuova immagine dell’uomo moderno, la sequenza offre un ritratto vivo, positivo e progressivo del progetto autonomistico, caratterizzato dall’idea che progredire - per una comunità - significa progettare e costruire infrastrutture che consentano alle persone lo sviluppo delle loro capacità e la loro realizzazione. Le voci chiave di questa trilogia sono elettricità e tecnologie, scuola e formazione, arti e tradizioni culturali, lavoro e impegno, senza ignorare che – sottolinea Gianni Olla – “le trasformazioni della Sardegna non devono travolgere la sua identità”.

26-27 febbraio | ore 19 | online attraverso il sito ufficiale http://www.reframinghomemovies.it/

Re-framing home movies presenta i risultati della terza edizione del progetto coordinato da Karianne Fiorini e Gianmarco Torri e realizzato con il sostegno del MiBACT e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”, attraverso un evento online sulla piattaforma Zoom il 26 e 27 febbraio 2021 dalle ore 19 alle 23.

Sei sono le opere nate dal percorso di formazione e residenza organizzato nel corso del 2020 e realizzate da Riccardo Bertoia, Nuno Escudeiro, Helena Falabino, Camilla Iannetti, Bianca Maldini e Vittoria Soddu.

Cinque film e un libro d’artista che nascono dalla rielaborazione creativa dei film di famiglia conservati e messi a disposizione dai tre archivi promotori del progetto, Cineteca Sarda della Società Umanitaria (Cagliari), Cinescatti - Lab80film (Bergamo) e Superottimisti (Torino). Nell’arco delle due sessioni serali dalle 19.00 alle 20.00 e dalle 21.00 alle 23.00 saranno proiettate online tre opere ciascuna alla presenza degli autori e delle autrici. Per la partecipazione alle due serate è disponibile un link sul sito www.reframinghomemovies.it


25 febbraio | ore 20.30 | sulla piattaforma Matex (in Sardegna sul canale 272 del digitale terrestre)

A grande richiesta tornano su MATEX TV (canale 272 del digitale terrestre) quattro delle venti puntate della serie 𝐒𝐀𝐑𝐃𝐄𝐆𝐍𝐀 𝐍𝐄𝐋𝐋𝐎 𝐒𝐂𝐇𝐄𝐑𝐌𝐎 a cura della Cineteca Sarda!

Si riparte giovedì 25 febbraio 2021, ore 20.30, con un 𝐨𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐚 𝐆𝐚𝐯𝐢𝐧𝐨 𝐆𝐚𝐛𝐫𝐢𝐞𝐥, celebre etnomusicologo, di cui saranno trasmessi i quattro brevi cortometraggi che compongono il suo progetto cinematografico 𝐕𝐈𝐒𝐈𝐎𝐍𝐈 𝐃𝐈 𝐒𝐀𝐑𝐃𝐄𝐆𝐍𝐀: Paesaggi e tipi di Sardegna: il Nuraghe, Usanze e canti della vecchia Sardegna: la serenata di Gallura, Canti e danze dell’antica Sardegna: il sortilegio del grappolo, Usanze e canti della vecchia Sardegna: la vendemmia.

Il filmato è stato restaurato qualche anno fa dalla Cineteca Sarda. Scrive Gianni Olla: Gabriel, «attraverso le registrazioni dei motivi tradizionali, incornicia i quadri pittorici in pose plastiche e romantiche: ad esempio i suonatori di launeddas, le serenate, i canti spontanei. Dall’altro l’orchestrazione moderna dello stesso Gabriel commenta le immagini di raccordo avvolgendole in una sorta di pacata contemplazione dell’ennesima arcadia sarda, chiave interpretativa di quasi tutto il materiale documentario sardo fino ai primi anni ‘30».

GIOVEDÌ 18 FEBBRAIO 2021, 20° e ultimo appuntamento con SARDEGNA NELLO SCHERMO su Matex (canale 272 del digitale terrestre), a cura della CINETECA SARDA. Alle 20.30 saranno trasmessi 4 documentari di Raffaello Teti, Enrico Costa e Piero Livi, dedicati al nord della Sardegna.

Il primo documentario è un filmato amatoriale straordinario, “Sardegna. L’isola di Tavolara”, muto e di autore sconosciuto, realizzato negli anni ’50 da un gruppo di esploratori che partì da Civitavecchia e arrivò nell’isola divenuta famosa anche per il suo autoproclamatosi re di Tavolara. A Sassari Raffaello Teti riprese la X edizione della Cavalcata sarda per il film “Cavalcata di maggio” (1953), restituendo il ritmo della sfilata ricca di costumi sardi provenienti da tutta l’isola e la corsa delle pariglie per la festa di maggio. Piero Livi, per il centenario dell’Unità d’Italia, realizzò nel 1961 “Caprera”, mostrando e raccontando con attenzione i segni della presenza dell’eroe dei due mondi nell’isola in cui aveva vissuto gli ultimi anni della sua vita. Chiude la quaterna di film il documentario di Enrico Costa del 1968 “Sardegna costa nord”, che illustra le principali bellezze delle zone del nord a vocazione turistica, privilegiando le grandi strutture alberghiere di Alghero e della Costa Smeralda.

La rassegna “Sardegna nello schermo” ha dato un’idea minima ma significativa del grande patrimonio di documenti custoditi dalla Cineteca Sarda della Società Umanitaria, sottolineando non solo il programma di valorizzazione di quel patrimonio, ma anche la sua importanza per la ricostruzione della memoria storica audiovisiva della società sarda. Hanno lavorato in sinergia tutti gli operatori della Società Umanitaria di Cagliari, con la collaborazione preziosa anche dei centri di servizi culturali di Carbonia e Alghero e il laboratorio Fiorenzo Serra di Sassari. Un particolare ringraziamento da parte della Società Umanitaria va a Fabio Ortu e Tore Cubeddu che hanno assicurato la realizzazione tecnica delle 20 puntate. E un ringraziamento finale è per Matex e Mondino Schiavone, che hanno offerto alla Cineteca Sarda un’opportunità per restituire sul piccolo schermo queste importanti immagini al pubblico sardo.

GIOVEDÌ 11 FEBBRAIO 2021, ore 20.30, 19° appuntamento con SARDEGNA NELLO SCHERMO su Matex (canale 272 del digitale terrestre), a cura della CINETECA SARDA.

Cabras, Tharros e Oristano sono le protagoniste dei tre documentari in programma: GENTE DI CABRAS (1963) di Libero Bizzarri, ORISTANO E LA SUA SAGRA di Enrico Costa (1966) e GIOSTRA AD ORISTANO di Mario Carbone (1984).

Il film di Bizzarri getta luce sulle lotte degli anni ’60 dei pescatori di Cabras per lavorare nelle peschiere, controllate dal monopolio di una famiglia e da antiche regole di sfruttamento. Il filmato si apre con immagini delle vecchie capanne dei pescatori sulla spiaggia, dove erano costretti a dimorare per la pesca in mare aperto. Nell’estate del 1960 i pescatori protestano portando le barche in laguna, iniziando poi a pescare senza autorizzazione: alle azioni dimostrative seguirono gli arresti.

I due film di Costa e Carbone sembrano seguire lo stesso percorso narrativo. Costa, nel commento di Fernando Pilia, sottolinea l’importanza archeologica e storica di Tharros, poi si sposta sulle peschiere di Cabras e sul contesto economico, dedicando alcune scene alla produzione della bottarga e della vernaccia. Si chiude a Oristano, nel tempo della festa e - dopo alcune sequenze sulla produzione artigianale di mostaccioli - racconta la Sartiglia come evento caratterizzante del capoluogo campidanese.

Anche il film di Mario Carbone segue la stessa traccia Tharros-Cabras-Oristano, ma introduce il percorso muovendo dalla cultura pastorale dell’isola e sottolineando la creatività e il colore delle espressioni culturali dei sardi. Il carnevale sardo (diverse scene sono state girate in alcuni centri della Barbagia), nella sua ricchezza di forme e vivacità culturale, segna una trasformazione dell’immagine dell’isola, depositaria di un patrimonio di tradizioni e valori che il tempo della festa, al di là delle declinazioni folcloristiche, riesce a trasmettere all’esterno. La Sartiglia di Oristano, con la sua struttura simbolica e complessa sembra sintetizzare questa felice combinazione di storia, tradizione, cultura ed economia.

GIOVEDÌ 14 GENNAIO 2021, ore 20.30, 16° appuntamento con SARDEGNA NELLO SCHERMO su Matex (canale 272 del digitale terrestre), a cura della CINETECA SARDA.

Il film Porta d’ingresso è il primo appuntamento di una serie televisiva girata da una “troupe” della tv svedese, intitolata Viaggio in Sardegna. Scrive Gianni Olla: «Dopo una breve descrizione generale della Sardegna, il filmato prende le mosse da Cagliari, definita la “porta d’ingresso dell’isola”. Le immagini mostrano squarci della città: dall’Anfiteatro romano alla stradine di Castello, dalla casa di Tigellio alle Saline del Poetto; dai nuovi quartieri della periferia alle baracche di Giorgino, di fronte al mare, e alla laguna di S. Gilla. Il sobrio commento si limita a descrivere le immagini, quasi che gli autori – come viaggiatori incantati – siano totalmente digiuni di storia e cultura locale e si facciano guidare proprio dalla macchina da presa. Non c’è quindi una tesi o un testo precedente al filmato, ma una vera e propria documentazione sul campo che, a tratti, può apparire estemporanea, ma che rivela un modello culturale basato semplicemente sull’esplorazione di un territorio. Il viaggio della “troupe” prosegue poi verso alcuni paesi dell’hinterland cagliaritano e si ferma a Villa d’Orri, nel comune di Sarroch, per mostrare la residenza dei Manca di Villaermosa, una grande tenuta agricola il cui centro è una dimora nobiliare edificata tra Sette e Ottocento. Vi soggiornarono spesso i reali d’Italia e alcune stanze – visualizzate dal regista – conservano ancora i cimeli di casa Savoia. La prima puntata del viaggio si conclude a Burcei, un borgo pastorale a 30 chilometri da Cagliari, alle pendici delle prime montagne che contornano il golfo di Cagliari.»

Primo appuntamento del nuovo anno con la rassegna 𝐒𝐚𝐫𝐝𝐞𝐠𝐧𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐜𝐡𝐞𝐫𝐦𝐨 su MATEX TV (canale 272 del digitale terrestre).
Alle 20.30 sarà trasmesso il film:

🔹 𝐈𝐋 𝐓𝐑𝐈𝐎𝐍𝐅𝐎 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐕𝐈𝐓𝐀 (1922) di Antonio Gravina con il tenore cagliaritano Piero Schiavazzi!

𝐋𝐚 𝐂𝐢𝐧𝐞𝐭𝐞𝐜𝐚 𝐒𝐚𝐫𝐝𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐔𝐦𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐡𝐚 𝐚𝐜𝐪𝐮𝐢𝐬𝐢𝐭𝐨 𝐞 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚𝐮𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝟐𝟎𝟏𝟏 𝐥’𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐜𝐨𝐩𝐢𝐚 𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐭𝐞 e ritrovata del film ”Il trionfo della vita” (1922), interpretato dal tenore cagliaritano Piero Schiavazzi e diretto da Antonio Gravina. Si tratta di un opera importante per la memoria storica audiovisiva della Sardegna, l’unica testimonianza reperita dell’attività cinematografica di questo poliedrico artista.
“𝐈𝐥 𝐭𝐫𝐢𝐨𝐧𝐟𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚” 𝐟𝐮 𝐥’𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐩𝐫𝐞𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐢𝐧𝐞𝐦𝐚𝐭𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐢 𝐏𝐢𝐞𝐫𝐨 𝐒𝐜𝐡𝐢𝐚𝐯𝐚𝐳𝐳𝐢.
È un film melodrammatico che racconta l’amore tra una giovane dattilografa e il padrone di una fabbrica ed è articolato in un prologo e tre parti: Il trionfo dell’amore, il trionfo del male e il trionfo della vita. Il film fu distribuito in tutta Italia e dopo la prima a Roma nel gennaio 1923 uscì a Cagliari nel giugno dello stesso anno con grande successo di pubblico.
𝐋𝐚 𝐜𝐨𝐩𝐢𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐢𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐢𝐧 𝐬𝐮𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐧𝐢𝐭𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐟𝐢𝐚𝐦𝐦𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞, 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐮𝐧 𝐩𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐢𝐨 𝐜𝐢𝐧𝐞𝐦𝐚𝐭𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐜𝐨, 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐜𝐞𝐝𝐮𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐢𝐧𝐞𝐭𝐞𝐜𝐚 𝐒𝐚𝐫𝐝𝐚, 𝐜𝐡𝐞 𝐥’𝐡𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐨 𝐬𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐞𝐝 𝐢𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐢 𝐜𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚𝐫𝐢𝐭𝐚𝐧𝐢.
La copia che presentiamo è accompagnata dalle musiche eseguite al pianoforte da Gabriella Artizzu, registrate quando il film fu presentato in anteprima al pubblico cagliaritano all’Auditorium del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” il 25 maggio 2012.
𝐏𝐢𝐞𝐫𝐨 𝐒𝐜𝐡𝐢𝐚𝐯𝐚𝐳𝐳𝐢 (1875-1949) girò diversi film muti, spaziando dal romanzo all’enfasi del melodramma. Il suo primo film "Il bastardo" (1915, soggetto da Alessandro Dumas padre, regia di Emilio Graziani-Walter) fu girato a Milano e presentato l’anno dopo a Cagliari con grande successo, a testimonianza della popolarità di questo artista e del legame con la sua città che ancora oggi è molto forte e sentito dai cagliaritani. Seguirono altri film: “La morte del duca d’Ofena” (1915, soggetto da Gabriele D’Annunzio, regia di Emilio Graziani-Walter e Alfredo Robert), “L’ombra di un trono” (1921, regia di Carmine Gallone) e “Il trionfo della vita”.

𝐈𝐋 𝐓𝐑𝐈𝐎𝐍𝐅𝐎 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐕𝐈𝐓𝐀
Italia, 1922
Regia: Antonio Gravina
Soggetto: Alfonso de Marchis
Interpreti: Elsa D’Auro (Renata), Pietro Schiavazzi (Carlo Bonaldi), Antonio Gravina (Luciano Pratesi)
Fotografia: b/n, C. Luigi Martini
Prod.: Gravina film, Roma-Cagliari
Musiche: Gabriella Artizzu (2012)
Durata: 60'
17 novembre | ore 20.30 | sulla piattaforma Matex (in Sardegna sul canale 272 del digitale terrestre)

Un nuovo appuntamento con la rassegna Sardegna nello schermo su Matex a cura della Cineteca Sarda. Giovedì 17 Novembre 2020 a partire dalle 20.30 sarà trasmesso il film “Is Launeddas – La musica dei sardi (1961-1994)” di Andreas F.W. Bentzon – montaggio di Fiorenzo Serra.


L’antropologo danese Andreas Fridolin Weiss Bentzon arrivò in Sardegna alla fine anni Cinquanta e torno in più riprese per la sua ricerca musicale sullo strumento delle launeddas. Nel 1962, durante il suo ultimo viaggio, girò venti rulli di pellicola che furono conservati negli archivi danesi come semplici supporti alla documentazione. Dopo 30 anni, il ricercatore e studioso Dante Olianas, scovati nei musei danesi i rulli, «chiese a Fiorenzo Serra - scrive Gianni Olla - se si potesse dar vita ad un film unitario che rappresentasse una “summa” del lavoro di esplorazione dello studioso. Serra accettò con entusiasmo e per ben due anni, aiutato dallo stesso Olianas, cercò non solo una traccia unitaria da costruire al banco di montaggio, ma soprattutto la difficile sincronizzazione tra il materiale filmato e quello registrato». Tra il materiale ritrovato ci sono, oltre al materiale girato, una cospicua quantità di fotografie, registrazioni di musiche e canti, annotazioni sugli strumenti studiati e sui suonatori, appunti descrittivi delle persone e del contesto esecutivo dei brani. Il materiale è stato acquisito dall'associazione Iscandula e restituito alla conoscenza di tutti sardi con la pubblicazione di un cofanetto. Si tratta evidentemente, al di là del grandissimo valore etnomusicologico, di uno dei più importanti materiali cinematografici mai girati in Sardegna. Il film sarà introdotto da Dante Olianas.
GIOVEDÌ 10 DICEMBRE 2020 11°appuntamento con SARDEGNA NELLO SCHERMO sulla piattaforma Matex (in Sardegna sul canale 272 del digitale terrestre), a cura della Cineteca Sarda della Società Umanitaria. Alle ore 20.30 sarà trasmesso il film “Oltre l’estate dentro la Sardegna” di Bruno Modugno (1977).

