Data:
28-07-2022 21:00 - 23:00

Descrizione

La Società Umanitaria - Cineteca Sarda di Cagliari, con il patrocinio della Città Metropolitana di Cagliari e la collaborazione del Sistema Bibliotecario "Emilio Lussu", a un anno esatto dalla sua scomparsa dedica una serata a Pino Boi, storica figura della distribuzione e dell'ambiente cinematografico sardo.

A partire dalle ore 21 sarà proiettato il film a lui dedicato, "L'ultimo pizzaiolo" di Sergio Naitza, insieme ad alcuni spezzoni inediti tratti da altri film a Boi cui prese parte.

Appuntamento nello spiazzo antistante la Cappella di Santa Maria Chiara nel Parco di Monte Claro a Cagliari.

Ingresso libero e gratuito.

Sinossi: Viaggio nelle sale cinematografiche della Sardegna chiuse, abbandonate e decadenti per raccontare un pezzo di memoria collettiva dei sogni di celluloide e immortalare questi luoghi prima che vengano cancellati dal profilo urbano di città e paesi. Con i ricordi e gli aneddoti di tre anziani proiezionisti, mestiere soppresso dalla tecnologia, e dello storico distributore di “pizze”, le bobine dei film in pellicola: appunto “l’ultimo pizzaiolo”.

Note di regia: Quando è nato il progetto “L’ultimo pizzaiolo” – ovvero la ricerca delle ultime sale cinematografiche della Sardegna ormai chiuse, abbandonate e fatiscenti, e la raccolta delle testimonianze degli anziani proiezionisti della pellicola – non c’era dietro il sentimento della nostalgia, il rimpianto dei vecchi gloriosi anni d’oro del cinema. C’era invece il desiderio di capire come era mutato il panorama urbanistico delle città e dei paesi sardi senza più sale, quale valore sociale e culturale rappresentava l’andare al cinema, che fine aveva fatto quella piccola imprenditoria familiare che, di padre in figlio,tramandava il mestiere dell’esercente e del proiezionista: tutti elementi di un mondo repentinamente sostituito – la data del declino è l’inizio degli anni Ottanta – dall’avvento della tecnologia e del digitale. E della multisala. E prima ancora delle videocassette, oggi dello streaming. Un viaggio dunque sulle tracce di una memoria storica collettiva che si sta cancellando, perché la sala cinematografica che era un luogo simbolo di ogni città e paese dell’Isola, punto di riferimento toponomastico (chi non diceva, per esempio: “Vediamoci davanti al cinema Ariston” anche solo per darsi un appuntamento) oggi non esiste più: è stata demolita dall’ingordigia del mattone e trasformata in altro, un edificio, un garage, una banca, un supermarket, macerie, niente. E con i cinema sono sparite anche le insegne, che facevano parte della segnaletica urbana, luminosi punti cardinali per il passante nonché esche fosforescenti che titillavano il desiderio. Quelle rimaste si contano sulle dita di una mano: ossidate, sbilenche o sbiadite come certe scritte del ventennio nero; avevano nomi esotici, regali, altisonanti: Olympia, Capitol, Astoria, Splendor, Impero, Garibaldi, Corallo, Smeraldo, Due Palme, Astoria, Vittoria, Astra, Astor, Iris, Eden, appunto come una promessa di due ore in paradiso in cambio di un paio di monetine. [...] Sergio Naitza lultimopizzaiolo.com