Mario Melino

Villa Osimo e l’educazione degli adulti

Anzano di Puglia (FG), 1916 — Zoagli (GE), 23 agosto 2000

A cura di Franco Mereghetti

Mario Melino
Direttore Generale della Società Umanitaria dal 1956 al 1975

Mario Melino nasce ad Anzano di Puglia nel 1916. Terminato il liceo (sotto la guida di Tommaso Fiore) si trasferisce a Milano dove si laurea in Lettere nel 1940.
Fa il servizio militare a Bari svolgendo un’intensa attività di propaganda antifascista e subendo anche il carcere.

Dopo l’8 settembre 1943 conosce a Roma Riccardo Bauer e ricopre importanti incarichi nel Partito d’Azione.

Nel settembre 1944 viene nominato ufficiale del “Patriot Branch” ed opera al seguito dell’Ottava Armata.

Alla fine della guerra condivide con Bauer il progetto di ricostruire l’Umanitaria. Si parte subito: già nel luglio ‘45 comincia un corso per propagandisti della cooperazione, che si svolge all’aperto, nei chiostri. Dappertutto, attorno, ci sono macerie. Ma si va avanti, con un impegno a tempo pieno per la ricostruzione degli edifici e la ripresa delle attività tipiche dell’Ente, cercando di andare oltre il semplice recupero della gloriosa tradizione di sostegno ai lavoratori dell’età giolittiana.
La situazione storica è mutata.

Ad un convegno sul tempo libero Melino afferma che l’evoluzione economico-industriale in atto nel secondo dopoguerra conduce ad un “impiego sempre più umano degli esseri umani”.
La classe operaia non ha bisogno solo di istruzione, ma anche di educazione.

Così Melino crea un vero e proprio laboratorio sperimentale di educazione degli adulti, avvalendosi della collaborazione del sociologo Leone Diena, e di docenti qualificati (tra cui Enea Cerquetti), e puntando alla diffusione di una cultura nuova e alternativa, volutamente non enciclopedica.

Da qui nasce il Centro residenziale Osimo a Villa Meina, sul lago Maggiore, sede di corsi di aggiornamento.

Abbiamo un resoconto di un corso di educazione degli adulti (ad opera di Mara Valli), tenutosi nel 1962, che possiamo considerare un corso-tipo. I destinatari sono i frequentatori di luoghi di incontro tradizionali della classe operaia, in prevalenza Circoli cooperativi (di Milano e provincia). Il corso, dal titolo “Aspetti e problemi del mondo contemporaneo” era articolato in quattordici incontri serali.

La grande maggioranza degli educandi possedeva soltanto la licenza elementare: occorreva, dunque, affrontare argomenti di immediato interesse, lontani da ogni accademismo: si optò per cinema, teatro, musica e letteratura.

Le pellicole scelte avevano argomenti forti, quali la guerra, il razzismo, il fascismo, gli scioperi; gli spettatori si impegnavano a fondo per vedere ed analizzare film come Il ferroviere di Germi o Cronache di poveri amanti di Lizzani. Insieme al Piccolo Teatro di Milano si realizzò un montaggio di poesie, raccolte da Ruggero Jacobbi sotto il titolo goethiano “Poesia e verità” (con autori quali Garcia Lorca, Brecht, Majakovskij, Saba, Quasimodo). Infine, accogliendo le preferenze espresse dai corsisti stessi, sono stati presentati libri di Pavese, Vittorini, Cassola e Camus, seguiti da approfondite discussioni. L’interesse per il corso è stato tale che in molti circoli si sono volute realizzare serate supplementari.

Nel 1975 Melino lascia la sua carica all’Umanitaria, senza dimenticarne il “ricostruttore”.
Nel 1984, organizza un grande convegno in onore di Bauer, curando poi, insieme con Piero Malvezzi, l’autobiografia postuma “Quello che ho fatto”.

È morto a Zoagli (GE) il 23 agosto 2000.