È un film prodotto dall’ESIT e destinato a un mercato europeo, in inglese, in francese e in tedesco. Non abbiamo la copia in italiano, pertanto abbiamo pensato di sottotitolare in italiano la versione francese. Il valore di questo film è nella sua intenzione di promuovere una Sardegna turistica e ci fa capire come la Regione costruiva il suo messaggio per il turista italiano e straniero.

Il film può essere suddiviso in 4 parti. La prima ci parla del mare come risorsa turistica: le coste e le spiagge, ma anche le grotte del Bue marino di Dorgali e la Costa Smeralda, con i g
randi complessi alberghieri. Questa parte è rappresentativa di una vocazione turistica che la Sardegna stava cercando di costruire in anni in cu
Nella 2ª il regista entra e mostra alcuni aspetti delle tradizioni artigianali e culturali dell’interno, con le lavorazioni manuali, costumi, tappeti, vasi e piatti in terracotta, i cestini, la falegnameria, i preziosi e raffinati gioielli sardi, il corallo. Esemplare delle intenzioni dell’ESIT è il momento in cui le launeddas di Luigi Lai e il ballo tradizionale in costume sardo accompagna l’esibizione dei prodotti enogastronomici a uno spettatore virtuale offrendo una rappresentazione che somiglia molto alla promozione televisiva di oggi. Ma il film trova anche il modo di descrivere il funzionamento delle launeddas e l’integrazione del costume nella comunità sarda, che vive i suoi momenti religiosi con grande intensità e partecipazione.i il piano di Rinascita aveva già puntato sullo sviluppo industriale.
La 3ª parte è dedicata alla tradizione nuragica e archeologica, alle testimonianze fenicio-punica e romana e alla diffusione di basiliche e chiesette antiche della Sardegna, con la sottolineatura dell’importanza dell’offerta culturale, in un momento in cui non esisteva ancora un’organizzazione che ne riconoscesse e ne promuovesse appieno il valore turistico.
L’ultima parte mette in evidenza il valore attrattivo della nostra natura (fauna e flora), con particolare attenzione ad alcuni parchi naturalistici, al Gennargentu e agli stagni di Cagliari dove signoreggia il fenicottero.

L’emergenza sanitaria in corso non ferma le attività dei CSC della Società Umanitaria della Sardegna. Sulla constatazione che oggi, l’unico strumento possibile per promuovere e valorizzare la cultura cinematografica nell’isola sia la diffusione in streaming, si fonda la decisione di inaugurare una propria piattaforma per proseguire l’attività istituzionale che questo ente porta avanti da oltre 50 anni. È nata così onlinesardegna.umanitaria.it, piattaforma realizzata insieme a Festival Scope e Shift72, leader per i servizi di video streaming, che vanta collaborazioni con importanti Festival internazionali.

I film presenti saranno disponibili gratuitamente per un intervallo di tempo e per un numero di visualizzazioni variabili, sempre indicati nella rispettive schede descrittive. Per accedere alla sala virtuale sarà necessario registrarsi gratuitamente cliccando su “crea account” e inserendo nome utente, indirizzo email e password negli apposti spazi. Queste le prime iniziative ospitate:

Fiorenzo Serra Film Festival, in programma dal 24 al 28 novembre, quarta edizione della principale rassegna europea sul cinema etnografico organizzata dal Laboratorio di Antropologia visuale “Fiorenzo Serra” della Società Umanitaria, in collaborazione con il Dipartimento di Storia e Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università di Sassari. Festival dedicato alla memoria del regista sassarese Fiorenzo Serra, che dalla scorsa edizione ha attivato anche una categoria speciale intitolata ad Antonio Simon Mossa, cineasta e amico fraterno di Fiorenzo Serra. Tema di quest’anno: “La dimensione culturale del cibo”. Oltre ai film, disponibili sulla piattaforma dell’Umanitaria Sarda, Giovanni Fancello, Paolo Zucca, Antonio Macciocco e Milad Tangshir condurranno una serie di Masterclass sui canali social del Festival. Il 28 novembre, dalle 17.30, la premiazione sarà in diretta sulle pagine facebook e youtube del concorso.

Dal 25 al 27 novembre i tre Centri della Società Umanitaria della Sardegna partecipano alle celebrazioni del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, con un ciclo di proiezioni su un’urgenza sociale che nei primi mesi del lockdown ha visto crescere esponenzialmente i casi di violenza intrafamiliare. I film, geobloccati in Italia, saranno disponibili gratuitamente per 24h ciascuno, dalla mezzanotte alla mezzanotte, in una sala virtuale di 300 posti. Il Centro di Alghero propone per la data del 25 novembre il film Santa Subito di Alessandro Piva [Italia, 2019, 60’]; il Centro di Carbonia, nella data del 26 novembre, in collaborazione con Arci-Ucca, presenta il documentario Sono innamorato di Pippa Bacca di Simone Mainetti [Italia 2019, 76']; il Centro di Cagliari, nella data del 27 novembre, per celebrare i 25 anni dall’uscita in sala, propone la visione di L’amore Molesto di Mario Martone [Italia, 1995, 104’]. Dal 25 novembre al 12 dicembre, il Centro di Alghero, all’interno della propria pagina del sito della Società Umanitaria, nella nuova sezione Rubriche, curerà il format "Storie violente tra cinema, musica e dintorni", serie di racconti neri che vedono protagonisti, tra vittime e carnefici, alcuni dei “mostri sacri” del mondo dello spettacolo.

Tra il 27 novembre e il 18 dicembre sarà online anche il Cicle Gaudí a l’Alguer online, versione in streaming della rassegna di cinema catalano contemporaneo, frutto della prestigiosa partnership internazionale tra Società Umanitaria di Alghero, Generalitat de Catalunya Delegaciò del Govern a Italia Ofici de l’Alguer e Plataforma per la Llengua, in collaborazione con l’Académia del Cinema Català, che organizza il Premio e Antaviana. Quattro film imperdibili, in lingua originale, inediti in Italia, sottotitolati in italiano per l’occasione, arricchiti da interventi di autori e interpreti.

Tutte le proiezioni in streaming, previa registrazione, sono assolutamente gratuite.
19 novembre | ore 20.30 | sulla piattaforma Matex (in Sardegna sul canale 272 del digitale terrestre)

SANTA GILLA, UN MONDO D'ACQUA un film di Giosi Moccia e Guido Costa (1982) 
Lo stagno di Santa Gilla di Cagliari è storicamente un bene ambientale di straordinaria importanza per l’ecosistema sardo, che ha una valenza non sono economica ma anche naturalistica. Il documentario SANTA GILLA, UN MONDO D'ACQUA di Giosi Moccia e Guido Costa, realizzato in pellicola in anni di profonda crisi per lo stagno, ne sottolinea l’importanza e ne evidenzia le potenzialità. Pescatori e specie animali ritagliano i proprio destino in uno specchio che va mantenuto vivo e nel segno di un equilibrio. Le contraddizioni delle scelte sbagliate del passato sono ancora visibili oggi, il documentario le denuncia e le iscrive in un percorso di recupero che l’assessorato regionale di allora aveva fatto suo. Il film riporta peraltro alla memoria vicende di cronaca che hanno avuto esiti drammatici: l’inquinamento incontrollato e l’epidemia di colera che hanno segnato gli anni Settanta nell’isola e in altre regioni italiane.

12 novembre | ore 20.30 | sulla piattaforma Matex (in Sardegna sul canale 272 del digitale terrestre)
Prosegue su Matex la rassegna Sardegna nello schermo a cura della Cineteca Sarda. Giovedì 12 Novembre 2020 a partire dalle 20.30 sarà trasmesso il film di Piero Livi “Pelle di bandito” (Italia, 1969, 100’).

Dopo aver girato alcuni cortometraggi, tra cui il pluripremiato "Marco del mare" e il mediometraggio "Una storia sarda", con Matteo Macciocco e Mavi Bardanzellu, Livi esordisce nel lungometraggio con il film "Pelle di bandito" (1969), ispirato alla storia di Graziano Mesina, con il quale partecipa alla XXX Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia nella sezione "Nuove tendenze del cinema italiano". Secondo molti, "Pelle di bandito", girato ancora con gli attori locali Macciocco e Bardanzellu, è il miglior film realizzato negli anni Sessanta sulle ragioni sociali e psicologiche del banditismo in Sardegna.

Contemporaneamente, Livi è promotore della "Mostra Internazionale del cinema d'amatore" di Olbia e della "Mostra Internazionale del cinema indipendente". Nel 1976, la casa di produzione Cine Tv Universal gli finanzia il sequel del suo primo film che s'intitola "Dove volano i corvi d'argento", con Corrado Pani, Jenny Tamburi, Flavio Bucci, Renzo Montagnani, Regina Bianchi e Giampiero Albertini.
Dopo quasi venticinque anni di inattività, nel 1999, Livi gira "Sos laribiancos - I dimenticati", dal romanzo di Francesco Masala "Quelli dalle labbra bianche", con Lucio Salis, Sandro Ghiani, Alessandro Partexano e una schiera di attori locali non protagonisti. Infine, nel 2005, a ottant'anni "Maria sì", con Anna Galiena e Jacques Perrin. Nel 2007 a cura di Marco Navone e Piero Mura è stato pubblicato su di lui il volume "Un regista indipendente", edito da Argonauti, sull'attività del regista. In quell'occasione Olbia tributò al regista una retrospettiva completa con una mostra antologica al teatro Michelucci.

GIOVEDÌ 5 novembre 2020 un nuovo appuntamento con la rassegna SARDEGNA NELLO SCHERMO, sulla piattaforma Matex Tv!

Alle ore 20.30 saranno trasmessi 3 cortometraggi di Ugo Fasano:

“Sardegna: la terra” (1953)
“Sardegna: il lavoro” (1954)
“La Sardegna: l’uomo” (1955)


Ugo Fasano, regista napoletano, ha prodotto una quantità considerevole di cortometraggi dedicati alla Sardegna, negli anni in cui l’isola stava conoscendo grandi trasformazioni su diversi piani: economico, sociale e culturale. Lo testimoniano gli stessi titoli icastici dei film: “Sardegna: la terra” (1953), “Sardegna: il lavoro” (1954), “La Sardegna: l’uomo” (1955). In una successione che vede la terra come substrato su cui costruire attraverso il lavoro la nuova immagine dell’uomo moderno, la sequenza offre un ritratto vivo, positivo e progressivo del progetto autonomistico, caratterizzato dall’idea che progredire - per una comunità - significa progettare e costruire infrastrutture che consentano alle persone lo sviluppo delle loro capacità e la loro realizzazione. Le voci chiave di questa trilogia sono elettricità e tecnologie, scuola e formazione, arti e tradizioni culturali, lavoro e impegno, senza ignorare che – sottolinea Gianni Olla – “le trasformazioni della Sardegna non devono travolgere la sua identità”.

5° appuntamento con SARDEGNA NELLO SCHERMO sulla piattaforma Matex (e sul canale 272 del digitale terrestre per la Sardegna), a cura della CINETECA SARDA: giovedì 29 ottobre 2020 alle ore 20.30 sarà trasmesso il film "Cainà" di Gennaro Righelli (1922).

Il film - restaurato nei primi anni ‘90 dalla Cineteca Sarda in collaborazione con la Cineteca del Friuli - ci restituisce il ritratto di una donna, Cainà (interpretata da una grande attrice del cinema muto italiano, Maria Jacobini), che sente un irresistibile bisogno di libertà e interpreta con questo desiderio la necessità di comunicare e di uscire dall’isolamento della Sardegna, di sottrarsi all’immagine stereotipata dominante, nella consapevolezza dei costi culturali che si pagano sulla strada della modernità.

Scrive Gianni Olla: «In Cainà l’autoreferenzialità non impedisce di riconoscere aspetti importanti della Sardegna: il paesaggio, i costumi, l’attenzione ai materiali con i quali sono costruite le case, gli interni arredati con scrupolo quasi etnografico, ma soprattutto i volti, le cavalcate, il camminare della gente che torna dal lavoro, i quadri familiari, gli indugi descrittivi che mostrano gli animali della casa, i dettagli dei passi dei ballerini, l’“attittidu” (il lamento funebre) nel prefinale.»

Quarto appuntamento con “Sardegna nello Schermo” sulla piattaforma online Matex, (in Sardegna visibile anche sul canale 272 del digitale terrestre), a cura della CINETECA SARDA: giovedì 22 ottobre alle ore 20.30 sarà trasmesso il film di Enrico Costa “Isole sorelle” (1932).

Enrico Costa, figlio del grande fotografo Guido e nipote dello scrittore sassarese omonimo, ha realizzato negli anni ‘50 e ‘60 diversi documentari per la Regione Sardegna, al fine di documentare le trasformazioni socioeconomiche che stavano caratterizzando l’isola in quegli anni. Inizialmente pensato come un documentario in due parti sulla Sardegna e la Corsica, il film si presenta come un ritratto affascinante dell’isola che esplora la cultura e le tradizioni, il paesaggio e le attività artigianali.

Venerdì 23 ottobre alle 17.30 sarà presentato il film “ASARP. Trentacinque anni di instancabile impegno per la salute mentale” di Roberto Pili.
Introdurrà il film Gisella Trincas, presidente dell’Asarp. Interverrà il regista Roberto Pili e Alessia Etzi del Circolo letterario Joyce Lussu.

L’Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica (A.S.A.R.P.) si è costituita a Cagliari nel 1986 con lo scopo di promuovere la piena attuazione della Legge di Riforma Psichiatrica n°180/78 e di Riforma Sanitaria n°833/78 con la chiusura degli Ospedali Psichiatrici e la creazione dei servizi territoriali previsti dalle leggi di riforma. Nello stesso anno, l’ASARP insieme ad altre 7 organizzazioni impegnate sugli stessi obiettivi in diverse regioni d’Italia, costituisce il Coordinamento Nazionale Salute Mentale. Questo è stato il primo movimento di familiari a schierarsi apertamente e con coraggio in difesa della riforma, al fianco di tanti operatori della salute mentale impegnati nelle prime sperimentazioni territoriali.

Dato il numero limitato di posti – dovuto alle regole di distanziamento anti Covid – per partecipare all’incontro è necessario prenotare al numero 338/1597287.

Quinto appuntamento con la rassegna “Elles tournent. Donne con la macchina da presa”, dedicata alla (ri)scoperta dei film delle pioniere e alla formazione cinematografica, in compagnia di esperte di storia del cinema e di importanti autrici contemporanee.

Venerdì 16 ottobre a partire dalle 18.30 presso il Cineteatro Nanni Loy avremo il piacere di dialogare con Pia Brancadori (Circola nel cinema Alice Guy) sulla figura della regista statunitense Lois Weber. Di seguito saranno proiettati i film “Suspense” (1913, 10’), “Idle Wives” (1916, 23’), “Sunshine Molly” (1915, 31’), “Shoes” (1916, 52’), “Where are my children?” (1916, 65’).

L'ingresso è gratuito e libero sino ad esaurimento dei posti a sedere, secondo le norme di distanziamento anti-Covid19. Si raccomanda di portare con sé la mascherina, che dovrà essere indossata per entrare/uscire dalla sala e ogniqualvolta ci si sposterà al suo interno.

Terzo appuntamento con la rassegna "Elle tournent. Donne con la macchina da presa"


• Lunedì 5 ottobre 2020 ore 18.30 presso la sala del Cineteatro Nanni Loy, in via Trentino 21

ELVIRA E LE ALTRE

incontro con Micaela Veronesi, autrice di saggi su Elvira Giallanella, e Elisabetta Randaccio, critica cinematografica
a seguire proiezione dei film Umanità di Elvira Giallanella, The Curse of Quon Gwon di Marion E. Wong, The Red Kimona di Dorothy Davenport Reid.

L'ingresso è gratuito e libero sino ad esaurimento dei posti a sedere (opportunamente distanziati). È obbligatorio l'uso della mascherina per accedere alla sala e spostarsi al suo interno.


