Una delle figure più significative del '900 a cui si devono libri come “Parliamo tanto di me”, “I poveri sono matti”, “Io sono il diavolo”, “Straparole” e film memorabili quali “Sciuscià”, “Ladri di biciclette”, “Miracolo a Milano”, “Umberto D.” e insieme l'attiva di partecipazione al cambiamento del cinema e del mondo attraverso idee, progetti e iniziative di risonanza internazionale; un autore-personaggio instancabile e vulcanico, in cui il cinema si intreccia all’attività del giornalista, dello scrittore, del pittore del promotore di idee e progetti che hanno profondamente inciso nel panorama del Novecento.
Un percorso che coglie i tratti essenziali dell’opera cinematografica di Zavattini, riconducendoli a 30 momenti fondamentali della sua vita e della sua attività.
La mostra, curata da Orio Caldiron e Matilde Hochkofler, è organizzata dalla Federazione Italiana dei Circoli del Cinema e dalla Società Umanitaria - Cineteca Sarda e proposta in questa occasione dal CSC Carbonia della Società Umanitaria.
Hanno partecipato all’allestimento e hanno garantito l’apertura durante i fine settimana gli studenti del Liceo Amaldi-Gramsci, coinvolti in un percorso di alternanza scuola-lavoro.