Arte

Fin dai primi anni del '900 la Società Umanitaria ha un legame storico con il mondo dell’arte e del design.

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La Società Umanitaria diede infatti un notevole impulso allo sviluppo delle arti applicate all’industria, grazie alla creazione di scuole-laboratorio nel settore dell’artigianato industriale, la promozione di concorsi di arredamento per le case operaie (nel 1905), la realizzazione della prima esposizione lombarda d’arte applicata (1919), fino alla fondazione, nel 1922, dell’Università di Arti Decorative di Monza, organizzatrice delle Biennali internazionali d’arte decorativa da cui nacque la Triennale di Milano. Con queste iniziative, la Società Umanitaria contribuì in modo determinante a tracciare quella strada che ha portato Milano a diventare una delle capitali mondiali del design.
Il corpo docenti era costituito dai migliori artisti e maestri dell’epoca: basti pensare alla Scuola d’Arti applicate all’Industria del 1903 dove insegnarono Alessandro Mazzucotelli (ferro battuto), Eugenio Monti (arredo e lavorazione del legno), Emilio Quadrelli (scultore, per gli insegnamenti di plastica), Edgardo Saronni (oreficeria), Luigi Rossi (decorazione) e Giovanni Buffa (vetrate artistiche). Di rilievo anche la Scuola del Libro, fondata nel 1904 e dedicata alla formazione professionale di tipografi, grafici, illustratori, fotocompositori, decoratori a mano e incisori, dove si potevano seguire le lezioni di Leopoldo MetlicovitzEdoardo LacroixGuido MarussigRaffaello Bertieri. Nel secondo dopoguerra, la scuola si aprì anche agli insegnamenti della fotografia, della comunicazione e della pubblicità, e si avvicendarono “tecnini” del calibro di Albe SteinerMax HuberBob NoordaPaolo MontiEnzo MariBruno Munari e Michele Provinciali.
Sulla scia delle idee e dei propositi espressi nel Manifesto d’Arte Libera, la Società Umanitaria prosegue ancora oggi la sua opera di promozione e divulgazione artistica, organizzando dibattiti, manifestazioni e kermesse artistiche, mostre fotografiche, esposizioni di opere di giovani artisti, in costante dialettica con la contemporaneità.

Manifesto di Arte Libera