ELLES TOURNENT 
Donne con la macchina da presa

La Cineteca Sarda della Società Umanitaria, in collaborazione con la Circola nel cinema Alice Guy, la Cineteca Nazionale e con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission e con il coinvolgimento del network di “Women in Film and Audiovisual in Sardegna”, propone un viaggio alle origini del cinema, quando le donne non avevano ancora il diritto di voto ma avevano un ruolo di primo piano dietro la macchina da presa: dalla regia alla recitazione, dalla sceneggiatura al montaggio, la loro presenza fu significativa fino all’avvento del sonoro, quando per lungo tempo furono relegate in posizioni subalterne.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di colmare i vuoti di memoria nella storia del cinema proponendo al pubblico le opere di Alice GuyLois WeberElvira NotariMarion WangElvira GiallanellaDorothy Davenport Reid. Un salto nel passato con lo sguardo rivolto anche al presente, alla scoperta di autrici che si sono recentemente affermate nel campo della regia, della sceneggiatura e dell’animazione in stop motion. Accanto alla rassegna cinematografica e agli approfondimenti tematici con studiose e docenti universitarie, il progetto prevede infatti 2 masterclass tenute da Federica Pontremoli e Michela Anedda.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito e sono rivolti a chiunque sia interessata/o ad approfondire la conoscenza di queste autrici e/o a orientarsi professionalmente nel mondo del cinema.

PROGRAMMA:

• 2 ottobre ore 20.30 @Cineteatro Nanni Loy, via Trentino 21 - Cagliari
ELVIRA NOTARI
  • incontro con Lucia Di Girolamo (Università degli Studi di Catania)
  • a seguire proiezione del film "Fantasia 'e surdato" (1927, 28') con musica dal vivo composta ed eseguita dalla pianista Rossella Spinosa
 
• 3 ottobre 2020 ore 10 @ Cineteca Sarda, viale Trieste 126, Cagliari
MASTERCLASS DI SCENEGGIATURA
con la sceneggiatrice Federica Pontremoli (Il caimano, Giorni e nuvole, Habemus Papam, Magnifica presenza, Ho ucciso Napoleone)

• 5 ottobre 2020 ore 18.30 @Cineteatro Nanni Loy, via Trentino 21 - Cagliari
ELVIRA E LE ALTRE
  • incontro con Micaela Veronesi, autrice di saggi su Elvira Giallanella, e Elisabetta Randaccio, critica cinematografica
  • a seguire proiezione dei film Umanità di Elvira Giallanella, The Course of Quon Gwon di Marion Wong,
The Red Kimona di Dorothy Davenport Reid

• 16 ottobre 2020 ore 18.30 @Cineteatro Nanni Loy, via Trentino 21 - Cagliari
LOIS WEBER
  • incontro con Pia Brancadori (Circola nel cinema Alice Guy)
  • a seguire proiezione dei film Suspense, Idle Wives, Sunshine Molly, Shoes, Where Are My Children?

• 17 ottobre 2020 ore 10 @ Cineteca Sarda, viale Trieste 126, Cagliari
MASTERCLASS DI CINEMA DANIMAZIONE
con la regista Michela Anedda (Cogas, L’uomo con la lanterna, Raixe)


L'ingresso è gratuito e libero sino ad esaurimento dei posti a sedere (opportunamente distanziati). È obbligatorio l'uso della mascherina per accedere alla sala e spostarsi al suo interno.

Per iscrizioni masterclass: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Sabato 3 ottobre alle ore 10 nella sala della Cineteca Sarda della Società Umanitaria si terrà la prima delle masterclass previste all'interno del programma di ELLES TOURNENT. DONNE CON LA MACCHINA DA PRESA, con la sceneggiatrice Federica Pontremoli (Il caimano, Giorni e nuvole, Habemus Papam, Magnifica presenza, Ho ucciso Napoleone).

La partecipazione alla masterclass è libera e gratuita previa iscrizione via email all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Si raccomanda di portare con sé la mascherina, che dovrà essere indossata per entrare/uscire dalla sala e ogniqualvolta ci si sposterà al suo interno. All’interno della sala verrà garantito il distanziamento secondo le norme vigenti.


ELLES TOURNENT 
Donne con la macchina da presa

La Cineteca Sarda della Società Umanitaria, in collaborazione con la Circola nel cinema Alice Guy, la Cineteca Nazionale e con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission e con il coinvolgimento del network di “Women in Film and Audiovisual in Sardegna”, propone un viaggio alle origini del cinema, quando le donne non avevano ancora il diritto di voto ma avevano un ruolo di primo piano dietro la macchina da presa: dalla regia alla recitazione, dalla sceneggiatura al montaggio, la loro presenza fu significativa fino all’avvento del sonoro, quando per lungo tempo furono relegate in posizioni subalterne.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di colmare i vuoti di memoria nella storia del cinema proponendo al pubblico le opere di Alice GuyLois WeberElvira NotariMarion WangElvira GiallanellaDorothy Davenport Reid. Un salto nel passato con lo sguardo rivolto anche al presente, alla scoperta di autrici che si sono recentemente affermate nel campo della regia, della sceneggiatura e dell’animazione in stop motion. Accanto alla rassegna cinematografica e agli approfondimenti tematici con studiose e docenti universitarie, il progetto prevede infatti 2 masterclass tenute da Federica Pontremoli e Michela Anedda.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito e sono rivolti a chiunque sia interessata/o ad approfondire la conoscenza di queste autrici e/o a orientarsi professionalmente nel mondo del cinema.

PROGRAMMA:

• 2 ottobre ore 20.30 @Cineteatro Nanni Loy, via Trentino 21 - Cagliari
ELVIRA NOTARI

  • incontro con Lucia Di Girolamo (Università degli Studi di Catania)
  • a seguire proiezione del film "Fantasia 'e surdato" (1927, 28') con musica dal vivo composta ed eseguita dalla pianista Rossella Spinosa
 
• 3 ottobre 2020 ore 10 @ Cineteca Sarda, viale Trieste 126, Cagliari
MASTERCLASS DI SCENEGGIATURA
con la sceneggiatrice Federica Pontremoli (Il caimano, Giorni e nuvole, Habemus Papam, Magnifica presenza, Ho ucciso Napoleone)

• 5 ottobre 2020 ore 18.30 @Cineteatro Nanni Loy, via Trentino 21 - Cagliari
ELVIRA E LE ALTRE
  • incontro con Micaela Veronesi, autrice di saggi su Elvira Giallanella, e Elisabetta Randaccio, critica cinematografica
  • a seguire proiezione dei film Umanità di Elvira Giallanella, The Course of Quon Gwon di Marion Wong,
The Red Kimona di Dorothy Davenport Reid

• 16 ottobre 2020 ore 18.30 @Cineteatro Nanni Loy, via Trentino 21 - Cagliari
LOIS WEBER
  • incontro con Pia Brancadori (Circola nel cinema Alice Guy)
  • a seguire proiezione dei film Suspense, Idle Wives, Sunshine Molly, Shoes, Where Are My Children?

• 17 ottobre 2020 ore 10 @ Cineteca Sarda, viale Trieste 126, Cagliari
MASTERCLASS DI CINEMA DANIMAZIONE
con la regista Michela Anedda (Cogas, L’uomo con la lanterna, Raixe)


L'ingresso è gratuito e libero sino ad esaurimento dei posti a sedere (opportunamente distanziati). È obbligatorio l'uso della mascherina per accedere alla sala e spostarsi al suo interno.

Per iscrizioni masterclass: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ELLES TOURNENT  
Donne con la macchina da presa 

La Cineteca Sarda della Società Umanitaria, in collaborazione con la Circola nel cinema Alice Guy, la Cineteca Nazionale e con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission e con il coinvolgimento del network di “Women in Film and Audiovisual in Sardegna”, propone un viaggio alle origini del cinema, quando le donne non avevano ancora il diritto di voto ma avevano un ruolo di primo piano dietro la macchina da presa: dalla regia alla recitazione, dalla sceneggiatura al montaggio, la loro presenza fu significativa fino all’avvento del sonoro, quando per lungo tempo furono relegate in posizioni subalterne.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di colmare i vuoti di memoria nella storia del cinema proponendo al pubblico le opere di Alice Guy, Lois Weber, Elvira Notari, Marion Wang, Elvira Giallanella, Dorothy Davenport Reid. Un salto nel passato con lo sguardo rivolto anche al presente, alla scoperta di autrici che si sono recentemente affermate nel campo della regia, della sceneggiatura e dell’animazione in stop motion. Accanto alla rassegna cinematografica e agli approfondimenti tematici con studiose e docenti universitarie, il progetto prevede infatti 2 masterclass tenute da Federica Pontremoli e Michela Anedda.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito e sono rivolti a chiunque sia interessata/o ad approfondire la conoscenza di queste autrici e/o a orientarsi professionalmente nel mondo del cinema.

PROGRAMMA:

• 2 ottobre ore 20.30 @Cineteatro Nanni Loy, via Trentino 21 - Cagliari
ELVIRA NOTARI
  • incontro con Lucia Di Girolamo (Università degli Studi di Catania)
  • a seguire proiezione del film "Fantasia 'e surdato" (1927, 28') con musica dal vivo composta ed eseguita dalla pianista Rossella Spinosa

 
• 3 ottobre 2020 ore 10 @ Cineteca Sarda, viale Trieste 126, Cagliari
MASTERCLASS DI SCENEGGIATURA
con la sceneggiatrice Federica Pontremoli (Il caimano, Giorni e nuvole, Habemus Papam, Magnifica presenza, Ho ucciso Napoleone)

• 5 ottobre 2020 ore 18.30 @Cineteatro Nanni Loy, via Trentino 21 - Cagliari
ELVIRA E LE ALTRE

  • incontro con Micaela Veronesi, autrice di saggi su Elvira Giallanella, e Elisabetta Randaccio, critica cinematografica
  • a seguire proiezione dei film Umanità di Elvira Giallanella, The Course of Quon Gwon di Marion Wong,

The Red Kimona di Dorothy Davenport Reid


• 16 ottobre 2020 ore 18.30 @Cineteatro Nanni Loy, via Trentino 21 - Cagliari
LOIS WEBER

  • incontro con Pia Brancadori (Circola nel cinema Alice Guy)
  • a seguire proiezione dei film Suspense, Idle Wives, Sunshine Molly, Shoes, Where Are My Children?


• 17 ottobre 2020 ore 10 @ Cineteca Sarda, viale Trieste 126, Cagliari
MASTERCLASS DI CINEMA DANIMAZIONE
con la regista Michela Anedda (Cogas, L’uomo con la lanterna, Raixe)


L'ingresso è gratuito e libero sino ad esaurimento dei posti a sedere (opportunamente distanziati). È obbligatorio l'uso della mascherina per accedere alla sala e spostarsi al suo interno.

Per iscrizioni masterclass: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


 

 

 

Per informazioni:

| www.lacinetecasarda.it | FB: cineteca.umanitaria | TW: @cinetecasarda | IG: cinetecasarda |

Ultimo appuntamento con la rassegna “Il cinema delle coppie”!

Alle 21 di giovedì 30 luglio nella suggestiva cornice del Parco di Monte Claro sarà proiettato “Il giorno più corto” di Sergio Corbucci.

Per il film – che è la parodia de “Il giorno più lungo”, uscito l'anno precedente e dedicato allo sbarco in Normandia - furono scritturati 88 attori tra piccole e piccolissime parti, una piccola folla di interpreti italiani e internazionali tra i quali spicca più di una rinomata coppia cinematografica: da Franco Franchi e Ciccio Ingrassia a Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, da Totò e Peppino De Filippo a Renato Salvatori e Maurizio Arena.

L’ingresso è libero (fino a esaurimento posti) e gratuito.



Regia: Sergio Corbucci
Attori: Franco Franchi - Franco Lo Grugno, Ciccio Ingrassia - Francesco Coppola, Virna Lisi - Naja, Nino Taranto - Zio Turi, Gino Cervi - Colonnello Daini, Franco Giacobini - Sergente maggiore, Walter Chiari - Avvocato difensore, Carlo Pisacane - Zio Michele, Ugo Tognazzi - Pecoraio, Peppino De Filippo - Zio Peppino, Eduardo De Filippo - Un mafioso, Jean-Paul Belmondo - Erede siciliano, Franca Bettoja - Erede siciliana, Lorella De Luca - Erede siciliana, Aldo Giuffré - Erede siciliano, Ivo Garrani - Erede siciliano, Renata Mauro - Erede siciliana, Sandra Mondaini - Erede siciliana, Enrico Viarisio - Erede siciliano, Franco Volpi - Erede siciliano, Lia Zoppelli - Erede siciliana, Gino Buzzanca - Guardia del corpo mafiosa, Giacomo Furia - Guardia del corpo mafiosa, Nino Terzo - Guardia del corpo mafiosa, Antonella Lualdi - Venditrice di fiori, Nino Castelnuovo - Corteggiatore della fioraia, Dino Mele - Dino, Rina Morelli - Madre di Dino, Paolo Stoppa - Padre di Dino, Fiorenzo Fiorentini - Marito balbuziente, Yvonne Sanson - Moglie del balbuziente, Ettore Manni - Ettore, Totò - Cappellano, Stewart Granger - Avvocato, Dany Paris - Persona in attesa alla stazione, Franca Valeri - Persona in attesa alla stazione, Nora Ricci - Persona in attesa alla stazione, Gianni Garko - Persona in attesa alla stazione, Vittorio Caprioli - Persona in attesa alla stazione, Aldo Fabrizi - Facchino alla stazione, Gabriele Ferzetti - Tenente in trincea, Massimo Serato - Ufficiale, Renato Salvatori - Soldato, Paolo Panelli - Soldato imbroglione, Paolo Ferrari - Soldato imbroglione, Maurizio Arena - Soldato nascosto nel pagliaio, Gérard Herter - Colonnello comandante, Roberto Risso - Soldato austriaco, Massimo Girotti - Capitano alla finestra, Fred Williams - Attendente di Von Gassman, Luigi Pavese - Giudice della Corte Marziale, Gordon Scott - Soldato, Tiberio Murgia - Soldato, Emilio Pericoli - Soldato, Romolo Valli - Ufficiale a teatro, Luciano Salce - Tedesco superstite, Annie Girardot - Crocerossina, Piero Lulli - Ufficiale a teatro, Franco Fabrizi - Ferito con la borsa del ghiaccio, Aldo Bufi Landi - Soldato nascosto nel pagliaio, Raimondo Vianello - Generale Von Gassman, Giacomo Rossi Stuart - Soldato austriaco, Claudio Gora - Capitano di guardia, Memmo Carotenuto - Sergente bonaccione, Francesco Mulè - Soldato ferito, Folco Lulli - Ufficiale a teatro, Teddy Reno - Soldato di Trieste, Stelvio Rosi - Soldato austriaco, Jacques Sernas - Tenente Fiorelli, Mario Girotti (Terence Hill) - Soldato austriaco, Walter Pidgeon - Hemingway, Joe Sentieri - Soldato, Gabriele Tinti - Bersagliere, Franco Citti - Fante romano, Amedeo Nazzari - Soldato strabico col pallottoliere, Erminio Macario - Soldato torinese, Ángel Aranda - Ufficiale, Mac Ronay - Prestigiatore, Alberto Lupo - Ufficiale, Giuliano Gemma - Soldato, Philippe Leroy - Soldato, Lilla Brignone - Capo crocerossina, Sergio Fantoni - Aiutante del colonnello, Anouk Aimée - Crocerossina, Ilaria Occhini - Crocerossina, Rossella Como - Infermiera, Aroldo Tieri - Soldato pseudo-interprete, Tomas Milian
Soggetto: Sandro Continenza
Sceneggiatura: Giovanni Grimaldi, Bruno Corbucci, Giorgio Arlorio
Fotografia: Enzo Barboni, Stelvio Massi - (operatore)
Musiche: Piero Piccioni - Le canzoni: "Trieste mia" e "Lili Kangy" sono di Gambardella e Capurro, "Ta-pum" di E.A. Mario
Montaggio: Ruggero Mastroianni
Scenografia: Carlo Simi
Durata: 91'
Colore: B/N
Specifiche tecniche: 35 MM, VISTAVISION
Produzione: GOFFREDO LOMBARDO PER TITANUS, CINECOMPAR
Distribuzione: TITANUS

Martedì 28 luglio alle ore 21 una nuova strepitosa coppia cinematografica accompagnerà il settimo appuntamento della rassegna "Il cinema delle coppie" al Parco di Monte Claro: Woody Allen e Diane Keaton in “Manhattan” (USA, 1979).

L’ingresso è libero (fino a esaurimento posti) e gratuito.

Trama: Isaac Davis, 42 anni, autore di testi televisivi, vive con la liceale 17enne Tracy, che è affascinata dalla sua cultura. Isaac, che ha divorziato dalla prima moglie ed è stato lasciato dalla seconda, ha paura che il legame con la studentessa lo renda ridicolo e la spinge ad andare a Londra anche perché vuole frequentare Mary, una ragazza che ha conosciuto tramite il suo amico Yale. Quando Tracy si deciderà finalmente a partire, però, Isaac cercherà, invece, di trattenerla.

