I tre Centri di Servizi Culturali della Società Umanitaria sono stati istituiti nel 1967 attraverso una convenzione con la Cassa per il Mezzogiorno e da allora operano in Sardegna nel campo della formazione permanente degli adulti, principalmente attraverso il cinema e gli strumenti audiovisivi. In questa sezione ci presentano il loro lavoro, incentrato sulla raccolta, la conservazione, la diffusione e la produzione della memoria locale.
Rassegna cinematografica a cura dei Centri Servizi Culturali dell’Umanitaria Un simbolico connubio tra passato, presente e futuro. A partire da mercoledì 14 aprile, una volta alla settimana (con visione aperta per sette giorni consecutivi), sarà possibile fruire gratuitamente di una piccola parte del patrimonio cinematografico delle tre sedi sarde dell’Umanitaria. Persone e territori, musiche e tradizioni, lavori e sentimenti, politica e folklore, mari e miniere, l’isola e il continente. Tutto questo è racchiuso nella rassegna “La Sardegna nello schermo 2.0”, composta da sette film (sette come la settima arte), selezionati e scelti non solo per lo spessore dei contenuti, per le storie che raccontano, per le memorie che hanno salvato, ma perché questi sette film sono rappresentativi di un lavoro straordinario: quello che da mezzo secolo contraddistingue le nostre sedi sarde impegnate nel recupero, la salvaguardia, la diffusione e la produzione di materiali cinematografici ed audiovisivi sulla memoria della Sardegna. La rassegna è suddivisa in tre filoni, distinti ma complementari, quasi tre momenti di un unico tema, la Sardegna “ritrovata”: ritrovata nel cinema delle origini, quello dei restauri conclusi dalla Cineteca sarda di Cagliari (la prima pellicola della rassegna risale al 1922); ritrovata nel cinema di famiglia, con le migliaia di filmini digitalizzati con il progetto “La tua memoria è la nostra storia”; ritrovata nel cinema delle produzioni, con i documentari che racchiudono una vita, un luogo, una memoria per il futuro. Questa è una rassegna che travalica il tempo, ma si ferma nello spazio, quello del vostro schermo, in linea con quanto ci ha insegnato Bernardo Bertolucci: “Ricorderemo il mondo attraverso il cinema”.