Padova

La sezione di Padova
Claudio A. Colombo
 Italiano

Il numero del 24 febbraio 1908 dell’house-organ "L'Umanitaria" fornisce una scheda riassuntiva della sede di Padova, appena inaugurata: “la Sezione padovana sorge per attuare un deliberato dell'Amministrazione comunale col quale si impostavano in Bilancio L. 5.000 per provvedimenti a favore della disoccupazione. Emanazione del Comune di Padova, della Cassa di Risparmio, delle Societa Mutue e PadovaCooperative, della Camera del Lavoro e della Camera di commercio, la Sezione si propone di funzionare come Segretariato per la tutela dell'emigrazione all'estero, per la tutela dell'emigrazione interna, per il collocamento dei lavoratori agricoli, come Cassa di sussidio alla disoccupazione, secondo le norme seguite dall'Umanitaria, il cui appoggio è doveroso e utile perché col sacrificio modesto della nostra Istituzione, e col concorso di Enti diversi, si raggiungono, con opera coordinata in altre città, gli scopi che l’Umanitaria questa si propone di raggiungere per il miglioramento tecnico, morale ed economico dei lavoratori”.
Lo sviluppo della sezione è immediato e diversificato, segno della palese necessità di avere un Ente in grado di agire con interventi mirati; già a fine d’anno sono individuati corrispondenti in ogni comune di migrazione, l’azione di propaganda è molteplice (conferenze, raccolta dati sull'emigrazione interna e diffusione di notizie utili agli emigranti), è praticata l’assistenza ai lavoratori per casi di infortuni sul lavoro, si procura lavoro ed alloggio ai disoccupati, è funzionante la Cassa sussidi disoccupazione, sono istituite, d'accordo coll'Università Popolare locale, scuole per emigranti nei diversi paesi della provincia (a Montagnana e Meglianino San Vitale, nel 1911, sono iscritti rispettivamente 654 e 2380 operai) e biblioteche popolari. Nel 1914, ad esempio, l’Ufficio si interessa di organizzare una comitiva di 20 emigranti per Santos del Brasile, dopo attenta verifica di informazioni sul genere di lavoro assicurato e compiendo anche pratiche per ottenere un ribasso sul prezzo del biglietto marittimo.
Con lo scoppio della Grande Guerra, il lavoro principale è quello di assistenza diretta, per consigli, informazioni, corrispondenze, esecuzione di pratiche agli emigranti ed agli operai della provincia per aiutarli e consigliarli sia per quanto riguardava il lavoro all’estero da lasciare, sia per tutelare i loro interessi presso banche e società industriali straniere per recupero crediti e indennità. L’Ufficio si attiva inoltre sia per reprimere il reclutamento di manodopera per la Germania, sia per circoscrivere la pratica dell’emigrazione clandestina. In città, inoltre, la Sezione è chiamata dal Prefetto a far parte del Comitato di soccorso ai rimpatriati ed ai profughi, cooperando ad uno speciale Ufficio presso la Stazione, analogo alla casa degli emigranti di Milano, aperto di giorno e di notte per assistere i numerosi transitanti.
Tornata la pace, prende vigore l’Ufficio di collocamento costituito fin dal maggio 1914, ma per forza di cose non in grado di soddisfare le richieste di lavoro durante gli anni del conflitto: nel 1920, invece, le richieste di lavoro sono 5.095; le offerte 2.977 e i collocamenti avvenuti grazie all'Ufficio 2.650. Nello stesso anno, tramite la Federazione Edilizia e la Camera del Lavoro di Padova, la Sezione assiste vari gruppi di emigranti (4.333 in totale – materiale d’archivio alla mano), facendo in modo che sia rispettato il trattato internazionale vigente fra le varie organizzazioni dei muratori, manovali ed affini, e diretto ad assicurare ai nostri emigranti nei vari paesi lo stesso trattamento di cui fruiscono gli operai del luogo.
Prima della chiusura imposta dal regime, la Sezione è ormai conosciuta in tutta la regione ed ha conquistato numerosi riconoscimenti sul campo, riuscendo ad intensificare la sua azione (collocamento, emigrazione, istruzione, cooperazione) anche negli anni in cui l’Umanitaria è delegata per l’Opera contro l’analfabetismo in Veneto.


The Padova Office
Claudio A. Colombo
english

On February 24, 1908, the house organ "L'Umanitaria" provided a concise description of the newly inaugurated Padua Office. “The Office results from the commitment of the City Administration, the Savings Bank, the Mutual and Cooperative Society, the Chamber of Labor and the Chamber of Trade. The Office intends to operate as a Secretariat for out-Migration and to protect immigrants, to recruit rural workers, as an Unemployment Fund, in the respect of the guidelines stated by the Umanitaria for the technical, moral and economic improvement of workers”.
Its activity immediately responded to urgent local needs for such programs. By the end the year, the office had correspondents in every area of migration. It organized lectures, provided assistance in case of accidents on the workplace, procured jobs and lodgings for unemployed workers, created schools for migrants and people’s libraries in many local hamlets.
With the outbreak of the Great War, it mainly worked to provide direct assistance, counsel, and information to local migrants and workers. It helped and advised them about the jobs they were about to leave abroad and protected their interests in recovering dues and indemnities from foreign banks and businesses.
At the end of the war, the Employment Office played a key role. In 1920, it received 5,095 demands for work force and 2,977 applications, and successfully placed 2,650 workers. Before its suppression by the Fascist regime, the Office had acquired an influential position in the entire region and obtained a number of recognitions due to its successful action in favor of employment, migration, education, cooperation, even during the years the Umanitaria had diverted its efforts towards the program against illiteracy in the Veneto region.