Scuola-Laboratorio di elettrotecnica

L’Umanitaria e la Scuola-Laboratorio di elettrotecnica per operai
Daniele Vola
 Italiano

Un nuovo Stato dove i cittadini e la classe operaia siano sempre più capaci di partecipare al futuro sviluppo industriale della città e della Lombardia. È a questo pensiero che Enrico Mylius senz’altro si ispira quando assieme ad un gruppo di commercianti, e con l’appoggio della Camera di Commercio, fonda la “Società di Incoraggiamento Arti e Mestieri” (Siam) con lo scopo di formare professionalmente gli operai alle nuove tecniche. È solo l’inizio di un grande fermento volto all’istruzione professionale della manodopera per stare al passo coi tempi. Nel 1863 viene fondato l’Istituto Tecnico Superiore, oggi conosciuto come il “Politecnico di Milano”. Nel 1884 viene costituita la “Società Anonima Generale Italiana di Elettricità Sistema Edison” (meglio conosciuta come “Edison”) promossa dall’ingegnere Giuseppe Colombo e dai maggiori industriali dell’epoca (Crespi, Cantoni, Erba, Rava).
Sull’onda di questo fermento Carlo Erba il 27 novembre 1886 donava al futuro Politecnico 400.000 lire per la fondazione e lo sviluppo di una Scuola di Elettrotecnica, in un'epoca in cui l’elettricità stava entrando prepotentemente nelle industrie. Nonostante tutta la buona volontà, i corsi avviati non bastavano a soddisfare pienamente la domanda di perfezionamento dei lavoratori. In questo frangente giunge l'intervento della Società Umanitaria che nel 1902 prende l’iniziativa (con il sostegno di importanti personalità della scienza e della cultura, ed il concorso del regio Istituto Tecnico Superiore, della Istituzione Elettrotecnica Carlo Erba e della stessa Siam) per la costituzione di una nuova Scuola, che inizialmente ebbe sede nei giardini di piazza Cavour.
Scopo, "impartire la istruzione teorica e pratica agli operai onde aumentarne la coltura e farne eventualmente dei capi officina, dei capi conduttori di centrali elettriche o degli operai specialisti".
Lezioni serali, programmi di studio triennali, rigorosi criteri d’ammissione e un corpo docenti di prestigio (tra cui il senatore e direttore del Politecnico Giuseppe Colombo, Gian Battista Pirelli, Giacinto Motta e l’ingegnere Cesare Saldini, consigliere di spicco della Società Umanitaria) furono i punti di forza della scuola, un luogo “d’incontro” tra maestranze operaie e futuri quadri dirigenti poiché, nelle stesse aule, di giorno, si svolgevano i corsi universitari degli allievi del Politecnico.
La Scuola non forniva solo una formazione meramente tecnica, svolta per altro, in laboratori all’avanguardia forniti di tutte le attrezzature necessarie per la sperimentazione e la costruzione di impianti elettrici, telegrafici e telefonici, ma dava anche una solida base teorica, grazie ad un percorso scolastico che prevedeva corsi di matematica, di fisica e di disegno tecnico. Nel 1906 la Scuola d’Elettrotecnica ricevette il “Gran Premio” alla Mostra Didattica Nazionale nell’ambito dell’Esposizione del Sempione.
Nel 1915 al Consorzio costituito tra le Società Umanitaria, la Scuola d’incoraggiamento d’Arti e Mestieri ed il R. Istituto Tecnico Superiore, si aggregano il Comune di Milano, la Camera di Commercio e la Deputazione Provinciale. La Scuola di Elettrotecnica, assieme a quelle che vennero avviate successivamente dall’Umanitaria, formarono la manodopera, ed in alcuni casi anche la classe dirigente, che avviò la ricostruzione dopo il secondo conflitto mondiale, aprendo la strada negli anni successivi al boom economico.

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The Umanitaria and the School of Electrotechnics for Workers
Daniele Vola
english

A new State with a citizenship and a working class that would be increasingly able to contribute to the future industrial development of their city and the Lombardy region. This is the perspective that Enrico Mylius had in mind when he established the “Società di Incoraggiamento Arti e Mestieri” (Society for the Encouragement of Arts and Trades, or SIAM) to provide workers with professional training in the new technical processes. This initiative was just the beginning of a sustained action for the professional training of the workforce required by the changing times.
In an age when the use of electricity was on the rise in the industrial sector, another example of such effort was the 400,000 liras donation made by the pharmaceutical industrialist Carlo Erba to the future Politecnico on November 27, 1886 for the establishment of a School of Electrotechnics. Since the new courses were still insufficient to meet the workers’ requirement for further training, the Società Umanitaria stepped up to the plate and, with the support of the Royal Higher Technical School, the Carlo Erba Electrotechnics Institute and the SIAM itself, established a new School in 1902, at first based in the gardens near piazza Cavour.
Evening classes, three-year study programs, strict admission tests and a high-level faculty (including the Politecnico’s director Giuseppe Colombo, Gian Battista Pirelli, Giacinto Motta and Cesare Saldini, an Umanitaria councilor) were the school’s strengths. The school also became a place where work force and future managers could meet since the Politecnico used its classrooms for the lessons of graduate students during the day.
In 1906, the School of Electrotechnics was awarded the “Grand Prix” at the Sempione Exhibition’s National Educational Section.