Il sostegno al mondo cooperativo

Il sostegno al mondo cooperativo
Claudio A. Colombo
 Italiano

"L'Umanitaria deve, per disposizione del suo Statuto, aiutare e promuovere Cooperative di lavoro e produzione, considerate come mezzo efficace di elevamento dei lavoratori, come istrumento di educazione morale, amministrativa, sociale". Così lo statuto originario del 1893.
Sussidi, scuole di perfezionamento e aggiornamento, uffici di assistenza e di collocamento, inchieste, congressi e interventi socio-educativi. Sono solo alcuni degli strumenti messi in campo dall'Umanitaria a partire dal 1897 (con la costituzione della Sezione IV, divenuta poi Ufficio Agrario), dapprincipio con la creazione dell'Istituto di credito per le cooperative (1904) e in seguito con l'avvio della Casa del Popolo, all’interno della sua sede, in quello che venne riconosciuto come il "quadrilatero della solidarietà e del lavoro": qui, dal 1910 fino all'avvento del fascismo, trovarono sede la Federazione delle Cooperative di Produzione e Lavoro, la Lega Nazionale delle Cooperative e la Federazione delle Società di Mutuo Soccorso, con uffici amministrativi e laboratori di cooperatori (lavoranti in cristallo, verniciatori, marmisti, stuccatori, legatori di libri, imbiancatori, canestrai, lattonieri, bastonai, ecc.).
Da qui, si avviarono tutte le iniziative e le opere di assistenza, consulenza, tutela del mondo cooperativo: da una parte anche attraverso i vari consorzi che facevano capo all’Ufficio Agrario (come quello delle cooperative di consumo: oltre trecento cooperative aderenti, in provincia di Milano, Pavia, Como, Cremona, Mantova, Alessandria, Brescia) e dall’altra attraverso i corsi e le scuole (come la Scuola di applicazione per la cooperazione, la previdenza e la legislazione sociale) istituiti per fornire agli addetti del mondo cooperativo le nozioni e la pratica necessarie alla tenuta della contabilità, alle cure amministrative di un'azienda cooperative, alla legislazione, anche in materia di infortuni.
Difficile districarsi nella mole di strutture e azioni a favore della cooperazione nel corso di oltre due decenni pieni. Il punto di partenza fu che "si volle bandita la forma semi-elemosiniera dell'assistenza, perché gli organismi cooperativi sorgessero per volere, per valore, pel sacrificio degli interessati", ma ci si prodigò per mettere le aziende cooperative in condizione di forza simili a quelle dell’impresa privata. In questo campo, un'iniziativa importante fu la creazione dell'Istituto di credito per le cooperative, riservato inizialmente solo alle cooperative milanesi, e presto esteso a tutto il Paese con succursali a Firenze, Genova, Reggio Emilia, Torino, Roma. Una sua particolarità era che, oltre ad accordare prestiti e prestare cauzione a garanzia di appalti alle cooperative, questo Istituto era tenuto anche ad esaminarne la solidità commerciale, seguendone lo sviluppo e integrandolo con sorveglianze tecniche e contabili.
L'impegno alla cooperazione non si concluse con il fascismo e le devastazioni della guerra, perché anche nel secondo dopoguerra, la rinata Società Umanitaria (sotto la guida di Riccardo Bauer) ebbe sempre un occhio di riguardo verso la Lega Nazionale delle Cooperative, con la quale riallacciò una rete di rapporti, soprattutto per l'organizzazione di corsi di riqualificazione e aggiornamento per cooperatori (il primo nell’autunno del 1945).

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The commitment to the cooperative world
Claudio A. Colombo
english

The Umanitaria’s original Statute (1893) compelled it "to help and promote Worker and Producer Cooperatives, considered as useful tools for the improvement of workers, and for their moral, administrative, social education".
Starting in 1897 (with the establishment of the Fourth Section, later called Rural Office), the Umanitaria initiated a program based on subsidies, finishing and refresher schools, assistance and placement offices, surveys, meetings and socio-educational plans. The program relied on the Cooperative Bank (established in 1904) for funding, later supplemented by the People’s House where the Federation of Producer and Worker Cooperatives, the National League of Cooperatives and the Federation of Mutual Aid Societies had their headquarters with administrative offices and workshops for cooperative workers.
This facility promoted the entire assistance and protection program – on one side even through the various consortiums that reported to the Rural Office and on the other side through the courses established in order to provide cooperative workers with accounting and legislation skills, also with regard to accidents in the workplace. The idea was to equip cooperative enterprises with skills that could make them compete with private businesses. The Cooperative Bank served precisely this purpose – besides granting loans and providing deposits as collateral for contracts, the bank assessed their commercial soundness, followed their development and provided technical and accounting monitoring.
The commitment to cooperation did not end with Fascism and the following war period. As soon as the war was over, the reborn Società Umanitaria revived its special focus on the cooperative world with which it re-established a network of relationships, particularly for the organization of retraining and refresher courses for cooperative workers (starting in the autumn of 1945).