Inserire nel proprio testamento la Società Umanitaria vuol dire impegnarsi per il sociale, la cultura e la formazione. Tre concetti che da sempre sono insiti nel nostro DNA.
Scrivere un testamento è facile, ma si deve fare attenzione alla forma e al contenuto. La legge consente di individuare i soggetti ai quali destinare il proprio patrimonio dopo la morte ma obbliga a lasciare una parte di esso ai propri eredi diretti.
Esistono tre tipi di testamento:
- Testamento Olografo, art. 602 c.c.
E’ quello più semplice, i requisiti fondamentali sono: deve essere scritto a mano, datato e firmato. Andrà conservato in un luogo sicuro, consegnato ad una persona di fiducia o ad un notaio. - Testamento Pubblico, art. 603 c.c.
Viene redatto da un notaio che al termine è obbligato a darne lettura a chi fa il testamento e ai testimoni presenti. Viene firmato dal notaio, dal testatore e dai testimoni. Viene conservato dal notaio che ha anche il compito di attestare la capacità di intendere e volere del testatore. - Testamento Segreto, art. 604 c.c.
Il contenuto del testamento è segreto e il contenuto rimane tale anche per il notaio. Può essere scritto a computer, va riposto in una busta chiusa e sigillato direttamente dal notaio che lo riceve in presenza di due testimoni. E’ una forma ormai non tanto utilizzata.
Sarà sempre possibile modificare o integrare un precedente testamento redatto.
E’ possibile lasciare beni immobili (come appartamenti o terreni), mobili (denaro, buoni postali o gioielli) e polizze assicurative (comunicando alla sua assicurazione come beneficiario la Società Umanitaria).
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