Il corpo docenti era costituito dai migliori artisti e maestri dell’epoca: basti pensare alla Scuola d’Arti applicate all’industria del 1903 dove insegnarono Alessandro Mazzucotelli (ferro battuto), Eugenio Monti (arredo e lavorazione del legno), Emilio Quadrelli (scultore, per gli insegnamenti di plastica), Edgardo Saronni (oreficeria), Luigi Rossi (decorazione) e Giovanni Buffa (vetrate artistiche); oppure alla Scuola del Libro del 1904, dedicata alla formazione professionale di tipografi, grafici, illustratori, fotocompositori, decoratori a mano e incisori, dove si potevano seguire le lezioni di Leopoldo Metlicovitz, Edoardo Lacroix, Guido Marussig, Raffaello Bertieri e poi, nel secondo dopoguerra, quando la scuola si aprì anche agli insegnamenti della fotografia, della comunicazione e della pubblicità, si avvicendarono “tecnici” del calibro di Albe Steiner, Max Huber, Bob Noorda, Paolo Monti, Enzo Mari, Bruno Munari, Michele Provinciali.
Sulla scia delle idee e dei propositi espressi nel Manifesto d’Arte Libera, la Società Umanitaria prosegue la sua opera di promozione e divulgazione artistica, organizzando dibattiti, manifestazioni e kermesse artistiche, mostre fotografiche, esibizioni di opere di giovani artisti, in costante dialettica con la contemporaneità.