Critica: "Scampoli di situazioni, storie narrate per frasi brevi, intelligenza in pillole dispensata ai personaggi prediletti, sul fondale di una New York a cui Woody Allen, tramite le musiche di Gershwin, dispiega un persistente canto d'amore. 'Manhattan' cela il trepido cinismo di un autore che qualche volta si abbiglia da filosofo, qualche altra da sociologo, ma alla fine tiene a farsi passare per un fallimentare 'playboy' (...). Girato in uno splendente bianco e nero dal grande operatore Gordon Willis, 'Manhattan' è costruito su misura per i testi e le battute di Woody Allen, i personaggi sono pretesti simpatici che l'autore schizza perché li dà già per conosciuti, e su cui scarica delle considerazioni di una comicità sottile, che entra nella pelle, sollecitando un inconsueto godimento intellettuale. Dimenticata, sembra, l'incursione nel drammatico di 'Interiors', Woody ha ormai eletto se stesso a centro dei suoi film, si adula e si liscia salvo riservarsi anche la mortificante stoccata finale." (Alfio Cantelli, 'Il Giornale')

"Nello splendore della 'Rhapsody in Blue' di Gershwin e della fotografia in bianco e nero di Gordon Willis (omaggio alla Hollywood classica che informa moltissimo l'opera di Allen), 'Manhattan' torna in sala grazie a un restauro di Park Circus, supervisionato dallo stesso regista (da sempre restio a tornare sui suoi film), in un momento in cui, anche agli occhi del mondo esterno, l'identificazione tra Manhattan e New York non esiste praticamente più - superata dalla colonizzazione (e successiva entrata nell'immaginario) di altri quartieri di Brooklyn o Queens - Williamsburg, Red Hook, Bushwick, Astoria.... Il che aggiunge alla visione di Manhattan, nel 2017, una grandiosità malinconica." (Giulia D'Agnolo Vallan, 'Il Manifesto', 11 maggio 2017)

[cinematografo.it]

Claudia Cardinale e Marcello Mastroianni sono la coppia cinematografica che accompagnerà la serata di giovedì 23 luglio al Parco di Monte Claro per la rassegna “Il cinema delle coppie”, nel film “Il bell’Antonio” di Mauro Bolognini (1960).

La rassegna, organizzata dal Centro Servizi Culturali della Società Umanitaria – Cineteca Sarda di Cagliari, grazie alla collaborazione del servizio della Biblioteca della Città Metropolitana “Emilio Lussu”, ha come filo conduttore il confronto tra i percorsi cinematografici e le carriere di celebri personaggi della storia del cinema, attraverso i loro film più memorabili, rigorosamente in bianco e nero.



Regia: Mauro Bolognini
Attori: Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Pierre Brasseur, Tomas Milian
Soggetto: Vitaliano Brancati
Sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini, Gino Visentini, Mauro Bolognini
Fotografia: Armando Nannuzzi
Musiche: Piero Piccioni
Montaggio: Nino Baragli
Scenografia: Carlo Egidi
Costumi: Piero Tosi
Durata: 105'
Colore: B/N
Produzione: CINO DEL DUCA, ALFREDO BINI PER ARCO FILM, LYRE CINEMATOGRAPHIQUE
Distribuzione: CINO DEL DUCA ALFREDO BINI PER ARCO FILM - CD VIDEOSUONO - L'UNITA VIDEO - DVD: MEDUSA HOME VIDEO

Trama: Antonio Magnano, giovane di bella presenza, cui vengono attribuite numerose avventure sentimentali, dopo parecchi anni di permanenza a Roma ritorna alla nativa Catania, dove il padre Alfio gli ha trovato una sposa, Barbara Puglisi. Uniformandosi al volere paterno, Antonio sposa Barbara; ma trascorso un anno, il padre di Barbara dà ad Alfio la notizia che il matrimonio verrà sciolto per le condizioni fisiche del marito. Così avviene, e mentre Barbara sposa il duca di Bronte, uomo anziano, ma ricco; Alfio "per riscattare l'onore della famiglia" riprende a frequentare una casa di appuntamenti e poco dopo muore. La vedova ben presto si consola; la giovane servetta di casa sta per diventare madre e la paternità del nascituro viene attribuita ad Antonio.

[cinematografo.it]

Quinto appuntamento con la rassegna “Pagine di cinema in bianco e nero” nella suggestiva cornice del Parco di Monte Claro a Cagliari!

Martedì 21 luglio alle ore 21 sarà proiettato il film “Il vedovo” di Dino Risi (1959) con Franca Valeri e Alberto Sordi. La rassegna, organizzata dal Centro Servizi Culturali della Società Umanitaria – Cineteca Sarda di Cagliari, grazie alla collaborazione del servizio della Biblioteca della Città Metropolitana “Emilio Lussu”, ha come filo conduttore il confronto tra i percorsi cinematografici e le carriere di celebri personaggi della storia del cinema, attraverso i loro film più memorabili, rigorosamente in bianco e nero. L’ingresso è libero (fino a esaurimento posti) e gratuito.


Regia: Dino Risi
Attori: Alberto Sordi
- Commendator Alberto Nardi, Franca Valeri
- Elvira Almiraghi, sua moglie, Livio Lorenzon
- Ragionier Stucchi, Nando Bruno
- Armando, zio di Alberto, Ruggero Marchi
- Commendator Carlo Fenoglio, Eleonora Ruffo
Soggetto: Rodolfo Sonego, Fabio Carpi, Dino Risi
Sceneggiatura: Rodolfo Sonego, Fabio Carpi, Dino Risi, Sandro Continenza, Dino Verde
Fotografia: Luciano Trasatti
Musiche: Armando Trovajoli
Montaggio: Alberto Gallitti
Durata: 100'
Colore: B/N
Produzione: EDGARDO CORTESE E ELIO SCARDAMAGLIA PER PANEUROPA CINEMATOGRAFICA
Distribuzione: CINO DEL DUCA - CD VIDEOSUONO, BMG VIDEO

Trama: Il commendator Alberto Nardi è un uomo giovane, pieno d'iniziativa, che ha la passione dei grandi affari industriali, ma non ha la capacità necessaria a condurli con successo. Per effetto della sua pericolosa mania, Alberto si trova spesso in gravi difficoltà ed è costretto a ricorrere all'aiuto di sua moglie Elvira, donna ricchissima e saggia amministratrice della propria sostanza. Ma un brutto giorno Elvira, stanca di sborsare milioni per le follie del marito, gli nega ogni aiuto. Per Alberto, che oltre a quella degli affari, ha anche altre costose passioni e fa una vita poco morale, la situazione minaccia di divenire tragica. I creditori lo assillano, è sul punto di dover chiudere la propria fabbrica, e mentre cerca di racimolare qualche soldo, va pensando tra sé che se sua moglie morisse ed egli ne ereditasse il patrimonio, ogni difficoltà sarebbe superata. Quando gli giunge la notizia che il treno nel quale viaggia sua moglie è precipitato in un lago, Alberto crede che il destino l'abbia favorito. Mentre ostenta un acerbo dolore, decide di vendere le proprietà della moglie. Ma Elvira non è morta, ha viaggiato in automobile e rientra in tempo per assistere alla messa in scena delle esequie a lei destinate e ora più che mai è decisa a respingere ogni richiesta del marito...

[il cinematografo.it]

Quarto appuntamento con la rassegna dedicata al cinema delle coppie: giovedì 16 luglio il pubblico di Monte Claro avrà l’occasione di apprezzare la gustosa commedia di George Cukor interpretata da Katharine Hepburn e Spencer Tracy: “Lui e Lei” (USA, 1952). 

Regia: George Cukor
Attori: Sammy White - Barney Grau, Spencer Tracy - Mike Conovan, Frank Richards - Sam Garsell, Aldo Ray - David Hucko, Phyllis Povah - Sig.A Beminger, George Mathews - Spee Cauley, Katharine Hepburn - Pat Pemberton, Chuck Connors - Il Poliziotto, Joseph Bernard - Gibby, Jim Backus - Charles Barry, Charles Bronson - Hans Tasling, Loring Smith - Berminger, Owen McGiveney - Harry Mac Wade, William Ching - Collier Weld
Soggetto: Garson Kanin, Ruth Gordon
Sceneggiatura: Garson Kanin, Ruth Gordon
Fotografia: William H. Daniels
Musiche: David Raksin
Durata: 95'
Genere: COMMEDIA
Produzione: MGM LAWRENCE WEINGARTEN
Distribuzione: MGM

Trama: Pat Pemberton è una campionessa di golf oltre che una straordinaria atleta capace di eccellere in molte discipline. David, il suo gelosissimo fidanzato, è un professore di lettere che sembra non sappia trovare di meglio da fare che rinfacciarle la sua "inferiorità" intellettuale. Vorrebbe anche portarla all'altare ma il problema è che lei riesce a vincere solo quando non se lo ritrova fra i piedi. Decide così di chiedere aiuto al suo nuovo allenatore Mike Conovan, del quale finirà con l'innamorarsi.

L’ingresso è libero (fino a esaurimento posti) e gratuito.

Una nuova imperdibile coppia cinematografica accompagnerà la serata di martedì 14 luglio al Parco di Monte Claro per la rassegna “Il cinema delle coppie”: Cary Grant e Ingrid Bergman, nel magnifico film “Notorious – L’amante perduta” di Alfred Hitchcock (1946).

Regia: Alfred Hitchcock
Attori: Cary Grant - Devlin, Ingrid Bergman - Alicia Huberman, Claude Rains - Alexander Sebastian, Louis Calhern - Capitano Paul Prescott, Madame Konstantin (Leopoldine Konstantin) - Anna Sebastian, Reinhold Schünzel - Dr. Otto Anderson, Moroni Olsen - Walter Beardsley, Ivan Triesault - Eric Mathis, Alexis Minotis - Joseph, il maggiordomo dei Sebastian, Wally Brown - Mr. Hopkins, Sir Charles Mendl (Charles Mendl) - Commodoro, Ricardo Costa - Julio Barbosa, Eberhardt Krumschimidt - Emil Hupka, Fay Baker - Ethel, Lenore Ulrich - Donna espansiva (non accreditata), Ramon Normar - Autorità brasiliana (non accreditato), Alfred Hitchcock - Uomo al party (non accreditato), Peter von Zerneck - Ufficiale tedesco (non accreditato)
Soggetto: John Taintor Foote - (non accreditato)
Sceneggiatura: Ben Hecht, Alfred Hitchcock - (non accreditato), Clifford Odets - (scene d'amore- non accreditato)
Fotografia: Ted Tetzlaff
Musiche: Roy Webb - Musica diretta da Costantin Bakaleinikoff.
Montaggio: Theron Warth
Scenografia: Carroll Clark, Albert S. D'Agostino
Durata: 102'
Colore: B/N
Tratto da: soggetto "The Song of the Dragon" di John Taintor Foote (non accreditato)
Produzione: ALFRED HITCHCOCK PER RKO RDIO PICTURES

Trama: Elena Huberman è figlia di un tedesco stabilito negli Stati Uniti e di un'americana. Suo padre viene condannato a 20 anni di reclusione per spionaggio a favore della Germania, e si avvelena in carcere. La figlia, che ha sempre manifestato i suoi sentimenti di buona americana, viene arruolata nel servizio segreto americano di controspionaggio ed inviata a Rio de Janeiro, dove dovrà introdursi nei circoli degli agenti nazisti e raccogliere utili informazioni. Benchè ami, riamata, un agente americano, essa, per assolvere il suo compito, sposa Sebastian, un suo antico adoratore, precedentemente da lei respinto, che è il capo degli agenti nazisti. In tal modo riesce a carpire un geloso segreto, che rivela ai suoi superiori per mezzo dell'agente, suo amico. Sebastian, quando si accorge di aver sposato una spia americana, benché l'ami appassionatamente, decide di sopprimerla. Quando l'agente, amico di Elena, preoccupato sul suo conto, viene a cercarla, la trova quasi moribonda per il veleno propinatole e a stento riesce a trarla in salvo dalla casa del marito.

[cinematografo.it]

Secondo appuntamento con la rassegna “Pagine di cinema in bianco e nero” nella suggestiva cornice del Parco di Monte Claro a Cagliari!

Giovedì 9 luglio alle ore 21 sarà proiettato il film “Acque del Sud” di Howard Hawks (1944) con Humphrey Bogart e Lauren Bacall. La rassegna, organizzata dal Centro Servizi Culturali della Società Umanitaria – Cineteca Sarda di Cagliari, grazie alla collaborazione del servizio della Biblioteca della Città Metropolitana “Emilio Lussu”, ha come filo conduttore il confronto tra i percorsi cinematografici e le carriere di celebri personaggi della storia del cinema, attraverso i loro film più memorabili, rigorosamente in bianco e nero. L’ingresso è libero (fino a esaurimento posti) e gratuito.

Regia: Howard Hawks
Attori: Humphrey Bogart - Harry Steve Morgan, Walter Brennan - Eddie "The Rummy", Lauren Bacall - Marie Browing, detta Slim, Dolores Moran - Helene de Bursac, Hoagy Carmichael - Crickett, Marcel Dalio - Gerard, Sir Lancelot - Horatio, Pat West - Il Barman, Paul Marion - Beauclerc, Dan Seymour - Isp. Renard, Patricia Shay - Signora Beauclerc, Emmett Smith - Emil, Leonard Sheldon - Ten. Coyo, Walter Sande - Johnson, Walter Molnar - Paul de Bursac, Aldo Nadi - Guardia del corpo
Soggetto: Ernest Hemingway
Sceneggiatura: Jules Furthman, William Faulkner
Fotografia: Sidney Hickox
Musiche: William Lava, Franz Waxman
Montaggio: Christian Nyby
Scenografia: Casey Roberts
Costumi: Milo Anderson
Effetti: Roy Davidson
Durata: 103'
Colore: B/N
Tratto da: Romanzo di Ernest Hemingway
Produzione: HAWARD HAWKS PER WARNER BROS
Distribuzione: WARNER BROS (1945) - MGM HOME ENTERTAINMENT(GLI SCUDI)

Trama: Nel 1940, dopo la sconfitta della Francia, nella Martinica dominano i funzionari e gli agenti del governo di Vichy. Vi è però anche un gruppo di francesi che non accetta la pace col nemico e lotta per tener vivo lo spirito di rivincita e preparare la riconquista del territorio nazionale. Alcuni di questi patrioti, braccati dagli agenti del governo, si valgono dell'opera del comandante americano di un motopeschereccio, per far giungere nella Martinica, dopo pericolosa e contrastata navigazione, due compagni di fede, marito e moglie, che organizzano insieme al comandante l'evasione dall'Isola del Diavolo di un benemerito compatriota, qui deportato, che dovrà prendere la guida del movimento.

📽 Martedì 7 alle ore 21 prende il via Il cinema delle coppie, ciclo di proiezioni all'aperto nella suggestiva cornice del Parco di Monte Claro, decima edizione della rassegna "Pagine di cinema in bianco e nero". Con la collaborazione della Biblioteca Metropolitana "Emilio Lussu" e il patrocinio della Città Metropolitana di Cagliari, le operatrici e gli operatori della Cineteca Sarda quest'anno proporranno otto titoli, tutti i martedì e i giovedì di luglio, interpretati da immortali coppie della storia del cinema: da Ginger Rogers e Fred Astaire a Woody Allen e Diane Keaton, passando per Spencer Tracy e Katharine Hepburn, Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale, Humphrey Bogart e Lauren Bacall, Franca Valeri e Alberto Sordi, Cary Grant e Ingrid Bergman. Chiuderà la rassegna il film Il giorno più corto di Sergio Corbucci, che mette in scena, oltre alla coppia Franchi-Ingrassia, ben 88 interpreti italiani e internazionali.

🗒 Ecco il programma completo:

martedì 7 luglio > Follie d’inverno, di George Stevens, 1936, 105’
giovedì 9 luglio > Acque del Sud, di Howard Hawks, 1944, 100’
martedì 14 luglio > Notorius - L’amante perduta, di Alfred Hitchcock, 1946, 101’
giovedì 16 luglio > Lui e lei, di George Cukor, 1952, 95’
martedì 21 luglio > Il vedovo, di Dino Risi, 1959, 100’
giovedì 23 luglio > Il bell’Antonio, di Mauro Bolognini, 1960, 105’
martedì 28 luglio > Manhattan, di Woody Allen, 1979, 96’
giovedì 30 luglio > Il giorno più corto, di Sergio Corbucci, 1963, 87’

👉 Le proiezioni inizieranno intorno alle 21 (al primo buio) e saranno gratuite. L'accesso sarà stabilito in ordine di arrivo e limitato al numero dei posti a sedere, nel rispetto delle prescrizioni anti Covid19.

