Il sodalizio con l’Unione Femminile Eleonora Cirant |
Radicata nello stesso ambiente sociale e culturale della Società Umanitaria, anche l’Unione Femminile Nazionale si muove nella direzione di emancipare “gli oppressi” dallo sfruttamento e dalla povertà attraverso l’istruzione, la dignità del e nel lavoro, la riforma dei codici. L’Unione si rivolge in particolare alle donne in rapporto alla loro duplice oppressione, di classe e di genere. In raccordo con il movimento femminista che in quegli anni si manifesta in tutto il mondo, l’Unione è fondata a Milano nel 1899 per iniziativa di un gruppo di donne già politicizzate in ambienti socialisti.
L’assistenza pubblica e laica è il terreno su cui si sviluppa il rapporto con la Società Umanitaria. Un rapporto segnato dall’ambivalenza, tra convergenza di valori e squilibrio di potere. L’Unione, infatti, è femminile in un contesto patriarcale ed ha meno mezzi economici della Società Umanitaria. Tuttavia, a mantenere i legami tra le due istituzioni è non soltanto l’orizzonte politico, ma anche i rapporti tra le persone che tale orizzonte condividono nello spazio pubblico e privato. Un esempio per tutti: Luigi Majno è l’estensore del primo statuto della Società Umanitaria e il suo primo presidente, ma anche marito di Ersilia Bronzini, fondatrice dell’Unione femminile e tra le sue più carismatiche protagoniste.
Gli Uffici indicazioni e assistenza sono il primo frutto del rapporto tra le due istituzioni. Ad avviare il lavoro, nel 1901, è l’Unione che nel manifesto programmatico prefigura uno sportello di raccordo tra domanda e offerta di assistenza, volto ad innestare sull’assistenza anche percorsi di emancipazione dal bisogno. L’esperimento funziona e si consolida in un consorzio tra i due enti, avviato nel 1905 e interrotto nel 1912 per difficoltà economiche dell’Unione, che nel 1918 riprenderà autonomamente la gestione del servizio.
L’Ufficio di collocamento per le domestiche con annessa Pensione-dormitorio è la seconda iniziativa pionieristica che trova alimento nel sodalizio fra le due istituzioni. Realizzato a partire dal 1905 nella sede dell’Unione femminile, e sostenuto economicamente dall’Umanitaria, è uno sportello di raccordo tra domanda e offerta di impiego e si rivolge a una delle categorie di lavoratrici meno riconosciute, più sfruttate ed esposte al mercato della prostituzione e della tratta. L’assistenza al collocamento è indirizzata a donne tra i quattordici e i cinquantacinque anni che cercano lavoro come domestiche, cuoche, cameriere, personale d’albergo e d'istituti. Nel 1919 l’Ufficio sarà riconosciuto e sussidiato dallo Stato.
Entrambe le esperienze confluiscono nei servizi di accoglienza per le donne e gli uomini che la Grande Guerra riversa in città. Alla Casa degli emigranti, istituita come alloggio provvisorio dalla Società Umanitaria nei pressi della Stazione centrale, l’Unione contribuisce con buoni per vitto e alloggio, biancheria e vestiario, erogati tramite l’Ufficio indicazioni e assistenza. Mentre attraverso l’Ufficio di collocamento provvede a collocare ragazze minorenni come lavoratrici domestiche, alloggiandole temporaneamente nella Pensione funzionante in sinergia con l’Ufficio. L’Unione, inoltre collabora con alcune sue delegate nella assistenza agli sfollati per la ricerca di abitazioni.
The partnernship with the Women’s Union Concetta Brigadeci and Eleonora Cirant |
The National Women’s Union shared the same social and cultural background as the Società Umanitaria, as well as its focus on education, dignity and work as tools to set “the oppressed” free from poverty. Established in Milan in 1899, the Union particularly addressed women and their two-fold class and gender oppression.
Luigi Majno, who drafted the Società Umanitaria’s first statute and acted as its very first chairman, was responsible for the two institutions’ enduring partnership based on the concept of public and lay assistance. Majno was also the husband of Ersilia Bronzini, founder of the Union and one of its most charismatic exponents.
The first results of the partnership between the two institutions were the Information and Assistance Offices. The Union made the first step in 1901, when it opened an office that would combine supply and demand in order to implement assistance with emancipation programs. The experiment’s success led to a consortium established between the two institutions as early as 1905.
The second joint venture was the Employment Agency for Domestic workers. Established in 1905 within the Women’s Union offices, and financially supported by the Umanitaria, the Agency addressed the women who were most liable to exploitation and exposed to prostitution. The placement program targeted women between fourteen and fifty-five years who wanted to find a job as house help (maids, cooks, etc.).
Both activities converged into the assistance services for the mass of refugees (men, women, and children) that crowded the city during the Great War. The Women’s Union contributed to the House of Migrants – established by the Umanitaria as a temporary shelter near the Central Railway Station – with food and lodging coupons and clothing. At the same time, its Employment Agency helped underage girls find a job as house help.