Lodi

L'Ufficio di Lodi
Claudio A. Colombo
 Italiano

Nel 1905 l'Ufficio Agrario dell'Umanitaria fornì un contributo di rilievo alla nascita di una serie di uffici di collocamento per lavoratori dei campi a Lodi, Abbiategrasso, Codogno, Binasco, Melegnano, Melzo e persino a Milano. Insieme alle cooperative, gli uffici di collocamento nelle campagne dovevano svolgere un ruolo decisivo per l'elevazione delle plebi rurali. Gli uffici infatti non si limitarono a collocare la mano d'opera, contribuendo in tal modo a ridurre la disoccupazione, ma fecero anche un'opera "di tutela e di assistenza ai coloni collocati", impegnandosi a fondo sia per risolvere le controversie tra datori di lavoro e lavoratori sia per far rispettare ai fittabili i patti colonici e per far pagare indennizzi agli inadempienti, cercando anche di migliorare gradualmente le condizioni delle abitazioni dei contadini, che non facevano certo invidia a quelle che si vedevano nelle più misere e nelle più arretrate regioni d'Italia.
lodiL'esperimento degli uffici di collocamento nelle campagne (sussidiati fin dall'inizio dall'Umanitaria) si limitò inizialmente a Lodi e alla vicina Codogno, per poi estendersi a Melegnano, Abbiategrasso, Binasco, Melzo, in accordo con le organizzazioni operaie e sindacali dei rispettivi territori. Nel Lodigiano, almeno per i primi anni, tale supporto fu alquanto scarso, nonostante l'ufficio costituisse il primo anello di una lunga catena di riforme e di innovazioni che avrebbero dovuto essere attivate “a favore e incremento della locale agricoltura e nell'interesse reciproco dei rispettivi agricoltori e contadini”.
La scarsa collaborazione indusse l'Umanitaria a esercitare un più diretto controllo, facendo risiedere stabilmente presso l'Ufficio di collocamento un suo rappresentante, Luigi Minguzzi, che avrebbe avuto cura degli interessi e dell'assistenza ai lavoratori del Basso milanese. Fu così rimodulato il modus operandi, consistente nel procurare gratuitamente ai lavoratori il collocamento alle migliori condizioni possibili, nel vigilare affinché i contratti di lavoro fossero equamente e lealmente osservati, nel dare chiarimenti sulle eventuali controversie derivanti dal rispettivo contratto di lavoro. In tale ottica l'Ufficio si dedicò soprattutto a favorire l'incremento delle registrazioni dei contratti: se nel 1905 i contratti stipulati erano stati complessivamente 498, nel 1906 furono ben 783 e nel 1907 salirono a 988, grazie anche al battage esteso al territorio grazie alle succursali di S. Angelo Lodigiano e di Casalpusterlengo, che fecero acquisire una maggiore autorevolezza all'Ufficio di Lodi.
Riconosciuto per la sua condotta lineare, l'Ufficio potè prestò ampliare la sua azione anche al collocamento dei lavoratori dell'industria e personale di servizio, alla costituzione di Cooperative di lavoro e di associazioni di mestiere e all'attività di propaganda: 36 le conferenze tenute in molti Comuni del Lodigiano allo scopo di "persuadere i contadini a non affidarsi più all'opera dei mediatori ‑ vere sanguisughe - che nascondono e truffano le clausole migliori e più umane del nuovo patto colonico".
Negli anni successivi, ci fu una contrazione dei contratti registrati e dei collocati: la crisi industriale provocò infatti l'aumento della disoccupazione e riversò nelle campagne manodopera disposta a lavorare per salari inferiori, cosa che causò uno sconvolgimento del mercato del lavoro. Ma l'Ufficio era ormai un’istituzione solida e consolidata, e così l'Umanitaria nel 1912 gli ridiede uno status autonomo e indipendente: il lavoro capillare aveva sviluppato una vera coscienza di classe tra i contadini, e la consapevolezza dei loro diritti e degli strumenti per acquisirli.
Durante la guerra e nel dopoguerra l’Ufficio svolse un importante ruolo tecnico a supporto della Federterra, fino al suo scioglimento da parte del fascismo.


The Lodi Office
Claudio A. Colombo
english

In 1905, the Umanitaria’s Rural Office contributed a remarkable effort to the creation of a network of placement offices for rural workers in order to improve their life conditions. Initially located in Lodi and in the nearby Codogno (with additional branches later created in Melegnano, Abbiategrasso, Binasco, Melzo), the offices provided rural workers with protection and assistance programs besides performing their main placement task in order to reduce unemployment.
Although the network of offices – the first link in a long chain of reforms supposedly in the mutual interest of farmers and rural workers – resulted from an agreement with the local workers’ and trade union organizations in the district of Lodi, these organizations actually failed to provide the expected support, at least in the first years.
Such lack of cooperation led the Umanitaria to operate the service directly by placing one of its representatives, Luigi Minguzzi, permanently in the Placement office, and by reorganizing its modus operandi. In other words, the Office now provided its placement services free of charge under the best possible terms; it monitored the employment contracts to guarantee their fair and loyal implementation; it provided clarifications about the disputes that may arise about the employment contracts themselves. Recognized for its spotless performance, the Office soon expanded its action even to the placement of industrial and domestic workers, to the establishment of worker cooperatives and trade organizations, and to propaganda activity.
Having acknowledged that the Office had become a thriving and consolidated service, the Umanitaria restored its autonomous and independent status in 1912. With its widespread action, the Office had helped rural workers achieve a full-blown class consciousness and an awareness of their rights and the means to achieve them.