Gli uffici di collocamento

A cura di Daniele Vola

Domande ed Offerte di posti per Operai ed Operaie delle Industrie
Ufficio di Collocamento

Fin dai primissimi anni del 1900 l’intervento sul mercato del lavoro, sia nella forma di gestione del collocamento di manodopera, sia per la tutela dell’emigrazione, ha costituito un significativo apporto sperimentale dell’Umanitaria in settori fino allora ben poco approfonditi nel nostro Paese.

In assenza totale di una regolamentazione statale del settore, le agenzie di collocamento private erano numerose e la maggior parte di queste – come metteva bene in luce Giovanni Montemartini, ideatore e dirigente dell’Ufficio del Lavoro dell’Umanitaria, in un articolo pubblicato su “Critica Sociale” nel 1902 – erano rette da meschini speculatori che si arricchivano “sulla pelle dei lavoratori: sulla nostra piazza, ad esempio, si calcola che vi siano 80 mediatori per il collocamento dei camerieri. L’intermediario ha anche interesse a non trovare uno stabile posto al disoccupato perché ad ogni cambiamento egli percepisce una nuova mediazione e i prezzi di mediazione per certi mestieri sono altissimi e veramente sfruttatori delle misere condizioni dei lavoratori disoccupati”.

Per far fronte alla situazione si era deciso non già di istituire un ufficio di collocamento gestito direttamente dall’Umanitaria, ma piuttosto di programmare la creazione di un consorzio con le strutture sindacali – in particolare, con la locale Camera del Lavoro –, privilegiando le competenze tecnico-pratiche già disponibili.

L’intervento dell’Umanitaria fu fondamentale per dare slancio al progetto, sia sul fronte degli ingenti sussidi versati, sia per l’introduzione di nuovi sistemi di organizzazione già sperimentati negli uffici di collocamento stranieri e adattati al contesto milanese. A fianco all’Ufficio di collocamento centrale per operaie ed operai della Camera di Lavoro di via del Crocefisso 17, si aprì subito, nel 1903, una succursale nella sede dell’Umanitaria (prima in via Manzoni 9, poi in via San Barnaba), presto seguito da una rete di uffici specializzati per categorie professionali dislocati in città e costantemente in contatto con la sede centrale: nel 1905 apre i battenti (in via Tre Alberghi 17), in consorzio con l’Unione Femminile, l’Ufficio di collocamento per il personale femminile di servizio non operaio (domestiche, cuoche, cameriere, istitutrici); nel marzo del 1908, in sinergia con la Lega lavoranti panettieri, è la volta dell’Ufficio di collocamento per panettieri, situato in via Mauri 6, mentre, appena un mese dopo, in via Nerino 10, viene inaugurato l’Ufficio di collocamento per Pasticcieri e, infine, nell’ottobre del 1909, in consorzio con l’Unione impiegati e con il contributo del Comune e della Camera di Commercio, viene creato anche l’Ufficio di collocamento per impiegati, che verrà ubicato nella sede dell’Umanitaria.

Un programma di lotta alla disoccupazione che contestualmente si irradiava, attraverso l’opera dell’Ufficio Agrario dell’Umanitaria, anche nelle campagne, con la creazione di uffici di collocamento per braccianti e mondarisi a Novara, Lodi, Abbiategrasso e Melegnano e si completava con l’Istituzione della Cassa di Sussidio alla Disoccupazione, creata sul modello di analoghe istituzioni attive a Gand e a Liegi. La Cassa di sussidio nasce nel luglio del 1905 e vi aderiscono fin da subito decine di associazioni di mestiere, garantendo nell’arco di 10 anni (1905-1915) un sussidio a quasi 17.000 disoccupati. Se si tien conto che, nello stesso arco cronologico, le statistiche dei soli uffici di collocamento di Milano (dunque escludendo quelli dei lavoratori dei campi) parlano complessivamente di più di 80.000 lavoratori collocati, si comprende quale fu la portata del lavoro svolto a sostegno del Quarto Stato.