Roberta Valtorta storica della fotografia
Mauro Zanchi curatore e critico d’arte
Sergio Giusti docente e teorico dell’immagine
Rosa Cinelli PhD candidate in Filosofia e Scienze umane
Modera
Andrea Tinterri curatore e critico d’arte
In un mondo dove le immagini possono essere generate con un iperrealismo sconcertante, le nozioni di autenticità e verità documentaria della fotografia sono messe nuovamente in discussione. I fotografi decidono l'inquadratura, il momento, la messa a fuoco, mentre chi utilizza l'IA agisce come "prompter". Il passaggio dalla cattura della luce su una superficie sensibile (pellicola o sensore digitale) alle immagini algoritmiche nate da dati numerici e da un'elaborazione computazionale di pattern appresi, innesca una serie di questioni relative a una verità non più legata alla referenzialità ottica, ma alla coerenza statistica interna del modello. Non si tratta più, quindi, di un'allusione narrativa o di un'impronta fisica, ma di un dominio vettoriale e statistico ad alta dimensionalità, che risiede all'interno della "scatola nera" degli algoritmi (come le Reti Generative Avversarie - GANs, o i modelli di diffusione). Questo spazio, detto latente, è il cuore pulsante dove l'IA apprende e memorizza le rappresentazioni statistiche di milioni di immagini, di concetti, di stili e di relazioni visive. È un universo di dati astratti, invisibile all'occhio umano, ma che costituisce il terreno fertile per la creazione di nuove immagini. Gli algoritmi esplorano autonomamente gli spazi latenti, sintetizzando immagini che possono superare o sorprendere l'intenzione iniziale, introducendo una nuova forma di agency non umana nel processo creativo. Il passaggio dal medium fotografico tradizionale alle immagini algoritmiche ottenute con reti neurali e AI generative rappresenta una delle più significative svolte nell'arte contemporanea, che induce a interrogarci non solo rispetto a "cosa" vediamo, ma soprattutto a "come" è stato generato e "da cosa" è stato appreso.
Roberta Valtorta, storica della fotografia
Roberta Valtorta (Milano 1952) storica dell’arte e della fotografia, vicepresidente della SISF (Società Italiana per lo Studio della Fotografia), membro del comitato scientifico delle riviste “RSF” (Università di Udine) e “Photographies” (University of Westminster, London). Consulente per la didattica al Centro Bauer di Milano, dove ha insegnato dal 1984 al 2024, docente alla Università IULM di Milano. Ha insegnato anche all’Università di Udine e al Politecnico di Milano. Nel 1987-1997 ha curato per la Provincia di Milano il progetto Archivio dello Spazio; nel 1989-1996 ha collaborato alla creazione degli archivi fotografici della Regione Lombardia; nel 1994-1998 ha diretto la collana di libri Art&, Udine; nel 1996 ha progettato il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, di cui è stata la direttrice scientifica fino al 2016. È stata consulente per la fotografia dell’Enciclopedia Treccani d’Arte Contemporanea nel 2020-2021. I suoi interessi riguardano il rapporto fotografia-arti visive, la fotografia come bene culturale, la documentazione del territorio, i progetti di committenza pubblica. Ha curato più di ottanta mostre in Italia e in Europa e ha pubblicato molti saggi, libri, cataloghi.
Mauro Zanchi, curatore e critico d’arte
Mauro Zanchi è critico d’arte, curatore e saggista. Dirige il museo temporaneo BACO (Base Arte Contemporanea Odierna), a Bergamo, dal 2011. Attualmente insegna storia della Fotografia e dell’Arte nel CFP Bauer a Milano e nella Libera Accademia di Belle Arti (LABA) a Brescia, Semiotica dell’Arte nell’Istituto Europeo del Design (IED) a Torino. È coordinatore del Dipartimento di Fotografia alla LABA di Brescia. Alcune pubblicazioni recenti: Metafotografia 1+2+3 (Skinnerboox, 2019-2021), La fotografia come medium estendibile (Postmedia books, 2022), Le insidie delle immagini (Postmedia books, 2022), Fotografie ritrovate (Postmedia books, 2024), Arte e magia (Giunti, 2018), Arte ed eros (Giunti, 2020), Arte e alchimia. Dall’antico al contemporaneo (Giunti, 2021), Arte e gioco (Giunti, 2022), Arte e bruttezza (Giunti, 2023), Arte e ironia (Giunti, 2025). Scrive per Art e Dossier, Il Giornale dell’Arte, Antinomie, Doppiozero e ATPdiary.
