Le Scuole Professionali Femminili

Le Scuole Professionali Femminili
Daniele Vola
 Italiano

A partire dal novembre del 1905 l’Umanitaria inaugurò la Scuola Professionale Femminile, in uno stabile di via Goldoni 10. L’impegno nei confronti delle donne risulta evidente dalla fitta rete di rapporti che l’Ente ha saputo intessere con alcune delle donne-simbolo che, a cavallo tra ‘800 e ‘900, costituivano l’avanguardia del movimento per l’emancipazione femminile a livello milanese e nazionale: Linda Malnati, Carlotta Clerici, Alessandrina Ravizza, Elisa Boschetti, Gemma Muggiani, e, nel caso specifico delle scuole professionali, con Rosa Genoni, la pioniera della moda italiana, indicata da Augusto Osimo, come la persona ideale "per completare tecnicamente e artisticamente l'opera della Direzione, suggerendo idee alle insegnanti, scegliendo disegni, tenendole in contatto con la moda".
scuole prof femm 3Obiettivo principale era dare dignità alle piscinine fino ad allora mantenute in una condizione di sfruttamento inaccettabile, ridotte ad una condizione "di appendice", che le obbligava a condizioni modestissime di salario. Era invece necessario modulare un percorso di preparazione professionale completo per ogni singolo ramo di produzione, lasciando ampia libertà al docente: "il maestro s'indirizza più all'immaginazione che al raziocinio, più al sentimento che alla pazienza".
La Scuola Professionale Femminile (che nel 1908 fu trasferita insieme a tutti gli altri istituti educativi e formativi sparsi in città nella sede ufficiale di via San Barnaba) era suddivisa nei corsi di Sartoria, Modista e Ricamo, Stireria, Biancheria e Cucina. L’iscrizione alla scuola era gratuita ed erano ammesse le figlie di operaie, di commessi e modesti impiegati di età non inferiore ai 12 anni in possesso della licenza elementare. Tutte le iscritte frequentavano obbligatoriamente anche i corsi d’igiene domestica e di cultura generale oltre a nozioni basilari sulle norme di legislazione operaia considerate come un corredo di cognizioni atte ad educare ed a dare quella elementare coltura positiva, rispondente alle esigenze dell’operaia e della donna moderna.
Qui di seguito alcune considerazioni sui principi-guida e gli obiettivi delle Scuole Professionali Femminili, tratte dalla rivista "L'Umanitaria" del febbraio 1906.
"La nostra Scuola professionale femminile si ispira a quel metodo di praticità e di razionalità che forma la caratteristica di tutte le altre Scuole professionali create dalla nostra Istituzione. La Scuola infatti è animata da questa preoccupazione: dare alle allieve una preparazione estesa in tutti i procedimenti dei vari rami industriali e di più mostrare alle allieve medesime - con l'insegnamento cumulativo del laboratorio - i punti di contatto che questi rami hanno e dovrebbero avere fra di loro. Fondamento di tutti gli insegnamenti professionali è lo studio del disegno che è l'alfabeto del lavoro. Tutte le allieve iscritte frequentano le Sezioni di disegno, ove acquistano l'agilità della mano e l'equilibrio dell'osservazione; dai primi esercizi condotti col metodo che si segue in tutte le nostre scuole; esse pervengono man mano alle applicazioni professionali, ispirandosi sempre all'osservazione del vero e traendone i motivi, le composizioni, le interpretazioni che serviranno poi ad ogni allieva, a seconda della rispettiva professione; così le ricamatrici, le sarte, le lavoranti in biancheria, cercheranno nello studio del vero quelle guarnizioni, quelle decorazioni, quegli abbellimenti vari della biancheria e del vestiario che oggi sono generalmente pensati ed eseguiti sulla scorta di un manierismo assolutamente privo di genialità e di bellezza".
L’impegno verso il mondo femminile fu mantenuto anche durante il commissariamento dell’Ente e riprese vigore anche nell’immediato dopoguerra, dopo la ricostruzione dell’Ente nel 1945, intensificando e aggiornando i corsi professionali femminili, che si protrassero fino alla seconda metà degli anni ’60.

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Vocational Schools for Girls
Daniele Vola
english

The Umanitaria’s Vocational Schools for Girls opened in Milan (Via Goldoni 10) in November 1905. The Organization’s commitment towards women’s education clearly emerges from the network of relationships established with key advocates of the movement for women’s emancipation such as Linda Malnati, Carlotta Clerici, Alessandrina Ravizza, Elisa Boschetti, Gemma Muggiani. For the girls’ vocational training program, it specifically cooperated with Rosa Genoni, the pioneer of Italian fashion indicated by Augusto Osimo as an ideal choice "to complete the Direction’s work on a technical and artistic level ".
The main goal was to restore the “piscinine”’s [“little girls”] dignity by addressing their condition of unacceptable exploitation as “accessories” who could only claim very modest salaries. The only way to change things would be to create a full program of professional training with courses for every single production branch that favored freedom of imagination over rational choice.
The Vocational School for Girls (relocated in the organization’s headquarters in via San Barnaba in 1908) included courses of Dressmaking, Milliner and Embroidery, Ironing, Laundry and Cooking. The school was free of charge and only admitted girls older than 12 years of age with an elementary school certificate. All the students also attended household cleaning and general culture classes, and learnt the basics of workers’ legislation rules. All of these notions contributed to a knowledge kit of positive elementary culture for the education of modern female workers and women.
The Organization’s commitment to women’s education continued even during its management by a Commissioner and intensified soon after the war in 1945 with a newly organized and updated program of vocational training for girls that continued until the late Sixties.