Alfredo Sassi

Alfredo Sassi, il dovere dell'insegnamento
Claudio A. Colombo
 Italiano


Chi ha avuto il privilegio di conoscerlo personalmente, sa che per Alfredo Sassi (1869-1952) l'arte e l'insegnamento furono sempre le due grandi ragioni ideali della sua vita, le due finalità che lo guidarono durante oltre sessant'anni a esprimere, attraverso le immagini delle sue sculture e attraverso il suo magistero di educatore, gli stessi sentimenti, gli stessi valori, gli stessi principi etici ed estetici nei quali credeva fermamente.
Formatosi nell'ambiente lombardo degli ultimi decenni del secolo scorso (all'Accademia di Belle Arti di Brera si era meritato numerosi premi), vicino sia ai valori del mutuo soccorso (suo padre, Angelo, era consigliere di sorveglianza della "Mutua Associazione degli Osti, Trattori e Mercanti di vino"), sia alle istanze del socialismo umanitario di Treves e Turati, come altri pittori o scultori del suo tempo - da Previati a Segantini - già nelle opere della prima maturità riuscì a fondere il motivo lirico di certe figure femminili con l'elemento più propriamente «sociale» della sua scultura, dove meglio traspare la carica umana, la sua attenzione verso le sofferenze e le difficoltà degli umili.
Questa sua componente umanitaria si ritrova nella lunga, intelligente esperienza di apostolato sociale che doveva fare di Alfredo Sassi il primo e più convinto pioniere dell'educazione popolare nella Brianza, dove le precarie condizioni economiche obbligavano la maggior parte delle famiglie a togliere i figli dalle scuole elementari per mandarli subito al lavoro, nei campi o in officina. A Renate (dove si era trasferito dopo il matrimonio, nel 1893) non esisteva neppure l'edificio scolastico, e fu proprio lui, eletto assessore comunale nel 1901, a insistere per dare finalmente una sede propria alle scuole, convinto che "l'educazione del popolo è il primo dei nostri bisogni e il primo dei nostri doveri".
Questa sua carica ideale non doveva passare inosservata ai dirigenti dell'Umanitaria che nel 1909 lo chiamarono a far parte della Commissione per il miglioramento delle scuole di disegno della campagna (accanto a importanti figure del tempo come Giuseppe Sommaruga, Luigi Cavenaghi, Cesare Saldini, Gaetano Moretti, Luigi Conconi), di cui le iniziative più significative furono il "Concorso di lavoro" (quattro le sezioni: falegnami, ebanisti e intagliatori, fabbri, decoratori) e le Mostre didattiche per le scuole di disegno della Brianza organizzate nel 1910, a Meda, e nel 1912, a Cantù.
Il suo impegno educativo, il fermo convincimento di aiutare gli altri a uscire dalla schiavitù dell'ignoranza, a migliorarsi nel lavoro, a elevarsi spiritualmente, lo portarono a fare proprio il motto "Ars et Labor", promuovendo nella Brianza mostre, conferenze, biblioteche, corsi professionali, sempre con finalità di previdenza e di istruzione popolare a vantaggio dell'elevazione dei più sfortunati, giovani e meno giovani (nel 1915, su proposta del Ministero dell'Istruzione, gli venne conferita la Croce di Cavaliere della Corona d'Italia).
Sulla sua tomba ha voluto che fosse incisa questa epigrafe da lui stesso dettata: "Scultore Alfredo Sassi / 4 agosto 1869 - 11 agosto 1952 / "Non vi può essere grandezza di patria né grandezza di nazione se non nell'istruzione e nell'educazione del popolo / Scuola, scuola, scuola!".


 Alfredo Sassi, teaching as a duty
Claudio A. Colombo
english

As testified by those who had the privilege to know him personally, Alfredo Sassi (1869-1952) always considered art and teaching as the two major ideal inspirations of his life. His approach reflected the outlook of Reformist Socialism typical of his time and sought to relieve the working classes’ suffering and difficulties.
In his long experience as a social missionary, this solidarity drive led Sassi to become one of the keenest advocates of popular education in the Brianza area. In 1893, after his marriage, he relocated to Renate, a small town near Lecco that did not even have a school at the time. Since 1901, when he became town councilor, he personally committed to create a school for the community. The Umanitaria executives heard about his ideal passion and in 1909 invited him to become a member of the Commission for the improvement of drawing schools in the rural areas (alongside other major experts of the time such as Giuseppe Sommaruga, Luigi Cavenaghi, Cesare Saldini, Gaetano Moretti, Luigi Conconi). The Commission promoted several relevant actions such as the "Work Competition" (that included sections for carpenters, cabinet-makers and engravers, metalworkers and decorators) and the Educational Exhibitions for the drawing schools of the Brianza area organized in Meda in 1910 and in Cantù in 1912.
Faithful to the motto "Ars et Labor", Sassi pursued a life-long commitment to education, and to helping the illiterate break free from the chains of ignorance through work. To this end, he promoted several exhibitions, conferences, libraries, vocational training courses in the Brianza area always with the goal of creating opportunities for the education and welfare of the disenfranchised, either young or old.
He personally wrote the following inscription to be engraved on his tombstone: "Alfredo Sassi, Sculptor / August 4, 1869 – August 11, 1952 / "Only the education and improvement of the people can make a country, a nation great / School, school, school!".