L’Ufficio Agrario

A cura di Ivano Granata

La Copertina dell’Opuscolo “Otto anni di attività dell’Ufficio Agrario della Società Umanitaria 1905-1912”

L’Ufficio Agrario cominciò a funzionare il 2 gennaio 1905.

Le sue premesse in realtà risalivano al 1898, quando la IV Sezione ufficio agrario 1 dell’Umanitaria, che svolgeva la sua attività in campo agricolo-assistenziale, aveva elaborato un programma a favore dei lavoratori dei campi, che propugnava di creare cooperative, di diffondere l’istruzione, mediante l’istituzione di scuole d’arti e mestieri, di migliorare l’igiene e l’alimentazione, con la nascita di panifici e pastifici cooperativi e di latterie sociali, di combattere la pellagra e di favorire la nascita di mutue assicurative per il bestiame.

I fatti del 1898, che portarono allo scioglimento del Consiglio dell’Umanitaria, impedirono l’attuazione del programma.

La rinascita dell’ente nel 1902 portò alla costituzione dell’Ufficio Agrario, che avrebbe ulteriormente ampliato i presupposti del 1898.

A dirigere l’Ufficio Agrario fu chiamato Massimo Samoggia, esponente di rilievo del riformismo socialista, che si avvalse della collaborazione di altri riformisti, come Luigi Minguzzi, successore poi di Samoggia, Cesare Vassallo e Nino Turati.

Attraverso l’Ufficio Agrario si realizzarono così sul piano concreto i principi del socialismo riformista in materia di politica agricola.

Oltre ad attuare le premesse iniziali, l’Ufficio diede vita anche al Segretariato per l’emigrazione interna, alla colonia di Ferno e alla Federazione mutue bestiame.

Diede poi un grande impulso allo sviluppo della cooperazione, sia in ambito contadino, con le affittanze collettive e le cooperative di produzione, sia in quello operaio, con le cooperative di produzione, di lavoro ed edificatrici, incrementò la crescita delle cooperative di consumo e facilitò la costituzione di numerose Federazioni in merito.

Nell’ambito della sua attività, che uscì ben presto dai confini della provincia di Milano, dove avrebbe dovuto statutariamente essere concentrata, per espandersi in altre zone, l’Ufficio poté contare anche sul supporto dell’Istituto di Credito delle Cooperative, voluto dall’Umanitaria e sorto nel 1904.


Nel 1913 l’Ufficio tracciò un bilancio del proprio operato in un opuscolo, Otto anni di attività dell’Ufficio Agrario della Società Umanitaria 1905-1912, da cui emergevano con chiarezza gli importanti risultati ottenuti.

L’Ufficio fornì inoltre un contributo di rilievo alla nascita di una serie di uffici di collocamento per lavoratori dei campi a Lodi, Abbiategrasso, Codogno, Binasco, Melegnano, Melzo e persino a Milano. Gli Uffici erano misti e paritetici, composti cioè da rappresentanti dei fittabili e dei lavoratori in ugual misura.

Pur con alti e bassi, essi contribuirono a far rispettare i patti colonici e a far funzionare le Commissioni arbitrali, favorendo così il processo di emancipazione dei contadini.

Il personale dell’Ufficio prestò spesso la sua consulenza tecnica nella stipulazione dei patti colonici, consulenza che in alcune circostanze assunse anche una valenza “politica”.

L’attività dell’Ufficio andò poi perdendo d’importanza nel primo dopoguerra in seguito al ruolo sempre più importante assunto dalle leghe socialiste.