Amore e Potere
Se è vero che il teatro è lo specchio del mondo, più che mai queste due parole riflettono la realtà. Amore e potere sono due forze positivenegative che smuovono ogni attività, ogni aspetto della vita umana . Nella sua essenza, ogni aspetto della vita è presente nelle storie raccontate, sorta di racconti fiabeschi in grado di esprimere tutto sia pure con un linguaggio simbolico, che ci dà le stesse emozioni, gli stessi brividi che proviamo di fronte alle grandi gioie e ai grandi dispiaceri.
Il catalogo delle storie raccontate sui palcoscenici del mondo operistico contiene in sintesi quanto può verificarsi nell'ambito della vita, siano storie a lieto fine, le più rare, sia di fronte a drammi in cui il male sembra avere la prevalenza, ma c'è sempre un perché anche il buono viene sacrificato.
Ne “I Puritani” di Vincenzo Bellini si canta l'amore di un giovane per la propria innamorata, il dolore di costei quando vede il suo innamorato fuggire a cavallo con un'altra donna. In realtà si tratta del salvataggio della regina; è un'opera vocalmente assai impegnativa e che segna l'accettazione dei canoni francesi, su consiglio di Rossini, per facilitare la carriera del giovane Compositore. Ultima opera del catanese, pronto a ulteriori conquiste artistiche,
opera a lieto fine in cui viene celebrato l'amore e ristabilita la giustizia.
“Anna Bolena” e “Maria Stuarda”, due titoli donizettiani, due opere per tre infelici regine; il potere naturalmente è alla base delle lotte tra i vari personaggi. Sono capolavori del Bergamasco che, un tempo dimenticati, grazie all'impegno del maestro Gianandrea Gavazzeni e a cantanti d'eccezione, tra cui Maria Meneghini Callas, risorsero a nuova vita negli anni 5060. Ritroviamo il grande Bellini in “Norma”, capolavoro di rarissimo equilibrio musicale che spesso fece tanta paura agli esecutori da evitarlo. .Fra tutti Toscanini. Più che mai quest'opera impegna la direzione d'orchestra per realizzare lo straordinario equilibrio musicale. Ai cantanti è richiesta tecnica eccezionale e sensibilità per riprodurre la tragedia. Storia biblica quella di “Sansone e Dalila” dove la donna viene presentata come psicologicamente debole, capace di sacrificare l'uomo che ama per motivi politici; il tutto celebrato con una musica tra le più appassionate ed erotiche che si possa immaginare.
Nella verdiana “Luisa Miller” si assiste allo scontro tra ceti sociali; alla purezza dei sentimenti di Luisa e di Rodolfo si contrappone il tentativo violento del padre di Rodolfo di fargli sposare una cugina per sanare la propria situazione sociale ed economica (come in “Lucia”). E Luisa viene costretta a firmare una lettera che finge il tradimento amoroso. Più tardi situazione analoga costituirà una scena importante de “La Traviata”.
Tra i titoli più noti del repertorio melodrammatico italiano figura ”Rigoletto”, argomento dominato dalla maledizione il gobbo verrà punito terribilmente per il suo comportamento ipocrita alla corte del Duca.
Dramma politico quant'altri mai, “Simon Boccanegra” investe l'intreccio dei sentimenti familiari, della paternità mancata di Verdi, della politica con la ricompensa dell'ultimo momento, cui si oppone la durezza dell'implacabile avvelenamento.
Nella sua versione originale in cinque atti e in lingua francese, “Don Carlos” costituisce un crogiuolo di elementi e sentimentali e ipocriti e politici. E’ davvero un peccato che tale versione sia meno diffusa della successiva in lingua italiana: essa è priva soprattutto del primo atto.
Amore e potere osserva la complessità dei sentimenti, in positivo e in negativo; è anche la durezza dei destini dei popoli sacrificati alle ambizioni del potere.
Rassegna a cura di Giuseppe Pintorno
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