EX-DI’ Memorie in Movimento – La Fabbrica del Cinema è un centro culturale polivalente, della Memoria e della Cultura Audiovisiva, un polo cinetecario, museale, produttivo e archivistico, il cui lavoro si svolge secondo tre principali direttrici: preservazione, conservazione e raccolta della memoria storico-sociale audiovisiva del territorio; produzione di nuova memoria audiovisiva; diffusione e promozione della memoria e della cultura audiovisiva.
Viene alla luce nel dicembre 2015, all’interno dell’ex Direzione Amministrativa della Grande Miniera di Serbariu, dopo un percorso durato quasi dieci anni.
Al suo interno trovano dimora gli uffici del Centro Servizi Culturali di Carbonia-Iglesias della Società Umanitaria e del Centro Audiovisivi, che vede impegnati alcuni operatori della Cooperativa Progetto S.C.I.L.A. ed è gestito in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Carbonia. Nel 2017 la Regione Autonoma della Sardegna, su fondi dell’assessorato ai Beni Culturali, ha deciso di supportare finanziariamente l’attivazione del Cineporto della Fabbrica del Cinema a Carbonia, dando avvio ad un percorso il cui obiettivo è mettere a sistema i bisogni culturali del territorio legati alla filiera audiovisiva, per sviluppare così un comparto che possa rappresentare un’alternativa di sviluppo per il territorio stesso.
EX-DI’ ospita una mediateca comprendente quasi 3.000 titoli tra dvd, blu ray e vhs, con particolare attenzione alla filmografia su lavoro e migrazioni, e una biblioteca specializzata su cinema, arti visive e comunicazione. Il patrimonio filmico e librario, in costante crescita, è accessibile al prestito per tutti gli utenti del Sistema Bibliotecario Nazionale. La sala multimediale è attrezzata anche per la consultazione in loco di documenti, film e riviste specializzate: è dotata infatti di un’isola-hub con quattro postazioni, una delle quali riservata agli ipovedenti e non vedenti, e di un grande schermo touch, attraverso cui sono resi accessibili, ai singoli e a gruppi ristretti, i contenuti presenti nella Mnemoteca del Sulcis-Iglesiente, grande archivio che raccoglie i materiali audiovisivi relativi alla storia del territorio, prodotti dal Centro Audiovisivi o rivenienti dal progetto regionale La tua memoria è la nostra storia. Altri apparati tecnologici interattivi, dislocati in diversi ambienti, offrono invece al visitatore utili informazioni sulla storia e sul presente della struttura, del complesso minerario e della Società Umanitaria. Tra questi, di particolare interesse è il visore VR HTC Vive che consente, grazie al progetto progetto EX3DI, una vera e propria visita virtuale all’interno degli spazi dell’ex direzione amministrativa come si presentavano quando la miniera era ancora in funzione.
Il 7 febbraio 2019 è stata inaugurata la sala cinematografica e per la piccola convegnisti, che conta su 130 posti a sedere ed è attrezzata con un nuovo impianto di proiezione digitale DCP-Digital Cinema Package, capace quindi di proiettare i film in uscita nel normale circuito distributivo e impianto sonoro Dolby Surround. La sala è intitolata a Fabio Masala, fondatore e primo direttore della Società Umanitaria in Sardegna, figura chiave per lo sviluppo dalla cultura audiovisiva e cinematografica nell'isola, tra i relatori della "Carta dei diritti del pubblico", redatta a Tabor nel 1987.
Le mostre temporanee, la mostra permanente di macchine del Cinema e l’apertura al pubblico di alcuni ambienti, come l’Ufficio del Direttore e il caveau, rendono Ex-Di’ non solo un centro di conservazione e produzione della memoria storica audiovisiva e promozione della stessa, ma anche un nuovo spazio espositivo e museale, come previsto dal protocollo d’intesa firmato dai Comuni di Carbonia e Iglesias, dalla ex Provincia di Carbonia-Iglesias, dal Parco Geominerario Storico-Ambientale della Sardegna e dall’Agenzia Regionale per il Lavoro, e, naturalmente, dal C.S.C.
Il progetto ha potuto contare sul fondamentale sostegno della Regione Sardegna, attraverso l’Assessorato ai Beni Culturali, Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, e sul finanziamento da parte della Fondazione Banco di Sardegna e della Società Cooperativa Euralcoop-Conad.