In seguito alla firma del Decreto della Presidenza del Consiglio del 4 marzo 2020 relativo alle nuove disposizioni per il contenimento del Covid-19, tutte le attività pubbliche del CSC Cagliari della Società Umanitaria saranno sospese dal 5 marzo al 3 aprile.

Ultimo appuntamento in Cineteca con la rassegna “Uomo – Natura – Cultura”, organizzata dall’Università degli Studi di Cagliari - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Corso di laurea magistrale in Politica, Società e territorio, in collaborazione con la Cineteca Sarda.

Una rassegna che vuole essere un’introduzione a tematiche che la sociologia economica, quella dell’ambiente e del territorio affrontano da anni e che il cinema ha spesso saputo approfondire con la sua enorme e multiforme capacità di indagine.

Martedì 3 marzo alle ore 19 sarà proiettato il film “Biutiful Cauntri” (Italia 2007) di Esmeralda Calabria e Andrea D'Ambrosio. La rassegna proseguirà giovedì 5 marzo nei locali dell’Università.

Ingresso libero e gratuito.




Allevatori che vedono morire le proprie pecore per la diossina, un educatore ambientale che lotta contro i crimini ambientali, contadini che coltivano le terre inquinate dalle vicine discariche: sono alcune delle storie che testimoniano e denunciano il massacro della Campania, una delle regioni con il maggior numero di discariche abusive: 1200. Sullo sfondo, una camorra imprenditrice, che al posto della pistola usa camion e pale meccaniche. Un magistrato parla di mafia dai colletti bianchi, imprenditoria deviata e istituzioni colluse, svelando meccanismi e dinamiche di un’attività camorristica che nel lungo periodo mieterà più vittime di qualsiasi altro fenomeno criminale. Sono i tristi scenari di Acerra, Qualiano, Giugliano, Villaricca, comuni a 25 km da Napoli: Biutiful cauntri. Ironicamente scritto come si legge, è il documentario diretto da Esmeralda Calabria e Andrea D’Ambrosio, autori anche di soggetto e sceneggiatura con Giuseppe Ruggiero, in anteprima al Torino Film Festival e ora in sala. 
A fine proiezione la luce conserva un interrogativo: com’è possibile che nel 2007 in Italia si possa (soprav)vivere così? Dietro, davanti e intorno ai rifiuti, una mole di problemi, che riguardano politica, economia, criminalità, salute pubblica, che interessano non solo la Campania, ma l’intero (Bel) Paese, come la cronaca odierna attualizza – e stigmatizza.
Prodotto da Lionello Cerri per Lumière & Co., il documentario di Calabria, provetta montatrice (La stanza del figlio, Il Caimano, Romanzo criminale), e D’Ambrosio, cortista salernitano, approfondisce il tema delle ecomafie in Campania, di cui i telegiornali si occupano solo in occasione dell’emergenza rifiuti a Napoli, con informazioni frammentarie, indifferenti alla questione complessiva, che abbraccia in primis la provincia. Devastazione decisa a tavolino da camorra, istituzioni e imprenditoria del Nord, fenomeno antico, ma entrato nell’immaginario collettivo solo di recente con Gomorra di Roberto Saviano, indagato nel documentario attraverso i protagonisti in prima persona, individuati e intervistati, per oltre 130 ore di girato in DVcam condensati in 73 minuti di film. Una visione eco-sostenibile, con un interrogativo – per ora… – senza soluzione: Biutiful cauntri tornerà a essere il Bel Paese?

Federico Pontiggia

[cinematografo.it]

ELLES TOURNENT
Donne con la macchina da presa

La Cineteca Sarda della Società Umanitaria, in collaborazione con la Circola nel cinema Alice Guy, la Cineteca Nazionale e con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission e con il coinvolgimento del network di “Women in Film and Audiovisual in Sardegna”, propone un viaggio alle origini del cinema, quando le donne non avevano ancora il diritto di voto ma avevano un ruolo di primo piano dietro la macchina da presa: dalla regia alla recitazione, dalla sceneggiatura al montaggio, la loro presenza fu significativa fino all’avvento del sonoro, quando per lungo tempo furono relegate in posizioni subalterne. 
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di colmare i vuoti di memoria nella storia del cinema proponendo al pubblico le opere di Alice GuyLois Weber, Elvira Notari, Mabel NormandMarion WangElvira GiallanellaDorothy Davenport ReidZora Neale Hurston. Un salto nel passato con lo sguardo rivolto anche al presente, alla scoperta di autrici che si sono recentemente affermate nel campo della regia, della sceneggiatura e dell’animazione in stop motion. Accanto alla rassegna cinematografica e agli approfondimenti tematici con studiose e docenti universitarie, il progetto prevede infatti 3 masterclass tenute da Valentina PediciniFederica PontremoliBeatrice Pucci
L’iniziativa è rivolta a studentesse/i di cinema, registe/i, sceneggiatrici/tori e a chiunque sia interessata/o ad approfondire la conoscenza di queste autrici e/o a orientarsi professionalmente nel mondo del cinema.


PROGRAMMA

2 marzo 2020  ore 18.30 @ Cineteca Sarda, viale Trieste 126, Cagliari
ALICE GUY
• incontro con Pia Brancadori (“Circola nel cinema Alice Guy”) e Lucia Cardone (Università degli Studi di Sassari)
• a seguire proiezione dei film La fee aux choux, Les resultats du feminisme, Alice Guy tourne une phonoscene, Phonoscène: questions indiscretes, La naissance, la vie et la mort du Christ, Algie the miner, The little ranger, The Ocean Waif

6 marzo 2020 ore 18.30 @ Cineteca Sarda, viale Trieste 126, Cagliari
LOIS WEBER
• incontro con Veronica Pravadelli, (Università degli studi Roma Tre) 
• a seguire proiezione dei film SuspenseIdle WivesSunshine MollyShoesWhere Are My Children?

7 marzo 2020 ore 10 @ Cineteca Sarda, viale Trieste 126, Cagliari
MASTERCLASS DI REGIA
con la regista Valentina Pedicini (Dal profondo, Dove cadono le ombre, Faith)

13 MARZO 2020 ore 18.30 @ Cineteca Sarda, viale Trieste 126, Cagliari
ELVIRA E LE ALTRE
• incontro con Micaela Veronesi, autrice di saggi sulla figura di Elvira Giallanella, e Elisabetta Randaccio, critica cinematografica
• a seguire proiezione dei film Umanità di Elvira GiallanellaThe Course of Quon Gwon di Marion E. WongThe Red Kimona di Dorothy Davenport ReidCaught in Cabaret di Mabel NormandEtnographic Film di Zora Neale Hurston

14 marzo 2020 ore 10 @ Cineteca Sarda, viale Trieste 126, Cagliari
MASTERCLASS DI SCENEGGIATURA
con la sceneggiatrice Federica Pontremoli (Il caimano, Giorni e nuvole, Habemus Papam, Magnifica presenza, Ho ucciso Napoleone)

14 marzo 2020 ore 16 @ Cineteca Sarda, viale Trieste 126, Cagliari
MASTERCLASS DI CINEMA D’ANIMAZIONE
con la regista Beatrice Pucci (Appunti per un film sulla vecchiaia di Pinocchio, Soil is alive e Le nozze di Pollicino)


Tutti gli appuntamenti sono ad accesso libero e gratuito.


Per iscrizioni masterclass: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per informazioni: www.lacinetecasarda.it | FB: cineteca.umanitaria | TW: @cinetecasarda | IG: cinetecasarda |




All’interno dell’iniziativa dedicata al ricordo dei bombardamenti su Cagliari, venerdì 28 febbraio alle ore 18.30 in Cineteca Sarda saranno proiettati i film “Cagliari 1943. Memorie di uno sfollamento” di Giampaolo Salice e Stefano Sernagiotto, “Racconti dell’ospedale di guerra San Giorgio” a cura di Antonello Zanda e "Ausonia" di Giulia Camba e Elisa Meloni.

Saranno presenti Enrico Trogu e gli autori dei film.

Ingresso libero e gratuito.


⚠️ ATTENZIONE 

L'incontro su Elvira Notari e la proiezione del film "Fantasia 'e surdato" previsti per sabato 29 febbraio alla Sala M2 del Teatro Massimo, è stata rinviata.
Il primo appuntamento della rassegna "Elles tournent. Donne con la macchina da presa" sarà dunque lunedì 2 marzo alle ore 18.30 in Cineteca, con l'approfondimento su Alice Guy a cura delle prof.sse Pia Brancadori e Lucia Cardone e la proiezione dei film della regista francese. ⚠️



ELLES TOURNENT
Donne con la macchina da presa

La Cineteca Sarda della Società Umanitaria, in collaborazione con la Circola nel cinema Alice Guy, la Cineteca Nazionale e con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission e con il coinvolgimento del network di “Women in Film and Audiovisual in Sardegna”, propone un viaggio alle origini del cinema, quando le donne non avevano ancora il diritto di voto ma avevano un ruolo di primo piano dietro la macchina da presa: dalla regia alla recitazione, dalla sceneggiatura al montaggio, la loro presenza fu significativa fino all’avvento del sonoro, quando per lungo tempo furono relegate in posizioni subalterne. 
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di colmare i vuoti di memoria nella storia del cinema proponendo al pubblico le opere di Alice GuyLois Weber, Elvira Notari, Mabel NormandMarion WangElvira GiallanellaDorothy Davenport ReidZora Neale Hurston. Un salto nel passato con lo sguardo rivolto anche al presente, alla scoperta di autrici che si sono recentemente affermate nel campo della regia, della sceneggiatura e dell’animazione in stop motion. Accanto alla rassegna cinematografica e agli approfondimenti tematici con studiose e docenti universitarie, il progetto prevede infatti 3 masterclass tenute da Valentina PediciniFederica PontremoliBeatrice Pucci
L’iniziativa è rivolta a studentesse/i di cinema, registe/i, sceneggiatrici/tori e a chiunque sia interessata/o ad approfondire la conoscenza di queste autrici e/o a orientarsi professionalmente nel mondo del cinema.


PROGRAMMA

2 marzo 2020  ore 18.30 @ Cineteca Sarda, viale Trieste 126, Cagliari
ALICE GUY
• incontro con Pia Brancadori (“Circola nel cinema Alice Guy”) e Lucia Cardone (Università degli Studi di Sassari)
• a seguire proiezione dei film La fee aux choux, Les resultats du feminisme, Alice Guy tourne une phonoscene, Phonoscène: questions indiscretes, La naissance, la vie et la mort du Christ, Algie the miner, The little ranger, The Ocean Waif

6 marzo 2020 ore 18.30 @ Cineteca Sarda, viale Trieste 126, Cagliari
LOIS WEBER
• incontro con Veronica Pravadelli, (Università degli studi Roma Tre) 
• a seguire proiezione dei film SuspenseIdle WivesSunshine MollyShoesWhere Are My Children?

7 marzo 2020 ore 10 @ Cineteca Sarda, viale Trieste 126, Cagliari
MASTERCLASS DI REGIA
con la regista Valentina Pedicini (Dal profondo, Dove cadono le ombre, Faith)

13 MARZO 2020 ore 18.30 @ Cineteca Sarda, viale Trieste 126, Cagliari
ELVIRA E LE ALTRE
• incontro con Micaela Veronesi, autrice di saggi sulla figura di Elvira Giallanella, e Elisabetta Randaccio, critica cinematografica
• a seguire proiezione dei film Umanità di Elvira GiallanellaThe Course of Quon Gwon di Marion E. WongThe Red Kimona di Dorothy Davenport ReidCaught in Cabaret di Mabel NormandEtnographic Film di Zora Neale Hurston

14 marzo 2020 ore 10 @ Cineteca Sarda, viale Trieste 126, Cagliari
MASTERCLASS DI SCENEGGIATURA
con la sceneggiatrice Federica Pontremoli (Il caimano, Giorni e nuvole, Habemus Papam, Magnifica presenza, Ho ucciso Napoleone)

14 marzo 2020 ore 16 @ Cineteca Sarda, viale Trieste 126, Cagliari
MASTERCLASS DI CINEMA D’ANIMAZIONE
con la regista Beatrice Pucci (Appunti per un film sulla vecchiaia di Pinocchio, Soil is alive e Le nozze di Pollicino)


Tutti gli appuntamenti sono ad accesso libero e gratuito.


Per iscrizioni masterclass: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per informazioni: www.lacinetecasarda.it | FB: cineteca.umanitaria | TW: @cinetecasarda | IG: cinetecasarda |




Un nuovo appuntamento con “Les jeudis du cinéma”, rassegna organizzata dall’Alliance Française di Cagliari!

Giovedì 27 febbraio alle ore 20.30 sarà proiettato il film “Prendre le large” di Gaël Morel (Francia, 2017, 103’), in lingua originale con sottotitoli in francese.

Ingresso libero e gratuito.


Regia: Gaël Morel
Attori: Sandrine Bonnaire - Edith, Mouna Fettou - Mina, Kamal El Amri - Ali, Ilian Bergala - Jérémy, Farida Ouchani - Najat, Nisrine Radi - Karima, Lubna Azabal - Nadia
Sceneggiatura: Gaël Morel - (anche adattamento), Rachid O. - (anche adattamento), Yasmine Louati - (adattamento)
Fotografia: David Chambille
Musiche: Camille Rocailleux
Montaggio: Catherine Schwartz
Costumi: Helena Gonçalves
Altri titoli: Catch the Wind
Durata: 103'

Trama: L'esistenza di Edith viene sconvolta quando la fabbrica in cui ha sempre lavorato viene trasferita a Tangeri e, per i lavoratori, l'unica alternativa alla disoccupazione è accettare una riqualificazione in Marocco. Senza legami e con un figlio che lavora lontano, Edith è l'unica ad aver accettato la proposta, anche se i primi passi nella nuova fabbrica e in un paese sconosciuto sono difficili. Ben presto fa amicizia con Mina, la proprietaria della pensione in cui Edith alloggia. Grazie a questa amicizia, la sua vita prenderà una svolta nuova.

Nell’Aula Magna dell'Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari mercoledì 26 febbraio alle ore 10 sarà proiettata la prima opera audiovisiva dell’etnomusicologo Diego Pani“The Search” prodotto dall’ISRE.




Regia: Diego Pani
Anno di produzione: 2019
Durata: 48'
Tipologia: documentario
Genere: musicale/road-movie/sociale
Paese: Italia/USA
Produzione: ISRE - Istituto Superiore Etnografico della Sardegna; in collaborazione con Talk About Records
Sinossi: "The Search" è l’avvincente e affascinante racconto di un viaggio compiuto nel Deep South da due musicisti sardi, il duo sulcitano Don Leone Blues. In viaggio tra Tennessee, Mississippi e Louisiana, racconta un mondo musicale ancora estremamente ancorato alla memoria di quei musicisti iconici che hanno abitato le città e le campagne di questo enorme pezzo di America. Questo è lo scenario in cui i Don Leone si muovono per la prima volta, grattando la superficie di quello che è un mondo musicale complesso, alla ricerca del proprio blues. Ogni anno, centinaia di musicisti blues di tutto il mondo partecipano all’International Blues Challenge, concorso ad eliminazione che va in scena nei tanti club di Beale Street, a Memphis, in Tennessee. La rassegna offre ai musicisti ed appassionati di musica blues una occasione per affrontare un viaggio nel profondo sud degli Stati Uniti, la terra che ha dato i natali a molti bluesmen leggendari e che ha conosciuto la stagione più importante della storia di questa musica.
Ambientazione: Tennessee (U

Prende il via martedì 25 febbraio in Cineteca Sarda VIDEOARTE. CRONOLOGIE, DEFINIZIONI, DISPOSITIVI, CONSERVAZIONE, quattro incontri di seminario di formazione e rassegna di videoarte a cura di Marco Maria Gazzano.

Il seminario è pubblico e libero. È rivolto in particolare a operatori e operatrici di biblioteche e archivi. Si rilascerà un attestato di partecipazione esclusivamente a chi si iscriverà e parteciperà a tutti gli incontri previsti, che si svolgeranno presso la sala della Cineteca Sarda di Cagliari, viale Trieste 126.

