Creare “ambienti ostili”. Le politiche e le leggi come strumenti di esclusione

Martedì 12 gennaio, h 17.30

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Nel 2012 Theresa May, che all'epoca era il ministro degli interni conservatore, ha introdotto in Gran Bretagna la politica dell'ambiente ostile; obiettivo di tale politica era quello di introdurre misure tali da rendere la vita degli immigrati senza permesso di soggiorno il più difficile possibile, nella speranza se ne andassero volontariamente. Le numerose declinazioni dell'ambiente ostile riservato agli immigrati si sono presentate, per esempio, nelle molteplici forme di disciplinamento spaziale a cui farà riferimento Lorenzo Pezzani.  Altre declinazioni, riservate in particolare ai rifugiati, hanno riguardato l'ambiente legale e non si sono viste esclusivamente in Gran Bretagna ma anche in altri Paesi europei, come in Italia. Come spiegherà Maurizio Veglio mistificazioni e propaganda rendono oggi i principi del giusto processo un lusso insostenibile per chi chiede protezione, istituzionalmente emarginato, costretto al silenzio e nemmeno più degno di sedere al tavolo del giudice. Scelta deplorevole, perché la voce di chi invoca protezione non è solo l’unica arma di prova, ma anche – e soprattutto – tassello di un romanzo corale, una narrazione collettiva di potenza e dignità letteraria. Sprigionati dalle catene fisiche e burocratiche, i racconti compongono un’antologia di violenza, ossessione e morte. Una forma di letteratura involontaria e iper-contemporanea che, come ogni esperienza artistica, sfida le convinzioni del pubblico agitandone le certezze.

🔵 Lorenzo Pezzani architetto e ricercatore, è lecturer presso il Goldsmiths College dell’Università di Londra. Nel 2011 ha fondato Forensic Oceanography, un progetto collaborativo d’inchiesta sulla militarizzazione dei confini e le politiche della migrazione nel Mar Mediterraneo.

🟠 Maurizio Veglio è avvocato specializzato in diritto dell'immigrazione, esponente dell'ASGI (Associazione studi giuridici sull'immigrazione) e lecturer presso l’International University College. E' autore di “Uomini tradotti. Prove di dialogo con richiedenti asilo” e curatore de “L'attualità del male. La Libia dei Lager è verità processuale” (Seb27). Nel 2020 ha pubblicato “La malapena. Sulla crisi della giustizia al tempo dei Centri di trattenimento degli stranieri” (Seb27)

Coordina Pietro Cingolani (docente di Antropologia dei Media presso l’Università degli Studi di Torino e collaboratore di FIERI - Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione)

Primo dei quattro talk di approfondimento previsti, a cadenza mensile, sui temi dei lungometraggi proposti da "CFF online presenta..." curati da Pietro Cingolani, insieme a Francesco Giai Via, direttore artistico di CFF, che dialogheranno con studiosi, operatori e attivisti.
I panel sono organizzati in collaborazione con con FIERI – Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione, Università degli Studi di Cagliari e ANPIA – Associazione Nazionale Professionale Italiana di Antropologia.
Alcuni dei corsi di laurea dell'Università di Cagliari hanno fatto richiesta di riconoscimento dei crediti liberi agli studenti e le studentesse partecipanti al ciclo di approfondimenti mentre l’ANPIA riconoscerà la partecipazione ai talk come valevole per l’aggiornamento professionale.