La grande musica del Teatro del Popolo

La grande musica del Teatro del Popolo
Francesca Di Cera
 Italiano

La storia del Teatro del Popolo deve essere letta nel contesto storico e sociale in cui ha visto i natali. Ad inizio Novecento, frequentare le sale da concerto era cosa per persone abbienti per le quali l’aspetto mondano andava di pari passo con la propria affermazione sociale. Ed è proprio ad una rivalsa sociale e personale – questa volta degli ultimi – che pensa Augusto Osimo ideando quel Teatro che prenderà forma nel capannone principale della dismessa Tecnomasio Brown Boveri.

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L’obiettivo è quello offrire concerti e spettacoli alle classi meno abbienti ad un prezzo a loro accessibile nella piena convinzione che l’emancipazione delle classi popolari dovesse passare inequivocabilmente anche dalla diffusione della cultura come parte integrante di quella istruzione non solo funzionale allo svolgimento delle mansioni lavorative. È con queste premesse che il 7 maggio 1911 Ugo Tansini diresse l’Orchestra del Teatro alla Scala nel primo concerto del Teatro del Popolo di fronte a 2.000 persone di umili origini che accolsero con esaltante entusiasmo l’iniziativa. Da quel giorno i migliori artisti transitanti a Milano iniziarono ad esibirsi davanti a tale – inusuale – platea. Tutto ciò fu possibile grazie alla fitta rete di collaborazioni con i principali teatri milanesi che permisero di mettere in replica spettacoli già in programma nei loro cartelloni. È grazie a questo importante sforzo collaborativo che negli anni vennero ospitati personaggi quali Arturo Toscanini, Arthur Honegger, Béla Bartok, Victor de Sabata, Artur Rubinstein, Arturo Benedetti Michelangeli, Igor Stravinsky, Sergej Prokov’ef, Andres Segovia, Luigi Nono, solo per citarne una minima parte. Quella con il Teatro alla Scala fu una vera e propria comunione di intenti tanto da inserire nell’art. 2 del proprio Statuto del 1921: “scopo dell’ente Autonomo del Teatro alla Scala, è quello di organizzare spettacoli e concerti del Teatro del Popolo, perché ciò possa contribuire al lustro del Teatro e dell’Arte italiana”.musicisti tdp 6
Per i propri obiettivi, un solo Teatro era insufficiente. Bisognava portare l’arte al popolo, in tutta la città. Ci si avvalse quindi di spazi e sale già esistenti, dando vita ad una programmazione capillare (dai teatri rionali, al Conservatorio sino alla stessa Scala). Tra gli appuntamenti più memorabili, si annoverano gli allestimenti dell’Aida e della Norma all’Arena, dove nell’estate del 1920 il Teatro del Popolo si trasferì per un breve periodo.
Se il primo periodo bellico venne superato in modo quasi indenne, con l’avvento del fascismo le cose si complicarono e fu sempre più difficile ospitare artisti stranieri. Questo non impedì un evolversi dell’attività. Nel 1922 nasce, grazie a Carlo Gatti, la Sezione Musicale e viene costituito il Quartetto Poltronieri, formazione stabile che si esibì regolarmente per oltre trent’anni. Le bombe che caddero su Milano nel 1943 distrussero fisicamente il TdP che continuò il proprio operato nella sua programmazione itinerante anche con proposte più popolari. Tra tutti, i montaggi musicali caratterizzati da una commistione di generi artistici che piacque particolarmente al pubblico.
È del 1967 l’ultimo concerto affidato alla consolle elettronica di Giacomo Manzoni e Luigi Nono.

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Great music at the People’s Theatre
Francesca Di Cera
english

The goal of the People’s Theatre was to elevate the people based on the principle that only an educational program based on the propagation of culture rather than just professional training would bring about the emancipation of the popular classes.
This principle was the main inspiration for the first concert by the Teatro alla Scala Orchestra conducted by Ugo Tansini at the People’s Theatre on May 7, 1911. Starting with that concert when the Orchestra played for an audience of 2,000 enthusiastic workers, a remarkable organizational effort jointly developed by the main Milanese institutions brought a number of major artists to perform at that venue – Arturo Toscanini, Arthur Honegger, Béla Bartok, Victor de Sabata, Artur Rubinstein, Arturo Benedetti Michelangeli, Igor Stravinsky, Sergej Prokov’ef, Andres Segovia, Giorgio Gaslini, and Luigi Nono, to mention just some of them.
Since bringing art to the people was the main goal, the theatre had to extend its physical borders across the entire city. In order to do that, it relied on a number of facilities (neighborhood theatres, the Conservatory and the Teatro alla Scala itself). Some of the most memorable events included performances of "Aida" and "Norma" at the Arena where the People’s Theatre presented its summer 1920 season.
While the theatre was unaffected by World War I, the rise of Fascism made it increasingly difficult to have foreign artists perform in Milan. The Music Section directed by Carlo Gatti since 1922 stepped in to guarantee the theatre’s activity. When the bombing campaigns over Milan destroyed its venue in 1943, the People’s Theatre brought its concerts to local venues by relying on a more popular program. These included the “musical edits” based on a mixture of artistic genres particularly appreciated by the audience. In 1967, the very last concert featured electronic music compositions by Giacomo Manzoni and Luigi Nono.