PROGRAMMA

• Martedi 25 Febbraio 2020 – ore 18.00 / 21.30
La Videoarte, questa sconosciuta
Una esperienza cinematografica e artistica dagli anni '60 a oggi. 
Cronologie, Definizioni, Dispositivi, Conservazione delle "electronic arts"

• Mercoledì 26 Febbraio 2020 – ore 18.00 / 21.30
L'esperienza italiana nel contesto internazionale della Videoarte
La specificità italiana: l'intreccio intermediale dei linguaggi espressivi, 
artistici e della comunicazione

• Mercoledì 23 aprile 2020 – ore 18.00 / 21.30
Dal Novecento al XXI secolo
Dall'elettronico analogico al numerico.
Problematiche dell'Archiviazione, della Preservazione, della Conservazione (e del Restauro) del video d'artista e delle videoinstallazioni d'autore (1ª parte)

• Giovedì 24 aprile 2020 – ore 18.00 / 21.30
Dal Novecento al XXI secolo
Dall'elettronico analogico al numerico.
Problematiche dell'Archiviazione, della Preservazione, della Conservazione (e del Restauro) del video d'artista e delle videoinstallazioni d'autore (2ª parte)


Venerdì 21 febbraio terzo e ultimo incontro con “Il documentario dopo il documentario”, ciclo di incontri e proiezioni organizzato da Daniele Maggioni e Antonello Zanda, con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission.

 ore 17.15 proiezione del film "Appennino" (2017, 66’) di Emiliano Dante.

A seguire discussione "Dopo il documentario politico e sociale": ne parlano Ivelise Perniola con Lech Kovalski; modera Antonello Zanda.

• ore 21.15 proiezione del film "On va tout péter" (2019 -117’) di Lech Kovalski.

Ingresso libero e gratuito.



APPENNINO

Regia: Emiliano Dante
Anno di produzione: 2017
Durata: 66'
Tipologia: documentario
Paese: Italia
Produzione: Dansacro Digital Artisans; in collaborazione con Associazione Fausto Rossano, H.H.M.M.
Sinossi: "Appennino" è un diario cinematografico che inizia dalla lenta ricostruzione de L’Aquila, la città del regista, e prosegue con il terremoto di Amatrice e Arquata del Tronto e la vita in albergo dopo i terremoti di Norcia e di Montereale-Campotosto. Un racconto intimo e ironico, lirico e geometrico, dove la questione di vivere in un’area sismica diviene lo strumento per riflettere sul senso stesso del fare cinema.



ON VA TOUT PÉTER

Regia: Lech Kovalski
Anno di produzione: 2019
Durata: 117'
Tipologia: documentario
Paese: Francia
Sinossi: Il regista Lech Kowalski racconta un particolare concerto al quale si è trovato ad assistere. Infatti i dipendenti della fabbrica di attrezzature automobiliostiche GM & S, in Francia, una volta venuti a sapere che la fabbrica rischiava la chiusura, decidono di sconvolgere tutte le regole, comprese quelle della lotta, indicendo un concerto eccezionale. Data la portata delle parole cantate e la potenza del suono, tale evento ha attirato i media nazionali e la rivolta ha risuonato così in tutto il paese.

L’associazione di promozione sociale “Immediazione” il 20 febbraio alle ore 19 organizza in Cineteca la proiezione del film “Con la S maiuscola” di Marco Spanu e Roberto Farace.

Ingresso libero e gratuito.

CON LA S MAIUSCOLA. LINGUA, CULTURA E IDENTITÀ SORDA

39' 22" / ITALIANO - LINGUA DEI SEGNI ITALIANA (LIS) / SARDEGNA, 2020
DIREZIONE, RIPRESE E MONTAGGIO Marco Spanu e Roberto Farace
INTERPRETE LIS, ADATTAMENTO E REVISIONE TESTI IN LIS Maria Paola Casula e Manuela Medau
COMUNICAZIONE E GRAFICA Daniela Casula e Marraiafura Comunicazione
AUDIO E MUSICHE marcostrano e Fabio Nieddu

"In ogni angolo l’aria vibrava di conversazioni silenziose, di voci visive, con la coscienza di uno scambio prezioso: solo una persona su mille è sorda dalla nascita, e pochissimi udenti conoscono i segni, cosicché i sordi sono avidi di conversazione, di scambi umani, di partecipazione; in ogni angolo avvertivo il senso di una comunità affatto particolare, robusta e vitale.” (Oliver Sacks) 


“Con la S maiuscola” è un film documentario dell’associazione di Promozione Sociale Inmediazione nato all’interno del progetto “Un ponte tra due mondi” finanziato con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese. Si tratta del proseguo del progetto dell’Associazione dedicato all’accessibilità culturale e l’intento è quello di indagare insieme a persone udenti e sorde le difficoltà della comunicazione. Un primo modo per farlo potrebbe essere quello di saperne qualcosa di più sulla sordità, la cosiddetta "disabilità invisibile". La persona sorda è una persona che non sente. Sembra non ci sia altro da sapere sulla sordità, ma non è così. In un mondo a misura di persone udenti, le persone sorde si trovano ad affrontare quotidianamente problemi di comunicazione: dall’accesso all’informazione e alla cultura, all’istruzione e alla formazione. Per oltre duemila anni e sino al secondo dopoguerra le persone sorde non potevano contrarre matrimonio, ereditare, né avere alcun tipo di possedimento. La storia dei sordi è sconosciuta ai più. È la storia di una comunità unita da una lingua (quella dei segni), da una cultura e un’identità. Quella Sorda, con la S maiuscola. “Con la S maiuscola” è stato realizzato con le riprese di quattro persone sorde, seguite nella loro quotidianità tra famiglia, lavoro, interessi e tempo libero; l’intervento di Rita Sala, docente di Deaf Studies e Interprete LIS professionista, e un’accurata selezione di materiali d’archivio ricavati da filmati dell’Istituto Luce e dalle testimonianze fotografiche, testuali e video dell’Ex Istituto per Sordi “Tommaso Pendola” di Siena, che oggi ospita un museo dedicato alla sua storia. 




Serata di proiezioni in compagnia del regista algherese Antonio Maciocco al Cinema Cityplex Moderno di Sassari.

• Il 19 febbraio alle 19 nella sala 2 verranno proiettati i suoi recenti lavori, ritratti di personaggi della Sardegna contemporanea: il cortometraggio “Achentannos” del 2018 e il documentario “L’ultimo barbiere di Carrera Longa” del 2019.

Saranno presenti l’autore e i protagonisti dei film.

Introduce Antonello Zanda, direttore del C.S.C. di Cagliari della Società Umanitaria, con la collaborazione del Laboratorio di Antropologia Visuale “Fiorenzo Serra” della Società Umanitaria di Sassari.

Ingresso libero e gratuito.


ACHENTANNOS

Regia: Antonio Maciocco
Anno di produzione: 2018
Durata: 20'
Tipologia: documentario
Paese: Italia
Produzione: 9muse, Cineclub Sassari; in collaborazione con Babel

Sinossi: In un piccolo paese della Sardegna, Zio Pietro sta per compiere cento anni. La comunità è in fermento per l’evento, ma l’anziano è tutt’altro che felice. E’ solo: l’amata moglie Maria se n’è andata già da qualche anno, e lui non vede l’ora di raggiungerla. Zio Pietro vorrebbe essere lasciato in pace, invece alcuni parenti per celebrare l’eccezionale avvenimento, hanno invitato la troupe di “Pomeriggio nel borgo” programma televisivo condotto da Pierdamiano, personaggio invadente e ignorante. L’arrivo inaspettato della nipote Sara, che giunge in Sardegna per festeggiare il compleanno del nonno, regalerà ancora una volta al vecchio centenario la voglia di vivere e di amare.



L'ULTIMO BARBIERE DI CARRERA LONGA

Regia: Antonio Maciocco
Anno di produzione: 2019
Durata: 16'
Tipologia: documentario
Genere: biografico/etnologico/sociale
Paese: Italia

Sinossi: Il documentario è incentrato sulla storia di Gavino anziano barbiere sassarese che nel dialetto della città descrive la storia della sua carriera lavorativa lunga 56 anni. Una vita, nella quale dalla sua bottega ha visto la città cambiare assieme ai suoi abitanti che oggi arrivano da tutte le parti del mondo.
Il progetto è stato premiato come primo classificato al concorso Kentzeboghes 2018 per progetti cinematografici nelle lingue e dialetti della Sardegna promosso dall’Associazione Culturale Babel, in collaborazione con Cineteca Sarda-Società Umanitaria, Ejatv, Areavisuale Film e l’associazione Boxis.

Prosegue la rassegna “Uomo – Natura – Cultura”, organizzata dall’Università degli Studi di Cagliari - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Corso di laurea magistrale in Politica, Società e territorio, in collaborazione con la Cineteca Sarda. Una rassegna che vuole essere un’introduzione a tematiche che la sociologia economica, quella dell’ambiente e del territorio affrontano da anni e che il cinema ha spesso saputo approfondire con la sua enorme e multiforme capacità di indagine.

• Martedì 18 febbraio alle ore 19 sarà proiettato il film “Dove sognano le formiche verdi” (Germania/Australia, 1984) di Werner Herzog

Ingresso libero e gratuito.



Regia: Werner Herzog
Attori: Bruce Spence - Lance Hackett, Wandjuk Marika - Miliritbi, Roy Marika - Dayipu, Ray Barrett - Cole, Norman Kaye - Baldwin Ferguson, Ralph Cotterill - Fletcher, Nick Lathouris - Arnold, Basil Clarke - Giudice Blackburn, Ray Marshall - Generale Coulthard, Gary Williams - Watson, Tony Llewellyn-Jones - Fitzsimmons
Soggetto: Werner Herzog, Bob Ellis
Sceneggiatura: Werner Herzog, Bob Ellis
Fotografia: Jörg Schmidt-Reitwein
Musiche: Wandjuk Marika
Montaggio: Beate Mainka-Jellinghaus
Scenografia: Trevor Orford
Arredamento: Ulrich Bergfelder
Costumi: Frances D. Hogan
Effetti: Brian Pearce
Altri titoli: Where the Green Ants Dream
Durata: 110'
Produzione: WERNER HERZOG FILMPRODUKTION, PRO-JECT FILMPRODUKTION, ZDF
Distribuzione: SONY PICTURES HOME ENTERTAINMENT, 2005

Trama: Australia. Mentre una compagnia mineraria cerca giacimenti di uranio, un gruppo di aborigeni rivendica il diritto di conservare, attraverso la terra, le proprie tradizioni. In loro soccorso interviene un geologo che, dopo l'iniziale scetticismo, deciderà di perorare la loro causa.

La Società di Sant’Anna in collaborazione con la Cineteca Sarda della Società Umanitaria organizza la manifestazione “Per non dimenticare”: due incontri sui bombardamenti del 1943, con proiezione di filmati e testimonianze dei sopravvissuti.

Lunedì 17 febbraio presso la Chiesa Monumentale di Santa Chiara alle ore 10 proiezione del film “Cagliari 1943. Memorie di uno sfollamento” di Giampaolo Salice e Stefano Sernagiotto.

Alle ore 16 presentazione del libro “Percorso tra i meandri della storia dell'arte medica” di Raimonda Ottaviani; interventi del Col. Stefano CianciaEnrico TruduMassimo Rassu e Angela Multinu sul tema dei bombardamenti a Cagliari.

A seguire proiezione del film “Cagliari e la guerra” di Antonello Zanda.

Ingresso libero e gratuito.


Università degli Studi di Cagliari - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali

Corso di laurea magistrale in Politica, Società e territorio

Società Umanitaria - Cineteca Sarda di Cagliari


presentano

UOMO-­NATURA-­CULTURA

È possibile parlare del modo in cui il cinema ha affrontato la natura? Ecco una rassegna cinematografica che vuole essere una introduzione a tematiche che la sociologia economica, quella dell’ambiente e del territorio affrontano da anni e che il cinema ha spesso saputo approfondire con la sua enorme e multiforme capacità di indagine.


Martedì 11 febbraio 2020

Cineteca Sarda viale Trieste 126, Cagliari, h. 19

SEED - THE UNTOLD STORY (USA 2016) di Taggart Siegel, Jon Betz


Martedì 18 febbraio 2020

Cineteca Sarda viale Trieste 126, Cagliari, h. 19

DOVE SOGNANO LE FORMICHE VERDI (Germania/Australia, 1984) di Werner Herzog


Martedì 3 marzo 2020

Cineteca Sarda viale Trieste 126, Cagliari, h. 19

BIUTIFUL CAUNTRI (Italia 2007) di Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio

Giovedì 5 marzo 2020

Dipartimento SPOL, viale Sant’Ignazio 78, Cagliari, h.18

NOS ENFANTS NOUS ACCUSERONT (Francia 2008) Jean-Paul Jaud

Martedì 10 marzo 2020

Dipartimento SPOL, viale Sant’Ignazio 78, Cagliari, h.18

L’ECONOMIA DELLA FELICITÀ (Germania 2011) di Helena Norberg-Hodge

SEED - THE UNTOLD STORY (USA 2016) di Taggart Siegel, Jon Betz

Trama: Nell'ultimo secolo il 94% delle varietà di semi è sparita, conseguenza del dominio delle multinazionali nel campo della biotecnologia chimica, con un controllo assoluto della filiera: non soltanto i semi, ma anche gli agricoltori, gli scienziati, gli avvocati. Di conseguenza chi oggi protegge i semi indigeni è protagonista di una battaglia, simile a quella di Davide contro Golia, per difendere il futuro del nostro cibo. La storia di questi instancabili eroi ci rimette in contatto con una delle nostre risorse fondamentali: la cultura dei semi.

Un nuovo appuntamento con il gruppo di lettura “Un libro insieme”, che propone - una volta al mese - la visione di film tratti da opere letterarie.

Mercoledì 12 alle ore 16 sarà proiettato “Il racconto dell’ancella” (USA, 1990, 109’) diretto da Volker Schlöndorff e tratto dall'omonimo romanzo distopico del 1985 di Margaret Atwood.

Ingresso libero e gratuito.

IL RACCONTO DELL'ANCELLA (The Handmaid's Tale)
USA, GERMANIA - 1990

Regia: Volker Schlöndorff
Attori: Natasha Richardson - Offred/Kate, Faye Dunaway - Serena Joy, Aidan Quinn - Nick, Elizabeth McGovern - Moira, Victoria Tennant - Zia Lidia, Robert Duvall - Comandante Fred, Blanche Baker - Ofglen, Tracy Lind - Janine/Ofwarren, Zoey Wilson - Zia Helena, Kathryn Doby - Zia Elizabeth, Rainer Schoene (Reiner Schone) - Luke, Lucie Hartpeng - Cora, Karma Ibsen Riley - Zia Sara, Lucile McIntyre - Rita, Allison Holmes - June, Mirjam Bohnet - Alma, Rhesa Reagan Stone - Sig.ra Warren, Annemarie Fenske - Zia Christina, Robert D. Raiford - Dick, Janell McLeod - Martha, James Martin Jr. - Steve
Soggetto: Margaret Atwood - (romanzo)
Sceneggiatura: Harold Pinter
Fotografia: Igor Luther
Musiche: Ryûichi Sakamoto
Montaggio: David Ray
Scenografia: Tom Walsh (Thomas A. Walsh)
Arredamento: Jan Pascale
Costumi: Coleen Atwood (Colleen Atwood)
Effetti: Tim Ward
Altri titoli: La servante écarlate
Die Geschichte der Dienerin
El cuento de la doncella
Durata: 110'
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.66) - TECHNICOLOR
Tratto da: romanzo omonimo di Margaret Atwood (ed. Ponte alle Grazie)
Produzione: DANIEL WILSON E EBERHARD JUNKERSDORF PER BIOSKOP FILM, CINECOM ENTERTAINMENT GROUP, CINÉTUDES FILMS, DANIEL WILSON PRODUCTIONS INC., MASTER PARTNERS, ODYSSEY
Distribuzione: ARTISTI ASSOCIATI USA-RFT - 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT
Vietato 14

Trama: Il film è ambientato in un futuro e in un luoghi imprecisati in cui vigono le ferree leggi di uno stato teocratico. Le poche donne ancora in grado di procreare, chiamate "ancelle", vengono destinate agli uomini che detengono posizioni di comando, mentre le "mogli", gerarchicamente superiori alle ancelle, hanno compiti di mera rappresentazione. La gerarchia fra donne si completa con le"marte", serve adibite ai lavori domestici. La protagonista, Offred, si ribellerà per non essere ridotta al ruolo di una macchina procreatrice al servizio del comandante, suscitando, dal momento che la liberazione degli istinti e dei sentimenti genera terrore, reazioni violente e distruttive.

