Angelo Omodeo, uomo di scienza e di azione Andrea Silvestri |
Laureato ingegnere civile al Politecnico di Milano (1899), Omodeo fu singolare figura di tecnico, esperto soprattutto della questione delle acque, e insieme esponente del riformismo socialista intorno a Filippo Turati e alla rivista Critica Sociale. Titolare di un importante studio di progettazione di opere idrauliche, con attenzione per il raccordo tra esigenze irrigue e producibilità idroelettrica, e più in generale per la regolamentazione delle derivazioni delle acque pubbliche e per il riordino idrogeologico del territorio, Omodeo fu ispiratore sia di atti legislativi in materia (come il decreto-legge del 1916 di Ivanoe Bonomi sull’utilizzazione coordinata delle risorse idriche nazionali), sia del grande discorso programmatico di Turati alla Camera nel ’20 (“Rifare l’Italia!”) a favore – invano – di convergenze democratiche che salvassero il Paese. L’azione tecnica di Omodeo mirò sempre alla creazione di condizioni sociali ed economiche che consentissero la crescita del benessere e della civiltà: sia che si trattasse dello sfruttamento delle disponibilità energetiche al Sud per lo sviluppo agricolo e industriale; o della sistemazione idraulica della Sardegna, con il grande progetto di Omodeo della diga sul Tirso; o infine dell’esperienza di consulente di prestigio all’estero, per es. in Francia, Spagna, Belgio, Albania, o in Egitto per l’utilizzazione delle acque del Nilo, o in Unione Sovietica per grandi opere di irrigazione, bonifica, produzione idroelettrica. Con queste premesse non stupisce la partecipazione di Omodeo all’Umanitaria, pur limitato nel tempo (1902-1906) per il crescente impegno professionale. L’esordio era avvenuto, subito dopo i fatti tragici del 1898, a livello locale: nella Lomellina, dove era nato (a Mortara), Omodeo aveva dato un contributo alle lotte delle leghe operaie e in particolare delle mondine. Il suo impegno a Milano iniziò alla fine dello stesso 1901, come consigliere designato dalla Camera del Lavoro per la Società Umanitaria. Omodeo andò a presiedere la IV Sezione relativa alle Scuole d’arti e mestieri e alle Cooperative di campagna, così come il liberale democratico Cesare Saldini del Politecnico guidava la III Sezione per gli stessi problemi nella città di Milano. La IV Sezione, come risulta anche da due convegni dei lavoratori dei campi (il primo a Mortara, il secondo a Milano), fondò l’Ufficio agrario, per migliorare le condizioni materiali e morali dei contadini; sostenne la Cattedra ambulante di agricoltura e (anche in collaborazione con altre istituzioni) vari uffici di collocamento in Lombardia; avviò il progetto della colonia agricola di Ferno nella brughiera di Malpensa. Anche al di fuori delle tematiche agrarie, la voce di Omodeo all’Umanitaria si fece sentire in altre iniziative. Nel 1902 la III Sezione creò, in collaborazione con il Politecnico e con la Società d’incoraggiamento d’arti e mestieri, la Scuola laboratorio di elettrotecnica per operai, con Saldini e Omodeo nel Comitato direttivo. Nel 1904 Omodeo esaminò il progetto dell’Umanitaria di un pionieristico quartiere di case popolari in via Solari: in particolare propose interventi correttivi a favore dell’igiene, del confort e della gradevolezza delle decorazioni, interventi recepiti prontamente (senza ricorrere a un concorso, secondo il parere comune di Omodeo e Saldini) da Giovanni Broglio, “l’architetto dei poveri”.
Angelo Omodeo, a Man of Science and Action Andrea Silvestri |
Graduated in civil engineering from Milan Polytechnic in 1899, Angelo Omedeo was an exceptional technician, an expert in hydraulics and at the same time an exponent of the socialist reform movement linked to Filippo Turati and the journal “Critica Sociale”. He was the owner of an important studio for hydraulic projects and he instigated various legal provisions regarding water (such as the Ivanoe Bonomi decree of 1916 on the coordinated use of national water resources). He was the inspiration for Turati’s great speech to the Chamber of Deputies in 1920 (“Re-making Italy!”) proposing, unsuccessfully, democratic convergences to save the country. Omodeo’s technical activity was always directed towards the creation of social and economic conditions that would allow the growth of welfare and civil values, whether it was the exploitation of energy resources in the South for agricultural and industrial development, or the deployment of water resources in Sardinia, with the grand project of the Tirso dam, or in his experience as a renowned consultant in France, Spain, Belgium, Albania, and in Egypt for the utilisation of the waters of the Nile, or in the Soviet Union for great works of irrigation, land reclamation and hydro-electric power. With this background it is not surprising that Omodeo became involved with the Società Umanitaria’s growing commitment to occupational training, even if for only a short time (1902-1906). His work in Milan (after a business trip to Eritrea in the autumn of 1901 to check on false and unscientific illusions about possible water collection for cotton production) started at the end of 1901 when he was appointed as a member of the Board of the Società Umanitaria by the Chamber of Labour. Omodeo was put in charge of section IV, which was responsible for the schools of arts and crafts and the farming cooperatives. Section IV also founded the Ufficio Agrario, with the aim of improving the material and social conditions of the peasants. Omodeo held the peripatetic Chair of Agriculture and was head of various employment offices in Lombardy. He also launched the agricultural project for the area of Ferno near Malpensa. Omodeo was an influential figure at the Società Umanitaria aside from agricultural issues. He collaborated with Saldini in setting up the School for electricians, and was involved in the pioneering social housing project in Via Solari, proposing improvements in the interests of hygiene, comfort and decorative styles that were readily accepted by Giovanni Broglio, “the poor man’s architect”.