Alla scoperta di Ginevra
“Il futuro dei diritti umani: come le nuove generazioni possono fare la differenza”. È stato questo il tema della XVII edizione del Concorso Ambasciatori dei Diritti Umani, promosso dalla Società Umanitaria con SIOI, Focus e ADU. Un progetto che ogni anno mette al centro studentesse e studenti delle superiori invitandoli a confrontarsi sui valori universali della dignità umana e dei diritti, dando voce a uno sguardo generazionale che rivela il modo in cui le nuove leve pensano e sentono le sfide del presente.Quest’anno i nove vincitori hanno vissuto due momenti speciali: la premiazione in Campidoglio e il viaggio a Ginevra, dove hanno potuto conoscere da vicino istituzioni e luoghi simbolo della cooperazione internazionale. Con il loro ingresso in ADU, l’associazione che riunisce gli ex vincitori, diventano parte di una rete di giovani che continua a crescere, mantenendo vivo il dialogo e l’impegno civile.In un mondo attraversato da guerre, stragi di civili e nuove spinte nazionalistiche che sembrano mettere all’angolo in modo irrevocabile il diritto internazionale, la curiosità e la serietà con cui questi ragazzi si sono confrontati con ciò che Ginevra rappresenta – il dialogo, la cooperazione, i diritti – sono un segno di speranza: piccoli semi che la Società Umanitaria è fiera di coltivare per il futuro.
Ginevra - Culla dell’umanitarismo internazionale
Di Massimo Abbina, Francesco D’Aria, Michela De Maria, Giulia Fiorucci, Andrea Monacelli, Chiara Sciarini, Giulia Spanò, Gabriele Trinchillo
Per la sua XVII edizione, il Concorso Ambasciatori dei Diritti Umani ha introdotto una novità importante: per la prima volta, la cerimonia in Campidoglio ha riunito insieme tutti i nove vincitori delle tre città – Milano, Napoli e Roma – offrendo a ciascuno lo spazio per raccontarsi e condividere la propria esperienza. Il 7 maggio siamo così partiti per Roma, con destinazione Palazzo Senatorio, per vivere questo momento di incontro e di riconoscimento.Dopo aver vinto il concorso non sapevamo esattamente cosa aspettarci, ma, grazie anche al supporto dei giovani e dei responsabili dell’Associazione ADU (che riunisce tutti i vincitori del Concorso), siamo riusciti ad arrivare al grande giorno con le parole a portata di mano, più familiarità e un po’ meno ansia. Magari non ci saranno state centinaia di persone di fronte a noi, ma varcare le porte del Municipio di Roma, sedendosi sugli scranni di legno per tenere il proprio discorso, sotto lo sguardo giudicante di Giulio Cesare, incuteva comunque una certa soggezione.I nostri interventi, tuttavia, erano il gran finale: prima di noi, a rompere il ghiaccio, c'erano la Presidente dell'Assemblea Capitolina, la Presidente della Commissione Scuola e la Delegata alle Politiche Sociali del Comune di Roma, il Presidente della Società Umanitaria e il Presidente SIOI. Forse per questo, forse perché ormai avevamo letto e riletto ciò che volevamo dire, una volta iniziati i discorsi, l'ansia è scivolata completamente via, lasciando il posto a una ben meritata soddisfazione, che da quel momento è andata solo in crescendo.Gli applausi, l’onore di ricevere lo stemma di Roma Capitale, la presentazione agli ex Vincitori sono stati tutti momenti che, in un modo o nell'altro, ci hanno dato la sensazione di aver dato il nostro contributo, di essere diventati parte di qualcosa di più grande, ma, soprattutto, ci hanno dato un anticipo del bellissimo senso di gruppo che avremmo ritrovato, rafforzato, a Ginevra.Così dall’8 all’11 settembre 2025 abbiamo avuto la possibilità di visitare Ginevra, città simbolo di dialogo, pace e cooperazione internazionale.