Ambasciatori dei Diritti Umani 2025/26

XVIII Edizione

La Società Umanitaria e la SIOI – Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale, propongono anche per l’a.s. 2025/2026 a Milano, Napoli e Roma, il progetto Ambasciatori dei Diritti Umani, destinato agli studenti del quinto e del quarto anno delle scuole Secondarie di Secondo grado che abbiano compiuto la maggiore età alla data del viaggio-premio. Il progetto, il cui obiettivo è contribuire alla maturazione nei giovani di una sempre più profonda e proficua consapevolezza della fondamentale rilevanza dei Diritti Umani, prevede l’attribuzione di nove premi consistenti in un viaggio in una città significativa per la presenza di istituzioni internazionali. Per il primo classificato di ogni sede è prevista la partecipazione ad un corso di formazione su tematiche attinenti ai diritti umani organizzato da SIOI. Gli Istituti superiori, individuati a discrezione della Società Umanitaria, sono invitati a partecipare ad una conferenza introduttiva al Concorso.

Tema

IL DIRITTO AL BENESSERE MENTALE DEI GIOVANI E IL RUOLO DELLA SOCIETÀ
mercoledì 10 dicembre 2025 | 10.00 – 13.00

Il benessere mentale è parte integrante del diritto alla salute, riconosciuto come diritto umano fondamentale. Tutelarlo significa non solo potenziare l’assistenza sanitaria e i servizi sociali in ambito scolastico, lavorativo e familiare, ma anche combattere stigma e pregiudizi. È prima di tutto una battaglia culturale, per costruire una società in cui le persone possano sentirsi libere di essere fragili, senza la paura di deviare da una presunta normalità o del giudizio altrui.
Il percorso di affermazione di questo diritto è stato lungo e resta ancora aperto. Già l’articolo 32 della Costituzione italiana tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo e l’articolo 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ne ribadisce il valore, includendo l’accesso alle cure mediche.
Una tappa storica fondamentale fu la Legge 180 del 1978, ispirata dal lavoro di Franco Basaglia, che pose fine ai manicomi e aprì la strada a un nuovo approccio fondato sulla dignità della persona, sull’inclusione sociale e sull’idea che la salute mentale non possa essere affrontata con strumenti repressivi o segreganti. Questa svolta segnò l’inizio di una riflessione più ampia sul significato della cura e sul diritto alla salute come esperienza umana complessa.
Oggi, pur nel riconoscimento del valore storico di quella riforma, ci troviamo davanti a una sfida diversa: dare ascolto a un disagio psicologico diffuso, trasversale e spesso silenzioso, che riguarda una fascia sempre più ampia della popolazione, in particolare i giovani.
Tale problematica ha subito una drastica impennata con la pandemia Covid-19, che ha avuto un impatto significativo sul benessere mentale soprattutto degli adolescenti. In Italia, il rapporto CENSIS, che offre chiavi di lettura per comprendere le trasformazioni della società italiana, ha rilevato che il 49,4% dei giovani italiani tra i 18 e i 25 anni ha sofferto di ansia e depressione a causa dell’emergenza sanitaria. Dato confermato anche dall’UNICEF, sottolineando che nella nostra Penisola il 16,6% delle persone tra i 10 e i 19 anni soffrono di problemi legati alla salute mentale.
Viviamo nella cosiddetta “cultura della fretta”, in cui le relazioni e le certezze sono fluide e temporanee, sottoposte a continui cambiamenti che generano un senso di precarietà tanto negli adulti quanto nelle giovani generazioni.
Per sintetizzare questa condizione Il filosofo francese Jean-Paul Galibert parla di “cronofagia”, tema ripreso anche dallo studioso italiano Davide Mazzocco: la sensazione di sentirsi divorati dal tempo, senza mai la possibilità di rallentare, costantemente proiettati verso nuovi traguardi, incapaci di ascoltare i propri bisogni interiori. È una tendenza molto diffusa nella nostra frenetica società e, talvolta, finiamo fagocitati. Questo contesto sociale è fertile terreno per la nascita e la proliferazione di fenomeni come abbandono scolastico, disoccupazione, depressione, condizione di NEET (not engaged in education, employment or training) o, nei casi più gravi, ritiro sociale estremo (Hikikomori).
Un segnale incoraggiante è che le nuove generazioni sembrano più disposte a parlare del proprio disagio, a riconoscerlo e condividerlo, rompendo il silenzio che spesso circonda le fragilità interiori. In questo cambiamento, la scuola può assumere un ruolo cruciale attraverso processi di sensibilizzazione e di prevenzione, spazi di ascolto e presidi psicologici. Può contribuire a far sentire che il malessere non è qualcosa da nascondere, ma da affrontare insieme, senza vergogna né solitudine. Solo in una società capace di valorizzare la complessità dell’umano – anche nelle sue fragilità – potremo davvero parlare di salute, di educazione e di democrazia.

Concorso

Il Concorso consiste nello svolgimento di un elaborato scritto che avrà luogo sabato 7 febbraio 2026. La modalità di svolgimento sarà in presenza nelle rispettive sedi della Società Umanitaria di Milano, Napoli e Roma.

• Ore 8.30 Appello e identificazione dei concorrenti
• Ore 9.00 | 14.00 Svolgimento del tema
• L’argomento da sviluppare dell’elaborato scritto sarà proposto dalla Commissione giudicatrice e verterà sui temi affrontati durante la conferenza;
• La prova si svolgerà sulla falsariga delle norme dei concorsi pubblici;
• Gli elaborati scritti saranno valutati da una commissione giudicatrice composta da commissari scelti dalla Società Umanitaria;
• I giudizi della commissione giudicatrice sono insindacabili e inappellabili;
• È facoltà della commissione giudicatrice deliberare di non assegnare uno o più premi;
• Tutti i concorrenti riceveranno un attestato di partecipazione.

Premiazione e viaggio premio

I nomi dei vincitori saranno annunciati in presenza giovedì 26 marzo 2026 alle ore 15:30, con lettura pubblica degli elaborati dei nuovi “Ambasciatori dei Diritti Umani”, selezionati dalla Giuria. Seguirà l’apertura delle buste anagrafiche contenenti i loro nomi e la scuola di provenienza. Tutti gli studenti che hanno preso parte alla prova di Concorso sono invitati a partecipare. I vincitori del Concorso delle tre città saranno invitati a Roma, in Campidoglio (Aula Giulio Cesare), per una manifestazione promossa dalla Presidente dell’Assemblea Capitolina e dalla Presidente della Commissione Politiche scolastiche del Comune di Roma, in riconoscimento dell’impegno dimostrato. Durante la proclamazione verranno comunicate le date della manifestazione a Roma in Campidoglio e del viaggio premio.

Info e Supporto