[cinematografo.it]

La Cineteca Sarda della Società Umanitaria, insieme alla Fondazione Sardegna Film Commission e a Ordet, presenta "Il documentario dopo il documentario", un percorso curato da Daniele Maggioni e Antonello Zanda, dedicato al futuro del cinema documentario.


• VENERDÌ 7 FEBBRAIO 2020
Dopo il documentario di osservazione

> ore 17,15 > proiezione del film "Cinema Grattacielo" (2019 - 97’) di Marco Bertozzi
> ore 19,15 > discussione "Dopo il documentario di osservazione": ne parlano Marco Bertozzi con Massimo D’Anolfi e Martina Parenti;
moderano Daniele Maggioni e Antonello Zanda; introduce Nevina Satta (Direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission)
> ore 21,15 > proiezione del film "Il castello" (2011 - 89’) di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti

• VENERDÌ 14 FEBBRAIO 2020
Dopo il documentario di creazione

> ore 17,15 > proiezione del film "By the Name of Tania" (2019 - 85’) di Mary JimenezBénédicte Liénard
> ore 19,15 > discussione "Dopo il documentario di creazione": ne parlano Daniele Dottorini con Giovanni Columbu; modera Daniele Maggioni
> ore 21,15 > proiezione del film "Surbiles" (2017-72’) di Giovanni Columbu

• VENERDÌ 21 FEBBRAIO 2020
Dopo il documentario politico e sociale

> ore 17,15 > proiezione del film "Appennino" (2017 - 66’) di Emiliano Dante
> ore 19,15 > discussione "Dopo il documentario politico e sociale":
ne parlano Ivelise Perniola con Lech Kovalski; modera Antonello Zanda
> ore 21,15 > proiezione del film "On va tout péter" (2019 -117’) di Lech Kovalski

Ingresso libero e gratuito.

All’interno del ricco programma del festival “Buon compleanno Faber”, ispirato alla figura e all’opera di Fabrizio De Andrè, mercoledì 12 febbraio alle ore 19 la Ficc e l’Anpi propongono in Cineteca “Tra confini e maree. I vincitori scrivono la storia, gli sconfitti scrivono le canzoni”, presentazione dei docu-film di Alessandro Negrini “Tides”  (GB, Irlanda, Italia, 2016, 40') e “Paradiso”, (Italia, 2013,  alla presenza del regista.

Ingresso libero e gratuito.

TIDES (MAREE) - STORIE DI VITE E SOGNI PERDUTI E TROVATI (ALCUNI INFRANTI)

Il Foyle separa Derry, città dei cattolici, da Londonderry, feudo dei protestanti: è un confine d'acqua che si è fatto, nel tempo e suo malgrado, serbatoio di memorie nella storia accidentata dell'Irlanda del Nord, raccogliendo ricordi di eventi pubblici e privati e preservandoli nel tempo. La voce del fiume, ora, racconta, con un tono onirico e fiabesco, l'esperienza di un confine involontario, disegnato da una religione strumentalizzata dal potere politico ed economico. Storia ufficiale e piccole storie tornano in superficie, come accade nei fiumi, e trovano uno spazio e una declinazione poetica nelle parole liquide di un testimone involontario.

PARADISO

Il film è girato a Derry, nell'Irlanda del Nord dove ancora non si è spenta l'eco di una sanguinosa guerra civile tra cattolici e protestanti che ha lasciato ferite profonde nell'animo della città e dei suoi abitanti. Proprio a Derry un muro circonda il quartiere di Fountain, piccola enclave protestante all'interno di un'area a maggioranza cattolica, da allora chiusa in una sorta di carcere a cielo aperto. I giovani che hanno potuto sono andati via e le poche migliaia di abitanti che restano vivono un senso di oppressione e hanno conservato un ricordo nostalgico di un passato felice, quando non esistevano barriere ideologiche e, soprattutto, fisiche. E questo, in fondo, è "Paradiso": la storia di una piccola evasione attraverso la musica.

Lunedì 10 febbraio il Cineclub Fedic Cagliari propone “Uno sguardo sulla Sardegna”, serata dedicata ai film prodotti da Sergio Trastus (LS Video Produzioni).

• ore 20.30

"Nurri"  (2019, 3' 41")
"Lu carrasciali timpiesu" (2020, 3' 34'')
"La maddalena del terzo millennio - tra terra, cielo e mare" (2017, 28' 19") - soggetto: Alessandro Macis - voce narrante: Clara Murtas
"Siurgus Donigala - L'acqua e la spiga" (2016, 24' 13")
Soggetto e voce narrante: Bruno Ghiglieri

INGRESSO LIBERO 

sono aperte le iscrizioni al Cineclub FEDIC Cagliari:
tessera annuale 2020: €20,00 

https://piobruno.wixsite.com/cineclub-cagliari

Apertura della sala alle 20 - inizio proiezioni alle 20.30

Primo appuntamento con “Il documentario dopo il documentario”, ciclo di proiezioni e incontri con registi e critici cinematografici organizzato da Daniele Maggioni – regista e produttore – in collaborazione con la Cineteca Sarda.

Venerdì 7 febbraio saranno proiettati i film “Cinema grattacielo” di Marco Bertozzi (Italia, 2019, 97’) e “Il castello” di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti (Italia, 2011, 89’).

Daniele Maggioni e Antonello Zanda dialogheranno con i registi.

Ingresso libero e gratuito.

CINEMA GRATTACIELO
"Cinema Grattacielo" è un film sul Grattacielo di Rimini. Un incrocio di sguardi su una città in verticale che si staglia nello skyline adriatico, una torre di Babele che pulsa, ospita convivenze, incarna immaginari. Un simbolo della città, al pari di altri luoghi storici (dal Ponte di Tiberio all’Arco d’Augusto, dal Tempio Malatestiano ai siti felliniani, come il Grand Hotel e il Cinema Fulgor), il Grattacielo di Rimini accoglie abitanti storici e giovani coppie, commercianti cinesi e ambulanti africani, liberi professionisti e lavoratori del turismo, artisti visivi e studenti universitari

IL CASTELLO
"Il Castello" Il castello è un film che racconta un anno dentro l’aeroporto intercontinentale di Malpensa, un luogo in cui la burocrazia, le procedure e il controllo mettono a dura prova la libertà degli individui, degli animali e delle merci che da lì transitano.
L’aeroporto è un luogo strategico in cui si concentrano tutte le forze dell’ordine esistenti in un paese. Qui si sperimentano le nuove forme del controllo: un laboratorio permanente sulla sicurezza come nessun altro spazio pubblico riesce ad essere. Servizi Segreti italiani e stranieri, Polizia di Frontiera, Guardia di Finanza, Guardie giurate, cani anti droga anti valuta e anti esplosivo, telecamere ovunque e la paura sempre alimentata di un pericolo sconosciuto in arrivo.
Osservando la vita dell’aeroporto componiamo, in quattro movimenti, il itratto di una frontiera.
"Il Castello" è un film corale, a volte drammatico, a volte ironico, a volte contemplativo che procede per situazioni emblematiche nel corso delle quattro stagioni.

Giovedì 6 febbraio alle ore 19 approda in Cineteca il film di Sergio Naitza “L’ultimo pizzaiolo” (Italia, 2019, 52’), dedicato al cinema “di pellicola” e alle sue immaginifiche location: le sale cinematografiche che, anche in Sardegna, poco alla volta sono state decimate dal tempo e dal cinema 2.0.

Il regista ci guida attraverso le sale cinematografiche della Sardegna chiuse, abbandonate e cadenti: per raccontare un pezzo di memoria collettiva e immortalare questi luoghi prima che vengano cancellati dal profilo urbano di città e paesi. Saranno presenti in sala il regista e i protagonisti del film.

Ingresso libero e gratuito.



"Pino Boi (nella foto), il pizzaiolo che un tempo “cucinava” le pizze dei film per le proiezioni nei vecchi cinema, si muove malinconico nel suo deposito (entro l’anno, 2019, chiuderà definitivamente), tra gli scaffali con le pile di pellicole 35mm che ancora conserva, ma che, presto, dovrà spedire al macero. Tutto è cambiato. E tutto è cambiato da quando le tecnologie digitali hanno incominciato a divorare e render obsoleti i vecchi sistemi di registrazione e gestione dei documenti, compresi quelli audiovisivi. In realtà, tutto è cambiato da quando il sistema della comunicazione e delle relazioni sociali è stato rivoluzionato. Parliamoci chiaro: il declino dei cinema è cominciato con il televisore, che, da quando è diventato l’elettrodomestico presente in tutte le case, ha individualizzato lo spettacolo e portato il cinema nell’ambiente casalingo. La rivoluzione digitale ha dato il colpo di grazia ad un progressivo declino del cinema incominciato negli anni ’50 con l’arrivo del televisore nelle case: è il 1955 l’anno record del maggior numero di biglietti d’ingresso venduti, ottocento milioni. Un cambiamento epocale lento, progressivo e, in qualche modo, annunciato, che ancora stentiamo a capire in profondità soprattutto per quanto riguarda alcuni risvolti di politica culturale. [...]"

[fonte: teoremacinema]

Prosegue la rassegna cinematografica dedicata alla figura di Giuseppe Baretti, in occasione delle celebrazioni per i 300 anni dalla sua nascita.

Mercoledì 5 febbraio alle ore 19 in Cineteca sarà proiettato il film “Le relazioni pericolose” di Stephen Frears (USA/GB, 1988, 119’), tratto dall’omonimo romanzo di Choderlos de Laclos.

Introduzione a cura di Elisabetta Randaccio.

Ingresso libero e gratuito.

Trama: La bella marchesa di Merteuil spinge verso altre donne (da lei accortamente individuate) il suo ex-amante, il Visconte di Valmont, per vendicarsi della sua fuga. E' una sfida per tenere saldamente in pugno l'uomo che essa, pur dedita ad amori occasionali, ama ancora. Nelle reti del seduttore cadono, alternandosi, sia la quindicenne Cecile de Volanges, già promessa in matrimonio ad un gentiluomo che ha vent'anni più di lei, sia la graziosa Madame de Tourvel. La fanciulla insidiata cede alla fine, malgrado si sia innamorato di lei il giovanissimo Cavalier Danceny; più difficile, se non ardua, ma eccitante, l'impresa con Madame de Tourvel, decisa a non tradire il marito lontano, tutta pudori e lacrime, ma poi preda dell'incallito libertino. Dopo una serie di incontri e sotterfugi, di lettere misteriose e trappole, la Marchesa di Mertreuil si ritiene soddisfatta del procedere degli avvenimenti. Poi gli eventi precipitano: in duello, Danceny uccide Valmont; Cecile rientra nel convento in cui la madre l'aveva fatta educare; Madame de Tourvel cade gravemente malata per il dolore del tradimento di Valmont che diceva di amarla, mentre alla Marchesa non resta che qualche arida lacrima, oltre che il disprezzo di una società, corrotta come lei, ma pronta anche a respingerla per il suo spirito vendicativo.

[cinematografo.it]

L’associazione Prociv Arci di Gavoi, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e la Cineteca Sarda della Società Umanitaria di Cagliari, propone anche quest’anno la serata “Sardi, corti ma bellissimi”, nel corso della quale saranno proiettati i cortometraggi di alcuni autori sardi.

Sabato 1° febbraio, ore 18:

• "Destino" di Bonifacio Angius (20')

• "La notte di Cesare" di Sergio Scavio (19')

• "The Wash - La lavatrice" di Tomaso Mannoni (21')

• "Il nostro concerto" di Francesco Piras (15')

• "Dans l'attente" di Chiara Porcheddu (3')

• "L'unica lezione" di Peter Marcias (14')

• "A chent'annos" di Antonio Maciocco (20')

• "Nausicaa. L'altra Odissea" di Bepi Vigna (20')


Presenterà i film Antonello Zanda, direttore del CSC della Società Umanitaria di Cagliari.

Ingresso libero e gratuito.














Riprende in Cineteca “Les jeudis du cinéma”, rassegna di film francofoni in lingua originale con sottotitoli in francese, organizzata dall’Alliance française di Cagliari.

Il film in programma per l’ultimo giovedì di gennaio è “La promesse de l'aube (La promessa dell’alba)” di Eric Barbier (Francia, 2017, 131’), adattamento cinematografico del romanzo autobiografico di Romain Gary del 1960.

Ingresso libero e gratuito.





LA PROMESSA DELL'ALBA

Trama: Dalla difficile infanzia in Polonia passando per l'adolescenza a Nizza, per poi arrivare alla carriera da aviatore in Africa durante la seconda guerra mondiale... Romain Gary ha vissuto una vita straordinaria. Ma questo impulso a vivere mille vite, a diventare un grande uomo e un celebre scrittore è merito di Nina, sua madre. Sarà proprio il folle amore di questa madre possessiva ed eccentrica che lo porterà a diventare uno dei più grandi romanzieri del ventesimo secolo, e a condurre una vita piena di rocamboleschi colpi di scena, passioni e misteri. Ma quell'amore materno senza freni sarà anche un fardello per tutta la sua vita.

Critica: "'La promessa dell'alba', titolo del romanzo scritto da Romain Gary nel '60, è alla madre che gli prepara e controlla tutti i sogni: dovrà essere scrittore, eroe, ambasciatore e donnaiolo. Lo scrittore, suicida nel 1980, ha mantenuto la parola e il film ne mostra l'odissea (...). Il film di Éric Barbier circumnaviga tutti i generi stile vintage, scoppiettante nella prima parte, sparando a salve nella seconda, ma assecondando l'attenzione. Storia di un complesso che Dassin filmò con Mercouri e Dayan (1970) mentre qui è la Gainsbourg che impazza invadendo il campo del bravo Pierre Niney." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 14 marzo 2019)

"(...) Eric Barbier realizza un biopic-epic da venti milioni di euro, portandoci a spasso dalla nevosa Polonia alla solatìa Nizza, dal Messico all'Africa: dove Romain pilota un bombardiere e, negli intervalli, scrive libri per assecondare le insistenze dell'eccentrica mamma. Ricostruzioni d'epoca e scene di battaglia sono gestite senza risparmio, anche ricorrendo a effetti speciali di alta qualità. Però la parte succosa è il rapporto tra madre e figlio; dove, pur trattandosi di un film su Gary, è mamma Charlotte Gainsbourg - tragica e divertente, fiera e patetica - a rubare la scena al rampollo." (Roberto Nepoti, 'La Repubblcia', 14 marzo 2019)

[fonte: cinematografo.it]

In occasione delle celebrazioni per la Giornata della Memoria, la Cineteca Sarda ospiterà il secondo dei 3 appuntamenti previsti dalla rassegna “La Shoah e il Cinema italiano. Dagli anni del grande silenzio alle rappresentazioni filmiche del testimone. ‪1946-1979”.

Mercoledì 29 gennaio alle ore 19 sarà proiettato il film “La linea del fiume” di Aldo Scavarda (Italia, 1976, 105’) con intervista a Vasco De Cet (attore protagonista del film).

La rassegna cinematografica è promossa e presentata da: Memoriale Sardo della Shoah, FICC, ANPI, CGIL, Istituto Letteratura Musicale Concentrazionaria, Società Umanitaria - Cineteca Sarda, ARC Onlus. Ingresso libero e gratuito.

LA LINEA DEL FIUME

Regia: Aldo Scavarda
Attori: Isarco Ravaioli, Orazio Orlando, Lea Massari, Philippe Leroy, John Hurt, Angela Goodwin, Sergio Gibello, Vasco De Cet, Riccardo Cucciolla, Armando Brancia
Soggetto: Jacques Rémy
Sceneggiatura: Massimo Dallamano, Aldo Scavarda, Jacques Rémy
Fotografia: Arturo Zavattini
Musiche: Giancarlo Chiaramello
Montaggio: Franca Silvi
Durata: 105'
Specifiche tecniche: PANORAMICO EASTMANCOLOR
Produzione: LUCE

Trama: Giacomino Treves, ebreo di otto anni, il 16 ottobre 1943 rimane fortunosamente solo dopo che i Tedeschi hanno fatto irruzione nel quartiere ebreo di Roma e arrestati, tra gli altri, i suoi parenti e conoscenti. Affidato con piccolo inganno al borsaro nero Amedeo da Don Luigi, il "piccolo ebreo errante" inizia un avventuroso viaggio verso Londra ove il padre è speaker presso la BBC per le trasmissioni in italiano di "Radio Londra". Raggiunta la Francia con l'aiuto dei partigiani di Susa, Giacomino si unisce al dr. Roder - che verrà preso dalle SS dopo essersi prestato come chirurgo per soccorrere i feriti per un bombardamento di una stazione ferroviaria - e a due aviatori inglesi. Con tenacia, il ragazzino si immette nella "linea del fiume", nome convenzionale dell'organizzazione per l'espatrio clandestino e viene raccolto dagli Alleati sbarcati in Normandia. A Londra finalmente si congiunge con il padre.

