Ludovico D’Aragona

La rinascita della Società Umanitaria nel secondo dopoguerra

Cernusco sul Naviglio (MI), 23/05/1876 – Roma, 17/06/1961

A cura di Paola Signorino

Ludovico D’Aragona
Sindacalista e politico

All’indomani del 25 Aprile 1945, l’Umanitaria deve affrontare l’enorme sfida della ricostruzione: i bombardamenti su Milano hanno distrutto buona parte degli edifici, le attrezzature delle scuole (fiore all’occhiello dell’Ente) sono inutilizzabili, l’intera attività dell’istituzione milanese deve essere ripensata e ricostruita.

Per affrontare un compito di tale portata, è necessario individuare al più presto una figura in grado di farsene carico: è così che Ludovico D’Aragona (1876-1961), l’anziano socialista ex segretario generale della Confederazione Generale del Lavoro, viene nominato dalla giunta comunale guidata dal sindaco Greppi, Commissario Straordinario dell’Umanitaria con la finalità specifica di ripristinare al più presto tutte le attività dell’ente, secondo lo spirito statutario e con la certezza che “questa Istituzione onorerà sommamente la rinascente democrazia italiana”.

E da subito D’Aragona si mette alacramente al lavoro, in contatto stretto con Riccardo Bauer (futuro presidente della Società), per ricostruire le scuole, istituire nuovi corsi da affiancare a quelli tradizionali: “bisognerebbe istituire nuovi corsi – pittori e imbiancatori, verniciatori, piastrellai, ecc – scegliendo quelli che costano meno per l’impianto e trovare gli insegnanti necessari”, così come si valuta l’ipotesi di aprire scuole per contadini (come quella istituita a partire dal 1948 ad Ostiglia, località natia di Osvaldo Gnocchi Viani).

In questo senso, è costante il suo impegno, negli anni dell’immediato dopoguerra, per tentare di ottenere non solo finanziamenti governativi che avrebbero messo l’Ente milanese nelle condizioni di adempiere compiutamente ai compiti statutari, ma anche di collocare l’opera dell’Umanitaria nel più generale contesto di ricostruzione e progresso della società italiana.

Del resto, nella sua lunga attività di impegno sociale e politico, D’Aragona conosceva a fondo i principi ispiratori della Società Umanitaria, dato che era stato tra i primi diplomati della Scuola di legislazione sociale, divenendo uno dei primi periti del lavoro del 1908. Sostenitore delle attività delle Camere del Lavoro, fu tra i fondatori della FIOM, ed entrò a far parte degli organismi dirigenti della Confederazione Generale del Lavoro di cui divenne segretario nel 1918, succedendo a Rinaldo Rigola.

Mantenendosi fermo sulle posizioni del socialismo riformista, si trovò ad affrontare eventi quali l’occupazione delle fabbriche, l’ascesa del fascismo e, in seguito a ciò, lo scioglimento della CGL.

All’indomani della Liberazione, oltre ad assumere la carica di Commissario Straordinario della Società Umanitaria, venne eletto all’Assemblea Costituente e fu Ministro del Lavoro (1946-47), delle Poste (1947-48) e dei Trasporti (1950-51).