Il bambino è il padre dell’uomo |
Questa frase di Maria Montessori racchiude la weltanshaung dell’Umanitaria in materia di educazione, istruzione e cultura, determinanti per il tessuto sociale della collettività. L’Umanitaria si rese subito conto che i servizi di assistenza ai "diseredati", la lotta alla disoccupazione e l’addestramento professionale non erano sufficienti a garantire il riscatto e l'emancipazione del Quarto Stato. Se ogni essere umano è un “prodotto sociale”, soprattutto quando è in condizioni precarie, bisogna seguirlo, educarlo, responsabilizzarlo, fin dai primissimi anni di vita. Il punto di partenza (1908) diventa la Casa dei Bambini della celebre pedagogista, un ambiente armonico e scientificamente adatto, su misura del bambino, dove educare gli uomini del domani a sviluppare la propria personalità, imparando ad esprimersi, a confrontarsi, ad agire nella massima naturalezza, seguendo le proprie inclinazioni, senza alcuna imposizione esterna: un immediato salto in avanti rispetto agli schemi classisti della cultura dominante. Attorno a questo esperimento (che sarà universalmente applicato) si doveva riformare la concezione civile dell’Umanitaria: ogni bambino deve essere messo nelle condizioni di diventare nella propria libertà un soggetto sociale, preparato, responsabile, impegnato, solidale. La centralità della formazione dei giovani nel processo di crescita è ribadita dall’Umanitaria anche negli anni Cinquanta, quando si elabora, attraverso la Scuola preparatoria di orientamento professionale, studiata per i ragazzi dai 10 ai 13, un nuovo modello didattico ed educativo che fu adottato dalla riforma della scuola dell’obbligo nel 1963. La scuola riesce ad assolvere il suo compito formativo solo se diventa attiva, se apre la mente, se sviluppa il gusto e lo arricchisce (con gite d’istruzione, lavoro di gruppo, visite alle aziende, attività culturali extra-scolastiche): insomma, se di ogni generico, anonimo lavoratore in pectore sa fare un vivace, intelligente, versatile operaio d’arte. Da questa esperienza nasce la Scuola Media a livello nazionale Si voleva quindi un programma modulare a più stadi, che potesse favorire per ogni singola fase della vita la maturazione e la crescita degli individui, collegando lavoro e istruzione, educazione e progresso, un'offerta culturale, dunque, non elitaria per spingere in avanti il progresso civile collettivo: educazione è cultura, cultura è democrazia. Per dare consapevolezza, dignità e slancio a quel Quarto Stato immortalato dal celebre dipinto di Pelizza da Volpedo, l'intervento dell'Umanitaria per tutto il ‘900 si sviluppa con la rete delle biblioteche popolari per consolidare l’opera di alfabetizzazione (presto estesa alla provincia e a tutto il territorio nazionale); con il sostegno finanziario e organizzativo alle attività dell’Università Popolare; con la programmazione del Teatro del Popolo (primo esperimento di programmazione teatrale e musicale decentrata); con le mostre d'arte (da quella d'Arte libera del 1911 e soprattutto con le Biennali d'Arte di Monza a partire dal 1923) per educare il gusto delle classi popolari e contemporaneamente mettere in mostra un futuro possibile e alterativo rispetto ai lavori usuranti del tempo. Un programma che arriva fino ai giorni nostri, contraddistinto da un impegno verso tutte le fasce d’età: con il Programma Mentore (contro la dispersione scolastica), con l'educazione degli adulti (i corsi Humaniter), con le stagioni dei concerti a Milano, Napoli, e Roma, con la programmazione cinematografica in Sardegna. (Mediateca, Cineteca Sarda, Fabbrica del Cinema).
Solo così il bambino può aspirare a diventare il padre dell’uomo.
- 1911. Un Teatro al servizio del popolo
- 1955: Quel discorso di Calamandrei
- Dalle Biennali di Monza alle Triennali di Milano
- Grandi interpreti al Teatro del Popolo
- I corsi di educazione per gli adulti
- Il cinema. Una passione nata con il Barcone
- Il sodalizio con il Teatro alla Scala
- Il Teatro del Popolo nei teatri rionali
- La Casa dei Bambini di Maria Montessori
- La collaborazione con il Piccolo Teatro (1950-1967)
- La grande musica del Teatro del Popolo
- La sinergia con la Rai: un rapporto consolidato nel tempo
- Quando “La Coltura Popolare” faceva scuola
- Sotto il fascismo
- Un duro colpo: il ‘68 investe l’Umanitaria
- Università Monza/ISIA
- Verso una bellezza per tutti
The child is the father of the man |
This sentence quoted by Maria Montessori encapsulates the Umanitaria’s Weltanshauung in the realm of education as a key sector for community’s social cohesion. Since human beings are the product of their environment, it is obviously necessary to follow them ever since their infancy. The starting point is the Children House created by the famous pedagogist in order to educate the men and women of the future to develop their personality by learning how to express themselves by following their inclinations – certainly a great advancement from the classist patterns of mainstream culture. This experiment (initiated in 1908) would become the core of the Umanitaria’s civic platform. Each child should be enabled to become a well-prepared, responsible, supportive social subject in utter freedom. During the Fifties, the institution would reaffirm the training of new generations as one of its major goals with the establishment of the Preparatory School for Career Guidance and Vocational Training (for kids between the ages of 10 and 13) as a new educational and training model. Only when the school becomes active and opens the mind, when it develops and enriches its students’ taste, can it effectively achieve its educational goal. This experience was key in shaping the reform of Italian middle school in 1963. The intention was to create a modular, multi-phase program in order to promote the development of individuals at every age bracket by combining work and school, education and progress. Being far from elitist, the resulting cultural offer aimed instead at triggering the collective civil progress based on the concept that education is culture, and culture is democracy. Throughout the twentieth century, the institution promoted a range of initiatives such as its people’s libraries; the People’s Theater; art exhibitions (that anticipated the Triennial Exhibition in Milan) in order to cultivate the taste of the working class and provide alternative models in order to liberate the future from the heavy work patterns of the time. The institution’s commitment to these goals continues to this day through an activity that embraces every age bracket with programs against early school leaving and for adult education, with concert seasons and multi-disciplinary programs proposed by all of the Umanitaria’s venues. Only in this way can the child aspire to become the father of the man.
- 1911, A Theatre for the People1911, A Theatre for the People
- 1955. The Famous Speech by Calamandrei
- A Heavy Blow: the Troubles of 1968
- Adult education courses
- From the Monza Biennials to the Milan Triennials
- Great music at the People’s Theatre
- Great performers at the People’s Theatre
- Il Barcone – a floating cinema
- Maria Montessori and the House of Children
- The Experience of “La Coltura popolare”
- The partnership with RAI: a time-honored association
- The partnership with the Piccolo Teatro (1950-1967)
- The partnership with the Teatro alla Scala
- The People’s Theatre and the tours to local theatres
- Towards Beauty for All
- Under Fascism
- University of Monza