Alla guida della Scuola del Libro (1955-1974)
Milano, 15/11/1913 – Raffadali (AG), 17/08/1974
A cura di Mara Campana

Albe Steiner (a destra) con Riccardo Bauer
La Scuola del Libro è stata un organismo complesso e articolato volto alla qualificazione professionale; fin dagli esordi, nel 1904, ha introdotto un percorso formativo unico nel suo genere grazie alla capacità di raccogliere esperienze didattiche e stimoli culturali tra i più avanzati in Europa, grazie all’apertura alla contemporaneità e al continuo adeguamento delle metodologie educative.
Con la ripresa delle attività nel secondo dopoguerra, per comprendere che cosa sia stata e cosa abbia rappresentato per l’Italia questa istituzione “di assoluto valore”, se non addirittura “il meglio che si potesse offrire in Europa”, bisogna conoscere il ruolo svolto da Albe Steiner, protagonista della grafica del ‘900 e impegnato nella formazione, primo in Italia ad essere consapevole che quello del Grafico potesse essere un Mestiere.
Albe Steiner arriva alla Scuola del Libro negli anni cinquanta e ne sarà Direttore fino al ’74, anno della morte. L’impegno politico si concretizza in impegno culturale e sociale.
Aperto il primo studio nel ’39 con la moglie Lica, contemporaneamente si avvicina al PCI; attivo con Vittorini nella stampa clandestina, nel ’45 realizzano, assieme, Il Politecnico; è a fianco del PCI in ogni tipo di propaganda e, nell’Italia della ricostruzione, riprende l’attività di progettista collaborando sia con aziende (Bemberg, Pirelli, Olivetti, Rai, ecc.), che con case editrici (Einaudi, Feltrinelli e altre).

Michele Provinciali
Designer e grafico italiano
Dopo significative esperienze in Messico tra il ’46 e il ’48, dove lavora al Taller de grafica popular, e l’insegnamento alla Scuola Convitto ‘Rinascita’, creata per l’assistenza postbellica e il reinserimento dei partigiani e dei reduci, Steiner attiva alla Scuola del Libro i primi veri e propri corsi di Grafica, a completamento del percorso formativo iniziato con la Tipografia nel 1904 e integrato nel ’54 con i primi corsi di Fotografia in Italia, grazie all’impegno di Michele Provinciali.
In questi anni la Scuola del Libro è un vero e proprio luogo di sperimentazione e a fissarne gli orientamenti didattici è Steiner, consapevole che sia possibile trasmettere saperi e metodologia tali da consentire a grafici, fotografi e tipografi di dialogare alla costruzione di obiettivi comuni; con lui un corpo docente senza precedenti, impegnato in una esperienza interdisciplinare del tutto nuova in Italia. I migliori professionisti e teorici – giovani e meno giovani – vengono chiamati a condurre un progetto didattico condiviso.
I corsi si rivolgono a ragazzi di tutte le età: nei corsi tecnico-artistici diurni si avvicendano all’insegnamento Renato Barboro, Bob Noorda, Max Huber, Massimo Vignelli, Giovanni Peviani, Pino Tovaglia, Ilio Negri, Giancarlo Iliprandi, Michele Provinciali, Enzo Mari, Paolo Monti, Antonio Arcari, a cui vanno aggiunti i corsi serali di addestramento e i corsi festivi integrativi di qualificazione, con gli stessi docenti insieme ad altri, tra cui Bruno Munari, Erberto Carboni, Luigi Veronesi, Alberto Matarelli, Carlo Dradi, Piero Trevisani.
Enzo Mari, ricordando quell’esperienza dirà: “in quel momento arte, cultura, impegno civile pervadevano Milano e la Scuola del Libro dominava il cambiamento”, e così Bob Noorda: “Steiner più di tutti noi aveva ben chiaro in mente il programma attuativo di che cosa dovesse essere la scuola: una nostra simbolica Bauhaus, con Steiner che rappresentava il nostro Gropius”.