[fonte: cinematografo.it]

Proseguono le celebrazioni per i 300 anni dalla nascita di Giuseppe Baretti, con la proiezione del film "Barry Lyndon" di Stanley Kubrick (1975, 184') mercoledì 22 gennaio alle ore 19.

Le celebrazioni sono promosse dal centro internazionale di studi europei Sirio Giannini con il Comune di Seravezza (Lucca). Il calendario di iniziative si è aperto il 3 e il 4 maggio con un convegno a Seravezza e proseguirà fino al 2021 con eventi in altre città italiane e europee, tra cui, Lisbona e Utrecht. Un corposo programma di iniziative sotto l’egida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che coinvolge anche Pistoia, Lucca, Pisa, Cagliari, Torino.

Le celebrazioni, hanno spiegato gli organizzatori, vogliono accendere i riflettori sulla figura Baretti come intellettuale poliedrico, originale, indipendente e, ancora oggi, sottostimato.

IL '700 DI 'BARRY LYNDON'
Il silenzio ostinato che circonda Barry Lyndon, l'ultima fatica di Stanley Kubrick, uno dei film più belli che si siano mai visti - un film che, come 2001, non ci stancheremo mai di vedere e di rivedere - è incomprensibile. [...] Barry Lyndon è un film di tale splendore che dovrebbe accecare (e dunque sono assolti quelli che, chiudendo gli occhi, conservano un debole ricordo di bei quadri e la sensazione di belle musiche assordanti) oppure infiammare: ogni altra azione tiepida rientra nel paragrafo della patologia del pubblico e va senza dubbio ascritta a quella che è stata definita la caduta della percezione sensoriale, malattia propria delle società dello spettacolo.
[...] Questa storia piuttosto comune, desunta con relativa fedeltà da un romanzo di Thackeray, permette a Kubrick di darci un quadro del settecento alle porte della rivoltatene francese di una profondità e di una verità sconcertanti. Grazie a un talento difficilmente misurabile, e a 11 milioni di dollari, il film apre un paragrafo nuovo e luminoso in quel genere lussuoso, vuoto e sostanzialmente regressivo che siamo abituati a chiamare film in costume. Barry Lyndon opera, in rapporto a questo genere, lo stesso profondo e radicale mutamento che 2001 ha effettuato sul cinema di fantascienza. I costumi, gli ambienti, gli oggetti scenici, il paesaggio, la luce degli interni (una pellicola speciale, ad alta sensibilità, fabbricata dalla Kodak e una macchina da presa progettata per adattarsi a un obbiettivo fotografico della Zeiss hanno permesso a Kubrick di filmare servendosi soltanto della luce delle candele), il maquillage degli attori, in una parola tutto ciò che, da Scaramouche a Via col vento, da Cleopatra a Il dottor Zivago, definisce il genere, non è qui utilizzato come vestito, come costume del film (costume che dovrebbe garantirne, come un lussuoso travestimento, la commestibilità estetica). Barry Lyndon va al di là, distrugge l'idea ingenua che si cela sempre dietro il film d'epoca minuzioso, si difende da quel kitsch e da quel naïf involontari, da quell'amore infantile e rimosso per il museo delle cere, che fanno capolino perfino in Senso. [...]

Nel film di Kubrick la meticolosa veridicità dei dettagli non suggestiona mai col fascino indiscreto e malsano dell'imbalsamazione del passato, ma costruisce, inventa, immagina (esattamente come succede con i modellini, i fondali e le prospettive di 2001) lo spazio vitale, lo spazio psicologico, lo spazio sociale, lo spazio percettivo così come si costituiscono in un dato momento della storia. L'atteggiamento di Kubrick davanti al settecento è l'opposto di quello di Bertolucci davanti al novecento, non solo per la differenza di due secoli: mentre per il secondo il passato sembra essere, prima di tutto, ideologia, e i personaggi che mette in scena idee e pensieri, per il primo esso è l'intreccio dei modi e dei luoghi reali dell'esistenza sociale di uomini reali. Forse per questo Novecento è un film sul mito, mentre Barry Lyndon è un film sulla storia. [...]
Le scene canoniche intorno alle quali il film in costume si è costruito come il western intorno al duello alla pistola, sembrano avvenire per la prima volta. Questi momenti sono esplorati nei loro tempi reali tanto minuziosamente da svelare, bruscamente, la meccanicità con cui gli altri film in costume li hanno quasi sempre rappresentati, riducendoli a retoriche pietrificate. Svelamento, rivelazione e verità che non si risolvono nella frustrazione dello spettacolo interrotto, nel sacrificio dell'emozione uccisa a maggior gloria della ragione, ma nella produzione di uno spettacolo espanso, di un'emozione ancora più profonda, di una partecipazione totale da parte dello spettatore, che quanto più è messo in grado di seguire 'a distanza' la storia poco edificante del signor Barry Lyndon, tanto più ne è commosso e incantato. Qualunque cosa si dica di questo film, si avrà sempre l'impressione di avere dimenticato l'essenziale. Mi limiterò, se non a giustificare il mio entusiasmo, a individuare almeno la ragione principale per cui Barry Lyndon rappresenta per me, e mi auguro per molti altri, un'autentica gioia e una rivelazione. Lontano dal cinema di formule e procedimenti a cui rimanda soltanto per la sua mole produttiva, Barry Lyndon si situa in quella zona dove il cinema è invenzione, ricerca, esperimento. Ma dove tutti, coraggiosamente e confusamente, cercano, Stanley Kubrick trova. Non domanda, risponde.

(Enzo Ungari, Schermo delle mie brame, Vallecchi, Firenze 1978)

[fonte: http://distribuzione.ilcinemaritrovato.it/]

Dal 20 al 25 gennaio in Cineteca Sarda si terrà la prima settimana di residenza collettiva (riservata a coloro che sono stati selezionati a metà novembre, come previsto dal bando) del progetto Re-framing home movies #3, dedicata alla formazione e destinata a produrre una riflessione critica sulle questioni cruciali poste dal riutilizzo di materiale filmico d’archivio e dal riuso di film di famiglia in particolare.

Attraverso una serie di masterclass con artisti, filmmaker e studiosi di fama internazionale, verranno evidenziati i diversi livelli su cui è necessario riflettere – culturale, archivistico, storico, etico ed estetico – al fine di includere queste immagini in una nuova opera.

Si alterneranno momenti più direttamente didattici a momenti di confronto con la quotidianità e le pratiche d’archivio, cercando di portare i partecipanti a problematizzare alcune questioni essenziali attraverso un’articolazione in tre direttrici.

Tra i docenti, accanto ai responsabili del progetto e degli archivi promotori, alcuni dei maggiori esperti italiani ed europei di analisi, trattamento e riuso di film di famiglia:

Susan Aasman (Storica e teorica dei media / Università di Groningen /Paesi Bassi)
Paolo Caneppele (Archivista / Austrian Film Museum / Austria)
Efrén Cuevas (Storico e teorico del cinema / Università della Navarra /Spagna)
Albert Elings (Filmmaker e montatore / Paesi Bassi)
Péter Forgács (Artista e filmmaker / Ungheria)
Federico Rossin (Storico del cinema, curatore e programmatore indipendente / Francia)
Salvi Vivancos (Artista e archivista/ Red del cine domestico / Spagna).

Re-framing home movies #3 / Residenze in archivio è un percorso di formazione e produzione volto alla creazione di sei nuove opere creative interamente realizzate a partire da materiali filmici amatoriali.

Il progetto, promosso da Cineteca Sarda / Società Umanitaria (Cagliari), Archivio Cinescatti / Lab 80 film (Bergamo), e Archivio Superottimisti (Torino), curato da Karianne Fiorini e Gianmarco Torri, è realizzato con il sostegno di MiBACT e di SIAE, nell’ambito del programma “Per chi crea”, e prevede un lavoro di rielaborazione artistica di film di famiglia messi a disposizione dalle tre strutture.

Un giacimento di film di origine privata, girati in pellicola nei formati 9,5 Pathé Baby, 16mm, 8mm, Super8 tra gli anni ’20 e gli anni ’90 del secolo scorso da cineamatori e cineamatrici che hanno impugnato la cinepresa e documentato il loro quotidiano nel corso del Novecento.

Una preziosa eredità di memoria collettiva per guardare alla società italiana da un’ottica microsociale e ad altezza d’uomo che, per la sua specificità, necessita di un lavoro propedeutico di analisi e approfondimento che ne faccia emergere le peculiarità storiche, tecniche e culturali e ne sveli compiutamente le potenzialità espressive.

I partecipanti - selezionati a metà novembre 2019 - avranno la possibilità, attraverso masterclass, momenti di workshop e un periodo di ricerche individuali in archivio, di riflettere sulle caratteristiche specifiche di queste immagini private e sulle diverse modalità di rielaborazione per produrre nuove opere artistiche che ne forniscano una lettura personale e originale.

Prosegue la rassegna organizzata dal gruppo “Un libro insieme”, che promuove la lettura collettiva di opere letterarie e la visione dei relativi adattamenti cinematografici.

Mercoledì 15 gennaio alle ore 16 sarà proiettato il film “La scomparsa di Patò” di Rocco Mortelliti (Italia, 1970, 106’), tratto dall'omonimo romanzo di Andrea Camilleri.





Trama: 1890. Vigata. Nel corso della recita del Venerdì Santo, detta il "Mortorio", il ragioniere Antonio Patò che è impiegato nella banca locale, scompare. Il suo ruolo era quello di Giuda che, una volta messosi il cappio al collo, doveva cadere in una botola. Quella botola però risulta vuota. La moglie si rivolge al delegato di Pubblica Sicurezza Ernesto Bellavia ma costui si trova a fianco nelle indagini il Maresciallo dei Carabinieri Paolo Giummaro, stanco di occuparsi di piccole beghe paesane e pronto per la grande inchiesta. I due procederanno fianco a fianco, con una rivalità che progressivamente si trasformerà in cooperazione, nello scoprire verità che alcuni preferirebbero occultare.
È un giallo in piena regola (e l'immaginario paese di Vigata teatro delle inchieste del commissario Montalbano ne è garanzia) quello che Mortelliti porta sul grande schermo a partire dal romanzo omonimo di Andrea Camilleri (con il quale si era già confrontato grazie al soggetto di La strategia della maschera uscito nel 1999). Questa volta il regista ha a fianco nella stesura della sceneggiatura, oltre allo scrittore, anche Maurizio Nichetti. Di quest'ultimo si avverte la freschezza di alcune scelte stilistiche (i siparietti che mettono in scena personaggi minori ma determinanti per gli sviluppi dell'indagine o le compresenze degli investigatori e dei fatti accaduti in precedenza nella parte finale del film). Nichetti aveva diretto Frassica nel troppo facilmente archiviato Il Bi e il Ba e si sente che sa come adattare sulla sua personalità le battute di Camilleri.
Mortelliti dedica il film a suo padre e, a differenza di quanto accade a volte con opere di altri, il genitore può essere orgoglioso di questo gesto. Perché la Sicilia postunitaria che emerge da quest'opera è al contempo circoscritta nel tempo e nello spazio (grazie a un'attenta ricostruzione filologica e all'uso del dialetto, per quanto ammorbidito e comprensibile) ma anche riferibile alla realtà nazionale odierna. Bellavia (il 'nordico' in quanto napoletano) e Giummaro sono i sagaci e inarrestabili servitori di uno Stato che nei loro pensieri ha conquistato la Maiuscola.
Debbono però scontrarsi con chi invece quell'iniziale maiuscola non l'ha mai neppure pensata impegnato com'è ad occuparsi del 'suo particulare'. Si ride e si sorride in questa commedia gialla ma l'amaro resta incollato al palato. Perché i Patò, purtroppo, non sono mai scomparsi dalla nostra società. Semmai si sono moltiplicati a dismisura.

[fonte: mymovies.it]
Giovedì 16 gennaio alle ore 20 in Cineteca Sarda sarà proiettato il film di Enrico Masi “Shelter - Addio all'Eden” (Italia, 2019, 81’).

Ingresso libero e gratuito.



Regia: Enrico Masi
Collaborazione alla regia: Alessandra Lancellotti - (assistente)
Attori: Catherine Wihtol De Wenden, Gabriel James Patiag, Pepsi
Sceneggiatura: Enrico Masi
Fotografia: Stefano Croci
Musiche: Zende Music, Fabrizio Puglisi
Montaggio: Giuseppe Petruzzellis, David Kajman - (assistente), Carlotta Guaraldo - (assistente), Federica Giacomini - (assistente)
Suono: Jacopo Bonora, Giovanni Labriola - (supporto al montaggio)
Durata: 81'
Colore: C
Genere: DOCUMENTARIO
Specifiche tecniche: (1:1.37)
Produzione: STEFANO MIGLIORE PER CAUCASO, LIGNE 7 IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA, MANUFACTORY PRODUCTIONS
Distribuzione: ISTITUTO LUCE CINECITTÀ
Data uscita: 13 Giugno 2019

Trama: Shelter è la storia di Pepsi, militante transessuale nata nel Sud delle Filippine in un'isola di fede musulmana. Dal Mindanao alla giungla di Calais, Pepsi rincorre il riconoscimento di un diritto universale, vivendo l'odissea dell'accoglienza in Europa.
Pepsi è un individuo in transizione alla ricerca di un impiego stabile come badante, dopo aver lavorato per oltre 10 anni nella Libia di Gheddafi come infermiera, prima di essere costretta a seguire il flusso dei rifugiati. Ha cambiato più volte nome. Nel film non rivela il suo, e decide di non mostrare il proprio volto. Il suo racconto diventa quello di una maschera, mentre lotta per la propria identità.
[fonte: cinematografo.it]

In occasione delle celebrazioni per i 300 anni dalla nascita di Giuseppe Baretti, mercoledì 15 gennaio alle ore 19 sarà proiettato in Cineteca Sarda il film di Roberto Faenza "Marianna Ucrìa" (Italia, 1997, 108’).

Le celebrazioni sono promosse dal centro internazionale di studi europei Sirio Giannini con il Comune di Seravezza (Lucca). Il calendario di iniziative si è aperto il 3 e il 4 maggio con un convegno a Seravezza e proseguirà fino al 2021 con eventi in altre città italiane e europee, tra cui, Lisbona e Utrecht. Un corposo programma di iniziative sotto l’egida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che coinvolge anche Pistoia, Lucca, Pisa, Cagliari, Torino.

Le celebrazioni, hanno spiegato gli organizzatori, vogliono accendere i riflettori sulla figura Baretti come intellettuale poliedrico, originale, indipendente e, ancora oggi, sottostimato.

MARIANNA UCRIA

In Sicilia, nella prima metà del Settecento, la dodicenne Marianna Ucrìa viene portata dal nonno ad assistere ad una impiccaggione, nella speranza che lo spettacolo possa farla guarire dal mutismo. Ma tutto risulta vano. Marianna non parla e non sente. Viene così indotta dalla madre a sposare lo zio Pietro e, quando arriva a sedici anni, ha già partorito tre figli. Diventata giovane donna, accoglie la visita di un istruttore francese che l'avvia al linguaggio dei segni e le fa conoscere le idee filosofiche che si muovono per l'Europa. Quando il marito muore, Marianna si trova a dover gestire la propria vita e i rapporti con gli altri. Dimostra così di aver acquisito una forte personalità che le permette di governare i rapporti con la servitù e una importante relazione sentimentale con il fratello della propria serva Fila. Ormai donna matura e consapevole, Marianna è in grado di capire il terribile segreto che le era stato nascosto: il suo mutismo è derivato dal trauma provocatole dalla violenza sessuale subita dallo zio Pietro.

Critica: "Alle prese con il Settecento siciliano, il cineasta rielabora con qualche libertà, specialmente nel finale, il romanzo: e se il messaggio - diciamo 'proto-femminista'? - risulta sostanzialmente rispettato con le sottolineature d'obbligo, l'elegante messa in scena fornisce al film quella qualità spettacolare che era mancata a 'Sostiene Pereira'. Poi uno potrebbe chiedersi perché Faenza, forte dei successi recenti, non abbia avuto il coraggio di cimentarsi con una storia originale, magari legata all'Italia dei nostri giorni, ma questo è un altro discorso." (Michele Anselmi, 'L'Unità', 8 febbraio 1997)

[fonte: cinemtografo.it]