La collaborazione con il Piccolo Teatro (1950-1967)

La collaborazione con il Piccolo Teatro (1950-1967)
Pasquale Guadagnolo
 Italiano

Dopo la distruzione del Teatro del Popolo nei bombardamenti del 1943, le rappresentazioni artistiche dell’Umanitaria erano riprese (limitatamente ai concerti) nel superstite Salone degli Affreschi e in altre sale, fra cui il Teatro alla Scala, Palazzo Clerici (sede dell’ISPI) e il Teatro Nuovo di Remigio Paone, dove si tenevano i “Pomeriggi musicali”.
sinergia piccolo teatro 1Nel luglio 1947 una relazione a Ludovico D’Aragona, l’antico capo riformista della Camera del Lavoro, allora Commissario Straordinario dell’Umanitaria, rappresentava l’esigenza che “il problema del Teatro del Popolo [sia] affrontato seguendo il criterio di concentrare gli sforzi necessari per la sua definitiva risoluzione, piuttosto che quello di disperderli moltiplicando le iniziative”. L’idea vagheggiata era di costituire un Consorzio Milano-Scala-Umanitaria, “offrendo la più alta garanzia di solidità, di serietà, di continuità”. Ma nonostante i dati di fine stagione 1949-50 fossero stati largamente positivi, il progetto del Consorzio venne presto abbandonato.
A risolvere la debacle, la sinergia di Riccardo Bauer con Paolo Grassi, promotore “del teatro come un pubblico servizio” (e presto eletto consigliere dell’Umanitaria). Di qui la decisione di trasferire l’attività concertistica al Piccolo Teatro. “Milano, 19 ottobre 1950. Il Piccolo Teatro ospiterà nella stagione 50/51 n. 9 concerti del Teatro del Popolo per la cifra forfettaria di lire 40.000. Il Piccolo Teatro sarà a disposizione del Teatro del Popolo per le prove dei concerti per due ore ogni concerto in ore da stabilirsi”. Sottoscritto da Riccardo Bauer e Paolo Grassi, il contratto avviava una collaborazione che sarebbe durata fino al 1956.
Rimasta fin qui trascurata, questa vicenda rappresenta un momento significativo nella vita musicale milanese del dopoguerra. Il bilancio conclusivo sarà di quarantasei concerti, fra cui figurarono Geza Anda, Robert Casadesus, Aldo Ciccolini, Wilhelm Kempff, José Iturbi, Andres Segovia, mentre varie altre iniziative (i cosiddetti "montaggi musicali") vennero curate da Gino Negri nell’ambito di un lungo e intenso rapporto con l’Umanitaria. Un esito molto positivo, inoltre, ebbero gli “Incontri” culturali, le iniziative promozionali e di decentramento degli spettacoli, i convegni di lavoro del Piccolo nella sede dell’Umanitaria a Villa Osimo (Meina) per studenti, assistentisinergia piccolo teatro 3 sociali, operatori aziendali. Tanto da proseguire regolarmente fino al 1967, ben oltre la cessazione delle attività concertistiche, dopo che il Teatro del Popolo aveva avviato un radicale mutamento di linea: sia organizzativo, con il ritorno alle rappresentazioni nella propria sede, sia culturale, affidando la programmazione al “Nuovo Canzoniere Italiano” di Gianni Bosio e Roberto Leydi.
Personalità di spessore, di larghe vedute, ma dal carattere di ferro (poco incline ai compromessi), Grassi e Bauer si troveranno ancora accomunati in una circostanza di alto prestigio come la mostra Milano 70/70, allestita dal Museo Poldi Pezzoli per rievocare quel “secolo d’arte” della città, prescelti fra i “testimoni” della rinascita di Milano dopo la Liberazione: in segno, cioè, di riconoscimento della rappresentatività civica e culturale delle istituzioni di cui erano stati a capo.
Dieci anni dopo, pubblicando i suoi ricordi, Grassi citerà Bauer fra gli “alcuni compagni”, come Rodolfo Morandi e Antonio Greppi, dai quali aveva “imparato il socialismo”.

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The partnership with the Piccolo Teatro (1950-1967)
Pasquale Guadagnolo
english

Following the destruction of the People’s Theatre during the 1943 bombing campaigns, the Umanitaria relocated its new music concerts season at the Salone degli Affreschi and other venues including the Teatro alla Scala, Palazzo Clerici (headquarters of the ISPI) and the Teatro Nuovo managed by Remigio Paone that hosted the “Musical Afternoons”.
In July 1947, Riccardo Bauer wanted to create a Consortium between the Teatro alla Scala and the Umanitaria that would “guarantee the highest level of solidity, seriousness and continuity”. Unfortunately, the project was shelved in spite of the highly positive results of the 1949-1950 season.
The partnership with Paolo Grassi, an advocate of “theatre as public service” (and soon appointed as councilor in the Umanitaria’s board), and the decision to relocate the concert activity to the Piccolo Teatro marked the beginning of a new phase. “Milan, October 19, 1950. The Piccolo Teatro will host the 1950-1951 season including 9 concerts organized by the People’s Theatre for the lump sum of 40,000 liras”. The agreement sealed a cooperation that would last until 1956 and produce 46 concerts with performances by major artists including Geza Anda, Robert Casadesus, Aldo Ciccolini, Wilhelm Kempff, José Iturbi, Andres Segovia, as well as various other activities (the so-called "musical edits") organized by Gino Negri.
Other equally successful initiatives included the cultural “Encounters”, the tours of shows in other venues, the work meetings the Piccolo Teatro organized for students, social workers, business operators at the Umanitaria’s estate in Meina (Villa Osimo) that regularly continued until 1967.
Although both Grassi and Bauer were open-minded and refined men, they also shared uncompromising attitudes that prevented them to work together again. Yet, in his autobiography, Grassi would describe Bauer as one of the “comrades”, like Antonio Greppi, from whom he had “learnt socialism”.