Antonio Simon Mossa e il cinema

Gli anni della formazione

di Nadia Rondello

Squilibri Editore, Quaderni della Cineteca Sarda Società Umanitaria | 01
Roma, 2025

Pagine: 272

Quota di partecipazione

22,00 €

«Quando Antonio Simon Mossa scrive un testo ha sempre il sapore della sceneggiatura; quando ascolta, suona o compone musica, la pensa come fosse una colonna sonora; quando ha davanti a sé una pagina bianca sulla quale dipinge, disegna o inchiostra, lo fa tenendo a mente i film che ha visto e quelli che vorrebbe realizzare». Una passione, quella per la settima arte, che coltiva sin dall’infanzia e che, presto, si tramuta in una vera e propria vocazione, punto di riferimento imprescindibile a cui si rivolgerà tutta la sua produzione futura. Il testo ricostruisce l’esperienza cinematografica maturata dal giovane Simon Mossa in pieno regime fascista, fino a oggi in gran parte inedita, attraverso tre aspetti fondamentali della sua attività: quello di spettatore, di critico cinematografico e di soggettista e sceneggiatore. La ricostruzione è stata possibile grazie al progetto di ricerca che Nadia Rondello ha sviluppato nell’ambito del Corso di Dottorato in Culture, Letterature, Turismo e Territorio, promosso dall’Università degli Studi di Sassari.

SOMMARIO

Prefazione di Alessandra Sento, direttrice CSC di Alghero
Piccola nota di Lucia Cardone, Direttrice Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali dell’Università di Sassari
Introduzione di Nadia Rondello, operatrice culturale CSC di Alghero

  • Capitolo I. Antonio Simon Mossa, spettatore critico
  • Capitolo II. Antonio Simon Mossa, un “gufino” d’eccezione
  • Capitolo III. Antonio Simon Mossa, soggettista e sceneggiatore in erba
  • Capitolo IV. “Vento di terra”, un inno d’amore alla città di Alghero
  • Conclusioni

APPENDICI

  • Appendice documentaria
  • Filmografia di Antonio Simon Mossa
  • Carte dell’Archivio Simon Mossa
  • Carte del Fondo Fiorenzo Serra
  • Carteggio privato Famiglia Serra
  • Bibliografia
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