Il servizio di avvocatura per i poveri Claudio A. Colombo |
Era il 1907, e a Milano un gruppo di avvocati lungimiranti costituiva, con il sostegno dell’Umanitaria, un esperimento incredibile per i tempi di Turati e del primo socialismo riformista: in tre soli mesi, quegli uomini creavano un Ufficio di Assistenza legale per i poveri di Milano, e delle limitrofe campagne per “proteggere gli indigenti da cavallocchi sfruttatori, consigliarli ed assisterli nelle vertenze che insorgono, salvarli in tempo dall’avventurarsi in liti disastrose”.
In realtà, un analogo servizio - l’Avvocatura dei poveri - era stato introdotto dallo Stato italiano già nel dicembre del 1865, ma nel giro di pochi anni gli uffici degli avvocati e i procuratori dei poveri retribuiti dall’erario erano stati soppressi e non erano stati sostituiti da nessun altra iniziativa, che potesse frenare il ricorso alla giustizia ordinaria per valere le proprie ragioni, spesso per motivi futili e banali liti familiari.
Fin dalle prime settimane, intorno al gruppo proponente (uno su tutti, l'avvocato Enrico Gonzales, futuro docente alla Scuola di legislazione sociale dell'Umanitaria) si formava una schiera di volonterosi professionisti, alieni da ogni idea di lucro o di réclame, desiderosi solo di salvare il povero dalle notissime male arti di “professionisti meno onesti e di pseudo patrocinatori da corridoio”, e di offrire, disinteressatamente, il patrocinio in sede penale, l’assistenza in sede civile, od anche il semplice consiglio che valesse a distrarlo “da pericolose manie di litigiosità”.
In soli otto anni di vita (dal luglio 1907 al dicembre 1914) l’Ufficio di Assistenza legale per i poveri avrebbe decuplicato i suoi interventi, passando da 367 a 4.446 cause (tra penale, civile, amministrativo a cui si aggiunsero le pratiche - dal 1913 - per la Cassa di maternità), sempre confidando nel soccorso determinante dell’Umanitaria, che in via Manzoni 9 aveva accordato l’uso di due locali, stanziando anche un fondo spese per arredamento, telefoni e un impiegato fisso.
Fu un istituto indipendente ed autorevole con un servizio innovativo, che trovò immediata rispondenza nelle classi meno abbienti (facili nel cadere in mano a speculatori in giacca e cravatta), consapevoli che in quelle stanze i 27 consulenti (diventati presto 38) prestavano la loro opera con assiduità, con intelligenza, con coscienza, e con un unico scopo: quello di aiutare i meno fortunati.
Un servizio sociale che la Società Umanitaria dal 2013 ha rimesso in funzione insieme a Icaf (Istituto di Conciliazione e Alta Formazione), dando vita ad uno Sportello di Mediazione Civile, uno strumento alternativo, e conveniente, rispetto al normale iter processuale.
Legal aid for the poor Claudio A. Colombo |
In 1907, a group of Milanese lawyers supported by the Umanitaria decided to start an incredibly enlightened experiment for the time of Turati and early reformist socialism. Within just three months, they inaugurated the Office for Legal Aid for the Poor in Milan and the surrounding countryside in order to “protect the destitute from exploitation, advise and assist them in impending disputes and prevent them from venturing in calamitous litigations”.
A similar service – the Legal Counsel for the Poor – had been established by the Italian State in December 1865 with funding from the State Treasury. Unfortunately, its offices of lawyers and attorneys for the poor had been suppressed within a few years and no other service had replaced them in order to curb the old Italian habit of resorting to public justice.
A number of willing professionals joined the founding core of the Milan-based group since the very first weeks. Driven by “a well-meaning concept of professional dignity”, they only wanted to save the poor from the clutches of infamous “less honest professionals and pettifoggers” by offering them legal aid in either criminal or civil courts, or even by counseling them and therefore prevent them from embarking in “dangerous litigations”.
The poorest sections of the population immediately responded to the innovative service provided by this independent institution. They were thankful for the assiduity, intelligence and conscience those 27 consultants (who became 38 within a couple of years) put in their work – between July 1907 and December 1914, they took care of as many as 4,446 criminal, civil and administrative cases.
In 2013, the Società Umanitaria revived this social service and partnered with ICAF (Istituto di Conciliazione e Alta Formazione) to create an Office for Civil Mediation as a convenient alternative to going to trial.