Il Centro di Servizi Culturali della Società Umanitaria di Cagliari opera da oltre cinquant’anni nel territorio regionale sardo impegnandosi nei campi della formazione, dell’educazione, dei servizi culturali e in particolare nella conservazione e nella promozione dei beni culturali audiovisivi. La Società Umanitaria incominciò a operare in Sardegna nel 1958 col "Progetto Sardegna" dell'OECE/OCSE per lo sviluppo economico e sociale nell'alto oristanese. Nel 1963 concluso il progetto Sardegna-OECE, ha proseguito in proprio l’attività in campo audiovisivo con l’istituzione di un Ufficio Sardo per la fornitura di materiali didattici e sussidi audiovisivi, di assistenza tecnica, formazione e aggiornamento ad animatori culturali e audiovisivi e insegnanti. Nel 1966 fondò la Cineteca Sarda come servizio a sostegno delle attività di educazione degli adulti e dell' associazionismo .
Nel 1967 la Cassa del Mezzogiorno istituì in tutte le regioni del sud i Centri di Servizi Culturali con il compito di "affiancare allo sviluppo economico un adeguato sviluppo culturale". Alla Società Umanitaria venne affidata in Sardegna la gestione dei Centri di Cagliari, Alghero e Iglesias.
Al Centro di Servizi Culturali di Cagliari fu affidato l'incarico di realizzare un programma di respiro regionale articolato in due settori: 1. sostegno delle biblioteche comunali della provincia cagliaritana e, più in generale, assistenza a iniziative di educazione degli adulti della regione; 2. rafforzamento e funzionamento della cineteca regionale, collegata con la rete dei circoli del cinema già esistente. Nel 1972 una delibera del Cipe trasferì i Centri di Servizi Culturali alla competenza delle Regioni. In Sardegna con legge regionale n. 37/1978 e successive modifiche la Regione stabilì le modalità di finanziamento. Dal 1° gennaio 2017 il Centro di Cagliari prende la seguente denominazione: “Centro Servizi Culturali Cagliari della Società Umanitaria” con un proprio codice fiscale.
Grazie alla sua presenza in Sardegna e al suo lavoro quotidiano sono stati formati negli anni centinaia di operatori culturali che hanno lavorato proficuamente nel territorio regionale, anche in ambiti diversi dal settore audiovisivo. Si è sviluppata pertanto una cultura educativa e una conoscenza cinematografica diffusa che ha creato il contesto ideale affinché maturasse una domanda e un’offerta multimediale oggi molto rilevante, che chiede contenuti di grande pregnanza culturale, formativa e di alta qualità. Ciò ha reso possibile inoltre la maturazione e l’emersione di nuove competenze nei campi dell’acquisizione digitale, della conservazione, della catalogazione, della fruizione e della produzione cinematografica. Il Centro ha consolidato e rafforzato nel tempo e in tutto il territorio sardo la sua presenza e ha ampliato conseguentemente le sue attività, operando secondo un’articolazione complessa di servizi, modalità e azioni che esplicita a 360 gradi il mondo dell’esperienza audiovisiva, contribuendo, con un lavoro puntuale e quotidiano, alla crescita civile e collettiva della popolazione sarda.
Il Centro di Servizi Culturali, oltre a svolgere e gestire attività dirette e sviluppate a partire dalle proprie risorse intellettuali e materiali, incentiva e sostiene, in varie forme, anche attività e progetti culturali e sociali posti in essere da altri organismi (pubblici e privati) in ambito regionale, tramite il prestito di audiovisivi, la consulenza per la programmazione culturale e la partecipazione coordinata alle stesse attività. Inoltre svolge la fondamentale azione di ricerca, recupero, studio e salvaguardia di tutti i materiali, audiovisivi e non, considerati beni culturali e archivio della memoria della Sardegna.