Sergio Giusti, docente e teorico dell’immagine
Sergio Giusti è uno studioso e docente di fotografia e arte contemporanea. Si interessa particolarmente alla teoria dell’immagine, alla cultura visuale, alla fotografia come forma artistica contemporanea e ai suoi intrecci con i linguaggi artistici e audiovisivi. Nel 2005 ha vinto il premio Paolo Costantini per la saggistica in Fotografia con il saggio “La caverna chiara. Fotografia e campo immaginario ai tempi della tecnologia digitale” (Lupetti/Museo Fotografia Contemporanea). Insegna Teoria dell’Immagine, Progetto di ricerca e Progetto video documentario al CFP Bauer di Milano, Fenomenologia dell’immagine alla Laba di Brescia e collabora al corso di Storia dell’Arte contemporanea presso la Facoltà del Design del Politecnico di Milano. Tra le altre sue pubblicazioni, oltre al saggio “Il gesto e la traccia. Interazioni a posa lunga” (Postmedia Books, 2015), molti articoli su rivista. Fra i quali, “Dalla fotografia-ricordo alla fotografia-messaggio: ha ancora un senso l’archivio familiare per l’immagine condivisa in rete?” in Gli archivi fotografici personali nell’era digitale: memorie private e public history (Civita Editoriale, 2021); “Immagine-atto / immagine-arto: la fotografia come protesi tra performance e comportamento nell’era della condivisione con le fotocamere in rete”, in Mediascapes Journal, n. 12, 2019; “Earth and Street View Photography: esplorazioni e derive come brandelli della mappa sull’impero del codice”, RSF, rivista di studi di fotografia (University Press, 2016).
Rosa Cinelli, PhD candidate in Filosofia e Scienze umane e in Scienze dell’Informazione e comunicazione
Rosa Cinelli è dottoranda di ricerca in cotutela internazionale tra l’Università degli Studi di Milano, (Dipartimento di Filosofia “Piero Martinetti”) e l’Université Côte d’Azur (laboratorio di ricerca in Scienze dell’Informazione e della Comunicazione). È membro del progetto di ricerca ERC Advanced “An-Iconology. History, Theory, and Practices of Environmental Images” e, a Cannes, partecipa alle attività del centro di ricerca interdisciplinare XR2C2, incentrato sui media di Realtà Estesa. La sua ricerca è incentrata sull’evidenza visiva e sull’uso delle immagini come prova documentaria, dalla fotografia alla realtà virtuale. Su questi temi ha scritto i capitoli “Fake” e “Forensiche” del volume Il postfotografico (Einaudi 2024). Nel 2019 ha conseguito il diploma in fotografia presso la scuola Riccardo Bauer di Milano. Dal 2022, collabora con Cineforum Web pubblicando recensioni di opere immersive nella rubrica VR Forum, e con la rivista Fata Morgana Web scrivendo di fotografia.
Andrea Tinterri, curatore e critico d’arte
È curatore e critico d’arte contemporanea con particolare attenzione al linguaggio fotografico. Dopo aver conseguito la laurea triennale in Civiltà Letterarie e Storia delle civiltà e la specializzazione in Storia e Critica delle Arti e dello Spettacolo, ha collaborato, dal 2010 al 2012 al CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione. Università degli Studi di Parma). Attualmente è consulente artistico della Società Umanitaria di Milano, direttore artistico della rivista d’arte contemporanea “La Foresta”, direttore artistico di “Galleria Indice”, collabora con la cattedra di fotografia e di storia dell’arte contemporanea dell’Università di Parma, insegna presso LABA, Libera Accademia di Belle Arti e collabora con “Il Giornale dell’Arte”. Ha pubblicato con diverse case editrici tra cui SKIRA, Dario Cimorelli Editore e Silvana Editoriale con cui ha pubblicato il libro “9 racconti tra arte e fotografia”.
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