Il 25 novembre del 1960 il regime della repubblica Dominicana, retto da Rafael Truijllo, si rende colpevole di uno dei più efferati delitti della storia delle dittature sudamericane. Le tre sorelle Mirabal, dette Las Mariposas (le farfalle), attiviste del movimento clandestino 14 di Giugno, vengono barbaramente uccise mentre si recano a fare visita ai loro mariti in prigione. L’omicidio, nonostante la censura, ha grandi ripercussioni sull’opinione pubblica e scuote molte coscienze. Nel 1999 l’Assemblea delle Nazioni unite sceglie proprio questa data per commemorare la Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne. La proposta emerge nel 1980, durante il Primo Incontro Internazionale Femminista, che si tiene in Colombia, su richiesta della delegazione dominicana. Un’indagine dell’Istat nel 2006 ha rilevato che il 32% delle donne italiane tra i 16 e i 70 anni hanno subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita. Di queste, un terzo sono state commesse dal partner. Il 96% non sporge denuncia all’autorità. Il femminicidio, cioè l’uccisione di donne da parte degli uomini, ha assunto in Italia i contorni di una vera e propria strage. Ad oggi sono 108 le donne assassinate. In Italia la ricorrenza ha cominciato ad essere commemorata dal 2005 per iniziativa dei Centri antiviolenza e delle Case delle donne.
Dal 2007 la Società Umanitaria di Alghero e il Progetto Aurora del Centro Antiviolenza di Sassari ricordano questa Giornata attraverso proiezioni, spettacoli teatrali, presentazioni di libri e convegni. Da quest’anno anche la Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Sassari partecipa attivamente alla manifestazione. Così nasce Uomini che odiano le (loro) donne, due giornate tra Sassari e Alghero, focalizzate sul tema della violenza intrafamiliare, promosse con forza da una rete importante di istituzioni pubbliche e private. Riteniamo indispensabile, infatti, proseguire nella costruzione di un modello dinamico di cooperazione culturale che aggreghi le realtà più attente della comunità per tentare di scatenare e interpretare i bisogni del territorio. Per questo abbiamo fortemente voluto al nostro fianco – prima fra tutti – l’amministrazione comunale che, attraverso l’azione congiunta degli Assessorati alla Cultura e ai Servizi Sociali, guidati dall’assessore Romina Caula, ha sostenuto con convinzione l’intera manifestazione condividendone lo spirito, il senso e l’urgenza. Hanno raccolto lo stesso invito: la Provincia di Sassari, il Consorzio Andalas de Amistade, la Camera di Commercio Nord Sardegna-Consorzio per l’Imprenditoria Femminile e la Fondazione Dinamo Sassari. Proprio la celebre squadra di basket, domenica 25, prima del fischio d’inizio della partita con il Vanoli Cremona, ospiterà la performance di Elvira Conconi 108>, azione di sensibilizzazione dedicata alle vittime di violenza del 2012.
La manifestazione si apre sabato 24 novembre, presso la Sala Angioy del Palazzo della Provincia di Sassari, alle 17.30, con il forum dal titolo: “Migr-Azioni”. La violenza intrafamiliare subita dalle donne immigrate. Interverranno Speranza Canu del Coordinamento Emigrazione della Caritas, docente di lingua e cultura italiana per stranieri nelle scuole statali; Luisa Lenguini, responsabile dell’Ambulatorio per la persona immigrata della ASL n°1 Sassari; Annalisa Calabretta, Psicologa del Centro di Salute mentale della ASL n°1 Sassari; Sabrina Mura, consulente legale e vicepresidente dell’Associazione ACOS (un’associazione di volontariato impegnata nella lotta contro la prostituzione schiavizzata); Antonella Dettori, educatrice Casa di Accoglienza del Progetto Aurora, Maria Elena Alvarez, Presidente della Cooperativa Mediatori Linguistici Culturali di Sassari, Serena Macone, Referente area immigrazione ACLI provincia di Sassari. A moderare l’incontro sarà Lucia Cardone della Commissione Pari Opportunità del Comune di Sassari. Alle 19.00, Giusy Salvio, operatrice della Società Umanitaria di Alghero, introdurrà Kadosh, film del celebre regista israeliano Amos Gitai. Il film, duro e rigoroso, penetra nelle fessure dolorose della società israeliana raccontando la vicenda delle due sorelle Rivka e Malka, sposate con ebrei ortodossi del quartiere di Mea Sharim di Gerusalemme. Gitai descrive un mondo di costrizioni e soprusi incuneato nella modernità, con esattezza documentaristica ma con ampio respiro metaforico.
Il Teatro Civico di Alghero ospiterà gli appuntamenti del 25 novembre. Alle 17.30 la Società Umanitaria di Alghero presenterà un reading a più voci che ruba il titolo ad una frase di Concita De Gregorio: Le donne si possono toccare con tutte le dita. Basta farlo con cura. Dieci narratori, ciascuno a suo modo, racconteranno dieci storie violente tra musica, cinema e dintorni. I narratori saranno Alessandra Sento, Emiliano Di Nolfo, Nadia Rondello, Fabio Sanna, Sonia Borsato, Raffaele Sari, Cinzia Galleri, Francesco Palmieri, Ignazio Chessa con Claudio G. Sanna, Claudia Soggiu. La voce narrante che accompagnerà il pubblico tra una storia e l’altra sarà quella di Giusy Salvio. Le storie raccontate sono storie di vittime e carnefici celebri (Betrand Cantat, Roman Polanski, Franca Rame tra gli altri) che intendono, da un lato, sensibilizzare il pubblico, dall’altro, stimolare la riflessione e la discussione. Per questa ragione, al termine del reading è previsto un dibattito aperto, coordinato dagli operatori del Progetto Aurora. La giornata si chiuderà con la proiezione, alle 20.30, del film Tyrannosaur di Paddy Considine, che sarà introdotto da Alessandra Sento. Il film è il racconto della storia di Joseph, un uomo solo e divorato da una rabbia che lo spinge verso l’autodistruzione, e del suo incontro con Hannah, una donna che lavora per un’associazione caritativa cristiana, che potrebbe rappresentare una via di redenzione, se non fosse per il segreto che nasconde che avrà un devastante impatto sulle vite di entrambi. Considine reinterpreta con micidiale lucidità i concetti di pietà e giustizia alla luce di una follia che sembra aver divorato la periferia del mondo.