Linda Malnati

La difesa delle lavoratrici

Milano, 19/08/1855 – Blevio (CO), 22/10/1921

A cura di Arturo Colombo

Linda Malnati
Sindacalista, attivista e suffragetta italiana

La battaglia per assicurare a tutti (che significa anche alle donne) il diritto di voto ha una storia antica. Ne dà l’esempio un numero unico dal titolo “Pro Suffragio Universale”, uscito a Milano nel lontano 11 febbraio del 1906 da parte di Linda Malnati, che – insieme a Anna Maria Mozzoni – aveva fondato il Comitato milanese Pro Suffragio.

La Malnati era nata nel capoluogo milanese nel 1855, aveva ottenuto il titolo di maestra elementare, ma soprattutto aveva cominciato subito un’intensa attività politica nelle file del socialismo milanese, insieme a Anna Kuliscioff e a Carlotta Clerici.

Infatti, fin dagli ultimi decenni dell’800 (come precisa anche Fiorenza Taricone nel Dizionario biografico delle donne lombarde, apparso nel 1995), la Malnati aveva assunto la presidenza della “Lega per la tutela degli interessi femminili” ed era entrata a far parte sia della Congregazione di Carità che del Consiglio direttivo della Società Umanitaria.
Non solo: la Malnati era stata anche tra le esponenti dell’Associazione “Figlie del Lavoro”, all’interno della Camera del lavoro, nonché Direttrice dell’orfanotrofio Stelline dal 1914 al 1920 e fondatrice dell’istituzione “Casa e famiglia” per le orfane.

Così, far politica per la Malnati ha finito per identificarsi nella lotta, coerente e ininterrotta, per ottenere il “suffragio femminile”, sulla base di quel “Progetto Mirabelli”, che la vedrà appassionata sostenitrice anche attraverso una serie di articoli e di appositi numeri unici. Ma non basta: perché – insieme a Osvaldo Gnocchi Viani – cercherà di dare la sua intensa collaborazione a ogni tentativo di “ricomporre” l’unità del socialismo milanese, dove viceversa esistevano gruppi e correnti spesso in lotta fra loro.

Ma c’è un altro episodio, non meno importante, di cui la Malnati è stata protagonista: nell’aprile del 1908 partecipa al primo “Congresso Nazionale delle donne italiane”, dove la sua proposta in merito all’esigenza di rendere “aconfessionale” ogni tipo di scuola e di introdurre l’insegnamento “comparato delle religioni”, aveva suscitato l’immediata protesta delle donne cattoliche presenti nell’aula congressuale, non poche delle quali si erano addirittura allontanate, dando poi vita all’Unione delle donne cattoliche italiane.

Contraria all’intervento nella guerra 1915-’18, si prodigò allo scoppio della Prima guerra mondiale nell’assistenza ai profughi per conto dell’Ufficio III del Comune di Milano. Fu avversaria severa di Mussolini, continuando fino al 1921, anno della sua morte, a sostenere l’urgenza di garantire i diritti delle donne, scrivendone sul quotidiano “Avanti!”, e dando vita altresì – ancora una volta insieme alla Kuliscioff – al foglio “La Difesa delle Lavoratrici”.