Nel celebrare la quarantesima edizione de "I Concerti dell'Umanitaria", ci soffermiamo a riflettere su un lungo percorso fatto di evoluzione e sperimentazione. La storia della musica classica è, infatti, un racconto di innovazioni che, a partire dal Settecento fino ai giorni nostri, hanno trasformato e arricchito questa arte sublime. Ogni epoca ha contribuito con idee e tecniche rivoluzionarie, plasmandone il volto e le sonorità.
Nel XVIII secolo, l’evoluzione dal Barocco al Classicismo introdusse forme più strutturate e armonie più chiare, gettando le basi per un nuovo modo di intendere la musica. Il Romanticismo, con figure come Beethoven, portò l’espressività personale al centro della composizione, trasformando la musica in un potente veicolo di emozioni. Il Novecento segnò un ulteriore cambiamento, con l'emergere di avanguardie come l'atonalità e il serialismo di Schoenberg, che ridefinirono i confini dell'armonia e del ritmo.
Negli ultimi decenni, l'integrazione delle tecnologie digitali ed elettroniche ha aperto nuovi orizzonti, ampliando ulteriormente le possibilità espressive della musica classica e portandola verso territori inesplorati.
La stagione che celebriamo oggi è il frutto di questo costante dialogo tra passato e futuro, un laboratorio di sperimentazione continua che rende la musica classica sempre viva, capace di rinnovarsi pur mantenendo la sua essenza.
Se la Stagione Concertistica 2024/2025 rappresenta, sotto il profilo tematico, un'opportunità preziosa per esplorare nuove connessioni tra il patrimonio musicale classico e le ardite sfide dell'innovazione contemporanea, dal punto di vista istituzionale essa assume una valenza ancora più profonda. È infatti l'occasione per volgere lo sguardo al nostro passato, ripercorrendo l’appassionato cammino intrapreso esattamente quarant'anni fa, quando l'Ente decise di ridare vita alle sue attività musicali, infondendo nuova linfa a una tradizione che oggi si rinnova e si rafforza.
In un gioco di parole che ben si presta all'importanza della ricorrenza, l'acronimo "XL" non rappresenta solo la quarantesima edizione, ma diventa il simbolo del nostro orgoglio: il privilegio di aver accompagnato, fin dagli esordi, giovani musicisti che, esibendosi sul palco del nostro storico Salone degli Affreschi, sono oggi protagonisti del concertismo nazionale e internazionale.
Con consapevolezza e determinazione, continuiamo a seminare per il futuro, certi che i frutti del nostro lavoro fioriranno rigogliosamente.
È in questa prospettiva, tra passato e futuro, che si inscrive la nostra storia, fatta di dedizione, di passione e di un impegno che guarda lontano.
Negli ultimi decenni, l'integrazione delle tecnologie digitali ed elettroniche ha aperto nuovi orizzonti, ampliando ulteriormente le possibilità espressive della musica classica e portandola verso territori inesplorati.
La stagione che celebriamo oggi è il frutto di questo costante dialogo tra passato e futuro, un laboratorio di sperimentazione continua che rende la musica classica sempre viva, capace di rinnovarsi pur mantenendo la sua essenza.
Se la Stagione Concertistica 2024/2025 rappresenta, sotto il profilo tematico, un'opportunità preziosa per esplorare nuove connessioni tra il patrimonio musicale classico e le ardite sfide dell'innovazione contemporanea, dal punto di vista istituzionale essa assume una valenza ancora più profonda. È infatti l'occasione per volgere lo sguardo al nostro passato, ripercorrendo l’appassionato cammino intrapreso esattamente quarant'anni fa, quando l'Ente decise di ridare vita alle sue attività musicali, infondendo nuova linfa a una tradizione che oggi si rinnova e si rafforza.
In un gioco di parole che ben si presta all'importanza della ricorrenza, l'acronimo "XL" non rappresenta solo la quarantesima edizione, ma diventa il simbolo del nostro orgoglio: il privilegio di aver accompagnato, fin dagli esordi, giovani musicisti che, esibendosi sul palco del nostro storico Salone degli Affreschi, sono oggi protagonisti del concertismo nazionale e internazionale.
Con consapevolezza e determinazione, continuiamo a seminare per il futuro, certi che i frutti del nostro lavoro fioriranno rigogliosamente.
È in questa prospettiva, tra passato e futuro, che si inscrive la nostra storia, fatta di dedizione, di passione e di un impegno che guarda lontano.
Massimiliano Baggio
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