Mario Melino e l'educazione degli adulti Franco Mereghetti |
Mario Melino nasce ad Anzano di Puglia nel 1916. Terminato il liceo (sotto la guida di Tommaso Fiore) si trasferisce a Milano dove si laurea in Lettere nel 1940. Fa il servizio militare a Bari svolgendo un’intensa attività di propaganda antifascista e subendo anche il carcere. Dopo l’8 settembre 1943 conosce a Roma Riccardo Bauer e ricopre importanti incarichi nel Partito d’Azione. Nel settembre 1944 viene nominato ufficiale del “Patriot Branch” ed opera al seguito dell’Ottava Armata.
Alla fine della guerra condivide con Bauer il progetto di ricostruire l’Umanitaria. Si parte subito: già nel luglio ’45 comincia un corso per propagandisti della cooperazione, che si svolge all’aperto, nei chiostri. Dappertutto, attorno, ci sono macerie. Ma si va avanti, con un impegno a tempo pieno per la ricostruzione degli edifici e la ripresa delle attività tipiche dell’Ente, cercando di andare oltre il semplice recupero della gloriosa tradizione di sostegno ai lavoratori dell’età giolittiana. La situazione storica è mutata.
Ad un convegno sul tempo libero Melino afferma che l’evoluzione economico-industriale in atto nel secondo dopoguerra conduce ad un “impiego sempre più umano degli esseri umani”. La classe operaia non ha bisogno solo di istruzione, ma anche di educazione. Così Melino crea un vero e proprio laboratorio sperimentale di educazione degli adulti, avvalendosi della collaborazione del sociologo Leone Diena, e di docenti qualificati (tra cui Enea Cerquetti), e puntando alla diffusione di una cultura nuova e alternativa, volutamente non enciclopedica. Da qui nasce il Centro residenziale Osimo a Villa Meina, sul lago Maggiore, sede di corsi di aggiornamento.
Abbiamo un resoconto di un corso di educazione degli adulti (ad opera di Mara Valli), tenutosi nel 1962, che possiamo considerare un corso-tipo. I destinatari sono i frequentatori di luoghi di incontro tradizionali della classe operaia, in prevalenza Circoli cooperativi (di Milano e provincia). Il corso, dal titolo “Aspetti e problemi del mondo contemporaneo” era articolato in quattordici incontri serali. La grande maggioranza degli educandi possedeva soltanto la licenza elementare: occorreva, dunque, affrontare argomenti di immediato interesse, lontani da ogni accademismo: si optò per cinema, teatro, musica e letteratura. Le pellicole scelte avevano argomenti forti, quali la guerra, il razzismo, il fascismo, gli scioperi; gli spettatori si impegnavano a fondo per vedere ed analizzare film come Il ferroviere di Germi o Cronache di poveri amanti di Lizzani. Insieme al Piccolo Teatro di Milano si realizzò un montaggio di poesie, raccolte da Ruggero Jacobbi sotto il titolo goethiano “Poesia e verità” (con autori quali Garcia Lorca, Brecht, Majakovskij, Saba, Quasimodo). Infine, accogliendo le preferenze espresse dai corsisti stessi, sono stati presentati libri di Pavese, Vittorini, Cassola e Camus, seguiti da approfondite discussioni. L’interesse per il corso è stato tale che in molti circoli si sono volute realizzare serate supplementari.
Nel 1975 Melino lascia la sua carica all’Umanitaria, senza dimenticarne il “ricostruttore”. Nel 1984, organizza un grande convegno in onore di Bauer, curando poi, insieme con Piero Malvezzi, l’autobiografia postuma “Quello che ho fatto”.
È morto a Zoagli (GE) il 23 agosto 2000.
Mario Melino and Adult Education Franco Mereghetti |
Mario Melino was born at Anzano di Puglia in 1916. After high school he moved to Milan, obtaining an Arts degree in 1940. During his military service in Bari he campaigned actively against Fascism and was imprisoned. After the events of 8 September 1943, he met Riccardo Bauer in Rome and held important positions in the Action Party. At the end of the war he joined Bauer in the reconstruction project of the Società Umanitaria.
The working class needed a wider kind of education rather than the mere scholastic one. This is the reason why Melino created an experimental workshop for adult education with the help of collaborators and qualified teachers (among them Leone Diena and Enea Cerquetti), who focused on the dissemination of a new and alternative culture that was deliberately not restricted to book learning.
In an account of an adult education course (by Mara Valli), held in 1962, we find all the elements of a typical course. It was intended for people operating in cooperative clubs in and around Milan. The course was entitled “Aspects and Problems of the Contemporary World”. It was divided into fourteen evening sessions; it was non-academic and it dealt with issues of immediate interest. These included cinema, theatre (in synergy with the Piccolo Teatro in Milan), music and literature, following a multidisciplinary path that interspersed films like Pietro Germi’s The Railwayman with poetry evenings (with readings from famous poets such as Garcia Lorca, Brecht, Mayakovsky, Saba, Quasimodo) and literature evenings (with discussions on books by Pavese, Vittorini, Cassola and Camus). The interest in the course was so high that many cooperative clubs organised supplementary evenings.
Melino left the Società Umanitaria in 1975 but he did not forget the man responsible for its reconstruction. In 1984 he organised a large convention in Bauer’s honour and with Piero Malvezzi he edited Bauer’s autobiography Quello che ho fatto.
He died in Zoagli on 23 August 2000.