Elio Palazzo

La supremazia dell’ISIA

A cura di Claudio A. Colombo

Istituto Superiore di Industrie Artistiche
ISIA di Monza, di cui Elio Palazzo fu direttore

“La Commissione ha constatato come tutte le Sezioni (Mobile, Ferro, Scultura decorativa, Decorazione murale, Metalli, Arte pubblicitaria, Ceramica) camminino mantenendo una linea omogenea, organica e di un livello sempre elevato. Di questo deve darsi lode amplissima al Direttore, prof. Elio Palazzo che per la rinascita dell’Istituto non soltanto si è prodigato con tutta la sua passione competente ed intelligente, ma ha saputo crearsi una serie di collaboratori scelti e preziosi che con lui danno all’Istituto stesso il massimo prestigio”.

Così, nel giugno 1934, scriveva la Commissione d’esame (tra i membri Mario Sironi, Achille Funi, Pietro Marussig, Cesare Mazzocchi) sul funzionamento dell’Istituto Superiore di Industrie Artistiche di Monza, già Università delle Arti Decorative, fondata da Augusto Osimo nel novembre del 1922.

Classe 1898, compiuti gli studi all’Accademia di Brera, nel 1923 Palazzo aveva vinto il concorso per l’insegnamento di Geometria descrittiva e di Composizione nelle scuole professionali dell’Umanitaria e nel giro di pochi anni (1928) era stato nominato direttore di tutto l’apparato scolastico della sede milanese. La sua concezione didattica, contraddistinta da un respiro moderno e internazionale, portò ad un notevolissimo incremento del numero degli allievi e ad una riqualificazione del corpo insegnante: oltre un centinaio di docenti per 35 corsi di specializzazione; più di duemila gli utenti.

Tali risultati lo qualificarono anche per una ristrutturazione organica dell’ISIA: nel 1932 furono affidati a Palazzo pieni poteri (mantenne l’incarico fino al 1943, epoca della chiusura di tutte le scuole per cause belliche). In quell’anno, il neo direttore scriveva che “la preparazione non dev’essere basata sulla sola genialità, ma precisa, fatta in profondità, sì che la personalità del giovane ne esca completa, padrona dei suoi mezzi tecnici ed estetici”.

Palazzo sostituì parte del corpo insegnante, compiendo una revisione dei programmi; soppresse alcune sezioni (Ricamo, Tessitura, Ebanisteria); introdusse la Grafica pubblicitaria. Sedici i docenti (da Arturo Martini a Raffaele De Grada, da Marcello Nizzoli a Edoardo Persico, da Marino Marini a Pio Semeghini), con quattro assistenti e due capi-laboratorio. Gli studenti, provenienti da tutte le regioni italiane e dall’estero, soggiornavano nell’annesso Convitto.

Il cambio di direzione fu determinante per lo sviluppo dell’ISIA, confermato dai giudizi lusinghieri delle Commissioni esterne sui risultati conseguiti e dal riscontro che l’ISIA ebbe anche all’estero. Questa una lettera del 1939, intestata London University, Institute of Education: “Tutto ciò che ho visto all’Umanitaria ed a Monza è qualcosa di realmente progredito nel lavoro educativo. Dopo aver visto i tesori artistici del passato dei quali l’Italia è così ricca, io debbo dire che il nostro contatto con la “vivente arte di oggi” a Milano e a Monza fu la parte di maggiore ispirazione e di maggior stimolo del viaggio”. Un documento della sua pratica personale riporta anche un giudizio di Lucio Fontana sulle scuole d’arte dirette da Palazzo: “Con intelligenza siete arrivati”.

Collocato in aspettativa nel 1946 (ma fu lui a parlare di orientamento e istruzione professionale durante le onoranze ad Augusto Osimo in settembre), Palazzo non interruppe il suo rapporto con l’Umanitaria.
Divenuto membro del Comitato esecutivo della IX Triennale, Riccardo Bauer lo coinvolse nell’Ufficio studi artigianato (1948) e poi gli conferì l’incarico di ispettore di tutti i corsi di qualificazione professionale dell’Umanitaria fuori sede, incarico che mantenne fino al 1953.