Mostra fotografica Specchi d'acqua di Nino Corona

Sabato 19 novembre alle ore 18.00 nella Sala Mostre del Palazzo del Capitolo di Sant’Antioco, verrà inaugurata Specchi d’acqua, mostra fotografica di Nino Corona.
L’omonimo progetto fotografico, sviluppato tra il 2020 e il 2021, ha come soggetto lo Stagno di Santa Caterina e si compone di 100 fotografie, suddivise in tre sezioni chiamate Porte. Esposta, in questa occasione, una selezione di 71 immagini.
La mostra è organizzata dal CSC Carbonia della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema e dal Circolo Arci Il Calderone APS con il patrocinio del Comune di Sant’Antioco – Assessorato alla cultura. Sarà visitabile fino all’11 dicembre nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 17.00 alle 20.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00.




Il progetto fotografico “SPECCHI D’ACQUA” è nato con l’intento di valorizzare lo Stagno di Santa Caterina in territorio di Sant’Antioco, che per le sue caratteristiche evidenzia una notevole qualità dal punto di vista fotografico. Questo progetto rientra nella ricerca fotografica, che porto avanti da molti anni, sui luoghi apparentemente marginali, perché poco conosciuti. Nello specifico il progetto è suddiviso in tre sezioni chiamate Porte. Dalla Prima Porta si va dal porto di Sant’Antioco alle Saline (che è anche una parte del Cammino di Santa Barbara); dalla Seconda Porta si entra nell’Isola Cruccianas; la Terza Porta, attraverso strade campestri, ci permette di accedere all’Isola Manna. È costituito da 100 fotografie a colori in formato digitale (35 mm e medio formato - professionali) in alta definizione.

Nino Corona



Sviluppato nell’arco di un anno, tra l’ottobre 2020 e il 2021, il progetto fotografico di Nino Corona si configura nel rapporto con un territorio complesso, di confine, dove l’elemento acquatico e il luogo intermedio si offrono allo stesso tempo come testo e pretesto per elaborare una personale riflessione intorno alla fotografia.
La sua coreografia immaginaria si estende infatti lungo una rotta che nell’abbracciare idealmente tre itinerari, o camminamenti – scanditi da tre varchi o porte d’accesso –, riconduce ai principali segni e agli effetti dell’azione dell’uomo sugli spazi, fino a dissolversi nei rivoli di terra bruciati dal sole, tra le linee d’orizzonte e gli specchi d’acqua, nelle tracce di natura sopravvissute all’alterazione del territorio.

Giulia Aromando

Per chi conosce, anche solo in parte, la salina di Sant’Antioco le foto di Nino Corona restituiscono un frammento di vita: la fisicità riflettente degli stagni, i grandi accumuli di sale, il profilo delle colline e gli orizzonti appartengono alla memoria visiva della laguna. Però in qualche misura è percepibile da subito un effetto sorpresa, come se quelle immagini fossero per certi versi di luoghi sconosciuti: i giochi di luce stranianti, i confini dilatati dello spazio, i riverberi di immagine tra cielo e mare, rendono le foto diversamente reali e sottolineano una specificità che sottratta alla dimensione descrittiva del paesaggio si apre a suggestioni stratificate. Inevitabilmente la fotografia finisce per recepire una connotazione esistenziale che nasce dal rapporto con il luogo e con la sua storia.

Gianni Murtas


NINO CORONA
Nasce a Cagliari nel 1951. Nel 1970 comincia a definire il suo percorso fotografico che tende a privilegiare nel tempo i luoghi, intesi sia come paesaggi che come architettura e storia, senza escludere comunque le zone periferiche dove si è compiuto il disastro. Gli spazi della fotografia sono così vasti, che non serve delimitarne i perimetri, pertanto ha ritenuto importante percorrere anche strade diverse. Fotografare è espressione del mondo ma non riguarda lo stare a guardare, piuttosto l’averci a che fare. La fotografia è apertura a tutti i mondi possibili. Dal 1980 ha partecipato a mostre sia personali che collettive in Italia e all’estero e ha collaborato con Istituzioni pubbliche e private. Ha associato all’attività fotografica la pubblicazione di libri e cataloghi.
www.ninocorona.com